lunedì 31 maggio 2010

31 maggio 2010

Ciao amici ,riprendo questo post letto su FuarceUdin.com

Piccolo apologo sul Paese illegale

di MICHELE SERRA

PICCOLA storia di strada - ignobile e istruttiva - come ne succedono tante. Utile per capire, al di fuori delle grandi catalogazioni teoriche, e dell'annoso dibattito politico-istituzionale sull'argomento, quanta distanza separi gli italiani dalla legge, e la legge dagli italiani. Riccione, viale Ceccarini, sabato sera. Quattro ragazzi sui diciotto anni mangiano una pizza in un ristorante e cercano di filarsela senza pagare il conto. Tre ce la fanno, uno viene bloccato dal personale del locale. Che lo gonfia di botte.

Davanti al ristorante si forma un capannello di curiosi. Lo struscio serale consente un fuori programma: il pestaggio di un cliente moroso. Il ragazzo piange, trema, è pieno di sangue, circondato da quattro o cinque giovani signori (del tipo antropologico: palestrato col codino) che gli stanno dando quella che a loro deve sembrare una lezione di vita. Tra i tanti che osservano la scena nessuno interviene. Per fortuna del ragazzo, passa in quel momento davanti al ristorante un gruppo di adulti che, nonostante sia coperto di sangue, lo riconoscono: è il compagno di scuola di un figlio. Intervengono, chiedono che cosa succede, vengono rudemente invitati dal gestore a non impicciarsi, qualche spintone, qualche insulto cerca di dissuaderli. Per fortuna si impicciano, soccorrono il ragazzo, si informano sull'accaduto. Chiedono al gestore perché, invece di pestare a sangue il ragazzo, non abbia chiamato i carabinieri. "I carabinieri non gli fanno niente, noi almeno gli abbiamo dato quello che si meritava".

Gli adulti, nel tentativo di riportare la calma e impedire conseguenze più gravi per il ragazzo, pagano il conto (sessanta euro). Dettaglio quasi esilarante, niente ricevuta fiscale: in compenso il ragazzo riceve un ultimo ceffone da parte del più agitato dei suoi improvvisati secondini. I soccorritori, che descrivono un clima di violenza isterica, fuori controllo, riescono in qualche modo a portare fuori il ragazzo, non senza essersi fatti restituire il suo cellulare, sequestrato. Lo portano a una fontana, gli lavano il sangue, gli tamponano le ferite, lo convincono di telefonare al padre, gli suggeriscono di fare denuncia. Il padre verrà a riprenderlo. Denuncia non verrà fatta.

Il ragazzo l'ho sentito il giorno dopo. Mogio, confuso, forse conscio di avere fatto una fesseria (non pagare il conto non è una divertente bravata da movida, è un reato), sicuramente non conscio di essere stato vittima di un reato molto più grave, sequestrato, pestato, "punito" al di fuori di qualunque legge, compresa quella del buon senso. Ma chi ignora i propri doveri ignora anche i propri diritti. Di qui in poi, quel ragazzo penserà che il più grosso, o quello che corre più veloce, o il meglio accompagnato (in gruppo si mena meglio) ha sempre ragione.

La morale non è neanche una morale: è il desolato computo di una somma di comportamenti totalmente fuori dalle righe e fuori dalla legge. Nel clima eccitato della movida, non pagare il conto deve sembrare una bravata spiritosa: invece è un reato. I reati andrebbero denunciati (oppure, se si ha cervello, sanati con una mediazione privata: ragazzino, dì a tuo padre di venire subito qui a pagare il conto oppure ti denunciamo). Spaccare la faccia a un ragazzino isolato e indifeso è una porcheria in termini umani, e un reato ben più pesante che cercare di andarsene senza pagare quattro pizze. Ciliegina sulla torta, il conto incassato senza ombra di ricevuta: costume nazionale, è noto, ma che al termine di un episodio del genere suona come piccolo sfregio conclusivo. La stecca finale di un concertino disastroso.

Neanche l'ombra della legge, in tutto questo: e non in Aspromonte, ma in viale Ceccarini. Nella mezz'ora di parapiglia non si è visto un poliziotto o un vigile che cercasse di riportare l'ordine e la ragione: ma questo può essere solo uno sfortunato caso, essendo impensabile che nel cuore della più vivace e popolosa delle "movide" romagnole, con tutto l'alcol (e il resto) che gira, non sia previsto qualche presidio delle forze dell'ordine. Ma il peggio è che a nessuno dei protagonisti è balenato il sospetto che per stabilire le ragioni e i torti, per punire, per risarcire i danni, ogni via fuori dalla legge è fuorilegge. Debole o forte che sia, opaca o chiarificatrice, la legge esiste apposta per evitare che un cliente moroso possa farla franca, e che un ristoratore manesco rischi di provocargli lesioni permanenti, o peggio, per sessanta euro. E per giunta non tassati.

