giovedì 31 ottobre 2013

31 ottobre 2013

A TUTTO SPORT FIN DA PICCOLI! A cura della Dott.ssa Stefania Ortensi, Psicologa dello Sport


Fin da piccolissimi lo sport può essere davvero una palestra di vita. E’ un contesto protetto dove sperimentare e sperimentarsi e ricopre un ruolo primaria importanza per lo sviluppo della persona

Attraverso il movimento il bambino scopre sé e il mondo circostante, tanto più nelle primissime fasi di vita in cui la conoscenza di sé e dell’ambiente avviene principalmente attraverso il proprio corpo.
Per questo è consigliato educare il bambino al movimento già dai primi mesi con percorsi di psicomotricità personalizzati e adattati alle diverse fasi evolutive.

Diversi studi dimostrano infatti come lo sviluppo del bambino non possa prescindere dal movimento ed è appurata l’esistenza di una vera e propria correlazione tra lo sviluppo motorio e quello intellettuale.
D’altronde, non dimentichiamo che siamo composti da due dimensioni, mente e corpo, indivisibili e intrinsecamente legate tra loro. Lo sviluppo dell’una influenza necessariamente quello dell’altra.

Sarà anche per questo che i benefici della psicomotricità sono considerati molteplici e variegati. Dal punto di vista biologico promuove salute e benessere fisico, a livello psicologico favorisce lo sviluppo personale e relazionale del bambino e per quanto riguarda l’aspetto sociale migliora la capacità di adattamento attivo all’ambiente e l’integrazione.

La psicomotricità, operando nell’ambito della prevenzione, dell’educazione e della terapia, è quindi un prezioso alleato per favorire lo sviluppo armonico della persona.
Se fin dai primi mesi di vita il corpo esprime il mondo affettivo ed emotivo del bambino. Già in età scolare notiamo come l’esperienza motoria porti effetti positivi su importanti apprendimenti scolastici. Per esempio nell’acquisizione della lettura, basata sulle componenti psicomotorie di base quali lateralità, ritmo e organizzazione spazio-temporale, e della scrittura, che richiede ad esempio motricità complessa, pressione e coordinazione oculo-manuale. In adolescenza poi l’attività motoria favorisce lo sviluppo di attenzione, memoria, capacità di apprendimento, nonché migliora la comunicazione e la socializzazione del ragazzo.

Se dunque l’IO stesso della persona si sviluppa proprio dall’esperienza motoria, come potrebbe essere possibile farne a meno?

Per maggiori informazioni: www.stefaniaortensi.it

martedì 29 ottobre 2013

29 ottobre 2013

Ciao amici, un saluto da Tauber, questo pomeriggio abbiamo iniziato un mini ritiro che durera' fino a venerdi con 50 ragazze. Ho riunito  cadette,giovani e senior, per vederle tirare.  Sono contento di aver  iniziato a riunire cosi' tante ragazze per permettere alle giovani di tirare con le grandi e a quest'ultime di tirare, in questa parte della stagione, con tranquillita' , provando tempi e misure sulle quali stiamo lavorando. Intanto la Federazione sta portando avanti il mio progetto Tokyo 2020, spero per la prossima stagione di partire con questo progetto.
Ciao

giovedì 24 ottobre 2013

25 ottobre 2013

DROP-OUT SPORTIVO E ADOLESCENZA A cura della Dott.ssa Stefania Ortensi, Psicologa dello Sport

Anche l’ultimo rapporto Istat 2010 sui numeri dello sport italiano conferma il rilevante fenomeno dell’abbandono sportivo che colpisce la fase adolescenziale con un cut-off importante alla soglia dei 13-14 anni e che interessa trasversalmente tutte le discipline sportive.
Molteplici e variegate sono le cause, ma spesso alla sua base emerge il semplice fatto che durante l’attività sportiva progressivamente si perde la dimensione del gioco, i ragazzi non si divertono più, schiacciati talvolta da eccessivo tecnicismo o agonismo troppo precoce. Altre volte famiglie e ambienti sportivi troppo richiedenti o metodologie didattiche inadeguate diventano vere e proprie concause di questo fenomeno.

