venerdì 30 marzo 2012
31 marzo 2012
Ciao amici, un saluto da Tokyo, sono rientrato il 27 e sto trascorrendo un pò di giorni liberi con mia moglie godendomi Tokyo. Lunedi le ragazze riprenderanno ad allenarsi con un miniciclo di 10 giorni di preparazione atletica con delle lezioni di scherma. Iniziamo con calma a programmare il nostro "sogno" olimpico, che ora è realtà!!!
Ciao
Ciao
domenica 25 marzo 2012
25 marzo 2012
Ciao amici,da dove cominciare in una giornata come questa? Londra è conquistata è questa è la cosa più bella, la cosa più importante. Abbiamo raggiunto il traguardo di 2 anni duro lavoro nel giorno nel quale abbiamo tirato peggio e conquistato il peggior piazzamento,15 !!! Dopo aver perso dalla Germania il primo match, abbiamo perso da Hon kong, Gran Bretagna e vinto con la Romania. Nel primo match con la Germania, pur tirando molto male , prima dell'ultimo assalto eravamo 27a27 ma purtroppo la Sugawara ha avuto un pò troppa fretta e poca lucidità nelle scelte ed abbiamo perso, nel momento in cui le ragazze hanno visto che anche la Cina veniva sconfitta dagli Usa, c'è stato un "fisiologico" enorme calo di tensione e i match successivi non eravamo proprio in pedana. Devo essere sincero ero molto arrabbiato per la sconfitta con la Germania, perchè avrei voluto festeggiare la qualificazione olimpica con un altro ingresso tra le prime 8 come a Torino....ma è andata cosi', le ragazze erano poco lucide e stanche mentalmente e fisicamente. Sicuramente l'asticella alzata per ottenere migliore attenzione e migliore performance in questi 2 anni le ha anche svuotate dentro, e non possiamo dimenticarci che la maggior parte di queste ragazze non avevano mai vissuto queste situazioni!!! la qualificazione l'avevamo conquistata praticamnete a torino, fondamentali sono stati dei risultati ottenuti durante il periodo di qualificazione olimpica, il 7 posto a San Pietroburgo, battendo Francia e Ungheria, il 2 posto ai Campionati Asiatici, battendo in semifinale la Cina e il 6 posto a Torino battendo Germania e Ungheria. Questi sono stati i risultati più importanti che ci hanno permesso di stare davanti alla Cina in classifica.
Resto convinto che abbiamo fatto un lavoro straordinario e sono molto felice per le ragazze, per Emura San e per la Federazione che per la prima volta nella storia del Giappone partecipano con il fioretto femminile alla gara a squadre. Un grazie anche a Hiroko per il suo prezioso lavoro. Domani rientreremo a Tokyo e le ragazze avranno 5 giorni liberi e poi riprenderemo con una decina di giorni di solo lavoro atletico e delle lezioni. Dobbiamo ricaricare i serbatoi mentali e fisici.
Ora possiamo programmare londra, dove andremo sereni e felici pronti a giocarci le nostre possibilità.
Sono felice, sono stati due anni di un bellissimo duro lavoro, vedere la gioia negli occhi delle ragazze e il loro grazie mi ripaga immensamente.
Ciao
Resto convinto che abbiamo fatto un lavoro straordinario e sono molto felice per le ragazze, per Emura San e per la Federazione che per la prima volta nella storia del Giappone partecipano con il fioretto femminile alla gara a squadre. Un grazie anche a Hiroko per il suo prezioso lavoro. Domani rientreremo a Tokyo e le ragazze avranno 5 giorni liberi e poi riprenderemo con una decina di giorni di solo lavoro atletico e delle lezioni. Dobbiamo ricaricare i serbatoi mentali e fisici.
Ora possiamo programmare londra, dove andremo sereni e felici pronti a giocarci le nostre possibilità.
Sono felice, sono stati due anni di un bellissimo duro lavoro, vedere la gioia negli occhi delle ragazze e il loro grazie mi ripaga immensamente.
Ciao
sabato 24 marzo 2012
24 marzo 2012
Ciao amici un saluto da Budapest, la Vezzali ha vinto la prova di coppa del mondo davanti alla russa Shanaeva, la nostra performance non è stata buona e il passo indietro rispetto a Torino è stato enorme sopratutto per la Ikeata.So che il lavoro che ci attende è enorme, e questo non mi spaventa, sapevo che dopo Torino non avevamo risolto i nostri problemi, ma un pò di più sicurezza, un pò più di autostima me la aspettavo. Sugawara e Nishioka hanno perso nelle 64, la Yoshizawa e la Ikeata nelle 32. La Yoshizawa ha perso dalla Vezzali, quindi niente da dire ma la sconfitta di kanae con una ragazzina polacca non mi è piacita, ho cercato di spiegare alla ragazza che " fa e disfa" da sola le cose, trova la via da percorrere e la abbandona subisce stoccate che hanno poco senso regalando letteralmente un match che aveva in mano.....la mente dello schermidore è un mondo infinito, l'equilibrio è difficile da trovare e spesso è molto fragile, ma dopo una buona prova e un buon risultato come Torino mi aspettavo una capacità di lettura più serena e un'atleta più consapevole delle sue capacità!!!!
Voltiamo pagina e andiamo avanti, domani è il grande giorno, domani si chiude la qualificazione olimpica. Francia, Ungheria, Germania, Giappone e Cina si giocheranno tutto domani...ci attende una giornata difficile ma stupendamente stimolante!!!! Il traguardo è davanti a noi, dobbiamo concentrarci solo sulla nostra performance ed isolarsi dal resto, poi quando potremo rialzare la testa ci guarderemo attorno.
Domani mattina per entrare nelle 8 tireremo contro la Germania.
Ciao
Voltiamo pagina e andiamo avanti, domani è il grande giorno, domani si chiude la qualificazione olimpica. Francia, Ungheria, Germania, Giappone e Cina si giocheranno tutto domani...ci attende una giornata difficile ma stupendamente stimolante!!!! Il traguardo è davanti a noi, dobbiamo concentrarci solo sulla nostra performance ed isolarsi dal resto, poi quando potremo rialzare la testa ci guarderemo attorno.
Domani mattina per entrare nelle 8 tireremo contro la Germania.
Ciao
venerdì 23 marzo 2012
23 marzo 2012
Ciao amici, è finita la prima giornata di gara a Budapest. Sono entrate nelle 64 , la Ikeata(6vittorie), la Sugawara (6 vittorie), la Yoshizawa(5vittorie 1 sconfitta)e la Nishioka (5vittorie 1 sconfitta) che ha battuto una egiziana per entrare nel tabellone principale. Sono state eliminate nelle 128 Hirata,Ichikawa, Mori e Matsuky. Quando in un assalto si compiono una enormità di errori tecnici è giusto perdere, paghiamo ancora un dazio enorme per errori di utilizzo del fioretto, non adoperiamo le dita ma lavoriamo di spalla o di braccio.....e questa non è scherma!!!!
Ciao
Ciao
giovedì 22 marzo 2012
22 marzo 2012
Ciao amici, domani inizia la gara individuale di Budapest, ci siamo, sta per arrivare l'ultimo appuntamento valido per la qualificazione olimpica. La gara a squadre di domenica definirà le squadre che parteciperanno alle Olimpiadi di Londra. Le prime 4 posizioni del ranking sono da tempo fissate con Italia, Russia, korea e Polonia. Il quinto posto lo ha occupato la squadra Statunitense. dal sesto all'ottavo posto, per la zona europea, sarà battaglia sportiva tra Francia e Ungheria che sono a pari punti e Germania che è staccata di 10 punti; per il settimo posto e la zona asiatica abbiamo 19 punti di vantaggio sulla Cina; mentre l'Egitto rappresenterà l'africa come ottava classificata.
Ciao
Ciao
22 marzo 2012
Un golpe contro la Rete di : Matteo Winkler da il Fatto Quotidiano
E’ un autentico golpe contro la libertà di informazione in Rete quello che il Governo dei professori si avvierebbe a realizzare, almeno stando alle dichiarazioni rese, ieri mattina, dal Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nel corso di un’audizione dinanzi alle Commissioni VII e VIII.
Ma stiamo ai fatti.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha annunciato, ormai da oltre un anno, l’intenzione di varare un Regolamento attraverso il quale mirerebbe a disciplinare l’intera materia della circolazione dei contenuti nello spazio pubblico telematico.
L’occasione – ma forse sarebbe il caso di dire l’alibi -dell’iniziativa regolamentare dell’Autorità è stata offerta dall’ormai famigerato decreto Romani che, a suo tempo, delegò all’Authority il compito di dettare le regole per il rispetto del diritto d’autore da parte dei c.d. fornitori di servizi media audiovisivi ovvero le televisioni dell’era di Internet.
Strada facendo, l’Autorità, si è lasciata tirare per la giacchetta dalle lobby dell’industria dell’audiovisivo le quali hanno chiesto ed ottenuto che le nuove norme che l’Autorità avrebbe dovuto varare, fossero applicabili non già ai soli fornitori di servizio media audiovisivi ma a tutti i “gestori di siti internet”.
Il risultato è che nel luglio dello scorso anno, l’Autorità ha messo a punto uno schema di regolamento attraverso il quale si riserva il potere di vita e di morte su ogni contenuto – non solo audiovisivo – reso disponibile nello spazio pubblico telematico da chicchessia.
All’esito di un procedimento sommario – stando a quanto previsto nel regolamento – su istanza di chi si qualifichi come titolare di diritti d’autore su qualsivoglia contenuto, l’Agcom potrebbe ordinare a qualsivoglia gestore di sito internet di disporre la rimozione del contenuto medesimo anche ove pubblicato da un terzo e, in caso di difficoltà a raggiungere il gestore del sito, potrebbe indirizzare analogo ordine agli internet service provider che rendono possibile la pubblicazione e/o l’accesso al contenuto incriminato online.
Si tratta di norme censoree – nonostante il contrario avviso del Presidente Calabrò – e da Stato di polizia.
Il punto, però, è un altro.
La prima e la più importante critica che in molti, all’indomani della pubblicazione del Regolamento hanno mosso all’Agcom è quella di non disporre del necessario potere per dettare le regole in una materia tanto delicata e complessa, teatro di scontro e confronto di diritti e interessi egualmente importanti e rilevanti: diritti d’autore e libertà di manifestazione del pensiero solo per citare i principali.
E’ un’obiezione insuperabile ed insuperata che, peraltro, renderebbe illegittimo il regolamento Agcom in quanto varato da un’Autorità priva del necessario potere.
Nessuna norma di legge riconosce all’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni tale potere.
E’, d’altra parte, una conclusione che trova una giustificazione nella circostanza che un tema tanto delicato è necessario che venga disciplinato all’esito di un dibattito parlamentare ampio ed approfondito.
Decidere se l’esigenza di tutelare il portafoglio di un titolare dei diritti d’autore giustifichi o meno il rischio di privare un cittadino della libertà di esprimere o leggere un pensiero lecito rappresenta una scelta politica complessa che, in uno Stato di diritto, compete esclusivamente al Parlamento.
E’ per questo che se, effettivamente, il Governo ha deciso – peraltro nelle segrete stanze di Palazzo Chigi – di esautorare il Parlamento del suo ruolo in relazione a questa scelta, demandandola ad un Autorità amministrativa semi-indipendente come l’Agcom, ci troviamo, tecnicamente, dinanzi a quello che nel diritto internazionale, verrebbe definito un golpe: si sta procedendo all’esautoramento del legittimo titolare di un potere – quello legislativo – e lo si sta affidando ad un soggetto cui non solo non compete ma che, per di più, si ritroverà a scrivere regole che sarà esso stesso chiamato ad applicare.