31 maggio 2010

Ciao amici, oggi è stata una giornata molta bella ed interessante.Al mattino io e il Maestro Wada abbiamo fatto lezione alle ragazze; al pomeriggio lavoro in piscina.
Abbiamo lavorato sulle gambe, sulle braccia e sull'apnea; ho ripreso un lavoro che vidi fare, per la prima volta, al Maestro ungherese Sepeschi(probabilmente non si scrive così...ma chi è del mondo della scherma sa a chi mi riferisco)nel 91 all'INSEP centro federale francese.Un ottimo lavoro in apnea per sentire il proprio corpo durante i movimenti schermistici.Praticamente, durante l'eseguzione dei passi avanti, dei passi indietro, dell'affondo le ragazze sono in grado di percepire se il movimento è eseguito correttamente vivendo l'effetto sott'acqua che è uguale a quello dello slow motion nel video e tutto questo in condizioni di apnea. Un bel lavoro, molto carino ed interessante vissuto da tutte le ragazze con grande entusiasmo e voglia di apprendere.
Konbanua

domenica 30 maggio 2010

31 maggio 2010

Ciao amici, voglio dedicare la canzone Vincent (R. Vecchioni) a Gigi Tarantino e al suo secondo posto alla gara di Padova.Sei un grande campione e uno straordinario uomo,cosi` dolcemento complesso, cosi` profondamente vero!!!Una vera ricchezza conoscerti ed apprezzarti.
Ciao e complimenti veri.

VINCENT

Guarderò le stelle
com'erano la notte ad Arles,
appese sopra il tuo boulevard;
io sono dentro agli occhi tuoi,
Víncent.
Sognerò i tuoi fiori,
narcisi sparpagliati al vento,
il giallo immenso e lo scontento
negli occhi che non ridono,
negli occhi tuoi,
Vincent.

Dolce amico mio,
fragile compagno mio,
al lume spento della tua pazzia
te ne sei andato via,
piegando il collo
come il gambo di un fiore:
scommetto un girasole.

Sparpagliato grano,
pulviscolo spezzato a luce
e bocche aperte senza voce
nei vecchi dallo sguardo che non c'è
poi le nostre sedie
le nostre sedie così vuote
così "persone",
così abbandonate
e il tuo tabacco sparso qua e là.

Dolce amico,
fragile compagno mio
che hai tentato sotto le tue dita
di fermarla, la vita:
come una donna amata alla follia
la vita andava via:
e più la rincorrevi
e più la dipingevi a colpi rossi

gialli come dire "Aspetta!",
fino a che i colori
non bastaron più...
e avrei voluto dirti, Vincent,
questo mondo non meritava
un uomo bello come te!

Guarderò le stelle,
la tua, la mia metà del mondo
che sono le due scelte in fondo:
o andare via o rimanere via.

Dolce amico mio,
fragile compagno mio,
io, in questo mare,
non mi perdo mai;
ma in ogni mare sai
"tous le bateaux
vont à l'hazard pour rien".
Addio, da Paul Gauguin.

venerdì 28 maggio 2010

28 maggio 2010

Ciao Tommy, ieri mi hai fatto un regalo che non dimenticherò mai nella mia vita!!! Mi hai regalato un'emozione incredibile, hai fatto tremare il mio cuore e la mia anima....Tommy ti abbraccio forte con tutto l'amore che ho per te!!!

....Ciao jena,spero di sentirti presto, mi manchi molto e non vedo l'ora di vederti all'aereoporto.Il giorno, da quando sei partito, dura poco, la sera arriva presto.
mi mancano quelle giornate, quando ero piccolo che giocavamo insieme nella piscina di plastica e ci schizzavamo l'acqua a vicenda.

28 maggio 2010

LENTAMENTE MUORE di Marta Medeiros e Pablo Neruda

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.

28 maggio 2010

SE TU MI DIMENTICHI Pablo Neruda

Voglio tu sappia una cosa:
Tu sai come e' questo:
se guardo
la luna di cristallo,il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l'impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te;
come se cio' che esiste,
aromi,luce,metalli,fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che mi attendono.

