sabato 28 febbraio 2015

1 marzo 2015

Ciao amici, un saluto da Maribor. Ieri sera le cadette hanno concluso i loro campionati europei conquistando,nella gara a squadre, una bellissima medaglia d'argento. Sono felice perche tutte le under 17 tornano a casa con una medaglia. Spero questo dia  loro, ancora piu' entusiasmo e voglia di continuare a lavorare per cercare di migliorarsi , in modo che queste giornate siano solo una tappa e non un punto d'arrivo. Nel primo match del tabellone delle 16 la Germania ha superato la Bielorussia con il punteggio di 45 a 28, nel tabellone delle 8 hanno avuto la meglio sulla Polonia con il punteggio di 45a28 per poi battere in semifinale l'ungheria per 45 a 40. In finale abbiamo ceduto alla Russia per 45a42. Per la medaglia di bronzo l'Ungheria ha avuto la meglio sull'Italia.
Complimenti a Anne Kirsch, Sophia Werner, Helena Frackenpohl e Leonie Ebert.
Ciao

giovedì 26 febbraio 2015

26 febbraio 2015

Ciao amici, un saluto da Maribor. Ieri  e' stata una bella giornata  per il fioretto feminine Tedesco, ai campionati  Europei  under 17, abbiamo conquistato l'oro con Leonie Ebert e il bronzo con Sophia Werner. Sono veramente soddisfatto  del risultato delle ragazze tedesche. Leonie pur non conoscendo sconfitte durante tutta la gara, ha tirato sempre un po' contratta, " sentendo" poco le sensazioni, sciogliendosi solo in finale con la campionessa del mondo in carica, la russa Martyanova vincendo con il punteggio di 15a 8. Sophia Werner ha dimostrato grande intelligenza in pedana e la capacita' di ascoltare e applicare. Un bel risultato che ci rende felici.
Ciao

martedì 24 febbraio 2015

24 febbraio 2015

Ciao amici, un saluto da Maribor. Una forte pioggia ci accompagna in questa prima giornata slovena, questa mattina con le prove under 17 di fioretto maschile e sciabola femminile iniziano i campionati europei cadetti e giovani. Questa mattina, con le fiorettiste, andiamo in palestra per il controllo delle armi e per una lezione. Domani mattina alle 11.30 Anne Kirsch, Sophia Werner, Leonie Ebert e Helena Frackenphol scenderanno in pedana per la loro gara.
Ciao

giovedì 19 febbraio 2015

19 febbraio 2015


Rai, il consigliere scrisse a B: “Otto programmi anti-governo, interveniamo”



Ecco la lettera inviata nel 2010 da Antonio Verro, cda Rai, all'allora premier (e proprietario di Mediaset), in cui "segnala" trasmissioni contro il governo. "Nonostante i nostri vari tentativi", per la messa in onda "non c'è più niente da fare". "Mettiamo paletti sulla composizione del pubblico, strettoie organizzative e scelta di ospiti". Poi l'invito a nominare "il prima possibile" Susanna Petruni direttore di Rai2