Ma è possibile fare qualcosa per prevenirlo?
Certamente preservare e garantire la centralità del ragazzo può essere il primo passo, ricordando sempre che prima di essere un atleta è un adolescente, se non ancora un bambino, in via di sviluppo.
Motivazione intrinseca, senso di autoefficacia e divertimento sono poi le parole chiave della fidelizzazione dei giovanissimi alla pratica sportiva, accompagnate dall’utilizzo di modalità ludiche e fantastiche, continuità e progressione del programma di allenamento. Fondamentale poi prestare particolare attenzione all’evitamento di noia, esasperazione del gesto tecnico o di specializzazione eccessiva.

Utilizzare ad esempio un report post-allenamento per monitorare l’andamento degli allenamenti - oltre che favorire consapevolezza e senso di responsabilità del ragazzo - può essere un valido strumento per riconoscere i primi campanelli di allarme ed eventuali cali motivazionali che da transitori potrebbero diventare permanenti se non gestiti adeguatamente. Viceversa in questo modo è possibile invece valutare day by day non solo impegno profuso e risultati ottenuti, ma anche motivazione e divertimento per ogni sessione d’allenamento.
L’aspetto ludico è certamente il nostro principale alleato nella lotta al drop-out sportivo. Esso infatti è uno dei principali fattori predisponenti al Flow, che favorendo un perfetto equilibrio tra ansia e noia, diventa benzina pura per la motivazione del ragazzo!

mercoledì 23 ottobre 2013

23 ottobre 2013

NESSUNO VI  PUO' DARE LA LIBERTA' . NESSUNO VI PUO' DARE L' UGUAGLIANZA  E LA  GIUSTIZIA , SE SIETE UOMINI, PRENDETEVELA

Malcolm X

lunedì 21 ottobre 2013

22 ottobre 2013

Ciao amici, un saluto da Tauber. Domenica notte siamo rientrati dalla Slovacchia, la gara di Samorin per le under 17 e' stata un'ottima esperienza e a me e' servita , come quella di Budapest, per osservare e capire. Nella gara individuale le migliori sono state la Poser, la Ebert, la Honenadel e la Braun che sono entrate tra le prime 16, perdendo il match per le  8, mi e' piaciuta anche la Shigihara che si e' fermata nelle 32.  La gara ha visto le ragazze polacche chiudere al primo e al secondo posto, ma sinceramente mi sono piaciute molto delle ragazze russe che ho potuto osservare.  Ottima anche l'esperienza della gara a squadre per le cadettine tedesche ; abbiamo schierato 5 squadre nel torneo che ha visto impegnate 23 formazioni. La Russia ha monopolizzato il podio, le nostre squadre hanno chiuso il torneo al 4, 7, 9,  11 e 15 posto.
Ciao buona giornata

venerdì 18 ottobre 2013

18 ottobre 2013

IL RUOLO DEI GENITORI NELLO SPORT - A cura della Dott.ssa Stefania Ortensi, Psicologa dello Sport

Lo sport è una componente importante nella vita dei nostri figli e costituisce per loro una grande risorsa svolgendo un’importante funzione educativa.

Come possiamo quindi valorizzare al massimo questa preziosa esperienza e promuovere in modo appropriato l’attività sportiva dei nostri ragazzi?

Ecco 5 consigli per supportare i nostri figli ad uno stile di vita sano e attivo, valorizzare le loro inclinazioni e desideri in tema di scelte sportive e sostenerli nella propria crescita agonistica senza pressioni.