Ma non basta.
Il Governo dei professori, infatti, starebbe “sanando” una situazione di illegalità nella quale ha, sin qui, annunciato di essere intenzionata a muoversi l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, riconoscendole, in corsa, un potere che quest’ultima ha manifestato l’intenzione di azionare pur essendone sprovvista.
E’ in corso un autentico sovvertimento delle regole costituzionali ed a farne le spese sarà inesorabilmente la libertà di informazione sul web.
Se questo è questa la strada attraverso la quale il Governo dei professori intende garantire il futuro al nostro Paese, c’è da chiedersi se il futuro che ci attende in fondo a questa strada è quello che vogliamo davvero.
Un Paese meno povero ma meno libero non è quello che sogno per i miei figli.
E’ un autentico golpe contro la libertà di informazione in Rete quello che il Governo dei professori si avvierebbe a realizzare, almeno stando alle dichiarazioni rese, ieri mattina, dal Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nel corso di un’audizione dinanzi alle Commissioni VII e VIII.
Ma stiamo ai fatti.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha annunciato, ormai da oltre un anno, l’intenzione di varare un Regolamento attraverso il quale mirerebbe a disciplinare l’intera materia della circolazione dei contenuti nello spazio pubblico telematico.
L’occasione – ma forse sarebbe il caso di dire l’alibi -dell’iniziativa regolamentare dell’Autorità è stata offerta dall’ormai famigerato decreto Romani che, a suo tempo, delegò all’Authority il compito di dettare le regole per il rispetto del diritto d’autore da parte dei c.d. fornitori di servizi media audiovisivi ovvero le televisioni dell’era di Internet.
Strada facendo, l’Autorità, si è lasciata tirare per la giacchetta dalle lobby dell’industria dell’audiovisivo le quali hanno chiesto ed ottenuto che le nuove norme che l’Autorità avrebbe dovuto varare, fossero applicabili non già ai soli fornitori di servizio media audiovisivi ma a tutti i “gestori di siti internet”.
Il risultato è che nel luglio dello scorso anno, l’Autorità ha messo a punto uno schema di regolamento attraverso il quale si riserva il potere di vita e di morte su ogni contenuto – non solo audiovisivo – reso disponibile nello spazio pubblico telematico da chicchessia.
All’esito di un procedimento sommario – stando a quanto previsto nel regolamento – su istanza di chi si qualifichi come titolare di diritti d’autore su qualsivoglia contenuto, l’Agcom potrebbe ordinare a qualsivoglia gestore di sito internet di disporre la rimozione del contenuto medesimo anche ove pubblicato da un terzo e, in caso di difficoltà a raggiungere il gestore del sito, potrebbe indirizzare analogo ordine agli internet service provider che rendono possibile la pubblicazione e/o l’accesso al contenuto incriminato online.
Si tratta di norme censoree – nonostante il contrario avviso del Presidente Calabrò – e da Stato di polizia.
Il punto, però, è un altro.
La prima e la più importante critica che in molti, all’indomani della pubblicazione del Regolamento hanno mosso all’Agcom è quella di non disporre del necessario potere per dettare le regole in una materia tanto delicata e complessa, teatro di scontro e confronto di diritti e interessi egualmente importanti e rilevanti: diritti d’autore e libertà di manifestazione del pensiero solo per citare i principali.
E’ un’obiezione insuperabile ed insuperata che, peraltro, renderebbe illegittimo il regolamento Agcom in quanto varato da un’Autorità priva del necessario potere.
Nessuna norma di legge riconosce all’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni tale potere.
E’, d’altra parte, una conclusione che trova una giustificazione nella circostanza che un tema tanto delicato è necessario che venga disciplinato all’esito di un dibattito parlamentare ampio ed approfondito.
Decidere se l’esigenza di tutelare il portafoglio di un titolare dei diritti d’autore giustifichi o meno il rischio di privare un cittadino della libertà di esprimere o leggere un pensiero lecito rappresenta una scelta politica complessa che, in uno Stato di diritto, compete esclusivamente al Parlamento.
E’ per questo che se, effettivamente, il Governo ha deciso – peraltro nelle segrete stanze di Palazzo Chigi – di esautorare il Parlamento del suo ruolo in relazione a questa scelta, demandandola ad un Autorità amministrativa semi-indipendente come l’Agcom, ci troviamo, tecnicamente, dinanzi a quello che nel diritto internazionale, verrebbe definito un golpe: si sta procedendo all’esautoramento del legittimo titolare di un potere – quello legislativo – e lo si sta affidando ad un soggetto cui non solo non compete ma che, per di più, si ritroverà a scrivere regole che sarà esso stesso chiamato ad applicare.
Ma non basta.
Il Governo dei professori, infatti, starebbe “sanando” una situazione di illegalità nella quale ha, sin qui, annunciato di essere intenzionata a muoversi l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, riconoscendole, in corsa, un potere che quest’ultima ha manifestato l’intenzione di azionare pur essendone sprovvista.
E’ in corso un autentico sovvertimento delle regole costituzionali ed a farne le spese sarà inesorabilmente la libertà di informazione sul web.
Se questo è questa la strada attraverso la quale il Governo dei professori intende garantire il futuro al nostro Paese, c’è da chiedersi se il futuro che ci attende in fondo a questa strada è quello che vogliamo davvero.
Un Paese meno povero ma meno libero non è quello che sogno per i miei figli.
mercoledì 21 marzo 2012
21 marzo 2012
......io non vedrò i risultati del mio lavoro, lo vedrete voi dopo la mia morte!! Perchè?....perchè la gente si ribellerà, si ribelleranno le coscenze....!!!!
Povera Italia, non è successo nulla!!
