domenica 28 agosto 2011

28 agosto 2011

Udinese Arsenal

LA STAMPA: Era lo spareggio tra due club che hanno fatto della valorizzazione dei giovani la chiave della loro esistenza. L'Arsenal ci riesce investendo parecchio di quanto ricava dalle cessioni perchè i ragazzi che Wenger scova in giro sono già piuttosto cari e ogni tanto si concede colpi costosi, come Arshavin e Van Persie. L'Udinese batte una strada più radicale. Pozzo ha intascato un centinaio di milioni dalla vendita di Sanchez, Inler e Zapata più il saldo di Pepe, Motta, Candreva e qualche altro: tuttavia il denaro non si è mosso dalle casse dei bianconeri. Come quando nelle battaglie si falcidiavano le prime linee e al loro posto avanzavano le seconde, così i friulani hanno sostituito i giocatori importanti pescando dal serbatoio di casa e pensano di reggere la stagione con quello. Ma stavolta Pozzo esagera. Per quanto l'eliminazione sia stata dignitosa, affrontare il grande calcio con l'oscuro brasiliano Neuton o il terzinetto Ekstrand, che l'anno scorso veniva convocato solo perchè imparasse l'italiano, è un atto di presunzione più che di gestione oculata.

GAZZETTA DELLO SPORT: In Champions va l'Arsenal, che fa valere attitudine e abitudine al football che conta. L'Udinese paga emotività e inadeguatezza dei mezzi. Per colpa di chi? Leviamoci il dente, parliamoci chiaro: chi scrive ritiene che la squadra e Guidolin non abbiano colpe. Troppo facile prendersela con i fantasmi che agitano Di Natale dagli 11 metri o con le insicurezze di Neuton. Questa Udinese è andata oltre se stessa. Guidolin ha tenuto in linea di galleggiamento una squadra che, per livello tecnico, non è paragonabile all'Arsenal (i Gunners saranno pure in crisi, ma in campo mandano campioni come Walcott, van Persie, Ramsey e Sagna). Questo concetto base l'ha capito il pubblico, che ha applaudito i suoi giocatori come se la qualificazione fosse stata conquistata. E l'hanno afferrato gli avversari stessi: è significativo che abbiano chiesto con forza la maglia a Di Natale, i giocatori sanno riconoscere il valore altrui. E allora per colpa di chi l'Udinese non è entrata in Champions? Incassare sì, investire no Con le cessioni di Sanchez, Inler e Zapata l'Udinese ha incassato circa 60 milioni. Soldi cash, contanti. I Pozzo non hanno investito parte della somma in un giocatore di prima fascia, che affiancasse Di Natale in avanti. Ci hanno provato con Giovani dos Santos, ma è andata male. Sono arrivati Floro Flores e Barreto, cavalli di ritorno che però contro l'Arsenal non c'erano. E' stato acquistato il promettente, ma sbarbato Fabbrini. Ieri, a pochi minuti dalla fine, è entrato in campo Denis, già ceduto all'Atalanta. A Guidolin è stato chiesto di fare le nozze con i fichi secchi e l'allenatore è stato bravo a tenere vivo il sogno. Nelle due partite, tra Londra e il Friuli, Handanovic è stato fenomenale e quando un portiere fa miracoli, significa che davanti a lui ci sono problemi. Tra l'Emirates e il ritorno, l'Udinese ha però colpito tre legni, tutti con Di Natale, due in Inghilterra e uno ieri sullo 0-0. Di Natale che sbaglia i rigori e che in questa notte qualcuno cerca di processare: ma di che cosa stiamo parlando?

Mandi

Nessun commento: