venerdì 30 dicembre 2016

30 dicembre 2016

HO BISOGNO DI SILENZIO:
Alda Merini

Ho bisogno di silenzio
 come te che leggi col pensiero
 non  ad alta voce
 il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
 non parole ma solo rumore fastidioso
 che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
 esco e per strada le solite persone
 che conoscono la mia parlantina
disorientate dal mio rapido buongiorno
 chissa, forse pensano chi ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
 tanto ho parlato, troppo
 e' arrivato il tempo di tacere
 di raccogliere i pensieri
 allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno?
 Sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.

mercoledì 21 dicembre 2016

21 dicembre 2016

Ciao amici, lo scorso weekend a Lyone si e' svolta la gara di coppa del mondo under 20. Purtroppo per le giovani ragazze tedesche il risultato e' stato molto negativo Leoni Ebert si e' fermata nelle 16 battuta dalla giapponese Miyawaky; Leonie non e' riuscita a controllare la troppa esuberanza finendo  troppe volte "chiusa" dal contrattacco della giapponese. Spero questa sconfitta dia la possibilita' a Leonie di capire l'errore e di ripartire con calma e tranquillita' mettendo a frutto questa esperienza. Per il resto delle ragazze, uscite nei gironi, nei match dei 128 e nelle 64 il discorso e' tecnico e di una scherma poco adatta a cio' che succede nel mondo; ma questo e' un discorso che ho sottoposto piu' volte alla Federazione tedesca, vedremo se ci sara' la volonta' di affrontare il problema.
Ciao

lunedì 19 dicembre 2016

19 dicembre 2016

UN SOFFIO CALDO

Zucchero

L'alba e I granai,
Filtra di qua dal monte.
Piano si accende,
Striscia e dà vita al cielo.
Scende e colora
Vivida il fiume e il ponte.
Oh è tempo per noi di andare via.
Un respiro d'aria nuova.
Chiudo gli occhi e sento di già
Che la stagione mia si innova.
Un soffio caldo che va,
Un sogno caldo che va.

Sogni che a volte
Si infrangono al mattino;
Spengono l'alba, ci spengono pà.
Ma quanti cani
Mordono il nostro cammino.
Ohoh, ma I sogni sai non dormono mai.
Un respiro d'aria buona.
Chiudo gli occhi e sento di già
Che la stagione mia ritrova
Un soffio caldo di libertà
Ohohoh, la libertà.

Sotto un cielo d'aria nuova
Apro gli occhi e sento di già,
Sento pace nell'aurora.
Un soffio caldo di libertà,
Un sogno caldo di libertà
Ohohoh, la libertà.

sabato 10 dicembre 2016

10 dicembre 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber; sabato mattina di allenamento per le ragazze di Tauber. Poule a 5 stoccate al mattino e match 15 stoccate al pomeriggio. Lo scorso weekend a Torino si e' svolta la terza gara di coppa del mondo, le migliori sono state Anne Sauer e Leandra Behr che sono entrate nelle 32.
Buon weekend a tutti

giovedì 24 novembre 2016

24 Novembre 2016

Referendum, sei buone ragioni per cui voterò No
Di Luisella Costamagna
Da Il Fatto Quitidiano

Contro l’ipocrisia del “sono giornalista, non mi schiero” (per poi farlo velatamente), penso sia non solo un diritto ma un dovere – da cittadina prima che da giornalista – pronunciarmi su un referendum che riguarda la nostra Costituzione: convintamente, io voto No a questa riforma.
Voto No perché è falso che “si vuole la ‘paralisi’ contro il cambiamento della Carta ferma da 70 anni”. La Costituzione dal ’48 a oggi è stata modificata 35 volte e chi dice No non è che non voglia cambiarla, solo non vuole cambiarla in peggio, come fa questa riforma che ne stravolge più di un terzo (47 articoli su 139). Il cambiamento non è un valore positivo in sé: se è in peggio, meglio lasciare tutto com’è o – almeno – scegliersi costituenti migliori.
Voto No perché è falso che la riforma “semplificherà e taglierà i tempi” col superamento del Bicameralismo paritario.
È scritta male, in modo tutt’altro che semplice: trasforma le 9 parole dell’art. 70 in uno sproloquio in cui non si capiscono le funzioni del nuovo Senato; prevede fino a 10 modi diversi per approvare le leggi, complicazioni delle competenze di Stato e Regioni e conseguenti inevitabili ricorsi alla Consulta. Tempi più veloci?
Quando si è voluta la Legge Fornero sono bastati 20 giorni, per il Lodo Alfano meno di un mese.
Voto No perché è falso che “risparmieremo 500 milioni di euro l’anno”. La Ragioneria Generale ha calcolato un taglio massimo di 50 milioni, che si sarebbero potuti ottenere con una sforbiciatina del 10% delle indennità dei parlamentari, senza creare un “mostro istituzionale”.
Per risparmiare si poteva accogliere la proposta M5S di dimezzamento degli stipendi, che avrebbe garantito quasi il doppio (87 milioni), o abolire direttamente il Senato.
Voto No perché è falso che “i cittadini saranno più rappresentati e conteranno di più”. Vero il contrario: leggi di iniziativa popolare e referendum saranno più difficili (per un quorum inferiore ci vorranno più firme); i senatori non verranno più scelti da noi, ma da consigli regionali e Capo dello Stato (e una volta a Palazzo Madama i rappresentanti delle Regioni, spesso al centro di scandali, godranno dell’immunità); con Italicum e capilista bloccati alla Camera avremo un bel Parlamento di nominati, in cui il governo farà il bello e cattivo tempo (il ballottaggio e l’abnorme premio di maggioranza garantiranno a chi ha preso solo il 25% al primo turno il 54% dei deputati).
Voto No perché questo è anche un referendum su Renzi: se perde deve lasciare, come diceva lui stesso prima di rimangiarsi tutto temendo la malaparata. È stato “messo lì” (Marchionne dixit) col mandato di fare le riforme, senza essere eletto da nessuno; le ha fatte con la Boschi e Verdini a colpi di maggioranza; imperversa in tv e manda lettere a sua firma, a conferma che è lui il protagonista della campagna elettorale; ha piegato la politica economica del paese, con i bonus in manovra, per vincere.
Il voto è anche su di lui e il governo: se perde deve fare come Cameron dopo la Brexit.
Voto No, infine, perché col Sì vedo Jp Morgan, Confindustria, Marchionne, agenzie di rating, troika Ue, ambasciata Usa: lobby e poteri fortiche oggi evocano l’Apocalisse, quando sono corresponsabili delle condizioni in cui versiamo. Il vero cambiamento è dire No a tutto questo. Finalmente.

giovedì 17 novembre 2016

17 Novembre 2016

Voto e responsabilità: siamo chi eleggiamo (inclusi Trump e Berlusconi)
Di Francescomaria Tedesco da:
Il Fatto Quotidiano

Molti in Italia paragonano l’elezione di Trumpall’ascesa (e alla permanenza) di Silvio Berlusconi negli ultimi venti anni di vita politica italiana. E presentano entrambe le cose come un vulnus della democrazia, o addirittura “l’apocalisse” (Michele Santoro). Naturalmente il discorso è funzionale al Sì al referendum costituzionale. Eppure vorrei far notare che, almeno nel caso di Berlusconi (per Trump non possiamo ancora dire niente, salvo che se vorrà dare seguito alle sue gravissime uscite propagandistiche troverà – si spera – enormi ostacoli) quel vulnus, se c’è stato, si è concretizzato in ben poco. Abbiamo avuto un generale scadimento del linguaggio politico, dei danni rilevanti alla cultura politica italiana, e all’immagine.
Berlusconi ha traccheggiato molto, ha badato tanto ai propri interessi, e soprattutto ha avuto un’opposizione che, per quanto blanda, ha svolto una sua funzione, anche grazie al ruolo delle piazze, dei sindacati e dell’opinione pubblica. L’era delle grandi intese ha invece permesso la legge Fornero, l’archiviazione dell’art. 18, il pessimo e fallimentare Jobs Act, una brutta riforma costituzionale (ancora da votare con il referendum).
Ora, tutti ripetono il mantra secondo cui l’Italia è una Repubblica parlamentare e non c’è alcuna norma che preveda che il premier debba essere “eletto“. Secondo l’art. 92 è il Presidente della Repubblica che conferisce l’incarico al premier, non le urne. E formalmente è così. Ma si sa che la dottrina ha giustamente sollevato l’eccezione secondo cui la modifica delle convenzioni costituzionali (che sono vere e proprie fonti) ha spostato parzialmente i termini della questione.
Zagrebelsky aveva parlato di “notevole riduzione” del ruolo autonomo del Presidente della Repubblica, Martines aveva scritto che era stato introdotto de facto un vincolo per il Presidente della Repubblica “nel senso che la nomina del Presidente del Consiglio dovrebbe cadere naturalmente sul leader dello schieramento politico-elettorale risultato vincitore delle elezioni”. Tutto ciò avrebbe reso più stretto, per il Presidente della Repubblica, lo spazio di manovra per il conferimento dell’incarico per la formazione del governo. E infatti tutte le volte che l’incarico è stato conferito a soggetti non usciti dalle urne, ciò è stato vissuto come una forzatura (Dini, D’Alema, Amato).
Si vede che nel frattempo siamo passati dalla Seconda alla Terza Repubblica, perché il Presidente (Napolitano) ha invece, e per 3 volte, in nome dell’emergenza, ignorato questo dato, normalizzando ciò che con la Seconda Repubblica era sembrato eccezionale (i casi di Dini e seguenti) e, non indicendo o bypassando le elezioni, ha conferito incarichi a Monti, Letta e Renzi, peraltro in paradossale contraddizione con lo spirito della riforma costituzionale in discussione, ovvero l’esigenza di sapere “la sera delle elezioni” chi è il premier (ma non era il Presidente della Repubblica a dare l”incarico? In fondo gli articoli 92, 93 e 94 della Costituzione “riformata” sono rimasti invariati nella sostanza, prevedendo ancora che “il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri”, art. 92, e modificando solo laddove per la fiducia si faceva riferimento alle Camere, parlandosi ora solo Camera dei deputati, art. 94).
Ecco, è in questo clima, quello della “nomina”, che si sono consumati i recenti attacchi alle garanzie del lavoro o alla centralità del Parlamento. Non si tratta di riabilitare Berlusconi, che è stato un pessimo politico e ha prodotto danni notevoli, e se ha nuociuto meno di quanto forse avrebbe voluto non è per sua virtù. Si tratta di discutere il modello di democrazia che abbiamo di fronte, e la rottura di quel circolo democratico che vive della scelta dei cittadini perché ciò li rende coautori (e corresponsabili) delle scelte politiche: chi ha votato Berlusconi è responsabile.
Le elezioni non sono certo il momento in cui si consuma tutta la democrazia, ma esse sono un modo per indicare qualcuno a cui tenere poi gli occhi addosso. Perché in fondo, se si eleggono dei rappresentanti che fanno sfracelli, la responsabilità è di questi ma anche di chi li ha votati, e occorre che entrambi se la assumano. Si chiama accountability, sostanzia il rapporto tra governanti e governati, e deve contemperare le esigenze di efficienza del governo con quelle di rappresentanza e partecipazione dei cittadini.