Orbene ,
se a poco a poco cessi di amarmi
cessero' di amarti poco a poco:
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
che gia' ti avro' dimenticata:
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
levero' in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra

Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile:
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi,amore mio,ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne ne' si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore,amata,
e finche' tu vivrai stara'tra le tue braccia
senza uscir dalle mie:__________________

giovedì 27 maggio 2010

27 maggio 2010

Ciao amici, giornate dure...la settimana che precede la partenza per l'havana sta andando avanti tra molte difficoltà, le più anziane non sono ancora rientrate a Tokio, dopo San Pietroburgo, perchè impegnate al lavoro, la Nishioka è a letto con un virus intestinale e le giovani sono venute pochissime volte in palestra per gli impegni universitari.....devo avere pazienza, domani pomeriggio rientrano quasi tutte e dovrò cercare di concentrare l'attenzione delle ragazze sugli "episodi" determinanti che ci portano a perdere gli incontri.Purtroppo ancora le ragazze non "sentono" determinate misure e determinati tempi, che sto cercando di trasmettere loro attraverso la lezione, e quindi facciamo molta fatica a trovare una "logica" d'assalto.lavoro, pazienza e lavoro!!!!
Ciao amici

27 maggio 2010

Ciao amici, spero solo di aver fatto un brutto sogno, spero solo sia un incubo e che qualcuno mi svegli e mi dica.......andrea ma che dici....siamo ancora un Paese libero!!!!

NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA
>
> Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60.
>
> Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.
>
> In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.
>
> Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.
>
> Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali.
> MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.
>
> In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.
>
> ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.
>
> Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI.
> Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.
>
> Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran.
> Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo.
>
> Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica la "democrazia" è un concetto VUOTO.
>
> documentazione diffusa da
> Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani

martedì 25 maggio 2010

26 maggio 2010

Ciao amici,

Mi e` piaciuto molto questo post e ho voluto pubblicarlo; mi e` piaciuto perche` sogno un calcio dove ,assieme ad un valido piano economico, si possa costruire anche un valido, serio e credibile piano sportivo...insomma penso e credo che nel calcio sia bello lottare per un obbiettivo sportivo, che sia uno scudetto, una qualificazione europea una salvezza all`ultima giornata...che ci sia qualcosa di vero, di condivisibile con i tifosi, con la propria citta`, con la propria maglia.....!!!!!

Scritto da Monica Valendino (udineseblog)


Invidio profondamente chi sa ancora piangere per il calcio: le lacrime di Mourinho, come quelle di quei tifosi romanisti immortalati nel dispiacere di un sogno infranto.
Invidio chi sa piangere per una retrocessione e chi sa rallegrarsi per una conquista.

Invidio tutti loro perché darei qualcosa che non ho pur di riuscire nuovamente a farlo. A provare qualche emozione per uno sport che non reputo più tale, tanti sono i perché che si nascondo dietro.
Troppo ipocrita, troppo pieno di ambiguità, troppo distaccato da quello di cui la gente ha bisogno: emozioni.
Per anni mi sono nutrita di emozioni che non trovavo evidentemente altrove. Poi forse quando anche da altre parti sono arrivate, insieme alle delusioni, non ce l’ho più fatta a credere ancora nel calcio.
A sperare che fosse qualcosa che accomunasse e non dividesse al di la dei colori. Un qualcosa che facesse capire che si può pretendere da quelli che sono dei simboli di uscire con la maglia madida di sudore, e dove il nome dietro lo strapperebbero via volentieri invece di esibirlo con i pollici.
Invidio chi vede ancora in questo sport, in questi protagonisti personaggi degni di lacrime.
Una lacrima è importante, è l’emozione più grossa che si può esternare.
Forse per quanto mi concerne sono svanite, come è svanita l’idea che la società possa cambiare. Calcio specchio della società si è sempre detto. Appunto.
E quando non hai più voglia di piangere vuol dire che non hai più voglia di lottare. Ed è la cosa più grave, perché figlia non del tuo carattere arrendevole ma della consapevolezza che alla fine , comunque vada, sarai sempre e solo un complice, che avranno sempre vinto loro.