Le tredici righe di questa lettera sono il compendio finale del ventennio berlusconiano, il timbro ufficiale della rappresentazione pubblica dello spirito di Arcore. Di come la Rai abbia scelto di vivere felicemente (ammesso che negli anni precedenti avesse praticato uno stile diverso) sotto la suola del padrone.
È il 25 agosto 2010 e Antonio Verro, consigliere di amministrazione, scrive al premier una lettera (che l’interessato smentisce in un’intervista al Fatto Quotidiano, leggi) a cui allega due fogli di schede sintetiche riferibili a otto programmi di informazione. Sono le “trasmissioni che più mi preoccupano. Temo infatti che siano fortemente connotate da teoremi pregiudizialmente antigovernativi”. Qui il principio filosofico che definisce il giornalismo come esercizio quotidiano collaborativo, stabilmente al potere o nelle sue immediate adiacenze e dunque a esso sottomesso. Ogni forma di autonomia denota non una limpida scelta professionale, il rispetto della insindacabilità della notizia nella sua nuda e anche cruda illustrazione, ma l’esposizione di un teorema, cioè di un pregiudizio. La verità viene tradotta come una falsità, la realtà come simulazione e – nel pieno dell’effetto ottico – l’apparenza deve acquisire il titolo di realtà. “Purtroppo – notifica il dispiaciuto messo romano – nonostante i nostri vari tentativi, penso non ci sia più niente da fare”. Purtroppo Michele Santoro la sta avendo vinta, e con lui gli altri conduttori di “trasmissioni antigovernative”. “Tali programmi – aggiunge – sono inseriti nel palinsesto che il Direttore Generale ha già presentato, ma su cui il consiglio non può fare decisiva interdizione”
La resa che appare nell’elencazione dei delitti oramai impunibili nasconde, però, un colpo di reni. Perché alcuni rimedi sono ancora possibili. Qui il passaggio insieme tragico e comico della induzione al fraintendimento, allo spappolamento del talk show. “Unico rimedio ipotizzabile sarebbe quello di mettere palettirelativi a composizione del pubblico, strettoie organizzative e scelta di ospiti politici (e non) delle suindicate trasmissioni, tramite i Direttori di rete”. Dunque è previsto, come estrema ratio, l’alloggiamento sugli spalti di Annozero, di Ballarò, di Che tempo che fa e delle altre cinque trasmissioni antigovernative, di falangi berlusconiane, eserciti della buoncostume che – incrociando gli sguardi di ospiti politici consenzienti – dovrebbero sterilizzare la controinformazione e bruciare la bocca dei conduttori renitenti magari con una risata, oppure stordirli con fischi apocalittici e definitivi. Per erigere questo teatro “è di fondamentale importanza procedere il prima possibile alla nomina di Susanna Petruni a direttore di Raidue già dal primo consiglio di amministrazione disponibile, cioè quello del 15 settembre prossimo, e verificare che il Direttore Generale si determini a un puntuale controllo sul Direttore di Raitre”. Nel “grosso abbraccio” che segna il saluto di Antonio Verro – ieri come oggi consigliere di amministrazione – all’allora premier Berlusconi (proprietario di Mediaset) c’è una porta spalancata su quello che è stato e che forse potrebbe ripetersi.

“Controlliamo Ruffini a Rai3”
Agosto 2010, mancano poche settimane al varo della nuova stagione televisiva. Berlusconi è un presidente inseguito dai resoconti orgiastici nella dimora di Arcore e soprattutto dalla figura inquietante di Ruby, personaggio ancora incredibilmente attuale. Il direttore generale Mauro Masi non è riuscito a spegnere il dissenso nel servizio pubblico. E Verro prova a illustrare l’ennesimo piano d’azione, dopo che la lontana Procura di Trani (marzo 2010) aveva scoperchiato il gioco di sponda tra l’azienda, l’ex Cavaliere e l’Autorità di garanzia Agcom per bloccare Santoro.
A distanza di nove anni dall’intervento che spedì a casa Enzo BiagiDaniele Luttazzi e lo stesso Santoro, Masi non se l’è sentita di mettere in pratica un secondo editto bulgaro, ancora più ampio, e cancellare l’intero palinsesto di Rai3. Il gruppo degli otto, evocato da Verro, si completa così: Parla con me di Serena Dandini, Che tempo che fa di Fabio FazioIn mezz’ora di Lucia AnnunziataReport di Milena Gabanelli, Ballarò di Giovanni FlorisLineanotte del Tg3 e Glob diEnrico Bertolino. Verro sollecita la promozione al vertice di Rai2 (il canale che ospita Annozero) di Susanna Petruni, giornalista al Tg1 di Augusto Minzolini, chiamata “farfallina” per via del gioiello regalatole da Berlusconi che spesso esibisce in conduzione. Verro vuole cacciare Massimo Liofredi, nominato in quota centrodestra, ma che difende Annozero perché generatore di pubblicità e ascolti preziosi per Rai2 e, di conseguenza, per la sua carriera: la media del programma, infatti, supera il 20 per cento di share. Verro rivela a Berlusconi l’unico “rimedio”: l’ostruzionismo. E spiega in cosa sarà tradotto l’atteggiamento più aggressivo che adotterà l’azienda: “Strettoie organizzative”. Liofredi viene commissariato, la scaletta di Annozero sarà approvata sempre da Masi che potrà sfrondare la lista dei presenti, lamentare presunte tegole legali, rallentare le pratiche burocratiche per i contratti. Annozero subirà ciascuna di queste pressioni. E anche Parla con me resterà sospeso con l’accordo congelato con il produttore Fandango sino a poche ore dal ritorno in onda. Per l’ultimo anno.