Povera Italia, non è successo nulla!!
martedì 20 marzo 2012
21 marzo 2012
Ciao amici, è primavera, e me la sto godendo alla grande, sono le 7 del mattino c'è un sole bellissimo qui a budapest, sono in terrazza a guardare il verde dei campi sportivi del centro e a guardare il cielo privo di nubi, l'aria è fresca ma c'è una bellissima temperatura...insomma le condizioni ideali per " capire" quanto sono fortunato, quanto è meraviglioso ciò che sto vivendo, guardo e ascolto da lontano le "povertà" altrui, fatte di falsità, di presunti monopolii di pensiero, di presunzione sconfinata e di malafede.
Mi rende conto di quanto povera è certa gente che non è in grado di vivere la propria vita, ma spende la propria a preoccuparsi di persone che vivono lontane sia fisicamente che moralmente!!! Le distanze spesso non sono solo fisiche ma lo sono di pensiero e morali. Mai avrei pensato di ritrovarmi così ricco dentro, così felice grazie all'esperienza di lavoro in Giappone. Ora certi "suoni" mi fanno sorridere, non provo rabbia , provo pena...ma solo per un attimo perchè certe cose non devono e non hanno la forza di offuscare questo cielo di primavera.
Ciao
Mi rende conto di quanto povera è certa gente che non è in grado di vivere la propria vita, ma spende la propria a preoccuparsi di persone che vivono lontane sia fisicamente che moralmente!!! Le distanze spesso non sono solo fisiche ma lo sono di pensiero e morali. Mai avrei pensato di ritrovarmi così ricco dentro, così felice grazie all'esperienza di lavoro in Giappone. Ora certi "suoni" mi fanno sorridere, non provo rabbia , provo pena...ma solo per un attimo perchè certe cose non devono e non hanno la forza di offuscare questo cielo di primavera.
Ciao
lunedì 19 marzo 2012
19 marzo 2012
Ciao amici un saluto da Budapest, siamo arrivati nella capitale magiara ieri sera da Roma. Questa mattina ci siamo allenati sul luogo di gara assieme a Ungheria, Cina, Korea, Canada, Messico, Singapore, Ukraina,Venezuela,oltre a un pò di ragazze provenienti da vari paesi dell'europa. un'atmosfera molto rilassata e tranquilla.ho parlato alle ragazze e ho spiegato loro che sono stato molto contento della performance collettiva di Torino e dell'allenamento "relax" di Roma, che ha permesso alle ragazze giapponesi di mantenere un sufficente allenamento ma di rilassare la mente e il corpo godendosi le bellezze romane.Ho chiesto loro, di " richiudere" il loro focus e di riattivarsi in previsione della gara di Budapest. Dovremo avere la capacità di relazionarci solo sulla nostra performance e non pensare alle cinesi e al fatto che il traguardo olimpico è li davanti a noi. Per la nostra squadra ogni gara è una chance per apprendere e provare, quindi non dobbiamo sprecare nulla facendoci attanagliare da tensioni che non ci devono appartenere.
Ciao
Ciao
venerdì 16 marzo 2012
17 marzo 2012
Ciao amici, con la seduta di allenamento di questa mattina abbiamo terminato la settimana di lavoro a Roma. Mi è sembrato un ottimo allenamento "defaticante" per le ragazze giapponesi. Tutte le mattine abbiamo svolto sedute schermistiche dalle 9e30 alle 12; al pomeriggio le ragazze si sono rilassate godendosi le bellissime giornate romane. Voglio ringraziare le ragazze dell'Aereonautica Militare, Cipriani, Palumbo, Tagliapietra, Vardaro e De Costanzo che si sono allenate con noi.
Domani giornata libera e poi domenica trasferimento a Budapest, dove ci attende l'ultima prova di qualificazione olimpica. La gara di Torino ci ha dato tanta gioia e consapevolezza nel lavoro che stiamo facendo; ora dobbiamo continuare a lavorare nella serenità più assoluta consapevoli che sappiamo esprimere della buona scherma.
Ciao
Domani giornata libera e poi domenica trasferimento a Budapest, dove ci attende l'ultima prova di qualificazione olimpica. La gara di Torino ci ha dato tanta gioia e consapevolezza nel lavoro che stiamo facendo; ora dobbiamo continuare a lavorare nella serenità più assoluta consapevoli che sappiamo esprimere della buona scherma.
Ciao
mercoledì 14 marzo 2012
14 Marzo 2012
Fate schifo : Marco Travaglio
Ma interessa ancora a qualcuno sapere perché vent’anni fa è morto Paolo Borsellino con gli uomini di scorta? Sapere perché l’anno seguente sono morte 5 persone e 29 sono rimaste ferite nell’attentato di via dei Georgofili a Firenze, altre 5 sono morte e altre 10 sono rimaste ferite in via Palestro a Milano, altre 17 sono rimaste ferite a Roma davanti alle basiliche? Interessa a qualcuno tutto ciò, a parte un pugno di pm, giornalisti e cittadini irriducibili? Oppure la verità su quell’orrendo biennio è una questione privata fra la mafia e i parenti dei morti ammazzati?
È questa, al di là delle dotte e tartufesche disquisizioni sul concorso esterno in associazione mafiosa, la domanda che non trova risposta nel dibattito (si fa per dire) seguìto alla sentenza di Cassazione su Marcello Dell’Utri e alle parole a vanvera di un sostituto Pg. O meglio, una risposta la trova: non interessa a nessuno. A parte i soliti Di Pietro e Vendola, famigerati protagonisti della “foto di Vasto” che va cancellata o ritoccata come ai tempi di Stalin, magari col photoshop, non c’è leader politico che dica: “Voglio sapere”. Anzi, dalle dichiarazioni dei politici che danno aria alla bocca senza sapere neppure di cosa parlano, traspare un corale “non vogliamo sapere”.