Grazie Monica

lunedì 24 maggio 2010

25 maggio 2010

Ciao amici, sono appena rientrato a casa dopo la trasferta di San Pietroburgo; un'altro brutto week end!!Mi dispiace moltissimo per le ragazze che mettono un impegno straordinario in tutto ciò che fanno, ma ancora non ci siamo; non riusciamo a dare un pò di continuità neanche nell'assalto a 5 stoccate.Una brutta gara individuale dove, oltre le under 20, sono uscite nel girone anche la Nishioka e la Hirata. la Mori ha perso nelle 128; nelle 64 si sono qualificate solamente la Ichikawa e la Ikeata che hanno poi perso il primo match.Nella gara a squadre abbiamo perso dalla Francia per entrare nelle prime 8 e poi per la classifica dal 9 al 16 posto abbiamo perso 30a29 dall'Ukraina e poi abbiamo vinto contro gli USA conquistando l'11 posto.Insomma niente di carino.....!!!
Andiamo avanti, riprenderemo domani pomeriggio...nella speranza di aver fissato almeno gli errori sui quali poter lavorare.Ci attende una settimana di lavoro prima delle ultime due gare di coppa del mondo che si svolgeranno all'Havana e a New York. Ciao

domenica 16 maggio 2010

17 maggio 2010

Ciao amici, ho da poco finito la seduta di allenamento.Riscaldamento lezione e defaticamento, due chiacchere e poi a pranzo.Domani mattina partiremo per San Pietroburgo per affrontare l`ultima gara di G.P.
Resteranno ,per chiudere la stagione di coppa del mondo, le ultime due prove dell`Havana e di New York che sono di categoria A.
Come vi avevo scritto, sabato dopo l`allenamento, siamo andati a vedere la gara di fioretto maschile vinta da Ota(la medaglia d`argento di Pechino)e poi al ristorante a mangiare un ottimo sushi!!
Ci tengo a mandare un caro saluto e i miei complimenti a Marco Tricarico; sono veramente felice per i risultati che sta raggiungendo in questa stagione...se li merita tutti...non ha mai mollato..non si e` mai arreso..onore a te caro Marco e alla tua "straordinaria " famiglia.
Ciao

giovedì 13 maggio 2010

14 maggio 2010

ciao amici, sono le 8e15 del mattino, sono in palestra ad aspettare l`arrivo delle ragazze; questa mattina lavoro di preparazione fisica con il Coach Ito San improntato sulla coordinazione e sulla rapidita`.Nel pomeriggio lezione ed assalti a 15 stoccate.Domani mattina ci vedremo in palestra alle 8.00 per iniziare alle 8e30 un`oretta di lavoro sulle gambe ...doccia e poi via tutti assieme a guardare la gara di coppa del mondo di fioretto maschile,voglio che le ragazze guardino con che "grinta" i "samurai" affrontano la gara!!! Per chiudere la giornata abbiamo prenotato una bella cenetta di sushi!!!
Ciao

mercoledì 12 maggio 2010

12 maggio 2010

Ciao amici, giornata difficile oggi. Al mattino lezione per appuntamento e questo pomeriggio assalti controllati; mi sono un pò arrabbiato...ma solo un pò...le ragazze non riescono a trasferire quello che stiamo provando durante le lezioni negli assalti, e quindi risulta difficile l'apprendimento dell'utilizzo di determinate misure o di determinate scelte di tempo.Sto cercando di far capire alle ragazze che è fondamentale che in allenamento provino le cose cercando di "violentarsi" per eliminare alcuni meccanismi automatici.Ci vorrà tempo, moto tempo e pazienza!!!
Ciao

12 maggio 2010

Ciao amici, vi riporto un'intervista rilasciata da David Lane .

Da il Fatto Quotidiano del 12 maggio

David Lane: 'Mafia, l'Italia si è arresa'

Il corrispondente dell’Economist: "È la politica che lo ha deciso"

Pizzo, pizzi e pizzini. Rifiuti sotto cieli che sembrano davvero dipinti. I bronzi di Riace, la Reggia di Caserta, le colline di Sicilia. Ma è una bellezza che non acceca: la mafia si vede a occhio nudo. David Lane, corrispondente dell’Economist, in Italia da più di trent’anni ha fatto il suo grand tour nella tana del lupo. "Terre profanate", edito da Laterza, è un taccuino di viaggio, guida per nulla turistica al Mezzogiorno d’Italia.

Lane, come nasce questo pellegrinaggio dentro la mafia?

Nel libro su Berlusconi "L’ombra del potere", che qui è uscito nel 2005, ci sono capitoli sulla complicità tra il potere politico e la mafia. Così ho pensato: scrivo un libro sulla criminalità al Sud. Volevo che avesse un taglio giornalistico. Poi il mio editore londinese mi ha detto: perché non fai un libro di viaggi?

Un viaggio in Italia, come Goethe?

Io scrivo da trent'anni in modo impersonale. In questo viaggio ho raccontato la mia esperienza che inizia da Gela - più vicina all’Africa che a Roma - e finisce a Teano, davanti al monumento che ricorda l'incontro di Garibaldi con Vittorio Emanuele nel 1865.