Il giorno dell’esordio, il 27 settembre 2010, in studio ci sarà un cavallo di Viale Mazzini con uno scaramantico cornetto appeso al collo. Glob di Bertolino sarà chiuso. Gabanelli & C. resisteranno a fatica. Ma riprendiamo il prontuario d’attacco. Il secondo punto: “Ospiti politici”. Il consigliere Rai vuole esercitare il controllo militare e fa mandare a Masi una circolare per impedire a Parla con me di invitare personaggi politici o intervistare chiunque possa parlare male del governo di Berlusconi. In maniera sistematica, Palazzo Chigi cercherà di non mandare esponenti dell’esecutivo ad Annozero pur di far cadere in fallo Santoro e consentire a Masi di inviare i soliti rilievi sulla parzialità delle presenze all’Agcom. Le trappole sono disseminate ovunque. A Rai3 il fastidio è Paolo Ruffini, il direttore già cacciato da Masi senza motivo (unico contrario Nino Rizzo Nervo) e reintegrato dal giudice. Siccome Masi non può espellere per la seconda volta Ruffini, Verro suggerisce “un puntuale controllo”. Ruffini rassegnerà le dimissioni undici mesi dopo.
In tanti costretti ad andare via
La stagione 2010/2011 sarà un calvario per Santoro e per Rai3. Non vanno dimenticati momenti di commedia dell’assurdo, come latelefonata di Masi ad Annozero per “dissociare” l’azienda dalla sua trasmissione di punta. L’incursione di Masi è del 27 gennaio 2011. Luigi Bisignani, il noto faccendiere, ispiratore di opere ai danni di Santoro, commenterà: “Una figura di merda”. La settimana precedente, il ministro Paolo Romani segnala la puntata sul caso Rubyall’attivissima Agcom. Questi episodi sono i pretesti per fare ricorso in Appello contro il reintegro di Santoro vittima dell’editto bulgaro. La Corte d’Appello di Roma il 7 aprile rigetta la richiesta di Viale Mazzini che, indomita, trascina la contesa in Cassazione. Santoro è convinto di poter scavallare la stagione 2011/12 in attesa della Suprema Corte. Masi, che ha informazioni più dettagliate, gli riferisce che entro giugno sarebbe arrivato il verdetto. A Masi, pensa Santoro, manca il mio scalpo. E il giornalista fa pervenire un messaggio a Lorenza Lei, allora vicedirettore generale: lascio io, se lascia Masi. Lei deve soltanto convincere Berlusconi. Riesce subito nell’intento e, magicamente, si ritrova direttore generale. Tutto torna.
di Antonello Caporale e Carlo Tecce
da il Fatto Quotidiano del 19 febbraio 2015