lunedì 14 novembre 2016

14 Novembre 2016

Le 10 bugie sulla ‘riforma’ rifilate da Renzi agli italiani all’estero


Cari italiani che vivete all’estero, in questi giorni avete ricevuto una lettera firmata e spedita in 4 milioni di copie a tutti voi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in uno dei suoi più riusciti travestimenti: quello di segretario del Pd e leader del comitato BastaunSì. In pratica, questo signore nella sua seconda veste ha chiesto a se stesso nella sua prima veste l’elenco dei vostri nomi e dei vostri indirizzi postali e se lo è concessotramite il suo ministro dell’Interno Angelino Alfano, che contemporaneamente lo negava a Giuseppe Gargani, leader del Comitato Popolare per il No. Così soltanto lui ha potuto raggiungervi uno per uno a domicilio, fingendo di informarvi sulle modalità di voto e sul contenuto della sua cosiddetta “riforma” costituzionale, impedendo a chi la contrasta di fare altrettanto. Il che già dovrebbe indurvi adiffidare di lui e a cestinarla. Se invece foste tentati di leggerla, sappiate che tutto ciò che egli vi scrive, tranne forse la sua firma in calce, è falso. Un po’ come l’opuscolo che un altro venditore di aspirapolvere farlocchi, Silvio Berlusconi, non a caso coautore di questa “riforma” a quattro mani con Renzi, inviò a milioni di elettori in Italia e all’estero nel 2001, dal titolo Una storia italiana.
1. Renzi vi racconta che la sua “riforma” metterà fine alla “politica debole che si perde in un mare di polemiche” e la farà finita con un “Paese instabile, che cambia premier più spesso di un allenatore della Nazionale”: “63 governi in 70 anni”, “il record mondiale di instabilità”. Ora, a parte il fatto che la prima Repubblicaebbe il record mondiale della stabilità, visto che fu governata per quasi 50 anni dalla stessa maggioranza imperniata sulla Dc e i suoi alleati, sia pure con diversi premier, quei 63 governi sarebbero stati 62 se non fosse arrivato Renzi. In questa legislatura l’Italia ha cambiato governo una volta sola, nel 2014, e proprio per colpa di Renzi, massimo fattore di instabilità e polemiche, che impose al Pd di rovesciare il governo Letta per andare al potere con la stessa maggioranza: altrimenti l’Italia avrebbe avuto lo stesso governo per l’intera legislatura. Se vincesse il Sì, tutto questo potrebbe ripetersi, visto che nessuna norma della “riforma” lo impedirebbe.
2. Renzi vi racconta che, da quando lui è al governo, l’Italia è “rispettata all’estero”. È la stessa frottola che già raccontava Berlusconi quando l’Italia toccò il minimo storico di prestigio internazionale. Lo stesso sta purtroppo accadendo con Renzi, continuamente umiliato in Europa per le bugie sui conti pubblici, per gli impegni non rispettati e per la sua totale incapacità di essere credibile agli occhi dei partner.
3. Renzi vi racconta che “superiamo finalmente il bicameralismo paritario, un sistema legislativo che esiste solo in Italia”. Voi, soprattutto se abitate negli Stati Uniti o in Francia, sapete benissimo che forme di bicameralismo paritario esistono in molte grandi democrazie senza pregiudicare l’efficienza delle istituzioni. Quanto al presunto “estenuante ping-pong tra Camera e Senato” cui sarebbe costretta “ogni legge” che impiegherebbe “anni” per essere approvata, sappiate che in Italia, nell’ultima legislatura, è stata approvata una legge ogni 5 giorni: 202 leggi sono passate al primo colpo, mentre la “navetta” ne ha riguardate pochissime (43 approvate con tre passaggi tra le due Camere, 5 con quattro, una con cinque e una con sei).
4. Renzi vi racconta che la causa dei 63 governi in 70 anni è stata il “doppio voto di fiducia al governo da parte di Camera e Senato” (la “riforma” riserva la fiducia alla sola Camera). Bugia: solo 2 governi su 63, quelli di Romano Prodi, caddero per la sfiducia del Senato. Tutti gli altri, compreso quello di Letta a opera di Renzi, caddero fuori dal Senato e quasi sempre fuori dal Parlamento per manovre di Palazzo.
5. Renzi vi racconta che “questa riforma, definendo le competenze tra Stato e Regioni, mette fine all’assurda guerra tra enti pubblici che ogni anno si consuma in centinaia di ricorsi alla Corte costituzionale”. Falso: le Regioni a statuto speciale, le più costose e sprecone, non vengono toccate, anzi conteranno ancor di più, mentre quelle ordinarie verranno espropriate della loro sacrosante competenze sul controllo del territorio e dunque delle grandi opere (anche quelle iper-costose e inutili o dannose e inquinanti, tipo Tav Torino-Lione, Ponte sullo Stretto, inceneritori, oleodotti, gasdotti, trivelle petrolifere), che tornano nelle mani dell’uomo solo al comando a Roma in nome di un imprecisato “interesse nazionale”. Concetto talmente fumoso da autorizzare i governi a immischiarsi in qualsiasi materia che la “riforma” lascia alle Regioni, innescando non meno, ma più contenziosi fra governo centrale ed enti periferici. Lo stesso caos produrrà la nuova categoria delle“disposizioni generali e comuni” e “di principio”, che porteranno altra conflittualitàsulle competenze fra Stato e Regioni.
6. Renzi vi racconta che “questa riforma riduce finalmente poltrone e costi della politica”. Ma in Italia, secondo uno studio Uil, i cittadini che vivono di sola politica sono 1 milione e 100 mila. La riforma riduce i senatori da 315 a 100: un taglio impercettibile con un risparmio irrisorio per lo Stato: circa 40 o 50 milioni all’anno (dati della Ragioneria dello Stato e bilancio preventivo del Senato), a fronte di oltre 800 miliardi di spesa pubblica. E a che prezzo? Quello di rinunciare all’elettività dei senatori, che non saranno più scelti dai noi elettori, ma dalla peggior Casta politica: quella dei Consigli regionali. Che manderanno in Senato 95 fra sindaci e consiglieri (più 5 nominati dal Quirinale), per giunta muniti dell’immunità parlamentare dagli arresti, dalle intercettazioni e dalle perquisizioni: un privilegio che la Costituzione riserva ai parlamentari eletti, cioè non a loro.
7. Renzi vi racconta che “la riforma elimina enti inutili come il Cnel (1 miliardo di spesa)”. Il plurale “enti inutili” è truffaldino: l’unico ente inutile che sparisce – usato come specchietto per le allodole per oscurare le magagne degli altri 46 articoli stravolti della Costituzione – è appunto il Cnel. Che però non costa 1 miliardo, ma appena 8,7 milionil’anno (vedi bilancio del 2015), di cui 4-5 per il personale residuo che verrà trasferito alla Corte dei Conti e dunque lo Stato continuerà a pagarlo. Ben altri risparmi si sarebbero ottenuti abolendo il Senato (2,8 miliardi costo a legislatura) o dimezzando – come Renzi aveva promesso – il numero e gli stipendi di tutti i parlamentari, lasciandoli eleggere direttamente dal popolo.
8. Renzi vi racconta che la “riforma garantisce più poteri alle opposizioni… senza toccare i poteri del Presidente del Consiglio, né alcuno dei ‘pesi e contrappesi’ che garantiscono l’equilibrio tra i poteri dello Stato”. Menzogna: il governo conterà molto di più, e non solo per la legge elettorale Italicum che regala il 54 per cento della Camera, e dunque il governo, al capo del partito più votato (anche nel caso in cui rappresenti solo il 20 per cento dei votanti, pari al 12-13 per cento degli elettori). Ma anche perché il governo avrà una corsia preferenziale in Parlamento, per i suoi disegni di legge, che andranno approvati entro 70 giorni (art. 72 della “riforma”): la stessa priorità non è prevista per le leggi di iniziativa parlamentare, così il governo monopolizzerà vieppiù l’attività legislativa del Parlamento, dettandogli la propria agenda. Nulla è previsto per le opposizioni, se non la promessa di una legge che dovrebbe disciplinarne i diritti: una legge mai scritta, affidata al buon cuore della futura maggioranza.
9. Renzi vi racconta che “per decenni tutti hanno promesso questa riforma… ma si sono dimenticati di realizzarla”. Falso: questa riforma, che modifica 47 articoli su 139 della Costituzione, così com’è non è stata mai promessa da nessuno. E men che meno dal Pd, che l’ha imposta a un Parlamento riottoso con ogni sorta di forzature e senza alcuna legittimità (governa con i suoi mini-alleati in forza di una maggioranza illegittima, drogata dal “premio” della legge elettorale Porcellum già cancellata come incostituzionale dalla Consulta). Il Pd nel 2013 ottenne la maggioranza – anche da una parte di voi italiani all’estero – in base a un programma elettorale che non prometteva di riscrivere un terzo della Costituzione, ma solo di ritoccarla in pochi punti: per allargare la “partecipazione democratica” e per dare “applicazione corretta e integrale di quella Costituzione che rimane tra le più belle e avanzate del mondo”. Programma che la “riforma” calpesta e ribalta, tradendo la fiducia di noi elettori.
10. Renzi vi invita a votare Sì per “andare avanti”, mentre il No significherebbe “tornare indietro”. Balle. La Costituzione americana del 1789 prevedeva senatori nominati dall’alto, poi nel 1913 fu emendata per farli eleggere direttamente come i deputati. Andare avanti significa allargare, non restringere, la partecipazione popolare, soprattutto in un Paese come l’Italia dotato di una Costituzione che all’art. 1 recita: “La sovranità appartiene al popolo”. È la “riforma” renziana che ci fa tornare indietro, ai tempi dell’Italia monarchica e dello Statuto albertino, quando i senatori erano nominati e non eletti.
Come vedete, cari italiani residenti all’estero,Renzi vi ha presi in giro, approfittando biecamente della vostra lontananza dall’Italia. Ma per fortuna, anche grazie alla Rete, è facile sbugiardarlo. Se grattate gli slogan e le foto patinate dei suoi incontri con i capi di Stato, e sul retro emergerà la vera domanda che il piccolo piazzista di aspirapolvere vi sta rivolgendo: rinunciate al diritto di eleggere i senatori per farli scegliere a noi della Casta?Una domanda tanto più inquietante e provocatoria per voi, italiani di oltre confine, che oggi siete rappresentati da 6 senatori eletti nei collegi esteri, mentre la “riforma” abolirà quella quota di rappresentanza, tagliandovi fuori dal primo ramo del Parlamento, che se vince il Sì sarà riservato ai delegati-nominati delle 20 regioni, di 21 comuni e del Colle.
Se vi occorrono altri chiarimenti, scrivetemi a segreteria@ilfattoquotidiano.it. Difendiamo tutti la nostra Costituzione e i nostri diritti: da quello di votare a quello di essere correttamente informati.