Forse perché sanno bene quel che emergerebbe, a lasciar fare i magistrati che vogliono sapere: il segreto che accomuna pezzi di Prima e Seconda Repubblica, ministri e alti ufficiali bugiardi e smemorati, politici, istituzioni, apparati, forze dell’ordine, servizi di sicurezza. Quel segreto che viene violato solo quando proprio non se ne può fare a meno perché mafiosi e figli di mafiosi han cominciato a svelarlo. Quel segreto che ha garantito carriere ai depositari e ai loro complici. Già quel poco che si sa – che poi poco non è – è insopportabile per un sistema che si ostina a raccontarci la favoletta dello Stato da una parte e dell’Antistato dall’altra, l’un contro l’altro armati. La leggenda del “mai abbassare la guardia”, delle “centinaia di arresti e sequestri”, “della linea della fermezza”, del “tutti uniti contro la mafia”, mentre dietro le quinte si tresca con quella per venire a patti, avere voti, usarla come braccio armato e regolare i conti sporchi della politica, rimuovendo un ostacolo dopo l’altro: da Mattarella, La Torre, Dalla Chiesa, giù giù fino a Falcone e Borsellino.
Ora, nel ventennale di Capaci e via D’Amelio, prepariamoci a un surplus di retorica, nastri tagliati, cippi, busti e monumenti equestri, moniti quirinalizi, lacrime tecniche e sobrie, corone di fiori delle alte cariche dello Stato (anche del presidente del Senato indagato per concorso esterno che spiega all’Annunziata la sua teoria di giurista super partes sul concorso esterno senza neppure arrossire). Sfileranno in corteo trasversale quelli che -come da papello – han chiuso Pianosa e Asinara, svuotato il 41-bis facendo finta di stabilizzarlo come da papello, abolito i pentiti per legge, tentato di abolire pure l’ergastolo, regalato ai riciclatori mafiosi tre scudi fiscali.
Quelli che han detto “con la mafia bisogna convivere” e ci sono riusciti benissimo. Casomai interessasse a qualcuno, i disturbatori della quiete pubblica riuniti nell’Associazione vittime di via dei Georgofili, guidata da una donna eccezionale, Giovanna Maggiani Chelli, hanno appena reso noto la sentenza con cui la Corte d’assise di Firenze ha mandato all’ergastolo l’ultimo boss stragista, Francesco Tagliavia. “Una trattativa – scrivono i giudici – indubbiamente ci fu e venne, quantomeno inizialmente, impostata su un do ut des. L’iniziativa fu assunta da rappresentanti delle istituzioni e non dagli uomini di mafia”. Dopo il concorso esterno, se ci fosse un po’ di giustizia, la Cassazione dovrebbe abolire anche la strage. Oppure unificare i due reati in uno solo, chiamato “schifo”.
Il Fatto Quotidiano, 13 Marzo 2012
Ma interessa ancora a qualcuno sapere perché vent’anni fa è morto Paolo Borsellino con gli uomini di scorta? Sapere perché l’anno seguente sono morte 5 persone e 29 sono rimaste ferite nell’attentato di via dei Georgofili a Firenze, altre 5 sono morte e altre 10 sono rimaste ferite in via Palestro a Milano, altre 17 sono rimaste ferite a Roma davanti alle basiliche? Interessa a qualcuno tutto ciò, a parte un pugno di pm, giornalisti e cittadini irriducibili? Oppure la verità su quell’orrendo biennio è una questione privata fra la mafia e i parenti dei morti ammazzati?
È questa, al di là delle dotte e tartufesche disquisizioni sul concorso esterno in associazione mafiosa, la domanda che non trova risposta nel dibattito (si fa per dire) seguìto alla sentenza di Cassazione su Marcello Dell’Utri e alle parole a vanvera di un sostituto Pg. O meglio, una risposta la trova: non interessa a nessuno. A parte i soliti Di Pietro e Vendola, famigerati protagonisti della “foto di Vasto” che va cancellata o ritoccata come ai tempi di Stalin, magari col photoshop, non c’è leader politico che dica: “Voglio sapere”. Anzi, dalle dichiarazioni dei politici che danno aria alla bocca senza sapere neppure di cosa parlano, traspare un corale “non vogliamo sapere”.
Forse perché sanno bene quel che emergerebbe, a lasciar fare i magistrati che vogliono sapere: il segreto che accomuna pezzi di Prima e Seconda Repubblica, ministri e alti ufficiali bugiardi e smemorati, politici, istituzioni, apparati, forze dell’ordine, servizi di sicurezza. Quel segreto che viene violato solo quando proprio non se ne può fare a meno perché mafiosi e figli di mafiosi han cominciato a svelarlo. Quel segreto che ha garantito carriere ai depositari e ai loro complici. Già quel poco che si sa – che poi poco non è – è insopportabile per un sistema che si ostina a raccontarci la favoletta dello Stato da una parte e dell’Antistato dall’altra, l’un contro l’altro armati. La leggenda del “mai abbassare la guardia”, delle “centinaia di arresti e sequestri”, “della linea della fermezza”, del “tutti uniti contro la mafia”, mentre dietro le quinte si tresca con quella per venire a patti, avere voti, usarla come braccio armato e regolare i conti sporchi della politica, rimuovendo un ostacolo dopo l’altro: da Mattarella, La Torre, Dalla Chiesa, giù giù fino a Falcone e Borsellino.
Ora, nel ventennale di Capaci e via D’Amelio, prepariamoci a un surplus di retorica, nastri tagliati, cippi, busti e monumenti equestri, moniti quirinalizi, lacrime tecniche e sobrie, corone di fiori delle alte cariche dello Stato (anche del presidente del Senato indagato per concorso esterno che spiega all’Annunziata la sua teoria di giurista super partes sul concorso esterno senza neppure arrossire). Sfileranno in corteo trasversale quelli che -come da papello – han chiuso Pianosa e Asinara, svuotato il 41-bis facendo finta di stabilizzarlo come da papello, abolito i pentiti per legge, tentato di abolire pure l’ergastolo, regalato ai riciclatori mafiosi tre scudi fiscali.