Si è chiesto perché la mafia non è stata debellata?

Non c'è mai stata la volontà politica. Non c’è nemmeno oggi. Per questo mancano le risorse: per le indagini, per la benzina della polizia, per assicurare organici sufficienti. Ma basta guardare le leggi che vengono approvate o proposte: si capisce come potrà andare in futuro.

Quello che lo Stato può o non può fare si è visto con le Br.

Certo, allora lo Stato dimostrò che i brigatisti si potevano sconfiggere, ed è stato certamente meglio così. Ma il terrorismo non conosceva questo intreccio con la politica e con gli affari, che tutte le mafie invece hanno. Però la mafia è parte integrante della società italiana.

Ci sono state polemiche sulla "comunicazione" dei fenomeni criminali. Berlusconi dice che libri come Gomorra non fanno fare bella figura all’Italia. Qual è la sua impressione da giornalista?

Il lavoro del giornalista è quello di riportare fatti, positivi o negativi. Se ci sono infiltrazioni della camorra nel Casertano o nel Napoletano queste cose devono essere pubblicate. Perché tocca allo Stato debellare la criminalità, così i cronisti non avranno più niente da scrivere.

È un consiglio al governo?

La libertà di stampa è scrivere le cose come stanno. Cose che magari danno fastidio a certe persone. Ma questo non è importante, non deve esserlo.

Lei vive in Italia dagli anni 70. C’è stato un imbarbarimento nel rapporto tra la stampa e il potere?

Credo di sì. Ho appena seguito la campagna elettorale in Gran Bretagna. Guardando i dibattiti televisivi pensavo: "In Italia non potrebbe accadere". Questo tipo di confronto tra stampa e politica, tra pubblico e politica. I vostri politici chiederebbero alle loro scorte di arrestare le persone che contestano. Ma è compito del giornalista fare domande imbarazzanti.

Il guaio è che si fa fatica anche a a chiedere conto di ciò che chi ci amministra fa in nostra vece.

Se l’economia va male o se si tagliano fondi allo stato sociale, i cittadini hanno diritto di chiedere conto. I giornalisti invece hanno il dovere di farlo.

Perché i giornalisti italiani non lo fanno?

Perché hanno paura del potere, perché i compromessi sono frequenti.

Dell’Utri ha detto: se mi assolvono lascio la politica. Non dovrebbe essere il contrario?

Non è normale. Ma non è normale nemmeno che il Presidente del consiglio si rifiuti di rispondere ai magistrati quando lo vogliono interrogare. In un altro Paese sarebbe escluso dalla politica, anzi dalla vita pubblica: fuori, subito.

L’Economist ha attaccato, e non di rado, Berlusconi. Lui vi tratta come se foste Lotta comunista, ma il vostro è un giornale liberale e di destra. Però nessuno si domanda perché scrivete certe cose.

Ricordo bene quella copertina del 2001 con la fotografia del premier e il titolo: "Perché Silvio Berlusconi è inadatto a guidare l’Italia". Questi nove anni hanno dimostrato la verità di quelle parole. Per fortuna i libri rimangono, molto più degli articoli di giornale. Il mio libro su Berlusconi è stato il primo in inglese sul vostro presidente del consiglio: resterà. E anche questo sulla criminalità al Sud.

Che differenza passa tra le mafie del Mezzogiorno?

Quella della Calabria è la più difficile da sconfiggere: è ben radicata, legata alla famiglia di sangue. La mafia siciliana ha avuto degli sconfitti e di questo soffre.

La mafia si vede?

A Reggio Calabria nelle vetrine di un fast food bucate dai proiettili. E un cartello: "Chiuso per ferie". In Calabria, in uno stabilimento di gomme incendiato dalla malavita. Ero a Napoli in piena emergenza rifiuti: non c'era solo malgoverno, c'erano anche gli interessi della camorra.

Crede che i cittadini del Sud si siano abituati a certe "leggi illegali", come il pizzo? O è la paura che non li fa reagire?

Ambedue. Un uomo d’affari in Calabria mi ha minacciato dicendomi che aveva già querelato altri giornalisti. E io ho risposto: non è che mi importi tanto, sono stato querelato dal Presidente del consiglio (in primo grado il premier ha perso, ndr). Nella piana di Gioia Tauro invece ho incontrato due commercianti che vent’anni fa hanno denunciato persone che chiedevano il pizzo. Ci vuole molto coraggio per denunciare il racket. Ma esempi ci sono.

Quali?

Penso ai ragazzi che lavorano le terre confiscate alla mafia e incontrano molti problemi. Anche perché non ci sono aiuti da parte dello Stato.