Da il Fatto Quotidiano
Marco Travaglio

venerdì 11 novembre 2016

11 novembre 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber. Lo scorso weekend si e' svolta a St. Maur la seconda prova di coppa del mondo della stagione. I risultati non sono stati brillanti, nella prova individuale solo la Sauer e la Ebert sono riuscite a qualificarsi per il secondo giorno di gara, per poi uscire sconfitte nel primo match del tabellone delle 64. Nella gara a squadre abbiamo chiuso con un sufficente 6 posto. Battuta la Svezia per entrare nelle 8, abbiamo poi perso dagli USA, piu' continui nella performance rispetto alla nostra squadra. Per i piazzamenti dal 5 all'8 posto abbiamo fatto due buoni match, battendo l'Ungheria e perdendo dalla Francia, migliorando la nostra performance tecnica e il livello d'attenzione.
Saluti

mercoledì 2 novembre 2016

2 novembre 2016

Addio Spenky, i tuoi dolcissimi occhi mi mancheranno.

2 novembre 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber. Lo scorso weekend a Bochum Leonie Ebert ha vinto la sua prima gara di coppa del mondo under 20, grazie ad una prestazione piu' che buona con la quale e' riuscita ad avere la meglio su avversarie di ottimo spessore tecnico. Ottimo anche l'8 posto di Juju Braun, la ragazza di Bonn finalmente inizia a dimostrare in pedana quelle qualita' che da tempo si intravedevano. Il lavoro con il Maestro Borkowsky sta dando i suoi frutti.
Nella gara a squadre abbiamo conquistato un buon 4 posto. Il quartetto tedesco composto da Werner, Hohenadel, Braun e Ebert ha sconfitto nelle 8 la squadra americana per poi uscire sconfitte in semifinale dall'Italia( poi vincitrice della gara) e nella finale per il 3 posto dalla Polonia. In entrambe le sconfitte ho visto fare ottime cose dalle ragazze tedesche, siamo sulla buona strada dobbiamo solo continuare a lavorare.
Ciao

domenica 16 ottobre 2016

16 ottobre 2016

Ciao amici un saluto da Cancun. Sono molto felice per l'esito del primo weekend di coppa del mondo in terra messicana. Nell'individuale Leonie Ebert ha conquistato, dopo Shanghai nella passata stagione, il secondo ingresso tra le prime 8. La 17nne tedesca continua nel suo percorso di crescita ed esperienza fornendo prove di buona qualita'.
La Sauer( infortunata alla caviglia, non in maniera grave) e la Hampel si sono fermate nelle 32. La Knauer e la Werner nelle 64, mentre la Ueltegesforth non e' riuscita a superare il primo giorno di gara.
Oggi nella gara a squadre abbiamo conquistato un brillante 3 posto. Dopo aver battuto l'Ungheria per entrare tra le prime 4 abbiamo ceduto all'Italia( poi vincitrice della gara), per poi conquistare il podio e il bronzo a spese della Francia. Questo risultato ci rende felici e deve darci la forza per continuare l'immenso lavoro tecnico che ci attende. Complimenti di cuore alle ragazze, Sauer, Hampel, Knauer e Ebert hanno veramente meritato questo risultato.
Ciao

sabato 8 ottobre 2016

8 ottobre 2016

Perché in Giappone i bambini vanno a scuola a piedi da soli

Selena Hoy, The Atlantic, Stati Uniti


In Giappone, sui mezzi di trasporto si vedono spesso bambini che si spostano tra i vagoni, da soli o in piccoli gruppi, in cerca di un posto a sedere. Indossano calzettoni al ginocchio, scarpe di vernice e pullover a quadri, hanno cappelli a tesa larga legati sotto il mento e l’abbonamento della metropolitana attaccato allo zainetto. Bambini di sei o sette anni che vanno da casa a scuola, o viceversa, senza il controllo di un adulto. 
In una famosa trasmissione televisiva intitolata Hajimete no otsukai (La mia prima commissione), si vedono bambini di due o tre anni che vengono mandati fuori casa per sbrigare delle commissioni per la famiglia. Mentre provano a raggiungere il fruttivendolo o il panettiere, i loro progressi sono filmati di nascosto da una troupe televisiva. La trasmissione va in onda da più di 25 anni.
Kaito, un dodicenne di Tokyo, da quando ha nove anni prende il treno da solo per andare da una casa all’altra dei suoi genitori, che hanno l’affido condiviso. “All’inizio ero un po’ preoccupato”, ammette, “mi chiedevo se sarei riuscito a prendere il treno da solo. Ma solo un po’”. 
Adesso è facile, dice. Anche i suoi genitori all’inizio erano in apprensione, ma non hanno cambiato idea perché secondo loro il figlio era grande abbastanza e molti altri bambini lo facevano già senza correre alcun rischio. 
“A dire il vero, all’epoca ricordo di aver pensato che i treni fossero sicuri, arrivavano in orario ed erano facili da prendere, e che lui è un bambino intelligente”, dice la nuova moglie del padre di Kaito. “Quando ho cominciato a prendere il treno da sola ero più piccola di lui”, ricorda la donna. “Ai miei tempi non avevamo il cellulare, ma riuscivo comunque ad andare dal punto A al punto B con il treno. Se si dovesse perdere può sempre chiamarci”. 
Da cosa dipende questo insolito livello di indipendenza? In realtà non si tratta di autonomia, ma di “dipendenza dal gruppo”. È questa l’opinione di Dwayne Dixon, antropologo culturale che ha scritto la sua tesi di dottorato sui giovani giapponesi. “I bambini giapponesi imparano presto che, in teoria, ci si può rivolgere a qualsiasi persona della comunità per chiedere aiuto”, dice. 
Questo presupposto è rafforzato a scuola, dove i bambini a turno puliscono e servono il pranzo. Così “la fatica è ripartita tra diverse persone e le aspettative ruotano, e al tempo stesso tutti quanti sanno, per esempio, cosa significa pulire un gabinetto”, afferma Dixon.
Assumendosi la responsabilità degli spazi condivisi, i bambini sviluppano l’orgoglio di esserne responsabili e capiscono in modo concreto quali sono le conseguenze se fanno disordine, poiché dovranno pulire da soli. Questa etica si estende in senso lato agli spazi pubblici (ecco perché le strade giapponesi di solito sono così pulite). Un bambino in giro per la città sa di poter contare sul gruppo in caso di emergenza. 
I pedoni hanno la precedenza
Il Giappone ha un tasso di criminalità molto basso, e questo di sicuro contribuisce a spiegare perché i genitori si sentono tranquilli a mandare fuori casa i bambini da soli. Tuttavia, spazi urbani di dimensioni proporzionate e una propensione culturale agli spostamenti a piedi e con i mezzi pubblici sono anche fattori determinanti nel favorire la sicurezza e, cosa forse altrettanto importante, la percezione della sicurezza. 
“Gli spazi pubblici sono decisamente migliori. Spazi a misura d’uomo, che contribuiscono anche a tenere sotto controllo il flusso e la velocità”, sottolinea Dixon. Nelle città giapponesi la gente è abituata ad andare a piedi e i trasporti pubblici hanno la meglio sulla cultura dell’automobile: a Tokyo la metà degli spostamenti avviene su rotaia o in autobus, un quarto a piedi. Gli automobilisti sono abituati a condividere la strada e a dare la precedenza a pedoni e ciclisti. 
La nuova moglie del padre di Kaito dice che non permetterebbe mai a un bambino di nove anni di prendere da solo la metropolitana a Londra o New York, a Tokyo invece sì. Questo non significa che nella metropolitana di Tokyo non si corra alcun rischio. Il problema dei palpeggiamenti ai danni di donne e ragazzine, per esempio, dal 2000 ha contribuito all’introduzione di carrozze solo per donne su alcune tratte della metropolitana. Eppure molti bambini in città continuano a prendere la metro per andare a scuola e a sbrigare commissioni nel quartiere senza essere sorvegliati. 
Dandogli questa libertà, i genitori ripongono una grande fiducia non solo nei figli, ma nell’intera comunità. “Tanti bambini in tutto il mondo sono autonomi”, osserva Dixon. “Ma secondo me la cosa che più affascina gli occidentali in Giappone è il senso di fiducia e cooperazione che esiste, spesso tacito e non richiesto”

giovedì 6 ottobre 2016

6 ottobre 2016

La solitudine di pensiero e' molto piu' difficile della solitudine fisica, per questo soffro quando attorno a me c'e' solo gente ignorante che inganna il prossimo, quando attorno a me c'e' gente che non lotta per il bene comune ma solo per se stesso!!!

