lunedì 2 agosto 2010

2 agosto 2010

Ciao amici, ho letto questo articolo scritto su Schermaonline, l'ho trovato molto bello ed interessante; pieno di considerazioni che ci dovrebbero far fare profonde riflessioni.


L'atletica è uno sport fantastico.
Non è un caso che venga definita la 'Regina degli sport'.
Stadi pieni di spettatori paganti di tutte le età, facce divertite, striscioni, tifo educato e pieno di fair play, luci, e colori: tanti colori.
E poi, decine di specialità per tutti i gusti, gare avvincenti, prestazioni talora ai limiti delle possibilità umane, telecronache interessanti e piene di verve tenute da una serie nutrita di campioni del passato.
Si rimane per ore davanti alla TV col piacere di assistere a una serie di immagini altamente spettacolari e, soprattutto, con la consapevolezza di ammirare atleti che raggiungono tempi e misure talora incredibili.
Ragazzi e ragazze con fisici impressionanti, che si allenano due volte al giorno tutto l'anno, con ogni tempo, senza lamentarsi mai.
Atleti che esplorano continuamente i limiti della fatica, che sanno cosa significa soffrire, che conoscono bene l'importanza di un'alimentazione corretta, di uno stile di vita regolare, di abitudini sane.

In questa vetrina fantastica, la maggiore delusione è venuta proprio dall'Italia, che non è stata in grado di vincere nemmeno un oro.
Al di là del numero delle medaglie, però, la nostra squadra è andata maluccio nel complesso, per lo meno rispetto alle proprie tradizioni gloriose.
L'amara realtà è che allo stato attuale non ci sono purtroppo campioni in grado di primeggiare, e sono pochi perfino quelli che in una prospettiva futura potrebbero acquisire una dimensione vincente a livello internazionale.
L'unico fuoriclasse vero, Andrew Howe, ha evidenziato dei limiti attualmente insuperabili, connessi a una condizione fisica ancora non perfetta dopo l'intervento al tendine d'Achille.

Sarebbe interessante analizzare le cause di un calo così evidente in uno sport che negli ultimi cinquant'anni ha prodotto un gran numero di campioni europei, mondiali e olimpici, come Berruti, Frinolli, Ottoz, Pamich, Dionisi, Arese, Pigni, Mennea, Fiasconaro, Dorio, Cova, Antibo, Andrei, Panetta, Damilano, Scartezzini, Simeoni, Bordin, Baldini.

A fronte degli insuccessi degli azzurri, sono apparsi impressionanti i risultati della Russia, della Gran Bretagna, della Francia e della Germania: squadroni zeppi di giovanissimi fuoriclasse assoluti, molti dei quali faranno sicuramente parlare di sé ai prossimi Giochi di Londra 2012.
Nettamente superiori a noi, però, sono stati purtroppo anche paesi che, per lo meno in atletica, fino a pochi anni fa ci stavano dietro: Spagna, Ucraina, Polonia, Bielorussia, e perfino Turchia e Belgio.

In parole povere: negli anni dal 1970 al 2000 l'atletica italiana era tra le prime dieci al mondo, mentre ora siamo circa quindicesimi solo in Europa, e nulla lascia pensare a un futuro radioso.

A parziale scusante, c'è l'evidenza che l'atletica leggera è praticata veramente in tutti gli angoli del globo, e che dunque il livellamento dei valori e la competitività sono elevatissimi.
Le tradizioni servono relativamente a poco, inoltre, se non sono supportate da un lavoro di formazione dei tecnici e, soprattutto, da un'operazione di selezione dei talenti sportivi, che una volta nel nostro paese partiva già dalle scuole medie, mediante i Giochi della Gioventù, mentre ora appare del tutto deficitaria.

Il calcio sta prendendo il sopravvento su tutto, insomma, nell'ambito di un'organizzazione che tuttavia all'apice della piramide selettiva porta oramai in serie A un numero infinitesimale di ragazzi, col risultato che anche la nazionale del pallone è in grave crisi, come si è visto agli ultimi Mondiali sudafricani.

Lo sport italiano, insomma, malgrado i risultati della scherma e di poche altre discipline, non appare in una salute strepitosa: basti pensare - non senza una certa invidia - alle vittorie dei 'cugini' spagnoli nel calcio, nel basket, nel tennis e nel ciclismo, per citare solo alcuni tra gli sport più prestigiosi e seguiti dal pubblico.