mercoledì 18 febbraio 2015

18 febbraio 2015

ESODO: R. Vecchioni

Alto, inviolabile, in faccia al pubblico, 
nel vento che sa di fiori e zagare, 
sopra i coturni che lo fan vecchio, 
stanco, invincibile 
Nel frastagliato di luce e bosco, 
lasciando indietro l’ombra di Antigone, 
che morirà di non aver saputo 
mentire al cuore 
Accecato dalla luce di Dio 
che viene a prenderlo, 
saluta Edipo sorridente all’inganno della terra, 
alla fatica del mare; 
e chi l’ha visto sa che una voce dal cielo, 
forse dentro di lui lo chiamava: 
Cosa aspetti Edipo, 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire? 
Cosa aspetti Edipo , 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire? 
Perché io non appartengo più 
a queste miserie mobili, 
a quest’inventario di suppellettili, 
al falso mito dell’uomo indomito, 
all’effetto domino; 
Non appartengo più alle scaramucce 
sull’esistenza di Dio, sul governo ideale, 
sull’origine del male, sulla felicità virtuale: 
Io sono là, 
dove è sempre stato l’uomo, 
viaggiatore vincente 
del suo dolore, 
nel teatro dove non recita, 
ma vive le parole 
Io sono là 
e niente mi confonderà, 
niente mi perderà: 
Perché io sogno là, 
sono nelle parole 
che non hanno confini, 
non hanno età, 
nelle parole che 
non risolvono il giorno, 
ma l’eternità: 
Io sono là 
nelle parole greche, 
dove la fine è il principio, 
il silenzio l’insieme di ogni voce. 
Cosa aspetti Edipo, 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire? 
Cosa aspetti Edipo, 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire? 
Cosa aspetti Edipo, 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire? 
Cosa aspetti Edipo, 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire? 
Perché io non appartengo più 
ai soliloqui dei sordi, 
non ne posso più di sentire che è tardi, 
che siamo immersi nell’eterno castigo 
di un pianto antico; 
Perché non è così, la decidiamo noi la vita, 
tirando i dadi finché non viene il numero 
che avevamo pensato, che avevamo chiamato 
Tí méllomen choreîn 
Tí méllomen choreîn 
Tí méllomen choreîn 
Tí méllomen choreîn 
Tí méllomen choreîn 
Tí méllomen choreîn 
Cosa aspetti Edipo, 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire? 
Cosa aspetti Edipo , 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire? 
Cosa aspetti Edipo , 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire? 
Cosa aspetti Edipo, 
cosa aspetti a muoverti, 
che cosa aspetti a venire?

domenica 15 febbraio 2015

15 febbraio 2015

Ciao amici, un saluto da Tauber, weekend di riposo per le Senior mentre le ragazze che saranno impegnate tra 10 giorni a Maribor, per gli europei, hanno lavorato . Venerdi lavori sulle coordinazioni e gambe scherma al mattino, pomeriggio match. Sabato doppia seduta a base di assalti a 5 stoccate e 15 stoccate; questa mattina lezione e ad ora di pranzo il rompete le righe.
Ciao

sabato 14 febbraio 2015

14 febbraio 2015

Da Il Fatto Quotidiano:

Zagrebelsky: “Siamo quasi al punto zero della democrazia”