Quelli che han detto “con la mafia bisogna convivere” e ci sono riusciti benissimo. Casomai interessasse a qualcuno, i disturbatori della quiete pubblica riuniti nell’Associazione vittime di via dei Georgofili, guidata da una donna eccezionale, Giovanna Maggiani Chelli, hanno appena reso noto la sentenza con cui la Corte d’assise di Firenze ha mandato all’ergastolo l’ultimo boss stragista, Francesco Tagliavia. “Una trattativa – scrivono i giudici – indubbiamente ci fu e venne, quantomeno inizialmente, impostata su un do ut des. L’iniziativa fu assunta da rappresentanti delle istituzioni e non dagli uomini di mafia”. Dopo il concorso esterno, se ci fosse un po’ di giustizia, la Cassazione dovrebbe abolire anche la strage. Oppure unificare i due reati in uno solo, chiamato “schifo”.
Il Fatto Quotidiano, 13 Marzo 2012
domenica 11 marzo 2012
11 marzo 2012
Ciao amici, dopo la bella giornata di ieri con il 3 posto della Ikeata, oggi è stata un'altra bella giornata per il fioretto femminile giapponese. La qualificazione olimpica è quasi conquistata!!!
1. ITALIA, 2. Corea, 3. Francia, 4. Polonia, 5. Russia, 6. Giappone, 7. Usa, 8. Ungheria 9 Germania 10 Gran Bretagna, 11 Cina, 12 Canada, 13 Ukraina, 14 Messico, 15 Singapore, 16 Egitto , 17 Hong Kong , questa è la classifica della gara.
Il primo match aveva una valenza fondamentale per il nostro duello con la Cina, mentre noi battevamo la squadra tedesca loro perdevano dall'Ungheria. Una volta entrate nelle prime 8 abbiamo perso dall'Italia,assoluta dominatrice della gara, poi abbiamo battuto l'Ungheria e perso dalla Russia, chiudendo così al 6 posto. Un buon piazzamento figlio di una buona prova tetcnica. Sono molto felice, questo weekend ci ha regalato delle belle sodisfazioni.
Da domani saremo a Roma, dove resteremo per una settimana per allenarci in attesa della gara di Budapest. Il nostro obbiettivo sta per essere raggiunto manca la matematica, ma credo che ci manchi veramente poco per staccare il pass olimpico .
Ciao
1. ITALIA, 2. Corea, 3. Francia, 4. Polonia, 5. Russia, 6. Giappone, 7. Usa, 8. Ungheria 9 Germania 10 Gran Bretagna, 11 Cina, 12 Canada, 13 Ukraina, 14 Messico, 15 Singapore, 16 Egitto , 17 Hong Kong , questa è la classifica della gara.
Il primo match aveva una valenza fondamentale per il nostro duello con la Cina, mentre noi battevamo la squadra tedesca loro perdevano dall'Ungheria. Una volta entrate nelle prime 8 abbiamo perso dall'Italia,assoluta dominatrice della gara, poi abbiamo battuto l'Ungheria e perso dalla Russia, chiudendo così al 6 posto. Un buon piazzamento figlio di una buona prova tetcnica. Sono molto felice, questo weekend ci ha regalato delle belle sodisfazioni.
Da domani saremo a Roma, dove resteremo per una settimana per allenarci in attesa della gara di Budapest. Il nostro obbiettivo sta per essere raggiunto manca la matematica, ma credo che ci manchi veramente poco per staccare il pass olimpico .
Ciao
sabato 10 marzo 2012
10 marzo 2011
Ciao amici, un saluto da Torino; questo post che sto per scrivere è un post molto importante perchè contiene un mix di emozioni incredibili,; emozioni tristi, emozioni felici, una piccola metafora della vita; oggi ho vissuto una giornata veramente particolare. Caro Alessandro, quando ho ricevuto il tuo messaggio dove mi scrivevi che il tuo papà Bruno ti aveva lasciato mi si è stretto il cuore, mi rendo conto del tuo dolore e quello di tutta la tua famiglia, posso solo dirti che vi abbraccio tutti con grande amore se ne è andato un uomo giusto, un uomo che ho avuto l'onore di conoscere e di vivere, come persona, come padre e come dirigente. un uomo di grande stile, di grande intelligenza uno uomo con rara educazione ed intelligenza. Se ne è andato un padre e un uomo che lascierà un vuoto ma un grande ricordo in tutti noi.
Oggi alla gara di Torino Ikeata kanae, ha conquistato un bellissimo 3 posto. Sono molto felice per la ragazza giapponese che ha fatto veramente una bella gara; sono soddisfatto anche della performance delle altre ragazze , anche se eliminate nelle 64, sono state protagoniste di buoni assalti perdendo solo di poche stoccate contro avversarie di grande caratura.
Sono professionalmente felice per aver aiutato la squadra giapponese a conquistare un piazzamento di rilievo che premia tutto il lavoro che stiamo facendo. Domani mattina ci attende l'importantissima gara a squadre, valida per la qualificazione olimpica. Tireremo con la Germania per entrare tra le 8 mentre la Cina( la nostra concorrente per le olimpiadi) tirerà contro l'Ungheria...domani vi racconterò.
Ciao Tommy creatura dolce oggi è il tuo compleaano ti mando un'infinità di baci, AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!
Oggi alla gara di Torino Ikeata kanae, ha conquistato un bellissimo 3 posto. Sono molto felice per la ragazza giapponese che ha fatto veramente una bella gara; sono soddisfatto anche della performance delle altre ragazze , anche se eliminate nelle 64, sono state protagoniste di buoni assalti perdendo solo di poche stoccate contro avversarie di grande caratura.
Sono professionalmente felice per aver aiutato la squadra giapponese a conquistare un piazzamento di rilievo che premia tutto il lavoro che stiamo facendo. Domani mattina ci attende l'importantissima gara a squadre, valida per la qualificazione olimpica. Tireremo con la Germania per entrare tra le 8 mentre la Cina( la nostra concorrente per le olimpiadi) tirerà contro l'Ungheria...domani vi racconterò.
