giovedì 28 ottobre 2010

28 ottobre 2010

Ciao amici, questa mattina, durante una pausa dell'allenamento chiaccheravo con Okasaki San ( il coordinatore dei responsabili d'arma); gli ho spiegato quanto sia importante per la crescita della struttura tecnica giapponese l'inserimento di figure che ancora non sono previste.Il medico che in competizioni complesse come questa è fondamentale e il tecnico delle armi, altra figura molto importante per la performance dell'atleta.La Federazione Giapponese non ha bisogno di un medico federale perche al centro di preparazione olimpica c'è un vero e proprio ospedale dove tutti gli atleti sono seguiti e monitorati, ma per le competizioni ancora non è previsto.Troppo importante la sua presenza sia per gli aspetti legati alla sua professione sia agli aspetti legali; il fisioterapista(molto importante) non può bastare e non può sostituirsi al medico.Il tecnico delle armi è altrettanto importante per la manutenzione e il controllo del materiale e noi ci siamo trovati troppe volte quest'anno con problemi...figurarsi ad un mondiale!!Non pretendo di arrivare alla perfezione della cura dei dettagli come quando con la squadra italiana portavamo Gianluca Farinelli anche in alcune delicate trasferte, vedi quella asiatica, ma almeno portarlo al mondiale sarebbe per la nostra federazione un bel salto in avanti.Tutti i dettagli strutturali ed organizzativi vanno curati al massimo, pur dovendo lottare con un aspetto molto delicato per la nostra federazione...i soldi. Il budget federale ancora non consente tutto ciò ma è importante capire cosa serve per poi organizzarsi e trovare le risorse.
Ciao

5 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Andrea,
in Italia le federazioni devono avere per legge un medico-federale, ed esiste perfino un organismo tecnico della FMSI denominato 'Collegio dei medici federali'.
Il lavoro di questa figura professionale, insomma, non consiste solo nell'assistenza medica agli atleti di punta, ma in tutta un'altra serie di funzioni e incombenze assai complesse e, soprattutto, gravosamente ricche di responsabilità penali e civili.
Nel caso specifico delle nazionali, poi, a mio avviso non basta avere un centro medico attrezzato per il monitoraggio degli atleti, ma diventa - e credo che tu questo lo sappia bene - di fondamentale importanza il rapporto tra medico, responsabile tecnico, maestri, preparatore atletico e gruppo nel suo complesso: il quale si cementa nel corso di allenamenti e gare.
Se questo rapporto funziona bene, tutta una serie di disturbi e di vere e proprie patologie possono essere prevenuti e curati con molta più efficacia e tempestività, dando modo all'atleta di sentirsi seguito, di stare trranquillo e, in definitiva, di dare il meglio di sé nelle competizioni che contano: come documentato, del resto, dal numero fantastico di medaglie e di grandi risultati che l'Italia ha raccolto nelle ultime quattro Olimpiadi, grazie anche al lavoro di medici e fisioterapisti che il mondo dello sport (di tutti gli sport) ci invidia.
Ciao e...
ci vediamo a Parigi.
Antonio

Andrea Magro ha detto...