Certo, al pensiero della stupefacente spettacolarità dell'atletica, le opache, un po' meste e soporifere immagini televisive dei recenti Europei di Lipsia, ambientate in un palazzo dello sport privo di spettatori 'veri', destano grande perplessità, mista a una certa tristezza: come potranno riuscire, in queste condizioni, il fioretto la sciabola e la spada a tirarsi fuori da una dimensione di nicchia?

Ma soprattutto: ha voglia il mondo della scherma di uscire realmente da questa dimensione?

Per farcela, dovrebbe attivarsi a livello di comunicazione, innescare un dibattito interno scevro di dinamiche di potere fini a se stesse, e crescere in creatività, spirito di iniziativa, apertura alle novità, adattabilità ai cambiamenti.

Certo, a giudicare dalle qualità e dalle caratteristiche espresse (o forse sarebbe meglio dire 'inespresse') dal popolo schermistico italiano, non solo in questo sito, c'è poco da stare allegri.

Nella scherma, tanto per parlare di comunicazione, l'attività relazionale più praticata appare quella dei soliti quattro gatti che proseguono senza sosta a perdere tempo e a disperdere energie per farsi le guerre sul piano personale e spararsi accuse, ingiurie, offese e querele a getto continuo.

Problemi che documentano essenzialmente la mancanza di una sufficiente dose di autoironia, l'intolleranza di fondo alle critiche, la persistenza di un'autoreferenziale retorica di potere tronfia di prosopopea narcisistica, di 'leinonsachisonoio', di improbabili 'io non parlo perché ho un ruolo istituzionale', ai quali non crede nessuno e che hanno ben poco senso: viviamo in un paese, infatti, in cui la quasi totalità delle cariche istituzionali dello Stato se ne dice e ne fa di tutti i colori, ma nella scherma alcuni la fanno fin troppo lunga e se la tirano oltremisura solo perchè rivestono una delle innumerevoli, oscure cariche dirigenziali che nel mondo dello sport non si negano a nessuno, e nella quale si sentono fin troppo compenetrati.

Gli uomini piccoli piccoli vivono e godono dell'ipocrita ossequiosità di quelli ancor più piccoli di loro, perdendo di vista la realtà.

In conclusione, molti indicatori evidenziano una preoccupante incapacità ad avere una visione realmente democratica della convivenza civile in una micro-community di poche migliaia di abitanti.
Il dramma è che anche i giovani, e perfino gli atleti, cominciano ad assumere gli stessi comportamenti e ad attivare le dinamiche perverse dei propri predecessori più attempati: il che rappresenta la mazzata definitiva al tenace ottimismo di qualche eventuale sconsiderato.

Matteo Tagliariol - che peraltro ha il pregio di essere l'unico atleta della nazionale ad essere iscritto a schermaonline - nel proprio blog ha rispolverato un mio vecchio video di Paolo Milanoli: ecco un personaggio realmente capace di prendersi in giro e di vedere la realtà con uno sguardo ironicamente umoristico, sdrammatizzante e, perché no, perfino un po' cinico. Ce ne fossero ancora, di atleti come lui.

Siamo dunque costretti a vivere, o a sopravvivere, nella speranza che un domani si possa finalmente tentare di creare una scherma più moderna e, soprattutto, divertente.

Sarà la mancanza di aria pura e l'abitudine a luoghi chiusi e maleodoranti la causa di tutto?

13 commenti:

Lady Oscar ha detto...

mi permetto di commentare perchè ho letto questo blog attraverso i "buzz" di matteo.è un pò che lo seguo ( l'ho messo nei miei segnalibri) ho letto molto ma non sono mai intervenuta,però questo di oggi rappresenta così bene quello che penso io che devo ringraziarla personalmente....grazie! devo anche dirle per onor di cronaca che sono sempre stata abbastanza critica con il maestro carnevali ma mi sono dovuta ricredere perchè ha messo matteo nelle migliori condizioni per vincere le olimpiadi dandogli quello che è lampante a tutti: la possibilità di allenarsi con il migliore.è questo il grosso problema dello sport italiano e dell'italia in generale:noi i migliori li mandiamo via,cmq fare polemiche non serve,servirebbe che cambiasse qualcosa ma al momento non vedo come.grazie ancora!

Lady Oscar ha detto...

mi scuso non ho scritto chi sono : sono la mamma di matteo. NON MI RICORDAVO CHE IL MIO NOME non sarebbe venuto fuori!