lunedì 3 ottobre 2016

3 Ottobre 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber. Lunedi mattina di riposo per le ragazze, riprenderemo questo pomeriggio con una  seduta di gambe scherma.
La scorsa settimana e' stata intensa dal punto di vista del lavoro; dal lunedi al giovedi tutte le atlete A/B e C Kader sono venute a Tauber per il primo allenamento colleggiale della stagione. Sono stato molto soddisfatto della presenza di quasi tutte le atlete convocate ( senior, junior e cadette), dispiaciuto della totale assenza dei Maestri che erano stati regolarmente invitati.
Questo e' un problema enorme per il lavoro che sto cercando di fare e per il futuro della Federazione tedesca.
Problemi organizzativi delle singole palestre e totale disinteresse da parte di alcuni Maestri impedisce al fioretto tedesco di intraprendere una nuova via.
La settimana si e' conclusa con la prova Open di Mosbach, Anne Sauer(Tauber) ha vinto la gara davanti a Kika Schmitz( Bonn) al terzo posto,  Leonie Ebert (Tauber) e Sophia Werner( Bonn).
Saluti.

domenica 2 ottobre 2016

2 Ottobre 2016


Tokyo 2020, allarme della governatrice: "Costi quadruplicati, così non ce la facciamo"


Yuriko Koike illustra chiaramente la situazione: "Se non tagliamo drasticamente le spese nei prossimi anni rischiamo di uscire di strada"
di ENRICO SISTI


ROMA - Eletta il 31 luglio, self-made woman alla Margaret Thatcher in un paese in cui soltanto il 9,3% dei parlamentari è donna, la nuova governatrice di Tokyo Yuriko Koike dice chiaramente che per lei è un onore avere un incubo: i Giochi del 2020: "Se non tagliamo drasticamente le spese nei prossimi due anni rischiamo di uscire di strada". Anche loro. Persino loro. La cifra stabilita, in prospettiva, al momento dell'assegnazione rischia di quadruplicarsi: "Possiamo sforare il tetto dei 30 miliardi di dollari". In origine sarebbero dovuti essere 7 miliardi e 300 mila dollari. Una bella differenza. Il suo staff ha vivisezionato la temuta emorragia, a cominciare dalla costruzione dello Stadio Olimpico, costellata di problemi. Il progetto ultimo dell'architetto anglo-iracheno Zaha Hadid è lievitato sino ai due miliardi e mezzo di dollari, il doppio delle previsioni originali. E così il governo giapponese ha bloccato i lavori approvando uno stadio completamente diverso e molto meno oneroso, un miliardo e mezzo di dollari.

Si comincerà a lavorare a dicembre e, salvo imprevisti, lo stadio dovrebbe essere pronto per novembre del 2019.

Questione villaggio olimpico. Posizionato nella Tokyo Bay, avrebbe dovuto assorbire una spesa pari a zero perché la sua costruzione sarebbe dovuta cadere sulle spalle di un consorzio di privati (la stima era di 954 milioni) che successivamente avrebbe affittato l'area per l'uso olimpico. Tutto confermato, ma la voce non era a carico del governo. Punto assai più critico, in termini finanziari, l'allestimento delle "venues" permanenti. In tutto gli impianti dovranno essere 26, di cui 19 già esistenti e 7 da costruire a un costo previsto di 2 miliardi e 24 milioni di dollari. Ma i conti non tornavano e allora si è proposto di dirottare pallavolo, nuoto, canottaggio e canoa spring su strutture già attive. Ma il problema è la distanza. Perché se dovesse passare la filosofia del contenimento la canoa si disputerebbe a Miyagi, a più 400 chilometri da Tokyo.

Altro punto dolente i costi "invisibili" per trasporti, sicurezza, energia, tecnologia. I calcoli effettuati su Londra 2012, l'ultima disponibile al momento dell'assegnazione e anche, forse, la più affidabile e vicina per cultura imprenditoriale, si sono rivelati troppo approssimati (per difetto): comunque sembrano troppi 2 miliari di dollari per i trasposti, 3 per la sicurezza, 6 per energia e tecnologie varie e 5 per i costi operativi della gestione complessiva della manifestazione. E tutto senza considerare le variabili, fra cui la prevenzione da eventuali disastri naturali (terremoti) e il fatto che risparmiare sulla costruzione dei nuovi impianti potrebbe trasformarsi in una nuova voce a causa della distanza da Tokyo. Per chiudere con la temperatura: il caldo potrebbe far lievitare ulteriormente la spesa: "Mettiamoci una mano sulla coscienza, non siamo onnipotenti e non possiamo spendere 30 miliardi di dollari", ripete la governatrice. Per un semplice motivo, a quanto pare: "Il Giappone non ce li ha!".

mercoledì 28 settembre 2016

29 settembre 2016

Avere un cuore da bambini non e' una vergogna. E' un onore. Un uomo deve comportarsi da uomo.
Deve sempre combattere, preferibilmente e saggiamente, con le probabilita' a suo favore, ma in caso di necessita' deve combattere anche contro qualunque probabilita' e senza preoccuparsi dell'esito.
Deve seguire i propri usi e le proprie leggi tribali, e quando non puo', deve accettare la punizione prevista da queste leggi.
Ma non gli si deve dire come rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un'onesta' da bambino, una freschezza e una nobilta' da bambino.
E. Hemingway




giovedì 8 settembre 2016

8 settembre 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber. Da lunedi, terminato il ritiro di preparazione fisica, abbiamo ripreso con la scherma. Mi sono immerso nel lavoro con grande voglia e passione, ma e' innegabile che tutti siamo in attesa degli eventi, in questi due mesi ci saranno le elezioni per decidere i vertici federali e anche le elezioni per il rinnovo delle cariche del club di Tauber; dopo queste due elezioni sara' piu' facile capire se le ragazze potranno vedere accompagnata la loro grande passione a serenita'' ambientale e una progettualita' che sposera' lo sport.
Ciao

giovedì 11 agosto 2016

11 agosto 2016

Ciao amici, un saluto da Rio. Purtroppo la gara di Carolin non e' andata come speravamo; e' uscita sconfitta al primo match contro la polacca Lybincska e con una grossa distorsione al ginocchio. Gli accertamenti fatti hanno escluso, per fortuna, rotture al collaterale. Peccato, non mi aspettavo una gara cosi' , dagli europei e anche durante tutti gli allenamenti la Golubyskyi stava bene, tirava bene e mi sembrava "entrata" definitivamente in determinate sensazioni di tempo e misura. Mi dispiace moltissimo per lei che ha lavorato con tanto impegno e passione e mi dispiace per tutti coloro che ci hanno aiutato ed incitati per tutto questo periodo.
Ciao

venerdì 5 agosto 2016

5 agosto 2016

Ciao amici, un saluto da Rio. Ieri si e' svolto il sorteggio per i tabelloni olimpici. Carolin Golubyskyi scendera' in pedana nel match delle 32 contro la polacca Lyczbinska; si tratta di un match complicato, ma siamo a Rio quindi tutti gli avversari sono pericolosi, ma tutti gli avversari sono battibili. Questa mattina abbiamo fatto lezione e Carolin era molto serena e attenta. Oggi e' il giorno dell'inaugurazione e cosi' , come  a Londra per il Giappone, anche qui non sfilero' per la Germania. Do tutto me stesso, la mia professionalita' e la mia passione  agli atleti per cui lavoro, ma nel cuore c'e' solo una bandiera e visto che credo valga la pena credere in qualcosa oggi passeggero' nel villaggio semi deserto; anche questo ha un suo fascino ed aiuta a pensare.
Domani pomeriggio seduta completa per la Golubyskyi lezione ed assalti grazie anche ad Anne Sauer che sta svolgendo il  suo ruolo di sparring partner con grande professionalita' e sensibilita.
Ciao

martedì 2 agosto 2016

2 agosto 2016

Ciao amici, un saluto da Rio. Ieri mattina siamo arrivati nella citta' olimpica, provenienti da New York, via Houston. Dal nostro arrivo in aereoporto fino al villaggio olimpico tutto e' filato liscio, consegna bagagli rapidissima e ottimo transfert per il villaggio..... Una volta arrivati alla palazzina tedesca abbiamo potuto toccare con mano cio' che avevamo letto sui media a riguardo del ritardo dei lavori. Abbiamo aspettato due ore perche' l'acqua fredda arrivasse per poter fare una doccia, gli appartamenti non erano  proprio pulitissimi e le stanze composte veramente all'essenziale. Chi mi conosce sa che non sono uno che si lamenta e mi adeguo ad ogni situazione, ma la pulizia e' importante. Oggi le cose sono notevolmente migliorate, al nostro rientro dall'allenamento abbiamo trovato l'appartamento pulito e l'acqua calda. Credo che giorno dopo giorno le cose miglioreranno. Il villaggio rispetto Pechino e Londa e' ridotto all'essenziale, pochi sono gli spazi organizzati per condividere le giornate con la comunita' olimpica.
Resta comunque la grande gioia di aver raggiunto l'obiettivo della partecipazione e quindi la consapevolezza di vivere ogni cosa con gioia e tranquillita' compresa la gara.
Ciao

venerdì 29 luglio 2016

29 luglio 2016

LA QUESTIONE MORALE:

"I partiti hanno degenerato, e questa e' l'origine dei malanni d'Italia"

"Hanno occupato gli enti locali, gli enti di prevvidenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le universita', la rai, alcuni grandi giornali"

"Noi vogliamo che i partiti cessino di occupare lo Stato"

"Noi pensiamo che il privilegio vada combattuto e distrutto ovunque si annidi"

"A noi hanno fatto ponti d'oro, la DC e gli altri partiti, perche' abbandonassimo questa posizione d'intransigenza, di coerenza morale e di politica"

"Abbiamo sempre risposto di NO"

"La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori in alte sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera"

"La questione morale, nell'Italia di oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti"

"Fa tutt'uno con la guerra per bande"

"Fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro"

"Ecco perche' dico che la questione morale e' il centro del problema italiano"

"Ecco perche' gli altri partiti possono provare d'essere forze di serio rinnovamenro soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche"


La Repubblica:

28 luglio 1981

Eugenio Scalfari
Intervista
Il Segregatio del Pci
Enrico Berlinguer

giovedì 28 luglio 2016

28 luglio 2016

Ciao amici, un saluto da New York. L'allenamento si avvicina alla sua conclusione, ancora oggi e domani saremo ospiti del Fencer's Club per poi il 31 trasferirci a Rio.
Voglio  ringraziare le persone che si sono adoperate per aiutarci a fare questo allenamento, Rita Koenig, Jochen Farber e Uli Derad hanno reso possibile questo progetto. Per le ragazze si e' trattato di una bellissima esperienza sul piano umano e tecnico. Abbiamo potuto lavorare con intensita' e qualita' , vivendo nel tempo libero questa straordinaria citta' .
Ciao

venerdì 22 luglio 2016

22 Luglio 2016

Povera Italia , sempre piu' corrotta nei pensieri, nei comportamenti......