l costituzionalista è intervenuto nel dibattito "Meno democrazia?" organizzato dalle associazioni "Libertà e giustizia" e "I popolari" a Torino: "Bisogna interrogarsi sulle cause e su chi ha determinato le condizioni in cui ciò si è verificato"
“Un degrado, quasi il punto zero della democrazia”. Il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky ha commentato così la discussione delle riforme in Parlamento e le polemiche sulla decisione del presidente del Consiglio di andare avanti nonostante le polemiche dell’opposizione. “Bisogna interrogarsi”, ha detto il presidente emerito della Corte Costituzionale, “sulle cause e su chi ha determinato le condizioni in cui ciò si è verificato”. Dubbi simili a quelli espressi dal costituzionalista Alessandro Pace che, in un’intervista al Fatto Quotidiano, ha detto che “le Camere si trovano sotto ricatto”.
Zagrebelsky è intervenuto nel corso del dibattito organizzato dalle associazioni “Libertà e Giustizia” e “I Popolari” sul tema “Meno democrazia? e ha rivelato le sue perplessità sulla situazione politica e sul dibattito in Parlamento. “Sono 40 anni”, ha detto, “che si parla di riforme costituzionali, chiediamoci in che direzione vanno quelle che sono in cantiere: in quella di aprire spazi alla politica e alla democrazia o piuttosto di valorizzare il momento esecutivo, che non è compatibile con l’ampliamento della democrazia?”.
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Secondo Zagrebelsky, che nel suo intervento ha ammonito la politica a lavorare in un “clima costituente“, bisognerebbe porsi la domanda se siano più importanti “le regole costituzionali o la qualità di chi le fa funzionare perché una cattiva Costituzione nella mani di una buona politica produce comunque risultati accettabili, mentre la migliore Costituzione nelle mani della cattiva politica produce risultati cattivi”. Riferendosi, infine, all’eventualità del referendum confermativo, il giurista ha invitato a fare attenzione perché, ha detto, “qui ci si gioca moltissimo. Se è richiesto dal Governo sarà un plebiscito e sarà un voto di schiacciamento da una parte o dall’altra. Si sta giocando una partita che può essere terribile”.
Nei mesi scorsi Matteo Renzi aveva liquidato i commenti dei costituzionalisti dicendo di “aver giurato sulla Costituzione e non sui professoroni“. E lo stesso Zagrebelsky, in occasione della festa del Fatto Quotidiano “Partecipa” ha rivelato di aver ricevuto una telefonata del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi che cercava di scusarsi per l’equivoco: “Abbiamo a che fare con la stampa, per cui le parole che usiamo più sono pesanti, più passano”, gli ha detto al telefono per giustificare le espressioni usate dal presidente del Consiglio. Ma secondo il costituzionalista sarebbe stato solo un modo per dimostrare che il governo stava cercando di sentire più esperti possibili sulle riforme.

domenica 8 febbraio 2015

9 febbraio 2015

Ciao amici, un saluto da Algeri, tra poche ore prenderemo l'aereo per rientrare in Germania. Ieri sera si e' conclusa la tre giorni di coppa in terra africana. Nella gara individuale la Schmitz non e' riuscita a superare il girone di qualificazione, causa un virus che l'ha completamente debilitata. La Ebert al suo debutto ha raccolto solo due vittorie nel girone, ma ha tirato bene qualificandosi per il tabellone principale dove, purtroppo, ha dovuto scontrarsi con la Golubytsky, uscendo sconfitta. La Sauer dopo aver superato il girone ha avuto la meglio su una cinese per poi cedere nelle 32 alla Erba, commettendo troppi errori e non riuscendo ad essere continua nelle cose corrette da fare.questi errori li paghiamo a caro prezzo e perdiamo match che potrebbero avere un altro risultato. La Bingenheimer ha fatto l'ennesima gara individuale non brillante, anche lei manca di continuita' e di attenzione, doti molto importanti nella performance schermistica. La Golubytsky si e' fermata nelle 16; dopo aver superato la Ebert e una giapponese si e' fetmata con l'americana Kifler perdendo per 15a12. Carolina non e' riuscita a leggere alcune situazioni che avrebbero potuto portare ad un esito diverso al match, ma sopratutto deve avere piu' pazienza. Ieri nella gara a squadre abbiamo conquistato un brillante 3 posto. Salire sul podio assieme alle due squadre che dominano il panorama mondiale, Italie e Russia, e' per noi motivo di gioia e soddisfazione. Nel tabellone delle 8 abbiamo battuto la difficile Polonia, per poi cedere in semifinale di fronte all'Italia; ma rispetto a Danzica dove eravamo usciti nettamente battuti , qui abbiamo perso 45a39, migliorando molto la nostra performance. Nella finale per il 3 posto abbiamo superato gli Stati Uniti, che a Danzica avevano conquistato un grande 2 posto. Le ragazze tedesche hanno saputo conbinare una buona prova tecnica , al carattere ,essenziale per raggiungere determinati risultati. Sono molto contento per Anne, Sandra, Carolina e Leonie. Questo piazzamento deve darci gioia e serenita' nel continuare il lungo percorso che ci attende.
Ciao