Andrea Magro ha detto...

Buona sera Signora, che piacere sentirla, il discorso è molto lungo e colmo di sfaccettature, spero di incontrarla, magari a Parigi così potremo fare due chiacchere.Ho vissuto sulla mia pelle l'esperienza di essere stato sfiduciato dagli atleti del fioretto maschile appena finite le olimpiadi di Atene...dopo aver costruito un settore formato da tantissime professionalità al servizio degli atleti;con i Maestri di scherma messi nelle migliori condizioni per seguire i propri allievi.Per me quella è stata una grandissima....esperienza professionale, ho imparato molto, ho capito molto del "nostro mondo".Auguro a Matteo di trovare assieme alla Federazione la giusta soluzione perchè il talento e le energie non vadano disperse!!!Un caro saluto.
Andrea

Lady Oscar ha detto...

ci vedremo sicuramente a Parigi....sempre che ci mandino Matteo!Ancora complimenti per i suoi risultati!

Andrea Magro ha detto...

Au revoir a Paris, grazie per i complimenti, le medaglie ai giochi asiatici per le ragazze nipponiche sono state una bella soddisfazione, siamo felici.

Unknown ha detto...

Caro Andrea,
ti ringrazio per aver apprezzato il mio pezzo.
In effetti, è stato pubblicato su molte testate online: significa che ho scritto cose condivisibili.
Ci vedremo a Parigi.
Ciao,
Antonio Fiore

Paolo Cuccu ha detto...

Matteo Tagliariol è stato messo nelle condizioni di lavorare con il "migliore", per cui ha vinto le Olimpiadi. Concetto che condivido in parte. Matteo è stato messo in grado di lavorare con colui per era il meglio per lui. Questo è un concetto che mi piace di più. Un vezzo tutto italiano è quello di pesare che esistato "infallibili guru", e che non si possa assolutamente prescindere da loro, pena: il fallimento.
Non credo ai santoni, e non nemmeno ai maghi, sennò farei come quell'allenatore che convoca i giocatori in base ai segni zodiacali. Credo invece che ogni atleta abbia colui che per mille ragione, è in grado di tirarne fuori il meglio. Cosa che un altro allenatore, altrettanto bravo e preparato del suo, non saprebbe fare.
Mettiamo quindi Matteo in grado di lavorare con il suo allenatore migliore, ma facciamo lo stesso anche per gli altri.
Diamo la possibilità a tutti gli atleti di punta di essere seguiti dal proprio Maestro, e non da uno imposto dalla Federazione.

Andrea Magro ha detto...

Ciao Paolo, analisi assolutamente condivisibile; non conosco bene le problematiche del settore spada, ti posso dire per l'esperienza gestionale che ho fatto come c.t dei fioretti e delle sciabole che l'asse portante della struttura sono sempre stati i maestri, e per quanto possibile i maestri di quasi tutti gli atleti che erano in nazionale in quel momento.Per quanto riguarda le manifestazioni principali(olimpiadi, mondiali europei ecc. ecc. )quasi tutti gli atleti avevano il loro maestri e coloro che non ce l'avevano lavoravano con maestri che avevano dimostrato ottime doti di adattamento all'atleta creando così un connubio che non portasse sofferenza all'atleta stesso.Per problemi di numeri, gestionali e di scelte è quasi impossibile dare ad ogni atleta il proprio maestro(anche se molto probabilmente sarebbe la scelta migliore...)ma sicuramente bisogna cercare di mettere ogni atleta nelle migliori condizioni per emergere e raggiungere
risultati....altrimenti che senso avrebbe selezionarlo!!ciao

Lady Oscar ha detto...

mi scuso in anticipo per la nuova ingerenza , ma non sono d'accordo con il sig.cuccu.Angelo è sicuramente il migliore perchè allenava praticamrnte la squadra che ha dato una medaglia d'argento ai mondiali, un bronzo individuale, la medaglia d'oro alle olimpiadi,il bronzo a squadre...più moltissimi risultati in via di qualificazione e soprattutto sta facendo emergere ora che è con la svizzera molti atleti di quella nazionale....quindi per me è incontestabilmente il migliore! quando gli altri avranno lo stesso risultato farò ammenda del mio pensiero ma per ora i fatti danno ragione a me!

Andrea Magro ha detto...