L’Italia si è arresa alle mafie?

Sì, perché fanno ormai parte della società.L’ultimo capitolo s'intitola: "Roma. Chiesa e Stato".

Che c’entra?

La sconfitta della mafia dipende da Roma. E dalla Chiesa, che forse ha perso un po’ del potere che aveva. Ma un tempo aveva influenza su come la gente pensava e si comportava. Allora avrebbe potuto combattere pubblicamente la mafia. La Chiesa è ambigua: ci sono preti che chiamano i pentiti Giuda, preti per cui è più importante confessare il criminale e riportarlo dentro la Chiesa che proteggere chi ne è vittima. Poi, certo, oggi ci sono anche molti sacerdoti che s’impegnano contro la mafia.

La sua conclusione in realtà è una domanda: che speranza c’è?

Se non c’è sviluppo, purtroppo non c’è speranza. Perché dovrebbe esserci sviluppo quando c’è la mafia? Non c’è motivo per le imprese straniere o del Nord di andare nel Mezzogiorno. Mi chiedo dove andranno i giovani del Sud. Che hanno energia e entusiasmo perché sono giovani, ma non hanno possibilità di lavorare. E quindi di scegliere.

Ciao

lunedì 10 maggio 2010

11 maggio 2010

Ciao amici,

Giù le mani da Roberto Saviano, Valigia Blu si mobilita contro le dichiarazioni di Emilio Fede - Mail di protesta al TG4, FNSI e Ordine dei Giornalisti

Da inviare a: redazionetg4@mediaset.it, mediaset@mediaset.it
E per conoscenza (Cc) a FNSI e ODG: segreteria.fnsi@fnsi.it; odg@odg.it

Gentile direttore Emilio Fede,
le scrivo per esprimere la mia più profonda indignazione per quanto è accaduto nel corso dell’edizione del Tg4 delle ore 19.00 del 9 maggio 2010 (http://www.video.mediaset.it/video/tg4/full/166301/edizione-ore-1900-del-9-maggio.html#tf-s1-c1-o1-p1 al 29° minuto). Durante l’esposizione della sua personale opinione riguardo a “Draquila – L’Italia che trema”, il nuovo film di Sabina Guzzanti, ha ritenuto opportuno rivolgere un’inaccettabile invettiva nei confronti di Roberto Saviano.
Cito testualmente dalla registrazione video: “Ci sono state polemiche anche su Roberto Saviano ... sempre lui ... ma non è lui che ha scoperto la lotta alla camorra, non è lui il solo che l'ha denunciata, ci sono registi e giornalisti come lui ... e che sono morti ... lui invece è ancora protetto, superprotetto ... però non se ne può più ... di sentire che lui è l'eroe ... qualcuno gli ha pure offerto la cittadinanza onoraria ... di che cosa? non si capisce, ha scritto libri sulla camorra, e l'ha fatto tanta altra gente, senza andare sulle prime pagine, senza fare tanto clamore ... senza rompere ... ehm senza disturbare la riflessione della gente ... un paese come il nostro è contro la mafia, non c'è bisogno che ci sia Roberto Saviano”.
Considero le sue esternazioni molto gravi ed offensive. Roberto Saviano, insieme a molti altri, è un uomo coraggioso che contribuisce con il suo lavoro alla lotta contro la camorra. Ed è inammissibile che sia oggetto di simili attacchi mediatici. In qualità di cittadino, auspico che in futuro i Roberto Saviano si moltiplichino, perché solo così, parlandone e scrivendone, il nostro paese sarà in grado di fronteggiare un male che ci divora costantemente.
Qualsiasi tentativo di sminuire o ridicolizzare chi mette quotidianamente a repentaglio la propria vita, fronteggiando la malavita organizzata, dev’essere fermamente condannato. Le voci di denuncia, così come la libertà di stampa, non saranno mai troppe.
Mi auguro quindi che lei possa prestare maggiore attenzione quando, in futuro, avrà nuovamente occasione di trattare un argomento così delicato. E’ fondamentale che ognuno di noi faccia la propria parte per agire compatti contro l’illegalità, e lei, nelle vesti di direttore del Tg4, è chiamato a svolgere un compito molto importante: trattare con il dovuto rispetto Roberto Saviano e tutti coloro i quali rappresentano un modello di impegno civile per gli italiani.
Valigia Blu