mercoledì 4 febbraio 2015

4 febbraio 2015


Corruzione, i partiti applaudono Mattarella. Ma poi bloccano la legge

Ieri le ovazioni multipartisan alle parole del neopresidente sulla lotta al sistema della tangenti. Oggi il voto compatto al Senato contro la richiesta dell'M5S di avviare la discussione del ddl Grasso che prevede pene più dure. Votano sì solo grillini, Sel e Misto. Cioffi: "Anche la Lega di Salvini difende i corrotti"
Scrosciano gli applausi da tutti i partiti quando il neopresidente della Repubblica Sergio Mattarella esorta alla lotta contro il sistema delle mazzette, ma gli stessi partiti bloccano per l’ennesima volta la discussione del ddl anticorruzione giacente in Senato da ormai un paio d’anni. L’aula di palazzo Madama ha bocciato con 134 voti contrari e 49 favorevoli (Movimento 5 StelleSel, Misto) la discussione urgente del testo originariamente depositato da Piero Grasso nel primo giorno di questa legislatura. Già ieri pomeriggio, mentre imperversavano gli apprezzamenti multipartisan per i richiami del nuovo capo dello Stato in fatto di legalità, la conferenza dei capigruppo aveva stoppato la medesima richiesta grillina. “Il Parlamento e la legge anti-corruzione possono attendere”, afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle Senato Andrea Cioffi. “Ieri tutti abbiamo applaudito il Presidente della Repubblica  Sergio Mattarella quando ha parlato di centralità del Parlamento e lotta alla corruzione. Oggi quegli stessi partiti che ieri applaudivano Mattarella hanno tradito le sagge parole del Presidente della Repubblica”. Cioffi sottolinea che hanno espresso voto contrario “tutti gli altri partiti, Lega di Salvini inclusa, che difende a denti stretti i corrotti”.
Stessa sorte, continua Cioffi, “per la discussione urgente per il disegno di legge sul divorzio breve proposta dal senatore Alberto Airola e per la mozione di sfiducia al ministro Beatrice Lorenzin avanzata dalla collega Michela Montevecchi. Una mozione quest’ultima che la maggioranza fa marcire nei cassetti da mesi in maniera inaccettabile mentre è palese l’incompetenza politica di questo ministro “.
Il nodo del contendere è il ddl n. 19 derivato dalla proposta originaria dell’attuale presidente del Senato. Prevede norme più incisive e pene più severe su corruzione, falso in bilancio e riciclaggio, e in questi due anni ha vissuto un iter tormentato. Per circa sei mesi è stato bloccato dal governo, che a giugno del 2014 aveva annunciato un testo proprio che si è fatto attendere a lungo. E quando è arrivato in Commissione giustizia, l’8 gennaio, ha innescato nuove polemiche con la reintroduzione delle soglie di non punibilità del falso in bilancio di berlusconiana memoria, che dal ddl 19 erano saltate in favore di una normativa più severa. Da allora il ddl è rimasto in commissione, mentre le Camere erano impegante nell’elezione del successore di Giorgio Napolitano. Che ieri si è insediato e ha inserito il contrasto alla corruzione e al “cancro” della mafia tra le priorità del Paese. Ma agli applausi non sono seguiti i fatti.
Il Fatto Quotidiano
4 febbraio 2015

lunedì 2 febbraio 2015

3 febbraio 2015

Ciao amici, lo scorso weekend due giorni di gare a Moers per le cadette e per le under 20. nelle cadette ha vinto Sophia Werner di Bonn, al secondo posto Kinzel Josephine di Berlino, al terzo posto Frackenpohl Helena di Tauber e Weiner Kari di Bonn. Per le giovani ha vinto Ebert leonie di Tauber davanti a Braun Julia di Bonn, al terzo posto Moor Valentina di Bonn e Kirsch Anne di Weinheim.
Complimenti a tutte le ragazze, da ieri abbiamo ripreso gli allenamenti per questa breve settimana che ci vedra' in partenza giovedi per Algeri dove ci attendono sia la prova individuale che la gara a squadre.
Ciao