Da Il Fatto Quotidiano:
Marco Travaglio
GLI OLGETTINI

Dunque i giudici che stanno processando Silvio Berlusconi e uno stuolo di Olgettine per corruzione in atti giudiziari non potranno utilizzare 11 intercettazioni indirette fra il Cavaliere e due delle sue girl, Iris Berardi e Barbara Guerra. O meglio: potranno usarle contro le due ragazze, presunte corrotte, ma non contro B., presunto corruttore. E utilizzatore finale dei loro silenzi prezzolati e delle loro bugie retribuite. L’ha deciso l’altroieri il Senato a maggioranza, dieci mesi dopo la richiesta del Tribunale, con comodo. E l’ha fatto sostenendo di fatto che B. è un perseguitato politico, perché solo in quel caso le Camere possono negare alla magistratura l’autorizzazione a usare indizi e prove raccolte su un imputato intercettandolo mentre parla con un parlamentare. Che, nella fattispecie, è purel’imputato principale. Il trucchetto escogitato per il salvataggio del Caimano è presto spiegato. Secondo la maggioranza di Palazzo Madama, quando intercettavano le Olgettine, i pm di Milano sapevano benissimo che quelle parlavano con B. Dunque avrebbero dovuto smettere di intercettarle, sennò l’intercettazione indiretta dell’interlocutore non sarebbe più stata casuale e dunque lecita, ma intenzionale e dunque illegittima secondo l’art. 68 della Costituzione.
In pratica questi manigoldi che si fanno chiamare rappresentanti del popolosostengono che, se un mafioso o un terrorista sospettato di organizzare una strage viene intercettato mentre parla ripetutamente con un onorevole, il giudice deve staccare immediatamente la registrazione e rinunciare così a scoprire dove, quando e contro chi avverrà la strage, per non violare le sacre prerogative del deputato amico dello stragista. È in base a questo assunto demenziale, anzi criminale e criminogeno, che la scorsa settimana i deputati del Pd e di Sel-SI hanno unito i propri voti a quelli del centro e della destra per negare ai giudici di Napoli l’uso delle intercettazioni che incastrano (anzi incastravano) il deputato forzista Luigi Cesaro, detto Giggino ‘a Purpetta, in un processo per presunte tangenti sulla raccolta rifiuti. La prova generale per la sceneggiata dell’altroieri al Senato, dove i franchi tiratori pidini, all’ombra del voto segreto, hanno salvato B. Le cronache riferiscono che Fedele Confalonieri, gran ciambellano dell’inciucione e vedovo inconsolabile del Nazareno (che – a vedere le reti Mediaset – pare tutt’oggi in corso), aveva telefonato a decine di senatori per raccomandare il salvataggio del Capo.

E,come sempre, dai tempi dei decreti Berlusconi e della legge Mammì di craxiana memoria, il Parlamento s’è messo al servizio del partito Fininvest-Mediaset. Siccome i manigoldi non hanno neppure il coraggio delle proprie azioni, hanno subito puntato il dito contro i 5Stelle, che non si capisce bene che cosa c’entrino (anche se vengono incolpati di tutto), visto che non hanno la maggioranza né alla Camera né tantomeno al Senato. Il pretesto è l’errore – subito corretto in tempo reale – del senatore M5S Airola, che ha votato pro anziché contro lo scrutinio segreto (peraltro doveroso, in casi “personali” come questo). Lo stesso errore, peraltro corretto diverse ore dopo, hanno commesso 4 senatori Pd, ma neppure questo significa nulla. Come non ha alcun senso ipotizzare uno scambio FI-5Stelle per dare l’insindacabilità al senatore pentastellato Giarrusso in un processo per diffamazione a Catania (infatti ieri gli è stata giustamente negata dall’aula, con i voti dei suoi stessi compagni di Movimento). Per capire chi ha regalato voti al centro e alla destra per salvare B., basta riepilogare l’iter della richiesta del Gup di Milano da quando, quasi un anno fa, approdò in Senato. Fin da principio, nella giunta per le immunità, il Pd e il presidente-relatore Dario Stefàno (Sel) proposero di negare l’autorizzazione per 8 telefonate su 11, ritenendo che solo 3 fossero casuali e le 8 successive intenzionali, dunque persecutorie, mentre i 5Stelle (più il Pd dissidente Casson) hanno sempre votato per autorizzarle tutte. Il senatore del Pd Enrico Buemi era addirittura per respingerle tutte.
Le stesse ambiguità si sono riprodotte in aula, in perfetta continuità col precedente di Giggino ‘a Purpetta. Ma a tagliare la testa al toro c’è un altro dato di fatto: siccome le intercettazioni risalgono al 2012, quando B. era deputato(divenne senatore nel febbraio 2013), a occuparsene non doveva essere il Senato, ma la Camera. La giunta di Palazzo Madama avrebbe dovuto rispedirle al mittente, facendo notare al Gup che aveva sbagliato indirizzo e doveva inoltrarle a Montecitorio. Invece, arrogandosi poteri non suoi e calpestando le prerogative dell’altro ramo del Parlamento, il Senato s’è tenuto il dossier. Il motivo è semplice: alla Camera il Pd ha la maggioranza da solo, dunque non avrebbe potuto salvare B. e scaricare la colpa sui 5Stelle. Al Senato invece i numeri sono ballerini e lo scaricabarile è più facile, grazie anche a una stampa indecente che finge di non sapere ciò che tutti sanno, specialmente dopo lo straziante appello di Napolitano per un “patto per l’Italia”, cioè per un nuovo inciucione Pd-FI. E cioè che il Pd le sta provando tutte per riacchiappare il Caimano, in cambio dei voti di FI per modificare l’Italicum, tenere buona la minoranza interna e sventare la terrificante prospettiva di una vittoria dei 5Stelle; e anche in cambio dell’appoggio delle reti Mediaset al Sì per il referendum. Per riuscire finalmente a scassinare la Costituzione, gli olgettini della maggioranza hanno cominciato allegramente a calpestarla. Questa sì che è coerenza.



martedì 19 luglio 2016

19 luglio 2016

Ciao amici , un saluto da New York. Siamo atterrati ieri alle due del pomeriggio, dopo le lunghe procedure doganali simo arrivati in albergo a Manhattan; siamo veramente vicini al Fencer's Club dove ci alleneremo per i prossimi 10 giorni. Tempo di sistemre i bagagli siamo andati a fare un lavoro fisico nella palestra dell'hotel.... Doccia e poi ci siamo immersi nella City.
Questa mattina  lezione per Carolin e Anne, pomeriggio match.
Voglio ringraziare Rita Koenig, il club di Tauber e tutte le persone che ci hnno aiutato finanziando questo allenamento prima di Rio, ripagheremo tutti, con il nostro impegno quotidiano, con la nostra gratitudine e alimentando ogni istante il nostro sogno.
Ciao

sabato 16 luglio 2016

16 luglio 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber. Sono in piazza a godermi un caffe' con una splendida giornata di sole.
Nelle ultime due settimane l'allenamento internazionale e' stato ottimo,l'alto numero di match, regolarmente  arbitrato dai Presidenti di Giuria tedeschi, ha permesso alla Golubyskyi e alle altre ragazze di vivere le sensazioni da gara.
Giovedi' siamo andati ad Hannover a ritirare il materiale olimpico e ieri a Francoforte per la conferenza stampa organizzata dalla federazione tedesca nella splendida  sede della Nike.
Ora un weekend di relax e lunedi partiremo per New York, dove svolgeremo gli ultimi 10 giorni di allenamento assieme a statunitensi, koreane, giapponesi e canadesi, per poi il 31 volare a Rio.
Ciao

lunedì 11 luglio 2016

12 Luglio 2016

L'invidia e' quel sentimento, che nasce nell'istante in cui si assume la consapevolezza di essere dei falliti.
Oscar Wilde

venerdì 8 luglio 2016

8 luglio 2016

Gli Stati Uniti e la questione razziale, Obama non è bastato

Arriva in Italia il best seller di Ta-Nehisi Coates, il giornalista che riacceso il dibattito sul razzismo profondo degli Stati Uniti e delle loro istituzioni che mettono a rischio perfino l’incolumità dei suoi cittadini non bianchi.