Ciao Tommy creatura dolce oggi è il tuo compleaano ti mando un'infinità di baci, AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!!!!!!!!!!!!
giovedì 8 marzo 2012
8 marzo 2012
Di Marco Travaglio:
Lucio e Marco
Lucio Dalla fa miracoli anche da morto. Il funerale proprio il 4 marzo nella sua Piazza Grande. L’abbraccio di tutta Bologna e di un bel pezzo d’Italia dentro e fuori San Petronio, dopo due giorni interi passati ad ascoltare le sue note sparse nell’aria della sua città. E soprattutto il saluto finale di Marco Alemanno, il suo giovane innamorato, che ha straziato ma anche rinfrescato l’atmosfera della vecchia basilica, strappando l’unico applauso non stonato (per il resto, gli applausi in chiesa sono sempre stonati): l’applauso liberatorio per un gesto che ha squarciato il velo di tanta ipocrisia e anche, diciamolo pure, di tanta omofobia.
Non so se fosse previsto – nel rigido cerimoniale fissato dalla Curia bolognese, così rigido da negare a tutti noi persino un ritornello, una nota delle sue canzoni – che Marco leggesse, oltre al testo del brano “Le rondini”, anche il suo ricordo personale degli ultimi anni vissuti accanto a Lucio: quel ricordo che si è concluso con un “grazie!” urlato e commosso proprio sotto l’altare. Può darsi che si sia trattato di un fuori programma che ha colto di sorpresa anche qualcuno dei preti concelebranti avvolti nei paramenti viola-quaresima. Certo era voluto l’affettuoso accenno che padre Bernardo Boschi, amico e confessore di Lucio, ha dedicato a Marco nell’omelia (“questo tonfo… quasi crudele, vero Marco?… ci ha lasciati tutti più soli, più tristi”). Ma, sia che la cosa fosse prevista, sia che fosse un fuor d’opera, meglio così: è stata una benedizione anche per chi, come il sottoscritto, pensa che la vita sessuale di una persona sia un fatto privato, salvo che la persona stessa non decida di metterlo in pubblico.
Su questo hanno detto e scritto in tanti, dopo l’aspra invettiva-provocazione di Aldo Busi. Ma, comunque la si pensi, è un fatto che Lucio Dalla abbia condiviso gli ultimi anni della sua vita (i più sereni, fra l’altro, per unanime riconoscimento degli amici più cari) con un giovane uomo: Marco Alemanno, appunto. Quel che è accaduto in San Petronio, anche se non voluto fino in fondo, fa bene alla Chiesa: le scrolla di dosso un’immagine sessuofobica e omofoba che tanti dolori ha provocato a molti credenti omosessuali e soprattutto ai loro famigliari e che ancora, al funerale di domenica, è echeggiata nelle parole di monsignor Gabriele Cavina, numero tre della Curia bolognese, che ha presentato Alemanno come “collaboratore” di Dalla e ha rammentato il dovere della confessione e della penitenza per non “accostarsi all’Eucarestia in peccato mortale”.
Un precetto che molti han trovato superfluo e soprattutto stonato, in quel contesto. Ma il piccolo miracolo di San Petronio fa bene anche al mondo dell’informazione che, se possibile, riesce talvolta a essere più ipocrita e omofobo persino di certe gerarchie ecclesiastiche, ossessionate dal sesso e digiune d’amore. Prima che Marco ci liberasse con un semplice grazie da tante tartuferie, molti giornali, tv e siti web l’avevano presentato come “amico”, “collega”, “stretto collaboratore” e altri ridicoli e imbarazza(n)ti giri di parole per non usare la più bella e la più semplice delle espressioni: compagno innamorato.
In prima fila, in basilica, c’erano politici di destra e di sinistra che per anni sono stati al governo o in Parlamento e non sono riusciti, anzi sono riusciti a non dare all’Italia una legge che riconosca i diritti minimi a due innamorati di sesso “sbagliato”. Conoscendo Lucio, quei politici sapevano tutto di lui e di Marco: a loro quel che è accaduto in San Petronio non ha rivelato nulla. Se ora, usciti di chiesa e tornati in Parlamento, la presentassero e la votassero tutti insieme, quella legge che manca solo all’Italia, compirebbero un gesto semplicemente doveroso, soprattutto per i non famosi. Un gesto tutt’altro che coraggioso, perché ci vuole un bel coraggio a non compierlo. Sarebbe l’ultimo miracolo di Lucio.
Il Fatto Quotidiano, 6 Marzo 2012
Lucio e Marco
Lucio Dalla fa miracoli anche da morto. Il funerale proprio il 4 marzo nella sua Piazza Grande. L’abbraccio di tutta Bologna e di un bel pezzo d’Italia dentro e fuori San Petronio, dopo due giorni interi passati ad ascoltare le sue note sparse nell’aria della sua città. E soprattutto il saluto finale di Marco Alemanno, il suo giovane innamorato, che ha straziato ma anche rinfrescato l’atmosfera della vecchia basilica, strappando l’unico applauso non stonato (per il resto, gli applausi in chiesa sono sempre stonati): l’applauso liberatorio per un gesto che ha squarciato il velo di tanta ipocrisia e anche, diciamolo pure, di tanta omofobia.