domenica 9 maggio 2010

9 maggio 2010

Ciao amici, pensavo di essere a Seoul...invece sono stato al luna park...sulle montagne russe!!!!!Tre giorni di gare, un continuo sali e scendi di prestazioni....un continuo entrare ed uscire dalle giuste traiettorie...!!!!Il primo giorno dell'individuale ,dopo aver pagato il nostro normale conto con le giovani, si sono qualificate per le 64 solamente tre atlete e tutte hanno tirato male, peggiorando la performance di Shanghai, comprese le qualificate. Il giorno dopo ,invece, hanno tirato meglio.La Hirata pur perdendo per 15a8 dalla Di Francisca mi ha fatto vedere delle buone cose, la Nishioka ha vinto molto bene con la tedesca Merkl per poi fermarsi davanti alla francese Guyart.La Ikeata ha avuto la meglio sulla ostica polacca Kriczalo e poi ha perso per una sola stoccata dalla russa Korobeinikova...facendo un ottimo match!!!Assisto all'ennesimo trionfo della Vezzali....numero 71 !!!!Ehi Vale...non è che hai fatto un "patto" con il diavolo??!!E mene vado a dormire rasserenato dai miglioramenti visti dopo la prima brutta giornata di gara....ed invece...giù per una di quelle discese che ti tolgono il fiato...pessima gara a squadre oggi!!!Tiriamo malissimo e perdiamo con gli USA, commettendo una serie di errori che mi hanno fatto un pò "innervosire", battiamo Inghilterra e Honkong(...con tutto il rispetto è impossibile perderci...) e poi per il 9e10 posto veniamo "asfaltati " dalla Francia senza la minima reazione!!!!
Siamo rientrati in albergo e abbiamo fatto una bella chiaccherata...anzi avrei voluto fosse stata una chiaccherata, perchè volevo ascoltare i loro pensieri e le loro opinioni.....ma solo silenzio e lacrime mi sono tornate indietro.Non sono "abituate" ad avere la possibilità di parola con il "superiore", quindi per me è stato impossibile sapere quello che avevano provato e quello che sentivano dentro.Con molta calma ...ho detto loro che sto cercando di eliminare questo coninuo salire e scendere di prestazione, mi auguro prima o poi di trovare un pò di continuità nelle loro performance....poi le ho portate tutte al bar e ho offerto loro una bella fetta di torta...devo trovare la strada attraverso la serenità,le ragazze non sono assolutamente in grado di gestire la "tensione agonistica", men che meno quella creata ad "arte " !!domani mattina rientriamo a Tokio, martedì mattina libero e poi alle 4 tutte in piscina per una bella nuotata rilassante.
Ciao

giovedì 6 maggio 2010

6 maggio 2010

Ciao amici friulani......nessun commento...solo un ricordo....6 maggio 1976.......!! Un ricordo drammatico, che come tutti gli eventi devastanti che hanno colpito la lunga storia della nostra terra, ci ha fatto sentire ancora più uniti, ancora più forti ancora più "friulani" !!!!
MANDI....mi mancate!!!!

mercoledì 5 maggio 2010

6 maggio 2010

Ciao amici, voglio dedicare un pensiero a Valentina Vezzali e le sue 70 vittorie di coppa del mondo!!!!!Un risultato storico, straordinario,magnifico,inimmaginabile,imbattibile,immenso....insomma come si fa a definire un risultato simile??!!!Con la vittoria di Shanghai la Vezzali ha raggiunto anche questo traguardo....ci sara' mai un limite...si solo quando Lei decidera' solo quando Lei dira" basta!!!Da lontano ho ammirato la sua concentrazione la mattina della gara, la determinazione nel suo sguardo durante il riscaldamento, durante la lezione con il M. Tomassini,durante ogni assalto, durante ogni singola stoccata!!!La conosco bene ho avuto il piacere di essere il suo C.T. per 15 anni; anche sulla sua forza, sulla sua applicazione, abbiamo basato la cultura del lavoro e della mentalita' d'alto livello della nostra nazionale; anche grazie a lei quelle che una volta erano le giovani sono cresciute tanto fino a raggiungere risultati importanti.Questa mattina ho parlato proprio di Lei e della sua grande tenuta mentale alle ragazze giapponesi, ho spiegato loro il significato della vittoria per 15ao.....ripeto 15ao..... contro una russa per entrare nelle prime 4 , del suo significato, dell'importanza agonistica del messaggio che lei da alle sue avversarie.Mi e' servito per cercare di far apprendere alle "creature giapponesi" quanto sia difficile ma "assolutamente fondamentale " in questo sport sviluppare l'istinto del "killer", la capacita' di dare il massimo in ogni istante della programmazione, in ogni stoccata, in ogni assalto, in ogni gara!!!So benissimo che di Vezzali non ne esisteranno mai piu" , so benissimo che non e" certo un obiettivo raggiungibile per le ragazze giapponese, ma e' sicuramente un ottimo esempio sul quale poter riflettere.
Cara Valentina, grazie e complimenti dal tuo ex c.t., grazie per quello che rappresenti per la scherma mondiale.
Ciao amici.