Non è una coincidenza che il successo di Ta-Nehisi Coates arrivi nel crepuscolo dell’esperienza di Barack Obama alla Casa Bianca. Diventa un caso letterario mondiale il libro che denuncia la condizione dei neri, anzi, la loro (fondata) percezione di essere costantemente in pericolo di vita nell’America di oggi proprio mentre inizia a svanire l’illusione che avere un presidente dalla pelle scura basti per riscattare tutti quelli che non sono bianchi.
“Sapevo che il padre di mio padre era morto, e che mio zio Oscar era morto e che mio zio David era morto e nessuna di queste scomparse era stata naturale”, Ta-Nehisi Coates ha imparato fin da bambino che il destino naturale di un nero, quello che verso cui lo spinge la società, è il carcere o una morte violenta. É una paura per l’incolumità fisica, primordiale, istintiva, che lo accompagna anche oggi che, a 40 anni, è un celebrato intellettuale: prima i suoi lunghi saggi sull’Atlantic, poi il best seller “Fra me e il mondo”, una lettera al figlio adolescente che ora viene pubblicata in Italia da Codice edizioni, infine la Marvel Comics che gli chiede di sceneggiare la nuova serie di Pantera Nera, storico supereroe nero un po’ in disarmo. Proprio per questa avventura fumettistica Coates si è guadagnato un po’ di spazio anche sui giornali italiani. Ma l’efficace operazione di marketing della Marvel ha un po’ annacquato la forza della denuncia di questo giornalista di Baltimora che è riuscito a riportare nel dibattito americano la questione della razza con una forza tale da aprire una discussione perfino sui “risarcimenti” che l’America dovrebbe ai suoi cittadini neri.
Chi non ha mai visto una città come Chicago, dove è cresciuto Obama, fatica a capire cosa sia il razzismo che denuncia Coates: non è un astio personale, del singolo americano bianco contro chi ha la pelle di un altro colore, ma è un sistema di regole scritte e tacite in base alle quali chi nasce in un quartiere nero sarà senza padre e zii (sono in carcere o uccisi), potrà andare soltanto in scuole dove ci sono i metal detector all’ingresso e la droga e la polizia all’interno, tornerà a casa tra muri pieni di piombo che causano danni alle capacità di apprendimento, in ogni momento può essere arrestato, perdendo ogni possibilità di trovare poi un lavoro diverso dal vendere crack, o ucciso da una gang o, più di frequente e senza ragione, da un poliziotto. É un razzismo istituzionale, non individuale che Coates riassume così: “In America la ferita non è nata con la pelle più scura, labbra più piene, naso più largo, ma da tutto cioè che gli è stato costruito intorno”.
Anche gli stessi americani (bianchi) non ne sono consapevoli, i “sognatori” – come li chiama Coates alludendo all’American dream – hanno bisogno di raccontarsi la storia di un Paese dove tutti hanno la possibilità di diventare miliardari o arrivare alla Casa Bianca, in nome di quel diritto alla ricerca della felicità garantito dalla Costituzione. La storia di Barack Obama non ne è forse la prova?
Una domenica Ta-Nehisi Coates è ospite in un talk show e la conduttrice, dopo avergli fatto spiegare perché uno scrittore famoso percepisca ancora la propria incolumità come incerta, gli mostra la foto di un bambino nero in lacrime che abbraccia un poliziotto bianco. Chiede un commento sulla speranza, una di quelle frasi da postare su Facebook. E Coates capisce che il suo messaggio non passerà mai tra i “sognatori”: “Quando la giornalista ha chiesto del mio corpo era come se mi stesse chiedendo di risvegliarla dal più meraviglioso dei sogni”. Il sogno di una villetta col prato tagliaot ogni settimana, con i barbecue e tanti bambini biondi che giocano sicuri di poter entrare in una costosa università e di trovare un lavoro adeguato al loro status, di genitori orgogliosi della propria famiglia e fieri di essere americani. Per Coates gli Stati Uniti non sono il Paese dei barbecue e de fuochi d’artificio il 4 luglio, ma uno Stato che proscioglie assassini come Darren Wilson, l’agente che nel 2014 ha ucciso senza alcun motivo concreto il 18enne Michael Brown a Ferguson, alla periferia di St Louis.
Ci sono due Americhe che convinvono, una terribilmente consapevole dela frattura, l’altra che invece vuole solo ignorarla. Nella sua lettera al figlio, Ta-Nehisi Coates arriva a confessare la sua indifferenza di fronte alle torri he crollano l’11 settembre del 2001: “Ero sfasato rispetto alla città. Non potevo fare a meno di pensare a come la parte Sud di Manhattan fosse sempre stata il nostro Ground Zero. Era là che mettevano all’asta i nostri corpi, proprio laggiù in quel distretto devastato, giustamente chiamato finanziario”. L’America che i terroristi volevano colpire è uno Stato oppressore che Coates non è disposto a difendere e quando guarda i poliziotti e i vigili del fuoco che lottano tra le macerie per estrarre i sopravvissuti non vede l’eroismo diffuso da celebrare con l’inno nazionale, ma “catastrofi naturali, erano il fuoco, la cometa, la tempesta che avrebbe potuto mandare in frantumi il mio corpo senza alcuna spiegazione”. A quei poliziotti è garantito di fatto il diritto di uccidere senza conseguenze “l’uomo nero”. E non basta un presidente con un padre keniota per chiudere quattro secoli di schiavismo e discriminazione.
Da Il Fatto Quotidiano
Stefano Feltri


mercoledì 6 luglio 2016

7 luglio 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber. Prosegue a pieno ritmo la settimana di allenamento internazionale in vista dei giochi olimpici. Atlete provenienti da Polonia, Romania, Grecia, Messico, Venezuela, Giappone e Italia incrociano le lame con le ragazze tedesche. Questa settimana full immersion di match. Voglio ringraziare la Federazione tedesca che mi ha messo a disposizione degli arbitri per permettere alle ragazze di tirare rispettando i 9 minuti a loro disposizione nel match.
La prossima settimana la nazionale polacca e l'atleta di messico e venezuela si fermeranno ancora a Tauber, il lavoro calera' d'intensita' nel numero d'assalti e aumenteranno le lezioni; poi il 18 io la Golubyskyi e la Sauer voleremo a New York per l'ultimo periodo di allenamento prima di trasferirci il 31 a Rio.
Saluti

domenica 26 giugno 2016

26 giugno 2016

Ciao amici, buona domenica da Tauber. Sono in piazza a rilassarmi dopo un'oretta di bike, che mi fa scaricare le tensioni e mi rilassa. Siamo rientrati ieri sera da Torun; nella bellissima cittadina polacca si sono svolti i campionati europei 2016. Sono veramente contento per il 3 posto e la medaglia di bronzo conquistata da Carolin Golubyskyi , figlia di un'ottima gara. Carolin e' riuscta ad essere pronta ed attenta per tutta la gara, e' riuscita ad esprimere in gara le cose sulle quali con tanto impegno sta lavorando. Come le dico ogni giorno, Carolin deve prendere solo atto di chi e', delle sue capacita', dei suoi limiti, vivere con gioia il lavoro che facciamo e divertirsi a migliorare le sue conoscenze.
Leonie Ebert e' purtroppo uscita in girone, ma anche questa gara le servira' d'esperienza, alla sua eta' deve nutrirsi della voglia di apprendere. La Sauer e la Hampel sono uscite nelle 32 fermate da Mohamed e Zagidullina.
Purtroppo la gara a squadre non e' andata bene. Abbiamo chiuso al 6 posto, dopo aver perso dall'Ungheria per entrare nelle 4( non siamo riusciti a tirare bene con continuita') abbiamo battuto la Svezia e perso dalla Polonia.
Ora qualche giorno di riposo per le ragazze e poi inizieremo il percorso che portera' Carolin a Rio.
Un saluto

mercoledì 8 giugno 2016

8 giugno 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber. Lunedi mattina siamo atterrati a Francoforte dopo i 15 giorni trascorsi in Asia. La prima settimana l'abbiamo trascorsa a Tokyo, allenandoci con la nazionale nipponica e quella statunitense. E' stata una bellissima settimana densa di lavoro e di meravigliose emozioni. Ogni istante , per me, e' stato un susseguirsi di ricordi e dolcissime sensazioni. Il Giappone e i giapponesi mi sono rimasti nel cuore. L'ultima sera, ospiti del magnifico Emura San, abbiamo cenato con  le  ragazze di Londra 2012 , che si  sono riunite a Tokyo per salutarmi ,e le ragazze tedesche. La seconda settimana ci siamo trasferiti a Shanghai per l'ultima prova di coppa del mondo. La gara mi ha lasciato sensazioni contrastanti; una prima giornata ottima con Golubyskyi, Sauer, Hampel ed Ebert direttamente qualificate al tabellone principale con 5 vittorie e 1 sconfitta e un secondo giorno di gara che ha vista la Sauer " perdere ancora una volta la pazienza" e fare un passo in dietro rispetto la gara di Tauber. La Hampel vincere un match molto difficile con l'italiana Mancini e poi inchinarsi alle maggiori qualita' della statunitense Kifler, la Golubyskyi ancora una volta non trova pace e tranquillita' nei suoi match, perdendo il controllo di se stessa e della sua performance. Non e' consapevole e felice quando tocca e batte delle avversarie e di conseguenza alle prime difficolta' in alcuni match si fa travolgere dall'ansia finendo per perdere match alla sua portata. Continui a lavorare con Carol ogni giorno per cercare di aiutarla ad esprimere il suo talento in pedana. Resto convinto che possa "divertirsi"  in gara liberandosi da pensieri che non l'aiutano. Per ultima la Ebert che al suo ultimo anno da cadetta conquista il suo primo ingresso nella top 8 in una gara Senior. Leonie ha tirato molto bene tutti i due giorni di gara affrontando le avversarie con decisione, convinzione ed esprimendo discrete qualita' schermistiche.
Vorrei sempre che tutte le ragazze raccoglieressero risultati che le rendano felici, percepisco miglioramenti ma mi rendo conto che abbiamo bisogno di molto tempo e di pazienza.
Un saluto

lunedì 23 maggio 2016

23 maggio 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber. Durante questo weekend si e' svolta la penultima prova di coppa del mondo; Anne Sauer e' entrata tra le prime 16, fornendo una  buona prova sia dal punto di vista caratteriale sia dal punto di vista tecnico. La Golubyskyi si e' fermata nelle 32, dopo aver vinto un buon match contro la russa Yakoleva si e' fermata contro l'italiana Cini, ma purtroppo devo dire che l'avversario piu' difficile per Carolin si nasconde dentro di se'. Fa' molta fatica ad essere tranquilla, a dare continuita' all'attenzione e purtroppo si infila in "buchi neri" dal quale poi e' difficile uscire.
La Hampel e la Romanus le altre due ragazze entrate nel tabellone principale si sono fermate nelle 64.
Domenica si e' svolta la gara a squadre che ci ha visto conquistare un 5 posto. Dopo aver battuto l'Austria, abbiamo perso dagli Usa, commettendo troppi errori per poter sperare di vincere. Per i piazzamenti dal 5 all'8 posto abbiamo battuto due squadre forti come Polonia e Korea, migliorando la prestazione tecnica. Mi auguro che le cose fatte dalle ragazze , sopratutto nel match con la Korea, restino impresse nelle loro menti, per poter ripartire da queste cose. Sono contento dell'impegno e della compattezza del quartetto composto da Golubyskyi, Sauer, Ebert e Hampel.
Questa mattina partiamo destinazione Tokyo, andremo nella meravigliosa capitale nipponica ad allenarci assieme alle giapponesi e alle americane per preparare l'ultima gara di coppa del mondo che si svolgera' a Shanghai in Cina.
Saluti