Non so se fosse previsto – nel rigido cerimoniale fissato dalla Curia bolognese, così rigido da negare a tutti noi persino un ritornello, una nota delle sue canzoni – che Marco leggesse, oltre al testo del brano “Le rondini”, anche il suo ricordo personale degli ultimi anni vissuti accanto a Lucio: quel ricordo che si è concluso con un “grazie!” urlato e commosso proprio sotto l’altare. Può darsi che si sia trattato di un fuori programma che ha colto di sorpresa anche qualcuno dei preti concelebranti avvolti nei paramenti viola-quaresima. Certo era voluto l’affettuoso accenno che padre Bernardo Boschi, amico e confessore di Lucio, ha dedicato a Marco nell’omelia (“questo tonfo… quasi crudele, vero Marco?… ci ha lasciati tutti più soli, più tristi”). Ma, sia che la cosa fosse prevista, sia che fosse un fuor d’opera, meglio così: è stata una benedizione anche per chi, come il sottoscritto, pensa che la vita sessuale di una persona sia un fatto privato, salvo che la persona stessa non decida di metterlo in pubblico.
Su questo hanno detto e scritto in tanti, dopo l’aspra invettiva-provocazione di Aldo Busi. Ma, comunque la si pensi, è un fatto che Lucio Dalla abbia condiviso gli ultimi anni della sua vita (i più sereni, fra l’altro, per unanime riconoscimento degli amici più cari) con un giovane uomo: Marco Alemanno, appunto. Quel che è accaduto in San Petronio, anche se non voluto fino in fondo, fa bene alla Chiesa: le scrolla di dosso un’immagine sessuofobica e omofoba che tanti dolori ha provocato a molti credenti omosessuali e soprattutto ai loro famigliari e che ancora, al funerale di domenica, è echeggiata nelle parole di monsignor Gabriele Cavina, numero tre della Curia bolognese, che ha presentato Alemanno come “collaboratore” di Dalla e ha rammentato il dovere della confessione e della penitenza per non “accostarsi all’Eucarestia in peccato mortale”.
Un precetto che molti han trovato superfluo e soprattutto stonato, in quel contesto. Ma il piccolo miracolo di San Petronio fa bene anche al mondo dell’informazione che, se possibile, riesce talvolta a essere più ipocrita e omofobo persino di certe gerarchie ecclesiastiche, ossessionate dal sesso e digiune d’amore. Prima che Marco ci liberasse con un semplice grazie da tante tartuferie, molti giornali, tv e siti web l’avevano presentato come “amico”, “collega”, “stretto collaboratore” e altri ridicoli e imbarazza(n)ti giri di parole per non usare la più bella e la più semplice delle espressioni: compagno innamorato.
In prima fila, in basilica, c’erano politici di destra e di sinistra che per anni sono stati al governo o in Parlamento e non sono riusciti, anzi sono riusciti a non dare all’Italia una legge che riconosca i diritti minimi a due innamorati di sesso “sbagliato”. Conoscendo Lucio, quei politici sapevano tutto di lui e di Marco: a loro quel che è accaduto in San Petronio non ha rivelato nulla. Se ora, usciti di chiesa e tornati in Parlamento, la presentassero e la votassero tutti insieme, quella legge che manca solo all’Italia, compirebbero un gesto semplicemente doveroso, soprattutto per i non famosi. Un gesto tutt’altro che coraggioso, perché ci vuole un bel coraggio a non compierlo. Sarebbe l’ultimo miracolo di Lucio.
Il Fatto Quotidiano, 6 Marzo 2012
martedì 6 marzo 2012
6 marzo 2012
Ciao amici, un saluto dalla piovosa Torino. Siamo arrivati ieri sera; questa mattina siamo andati nella Sala di Scherma della Marchesa per una leggera seduta di allenamento con del riscaldamento fisico e lezioni.Voglio ringraziare tutti i dirigenti della società torinese per la loro gentilezza ed ospitalità e salutare il Maestro Paolo Cuccu che finalmente ho conosciuto.
Domani mattina le ragazze giapponesi tireranno e poi giovedì mattina di nuovo lezione. Venerdì mattina inizieranno le eliminatorie della gara individuale.
Ciao
Domani mattina le ragazze giapponesi tireranno e poi giovedì mattina di nuovo lezione. Venerdì mattina inizieranno le eliminatorie della gara individuale.
Ciao
domenica 4 marzo 2012
sabato 3 marzo 2012
4 marzo 2012
Ciao amici, un saluto da Tokyo, domani mattina partiamo per le trasferte di Torino e Budapest; tra le due gare staremo a Roma, presso la palestra federale,per una settimana di allenamento. Queste saranno le ultime due gare di coppa del mondo individuali e a squadre valevoli per la qualificazione olimpica. Mi auguro che riusciremo a migliorare la nostra performance rispetto alle prime due gare di coppa, e di conseguenza conquistare il pass olimpico. Come vi ho detto più volte, per il settore del fioretto femminile nipponico sarebbe la prima partecipazione nella prova a squadre( e di conseguenza la possibilità di schierare tre atlete nell'individuale), mi auguro di riuscire a centrare questo traguardo, sarei veramente felice per le ragazze e per la Federazione. ieri abbiamo terminato gli allenamenti con una doppia seduta, al mattino gambe scherma e piscina, al pomeriggio quattro assalti a 15 stoccate. Oggi giornata libera, e domani mattina appuntamento a Akabane station per la partenza.
Ciao
Ciao
venerdì 2 marzo 2012
giovedì 1 marzo 2012
1 marzo 2012
Notte lunga notte breve, notte impossibile per la neve, notte nera come il mare, notte che correvo senza mai arrivare....quando puoi se l'hai un momento, digli che io c'ero e non ho fatto in tempo.
ti ricordi amore mio quando ascoltando questa canzone ti sono scese le lacrime...non lo dimenticherò mai, il cucciolo è nel nostro cuore e lo terremo sempre con noi!!!
ti ricordi amore mio quando ascoltando questa canzone ti sono scese le lacrime...non lo dimenticherò mai, il cucciolo è nel nostro cuore e lo terremo sempre con noi!!!
1 marzo 2012
Ciao immenso poeta, dolce uomo, hai accompagnato la mia vita con le tue parole, con la tua musica, mi hai regalato emozioni immense, grazie a te ho pianto, ho gioito, grazie per aver illuminato la mia vita!!!
Iscriviti a:
Post (Atom)