Cara Lady Oscar, non voglio fare certo da mediatore, non mi appartiene.....resto convinto che Angelo sia uno straordinario allenatore e che Carlo abbia fatto un grande lavoro(ci conoscevamo da 30 anni, ho condiviso moltissime cose della mia vita con lui; compreso tutto il suo percorso da vice e poi da ct, spesso mi sono scontrato con lui sia pubblicamente che privatamente perchè la pensavo in maniera diversa su alcune problematiche che avevamo in comune come ct.ho sempre potuto farlo, perchè ci stimavamo e perchè ci volevamo bene.)Conosco benissimo tutto il percorso del rapporto tra Carlo e Angelo, Carlo è stato un grande ct quando è riuscito a modificare alcune sue convinzioni e ad aprire le porte alle straordinarie qualità di Angelo per ottimizziare la performance di alcuni atleti e il lavoro della sua nazionale....dopo Pechino non so cosa sia successo ma sicuramente(....lo ripeto, di nuovo il mio amico Carlo....io l'ho pianto veramente....ed è ancora nel mio cuore e nella mia mente!!!!!)Carlo ha sottovalutato la situazione , e quando Angelo se n'è andato la perdita è stata grande .....per tutti!!!Angelo con i fatti ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, il tempo dirà ad Angelo se diventerà un grande Maestro(colui che veste il bambino e lo fà diventare campione...vedi Geslao) e ora sta elevando la qualità degli atleti svizzeri, assieme ad un altro grande Maestro Gianni Muzio(altra enorme perdita per la scherma italiana)....nella mia "mente malata" Gianni assieme al Maestro Nisci avrebbero dovuto essere i maestri responsabili della formazione per la spada in Italia....ma lasciamo perdere....!!Di Paolo condivido il pensiero sugli insistuibili....perchè resto convinto che....che le grandi strutture se "preparate", "costruite" e "supportate" durano nel tempo...per molto tempo....sempre stando attenti a puntellare le strutture importanti e cercando di non perdere mai chi ha dimostrato di fare bene!!!Concludendo l'ideale è creare una struttura che vada avanti senza scossoni...con le professionalità collocate tutte al loro posto e con tutti che fanno il massimo rispettando ruoli e gerarchie!!Il nostro è uno sport veramente complesso e difficile, i Maestri, gli atleti, i medici, i fisioterapisti, i preparatori, gli psicologi, i tecnici delle armi i ct...sono tutti meccanismi che dovrebbero lavorare in una unica direzione...ma sono essere umani e spesso possono scatenarsi problematiche incontrollabili...allora la Grande Madre... Federazione dovrebbe essere pronta ad intervenire...anzi meglio a prevenire...ma non sempre tutto riesce bene!!!

Andrea Magro ha detto...

Ciao Antonio, stai bene? il tuo pezzo è molto bello, uno di quei pezzi che mi avrebbero portato a chiaccherare fino alle 2 di notte di scherma...della scherma italiana, che come tu ben sai è nel profondo del mio cuore!!!Ci vediamo a Parigi

Lady Oscar ha detto...

condivido tutto quello che ho letto e le dico anche sinceramente che sono convinta che carlo ( lo chiamo così perchè carnevali mi sembra troppo freddo)avrebbe riportato angelo in italia....purtroppo quello che è avvenuto è stata una vera grande tragedia ma forse doveva essere così( gli arabi dicono maktub cioè scritto )
io sono al di fuori di tutta la problematica tecnica ma chiaramente si era instaurata una rara combinazione di razionalità e "pazzia"che so per certo che ha permesso a matteo di capire il suo talento e di metterlo a frutto, posso garantire che i primi tempi tra matteo ed angelo non erano rose e fiori esattamente come tra matteo e carlo(matteo ha un carattere estremamente difficile e su questo sono ferratissima) ma poi ho assistito per caso ad una telefonata tra carlo e matteo 2 giorni prima della sua morte che mi ha fatto capire come tutti e due si erano capiti e tutte le precedenti incomprensioni fossero scemate....io credo che più che da carlo la situazione "mazzoni"sia stata gestita male da qualcuno più in alto e qui mi fermo perchè altrimenti potrei creare ulteriori problemi a mio figlio.mi scuso per l'ingerenza nel suo blog.ci vediamo a parigi!

Andrea Magro ha detto...

Lady Oscar....perchè chiamarle ingerenze, per me è un piacere!!!Arrivederci a Parigi.