mercoledì 27 aprile 2016

27 aprile 2016

Ciao amici, un saluto da Rio. Chiudiamo all'8 posto il capionato del mondo a squadre. Dopo aver eliminato il Giappone e conquistato l'ingresso tra le prime otto, abbiamo ceduto di fronte alla Korea per 35 a 31, abbiamo fatto un buon match, purtroppo ci e' mancato equilibrio nella performance. L'ingresso tra le prime quattro era vicino e possibile, ma evidentemente dobbiamo lavorare ancora molto per crescere dal punto di vista tecnico per vincere questo tipo di match. Purtroppo abbiamo perso anche da Ungheria e Cina chiudendo cosi' in maniera amara la competizione iridata.
Mi dispiace molto per le ragazze, ma alcune lacune tecniche sono evidenti ed appartengono ad una scherma che non esiste piu' , ma che in Germania continuano imperterriti ad insegnare. Cercare di risolvere questa situazione e' compito mio, almeno con le ragazze che lavorano a Tauber.
Ciao

sabato 23 aprile 2016

23 aprile 2016

Ciao amici, un saluto da Rio, questa mattina il fuso si e' fatto sentire e alle 4 mi sono messo a leggere un po' di cose, mi ha colpito molto questo articolo, credo sia il classico esempio di cio' che oramai succede da anni, chi racconta cose vere, ma scomode a molti, viene spesso zittito o denigrato. Non si guarda mai al senso civico, morale, non si pensa mai alla verita', ma a gettare fango e creare una cortina di fumo, che annebbi il pensiero della gente!!!

Giustizia, Davigo: “Classe dirigente che delinque fa più danni dei delinquenti di strada”
di F. Q. | 22 aprile 2016

Legnini, vicepresidente del Csm: "Parole che rischiano di alimentare un conflitto di cui il Paese non ha bisogno". Il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati durante la lectio magistralis al master in prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e corruzione dell’ Università di Pisa: "Dire che i magistrati devono parlare solo con le loro sentenze equivale a dire che devono stare zitti.

Piercamillo Davigo torna a puntare il dito contro i fenomeni di corruzione nella politica. E l’affondo è durissimo: “La classe dirigente di questo Paese quando delinque fa un numero di vittime incomparabilmente più elevato di qualunque delinquente da strada e fa danni più gravi”, ha detto il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati durante la lectio magistralis al master in prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e corruzione dell’ Università di Pisa. “C’è stato un decadimento qualitativo della classe dirigente politica – è l’analisi dell’ex membro del pool di Mani Pulite – basta osservare la sintassi del dibattito politico. Il problema è che la classe politica che c’era allora non ha pensato alla successione”. Ma i distinguo sono necessari anche in questo campo: “In Italia la vulgata comune è dire che rubano tutti. No, mi fa arrabbiare questa cosa, rubano molti. Non tutti. Altrimenti non avrebbe senso fare i processi”.
“Dire che i magistrati devono parlare solo con le loro sentenze equivale a dire che devono stare zitti”, attacca ancora il numero uno dell’Anm, in evidente riferimento alle parole di Matteo Renzi che il 5 aprile, nella diretta Facebook #Matteorisponde, diceva: “Oggi leggo sui giornali: Renzi accusa i magistrati. Ma dove? Noi incoraggiamo i magistrati a fare veloci, che parlino con le sentenze, noi più sentenze ci sono e più siamo felici”. Parlando di indagini che “si ripetono nei decenni”, Davigo ha fatto l’esempio di “un funzionario pubblico che nel ’92 spiegava il sistema della distribuzione delle tangenti che andava avanti da 20 anni” e ha concluso: “Oggi inchieste recenti dimostrano che questo sistema è proseguito ininterrotto“. “E a noi – ha aggiunto – ci dicono che abusiamo della custodia cautelare: sono senza vergogna”.
Come si fronteggiano allora i fenomeni corruttivi? Per il magistrato occorre “introdurre forti norme premiali, quelle recentemente introdotte non bastano. Si potrebbe assicurare la non punibilità del primo che parla: sarebbe un soggetto non più affidabile per il sistema corruttivo, perché nessuno si fiderebbe più di lui – ha spiegato il magistrato – si sarebbe raggiunto scopo di rieducare senza punire”. “Occorrerebbe anche introdurre le operazioni sotto copertura, già previste da convenzioni internazionali che Italia ha sottoscritto”, ha aggiunto il magistrato. Richieste motivate dal fatto che “i danni della corruzione danneggiano molto più della delinquenza da strada, eppure i reati dei colletti bianchi sono tra i più impuniti: la corruzione è una delle devianze della classe dirigente”, ha spiegato.
Parlando poi del presunto protagonismo dei magistrati, Davigo ironizza: “Le avete mai lette le sentenze? E’ come quando sui giornali di provincia qualche volta c’è il pescatore che ha pescato un luccio enorme. Io dico: è il pescatore affetto da protagonismo o è il luccio che è enorme?”.

Le parole dell’ex membro del pool di Mani Pulite suscitano la reazione del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini: “Le dichiarazioni del presidente Davigo rischiano di alimentare un conflitto di cui la magistratura e il Paese non hanno alcun bisogno – afferma Legnini – tanto più nella difficile fase che viviamo nella quale si sta tentando di ottenere, con il dialogo ed il confronto a volte anche critico riforme, personale e mezzi per vincere la battaglia di una giustizia efficiente e rigorosa, a partire dalla lotta alla corruzione e al malaffare”.
Davigo aveva già agitato le acque in giornata con l’intervista concessa al Corriere della Sera. I politici, spiegava il magistrato, “non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi. Rivendicano con sfrontatezza quel che prima facevano di nascosto. Dicono cose tipo: ‘Con i nostri soldi facciamo quello che ci pare’. Ma non sono soldi loro, sono dei contribuenti”. Dopo Mani Pulite, prosegue Davigo, “hanno vinto i corrotti, abbiamo migliorato la specie predata: abbiamo preso le zebre lente, le altre sono diventate più veloci”.
A fermare quel pool “cominciò Berlusconi, con il decreto Biondi; ma nell’alternanza tra i due schieramenti, l’unica differenza fu che la destra le fece così grosse e così male che non hanno funzionato; la sinistra le fece in modo mirato. Non dico che ci abbiano messi in ginocchio; ma un po’ genuflessi sì”. Il governo Renzi? “Fa le stesse cose – dice Davigo – aumenta le soglie di rilevanza penale. Aumenta la circolazione dei contanti, con la scusa risibile che i pensionati non hanno dimestichezza con le carte di credito”.
Gratteri: “Sbagliato dire che tutti i politici rubano”. Davigo: “Mai detto” – “Davigo è una persona intelligente, preparata e brillante ma penso che abbia sbagliato a generalizzare – il commento di Nicola Gratteri, nuovo procuratore capo di Catanzaro, ospite di Otto e mezzo su La7 – bisogna sempre entrare nello specifico. Se si dice che ‘sono tutti ladri‘, facciamo il gioco dei ladri”. Immediata la risposta di Davigo: “Mi spiace che alle mie dichiarazioni sia stato attribuito un significato diverso da quello che hanno. Non ho mai inteso riferirmi ai politici in generale, ma ai fatti di cui mi sono occupato ed a quelli che successivamente ho appreso essere stati commessi. Non ho mai pensato che tutti i politici rubino, anche perché ho più volte precisato che se così fosse non avrebbe senso fare processi che servono proprio a distinguere”.


Da Il Fattto Quotidiano

giovedì 21 aprile 2016

21 aprile 2016

Ciao amici, un saluto da Francoforte, stiamo per imbarcarci destinazione Rio. Nella citta' olimpica si svolgeranno i campionati del mondo a squadre per il fioretto femminile e per la sciabola maschile, le due specialita'' che non avranno la gara a squadre nella rassegna olimpica.
E' piu' di un mese che non scrivo sul blog, molte cose sono successe e molti i pensieri che hanno avvolto la mia mente; penso che nei prossimi giorni scrivero' qualcosa.
Scenderemo in pedana con Golubyskyi, Sauer, Hampel ed Ebert ; il 25 ci sara' l'incontro del tabellone delle 16 e il 26 le prime 8 squadre al mondo tireranno per conquistate le medaglie mondiali.
Ciao

sabato 5 marzo 2016

5 marzo 2016

Ciao amici, un saluto da Novi Sad. Ieri sera la squadra di fioretto femminile under 17, composta da Leonie Ebert, Sophia Wermer, Pia Ueltegerforth e Karin Wainer, ha conquistato una bellissima medaglia d'argento ai campionati europei.
Nel tabellone delle 16 le ragazze hanno battuto Israele 45a10, nel tabellone delle 8 la Francia per 45 a 44 e in semifinale la Polonia per 45 a  26. In finale con la Russia ho lasciato a riposo la Ebert, che lamentava un fastidio alla schiena, dando cosi' la possibilita alle altre tre ragazze di vivere l'esperienza della finale e migliorare il bagaglio d'esperienza. Sono state tutte bravissime e si sono arrese alle russe solo all'ultima stoccata per  35a34.
Complimenti a tutta la squadra .
Ciao

martedì 1 marzo 2016

2 Marzo 2016

Ciao amici, un saluto da Novi Sad. 3 posto e medaglia di bronzo per Leonie Ebert ai campionati europei under 17. Sono molto felice per la prova e per il risultato di Leonie, dopo aver iniziato il girone in maniera contratta , causa una tensione interiore molto forte, si e' sciolta nel tabellone della diretta eliminando una svedese nelle 64, due russe nelle 32 e nelle 16 e  una polacca nelle 8. Sopratutto con le due atlete russe ha tirato bene liberando la sua scherma. In semifinale e' stata fermata in maniera netta dall'italiana Rossini che ha poi conquistato il titolo continentale coronando cosi' una gara perfetta. Sul secondo gradino del podio e' salita un'altra italiana, la Pappone, allenata dal padre Maestro al quale vanno i miei complimenti. Sophia Werner e Kari Weiner si sono fermate nel tabellone delle 16, mentre Pia Ueltegesforth nel tabellone delle 32.
Oggi lavoro in piscina e riposo per le cadette in previsione della gara a squadre che si svolgera' il 4 Marzo; anche le Senior che sono qui con me per preparare la gara dell'Havana, lavoreranno al mattina in piscina per poi fare lezione nel pomeriggio.
Ciao