1. Valorizziamo le loro emozioni. Non sminuiamo ansie preoccupazioni con un “Cosa vuoi che sia?”, piuttosto accompagniamoli nella rilettura positiva di questo vissuto, spiegando che è segno di impegno e dedizione e che anche i grandi campioni lo vivono.

2. Rispettiamo i loro desideri e sosteniamo le loro inclinazioni sportive. Ricordiamoci sempre che i nostri figli sono diversi da noi. Non proiettiamo su di loro il nostri sogni o desideri mancati, costringendoli a rivivere il nostro passato sportivo e a diventare i campioni che non siamo stati.

3. Dimostriamo approvazione, orgoglio e rispetto indipendentemente dal risultato. La sconfitta è già un fardello molto pesante da sopportare, non aggraviamolo anche dalla preoccupazione di averci deluso o di aver disatteso le nostre aspettative.

4. Diamo fiducia all’allenatore e non sostituiamoci a lui. E’ un punto di riferimento importante per i nostri figli, solo se noi per primi rispettiamo il suo ruolo e la sua competenza potranno farlo anche loro.

5. Cerchiamo di essere sempre un esempio e un modello di etica sportiva per i nostri figli. Anche quando siamo in tribuna facciamo in modo che il nostro comportamento sia irreprensibile nei confronti di avversari, allenatori e giudici o arbitri.

…D’altronde come insegna Sant’Alberto Hurtado, “È più facile insegnare che educare, perché per insegnare basta sapere, per educare bisogna essere”.

mercoledì 16 ottobre 2013

17 ottobre 2013

Ciao amici, il mio lavoro a Tauber procede bene, sono molto felice; oramai anche tutte le Senior sono rientrate e stiamo lavorando bene con serenita' ed intensita'. Sto cercando di trasmettere loro dei concetti di tempo e misura che  non conoscevano; in questi anni ho la sensazione abbiano lavorato molto, forse troppo, sulla velocita' di esecuzione perdendo la sensibilita' del tempo e della misura. Questo centro ha potenzialita' impressionanti ma era come un orso in letargo ora sto cercando di ridargli entusiasmo e voglia di lottare per un obiettivo. Con i vertici federali sto lavorando per cercare di far partire un grosso progetto che potrebbe portare qui il meglio del fioretto femminile tedesco , creando una specie di Academy , coinvolgendo a rotazione anche tutti i Maestri tedeschi; abbiamo bisogno di unire le forze, di lavorare tutti assieme , di sfruttare le capacita' di tutti, solo cosi' possiamo risalire la strada che in questi anni ci ha visto indietro.
Aufwiedersehen

giovedì 10 ottobre 2013

10 ottobre 2013

Ciao un saluto da Tauber, ho finito da poco le lezioni del mattino e il lavoro settimanale di reciproca conoscenza procede. La gara cadetta di Budapest non e' stata  esaltante per i colori tedeschi ma mi ha permesso di vedere all'opera le ragazze under 17. Alla gara hanno partecipato 169 ragazze provenienti da molte parti dell'europa e anche la nazionale statunitense era molto numerosa. Sophia Berner di Berlino e' arrivata sesta e Leonie Ebert di Tauber e' arrivata nona. Queste sono le uniche due ragaze arrivate tra le prime sedici. Ho potuto constatare che dovremo lavorare moltissimo per riportare le ragazze a "misure" piu' consone all'attuale fioretto femminile e rieducare le dita . Al piu' presto voglio organizzare un incontro con i Maestri per parlare delle cose che dobbiamo fare.
Ciao

sabato 5 ottobre 2013

5 ottobre 2013

Ciao amici, un saluto da Budapest. Sono arrivato da pochi minuti nella splendida capitale ungherese per la gara del circuito internazionale cadetto. Dopo aver visto le cadette nella gara under 20 di Jena, ora potro' vederle in una competizione internazionale. Partecipero' a piu' gare possibili del circuito under 17 e under 20 per poter valutare le qualita'  e le caratteristiche delle giovani ragazze tedesche.
Ciao