martedì 4 maggio 2010

5 maggio 2010

Ciao amici un caro saluto da Seoul, siamo arrivati questa mattina dopo aver trascorso 5 giorni a Shanghai dove abbiamo partecipato alla gara di coppa del mondo.Vi avevo scritto che ero curioso di vedere se alcuni miglioramenti sarebbero stati possibili, vi devo dire che sono soddisfatto...nessun risultato eclatante, la migliore delle ragazze è entrata nel tabellone delle 32, dove poi è stata eliminata; ma ho intravisto alcuni segnali positivi.Ci manca chiaramente la continuità ad alto livello, caratteristica fondamentale per poter guadagnare posizioni nella graduatoria di una gara, ma alcune buone cose le ho viste negli assalti durante i gironi e nei match dei 64 sia quelli persi, che quelli vinti.Molto emblematiche le vittorie in girone della Hirata con la Cipriani(le ragazze italiane sono in assoluto il top mondiale ...quindi un termometro importante per poter valutare la performance e la crescita delle ragazze giappoonesi) e della Nishioka con la Pigliapoco.Nello stesso girone però dopo vittorie importanti come queste, sono venute anche sconfitte da avversarie meno ostiche e questo spiega proprio la mancanza di tenuta "mentale e nervosa" nel susseguirsi degli assalti.Le ragazze, per ora riescono a fare una buona serie di incontri ma se il livello di difficoltà è alto dopo un pò non riescono a tenere alta l'attenzione e quindi pagano dazio.Nel tabellone delle 64 incontriamo quasi sempre avversarie molto forti subito e quindi le ragazze non possono permettersi nessun errore per sperare di vincere assalti con atletre molto più valide e molto più esperte.La Ichikawua si trovava in svantaggio con la tedesca Goulubisky per 8a 4 è stata bravissima a npon mollare e a 15 secondi dalla fine è riuscita a portarsi addirittura in vantaggio per 9a8...a quel punto, purtroppo, è emersa la differenza d'esperienza e la ragazza tedesca ha aggredito Micko che non è riuscita a rimanere lucida, subendo 2 stoccate in pochissimi secondi.Peccato perchè cogliere questa vittoria avrebbe potuto far "crescere l'asticella" delle aspettative....sarà per un'altra volta, l'importante è che dia continuità alla buona prova tecnica e al momento opportuna sia pronta a non vanificare il tutto "pescando" nell'esperienza che ha appena vissuto.Un altro esempio e forse il più importante della gara cinese è stato quello della Hirata, dopo un'ottimo girone di qualificazione è passata direttamente al tabellone delle 64 dove doveva incontrare la russa Lomonova(medaglia d'oro a squadre a Pechino)una delle migliori atlete del circuito...beh...Kiomy ha offerto una prestazione degna di nota riuscendo a vincere un match che sulla carta doveva essere chiuso.Bene,ottimo assalto, grande soddisfazione, ma come immaginavo bisognava essere pronti per il match dopo...e purtroppo contro la francese Guyart(buona schermitrice...ma,secondo me, inferiore alla russa)Kyomy mi è sembrata in calo, quasi si fosse svuotata completamente di ogni energia dopo il "duello" con l'atleta russa.Ha retto fino al 7a7 nel secondo periodo per poi crollare per 15a8!!!Resto soddisfatto della prova tecnica della ragazza ma dovrò trovare la strada per far capire loro quanto è importante dare continuità....stoccata dopo stoccata, assalto dopo assalto, alle proprie capacità e possibilità per far si che piano piano possiamo scalare le posizioni della classifica in una singola gara.Sono assolutamente convinto che "la lezione" vissuta sarà la migliore opportunità per ricordare, capire ed applicare immediatamente, anche in allenamento, questa teoria.Ogni assalto và sviluppato con la massima intensità, voglia e attenzione....solo così si può diventare grandi atleti!!
Oggi giorno libero dedicato ai massaggi e alle terapie, domani mattina alenamento e poi il 7e8 ci sarà la gara individuale e il 9 la gara a squadre.Per la cronaca a Shanghai trionfo del fioretto femminile italiano Vezzali prima,Di Francisca seconda e Errigo e Nam(korea) terze.
Ciao amici a presto