martedì 23 febbraio 2016

24 febbraio 2016

Ciao amici, lo scorso weekend a Goopingen si e' svolto il torneo under 23 valido per il circuito europeo. Ha vinto Eva Hampel davanti l'ungherese Szailai, al terzo posto Anne Sauer e l'italiana Cammilletti. Sono contento per la prova delle ragazze tedesche, si e' trattato di un buon allenamento in previsione della gara dell'Havana con la quale si chiudera' la qualificazione olimpica per il fioretto femminile.
Questa settimana abbiamo ripreso il ritmo normale di allenamento( con le nostre fisiologiche assenze dovute a scuola, universita', corsi per le ragazze militari) che ci portera' ai campionati europei cadetti e giovani di Novi Sad e immediatamente a seguire a Cuba.
Ciao

sabato 20 febbraio 2016

20 Febbraio 2016

NON VORREI CHE A QUALCUNO FOSSE SFUGGITO IL CONCETTO!!!!........Un’esigenza e un pensiero racchiusi nella risposta, breve e semplice, che l’editrice ricorda di aver sentito dare da Eco al nipote: alla domanda “Perché lo fai?” lo scrittore alessandrino aveva “risposto semplicemente ‘Perché si deve'”. Una frase che riassume “tutta la necessità di essere d’esempio, la sua grande convinzione che bisognava combattere e difendere le idee in cui si crede”.

20 febbraio 2016

Doveva uscire a maggio l’ultimo lavoro di Umberto Eco, una raccolta di saggi dal titolo “Pape Satan Aleppe”, ma sarà nelle librerie venerdì. “Aveva dato il visto ‘si stampi’ appena tre giorni fa”, racconta a LaPresse l’editrice Elisabetta Sgarbi, protagonista insieme con Eco della fondazione di La nave di Teseo, neo-casa editrice voluta fortemente dallo studioso e scrittore e fondata insieme ad autori come Furio Colombo, Edoardo Nesi, Sergio Claudio Perroni, ed editori come Eugenio Lio e Mario Andreose. Quello che uscirà nelle librerie di tutta Italia dalla prossima settimana è “una raccolta di saggi dal 2000 ad oggi”  spiega Elisabetta, dal sottotitolo che è un chiaro riferimento al sociologo polacco Bauman e alla sua metafora della postmodernità: “Cronache di una società liquida”. Gli scritti affrontano vari temi, dal rapporto tra giovani e vecchi ad “argomenti di grande attualità”.
Un progetto, quello de La nave di Teseo, diventato realtà, al quale Eco “teneva davvero moltissimo” racconta Elisabetta, “perché diceva che non esiste un altro Paese dove succedono queste cose, dove il mercato si concentra nelle mani di pochi. Per lui era fondamentale difendere la concorrenza, la pluralità di offerta”. Il riferimento all’acquisizione da parte di Mondadori di Rcs Libri è chiaro e richiama la decisione presa a gennaio dall’Antitrust di avviare un’istruttoria per verificare se l’operazione comporterà “la creazione o il rafforzamento” di una posizione dominantenei mercati dell’editoria in Italia e la riduzione delle possibilità di scelta degli autori. Un’eventualità contro cui Eco combatteva: un’esigenza e un pensiero racchiusi nella risposta, breve e semplice, che l’editrice ricorda di aver sentito dare da Eco al nipote: alla domanda “Perché lo fai?” lo scrittore alessandrino aveva “risposto semplicemente ‘Perché si deve'”. Una frase che riassume “tutta la necessità di essere d’esempio, la sua grande convinzione che bisognava combattere e difendere le idee in cui si crede”.

venerdì 12 febbraio 2016

12 febbraio 2016

Ciao amici, la scorsa domenica ad Algeri abbiamo tirato per la gara di coppa del mondo a squadre chiudendo al 7 posto. Dopo aver vinto in tranquillita' con il Messico, abbiamo ceduto davanti gli Stati Uniti per una stoccata, alla priorita'. Peccato perche' entrare di nuovo tra le prime quattro, come a Danzica, ci avrebbe permesso ulteriori esperienze importanti. Per i piazzamenti dal 5 all'8 posto abbiamo perso dall'Ungheria e battuto il Canada.
Domani termineremo questa settimana di ritiro con tutte le under 17 e under 20 che sono state selezionate, attraverso il ranking, per i campionati europei che si svolgeranno a Novi Sad la prima settimana di Marzo.
Under 17: Ebert, Werner, Ueltegesforth e Weiner.  Under 20: Ebert, Behr L., Kirschen e Kirsch.
Ciao un saluto

sabato 6 febbraio 2016

7 Febbraio 2016

Ciao amici, un saluto da Algeri. Complimenti a Carol Golubystkyi che ieri ha conquistato un buon 8 posto in coppa dl mondo. La performance e' stata positiva, 5 vittorie e una sconfitta in girone e nel tabellone principale ha avuto la meglio sulla polacca chlewinska per 15a 10 nelle 64, sulla russa Shanaeva nelle 32 per 15a9 e nel tabbellone delle 16 ha avuto la meglio sulla canadese Harvey ( dalla quale aveva perao a Danzica) per 3a2. Una volta entrata nelle 8 ha perso dalla Batini per 15a12, facendo vedere delle buone cose, ma pagando mancanza di continuita'
Questo risultato ci consentira' di prepare con piu' serenita' l'ultima gara valida per la qualificazione olimpica che si svolgera' all'Havana( con punteggio doppio)
Ciao

mercoledì 3 febbraio 2016

3 febbraio 2016

Auguri Claudia, 60 carezze.

3 febbraio 2016

Ciao amici, lo scorso weekend abbiamo partecipato a Zagabria alla gara di coppa del mondo under 20.  Nessun piazzamento di valore per le ragazze tedesche, solo Leandra Behr e' entrata nelle prime 32. la gara di assoluto livello a messo a nudo, ancora una volta , la drammatica situazione del nostro settore giovanile, l'impossibilita' di competere a livello generale con le atlete che vanno per la maggiore nelle altre nazionali. Sempre in crescita le ragazze polacche, le ungheresi e le americane, per non parlare delle giapponesi e delle russe che esprimono sempre qualita'. Sono molto preoccupato perche', in teoria , da questa generazione dovremmo attingere per costruire la nuova squadra per le olimpiadi del 2020 e del 2024. Continuo a lanciare i segnali d'allarme e i vertici federali conoscono le mie idee per provare a cambiare qualcosa ma ancora tutto tace e sono alla mia terza stagione. Tutto e' focalizzato verso Rio,  ma il ritardo nel quale siamo continua ad aumentare e tra poco sara' incolmabile.
Domani partiamo per Algeri per la penultima gara individuale valida per la qualificazione olimpica che si svolgera' venerdi e sabato, domenica scenderemo in pedana per la gara a squadre.
Ciao

mercoledì 20 gennaio 2016

20 gennaio 2015

Ciao amici, lunedi siamo rientrati da Danzica. Dentro di me ci sono sentimenti contrastanti, la tristezza per la prova individuale con solo 3 ragazze nelle prime 64 che poi hanno perso il primo match, e la felicita' per l'ottimo terzo posto conquistato nella gara a squadre.
Per la qualificazione olimpica il risultato della Golubyskyi non ci regala tranquillita', ma la sua performance nella gara a squadre mi rende fiducioso; dovremo lavorare per permetterle di tirare con quella tranquillita' anche durante la gara individuale. La Sauer ha tirato molto bene nel girone conquistando 6 vittorie per poi bloccarsi di nuovo nel primo match del tabellone principale, il lavoro con Anne sara' lungo e ci vorra' grande pazienza nell'aspettare che certe sensazioni si trasformino da episodiche a naturali. L'ingresso della Knauer nel tabellone delle 64 e' stato positivo.
Per quanto riguarda la gara a squadre, battere gli USA per i 4 e la Korea nella finalina per il bronzo sono stati risultati positivi. Molte sono le cose da correggere e da migliorare, ma la voglia e lo spirito delle ragazze mi rende fiducioso.
Ciao

mercoledì 13 gennaio 2016

13 gennaio 2016

Ciao amici, un saluto da Tauber. Lo scorso weekend a Moedling , Leonie Ebert ha conquistato un buon 5 posto; per entrare nelle prime 4 ha fatto un match con troppi errori, ma sono sicuro' che sapra' risolverli con calma e la pazienza che una ragazza della sua eta' deve avere. Sono molto soddisfatto anche dell'ingresso tra le  prime 16 di Pia Ueltegesforth. La ragazza di Moers ha messo in luce le buone qualita' che sono in lei. Domani partiamo per Danzica, in Polonia affronteremo la terz'ultima gara valida per la qualificazione olimpica in piu' scenderemo in pedana anche per la gara a squadre.
Saluti

venerdì 8 gennaio 2016

8 gennaio 2016

Ciao amici, un saluto da Moedling, domani mattina nella cittadina alle porte di Vienna si disputera' la prova di coppa del mondo under 20. Oggi a Tauber le senior hanno terminato l'allenamento che le ha viste impegnate tutta la settimana, assieme alle junior e alle cadette. Abbiamo sfruttato le ferie scolastiche per riunire un numero grosso di atlete, il lavoro e' stato buono, chiaramente mi piacerebbe ripetere questi allenamenti piu' volte durante l'anno, ma scuola e universita' sono un muro invalicabile. Credo che questo problema sara' la chiave dell'impostazione del lavoro da parte della federazione tedesca per sperare di poter ricostruire un settore che e' in difficolta'.
Ciao

domenica 3 gennaio 2016

3 gennaio 2016

O bailan todos, o no baila nadie.

venerdì 1 gennaio 2016

1 gennaio 2016

Auguri di un sereno 2016