Ciao Antonio, come ti ho scritto, in Giappone è un pò diverso, probabilmente perchè il concetto dello sport è diverso; figlio di una cultura ed una organizzazione sociale completamente diversa dalla nostra. La preparazione olimpica, così concepita come da noi,...non esiste e le federazioni non importanti, perchè non storicamente vincenti, non hanno budget importanti o comunque tali da strutturarsi in un certo modo. La scherma Giapponese, non è come la scherma italiana, ne a livello di risultati, ne a livello di budget e di organizzazione.il comitato olimpico per supportare le federazioni come quella della scherma hanno creato questo bellissimo e funzionale ospedale, che segue in continuazione gli atleti anche nella fase della prevenzione, con test ed esami, esiste un centri fisioterapico e di riabilitazione di altissimo livello in grado di seguire moltissimi atleti nello stesso istante; tutto questo è stato fatto per elevare il livello di professionalità ma anche per compensare quelle strutture federali che non possono permettersi staff completamente personali; comunque devo dirti che la mentalità del giapponese è completamente diversa dalla nostra , loro riescono ad essere più autonomi dei nostri atleti, forse proprio perchè sanno che certe cose non le possono avere. Ho visto con i miei occhi gli atleti seguiti durante le varie fasi delle terapie e della riabilitazioine e ho visto come gli addetti ai lavori insegnino molte cose agli atleti comprese tutti i tipi di bendaggi, in modo che ad ogni evenienza sono in grado di sopperire all'assenza dei vari professionisti.Comunque lo sport giapponese sta facendo profonde riflessioni per capire come fare per cercare di raggiungere risultati maggiori in quelle federazioni che ancora non sono riusciti a farlo, stanno cercando di assimilare più conoscenze ed informazioni possibili da molti tecnici stranieri che sono stati presi in moltissime specialità.Sono convinto che tutte le federazioni sportive di tutte le specialità quando sono vincenti per molto tempo, lo sono perchè hanno strutture simili a quelle che ci soono in Italia.Ho avuto il piacere di seguire vari settori in quattro olimpiadi e dovendo costruire, non potendo godermi la struttura già impostata culturalmente, ho basato tutto il lavoro sulla specificità delle professionalità, ognuna impegnata ad occupare la propria casella. Maestri, atleti, preparatori, medici,psicologi, fisioterapisti, tecnici delle armi...tutti indispensabili, nessuno singolarmente protagonista assoluto di una vittoria o di una sconfitta, ma tutti componenti di un percorso che porta l'atleta a finalizzare la sua classe e la sua forza in pedana.Tutte le Federazioni vincenti lavorano così, e per fortuna questo è stato il mio modo di lavorare, questo sto cercando di portare in Giappone, ma come ti ho detto qui alcune "cose" sono un pò diverse.
Ciao a Parigi.

Andrea Magro ha detto...
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Unknown ha detto...

Tutto molto interessante.
Un'esperienza giapponese dev'essere entusiasmante: sei un uomo fortunato.
Personalmente, da quando mi muovo nella FIE, sto constatando come nel resto del mondo il ruolo del medico, cioè questa componente fondamentale per la vita di un atleta, è del tutto ignorato o sottovalutato: più o meno, insomma, c'è la situazione che trovai nella FIS agli inizi della mia carriera, e che sono riuscito a modificare in trent'anni di attività professionale, nonché numerose battaglie.
Il problema è che a livello internazionale nessuno ha voglia di cambiare alcunché, e c'è un sostanziale immobilismo che non induce a visioni molto ottimistiche per il futuro.

Andrea Magro ha detto...

Si antonio sono fortunato, perchè da un grande dolore professionale ed umano, ho avuto la possibilità di fare due grandi esperienze; quella nel calcio, dal quale me ne sono andato per troppa serietà e rispetto verso la proprietà e ora questa in giappone.Per quanto riguarda la FIE, sono concorde con te...purtroppo il nostro mondo non è in mano ad un organismo internazionale costruttivo e propositivo e magari...innovativo....ma è un cimitero d'elefanti che si preoccupa solo di creare gare su gare senza nessun senso(anche se ora a livello senior sono state finalmente ridotte a 8) e non si proccupare di guardare avanti, di fare vera politica sportiva internazionale, di ricollocarsi come sport importante con il CIO per riconquistare le 12 medaglie, di costruire commissioni vere, propositive non finte come sono ora e parcheggio per marchette nazionali ed internazionali.Siamo passati da un uomo "forte" ma un pò troppo despota come Roch, ad un magnate russo Usmanov, che è stato messo lì solamente perchè lo sport russo vuole a livello politico occupare posizioni importanti nelle federazioni internazionali e poi nel Cio; a questo uomo non interessa nulla della scherma...ogni tanto fa una generosa spruzzata di denaro e poi....il nulla!!!!!Credo che chi ama la scherma debba essere seriamente preoccupato. Ciao