Ciao amici, e' domenica mattina, sono le 7e50, esco di casa per andare al Jiss alle 9 inizia l'allenamento per un gruppo di ragazze che per impegni universitari non hanno potuto seguire il programma di tutto il gruppo. Per loro ho preparato un mini blocco di allenamento. Doppia seduta Venerdi, Sabato e Domenica mattina. Mentre il resto delle ragazze si sta godendo il weekend libero.Passeggiare per il mio quartiere la domenica mattina e' molto affascinante, il silenzio e' assoluto pochissime persone in giro, solo qualche anziano che fa jogging o accompagna fuori il cane, le macchine non esistono....oggi c'e' un piacevole vento che accompagna la passeggiata, anche se manca il sole, ed e' molto bello guardare particolari delle case o di altre cose che per me sono nuove nonostante sia oramai a Tokio da un anno e mezzo.Ogni giorno guardando posso osservare tante cose nuove per me e per la mia cultura.Passeggiare mi aiuta a pensare, a guardare dentro di me, a cercare di capire che persona sono, cosa sto facendo di buono e cosa di sbagliato, penso al tempo che scorre via veloce senza possibilita' di essere fermato, penso alle cose belle che sto vivendo e a quelle che sto perdendo, penso a cio' che sta succedendo nel mondo, penso a cosa mi riservera' il futuro...insomma passeggio e penso.
Ciao amici che la notte vi sia dolce compagna.
sabato 30 aprile 2011
30 aprile 20110
Ciao amici, mi permetto di postare questo bellissimo articolo letto sul sito dell'Accademia della Scherma che ringrazio per il bellissimo lavoro che sta facendo.
Adolescenza e sport: nulla è cambiato
Non possiamo pensare di gestire il giovane di oggi con i sistemi ancora attuali nello sport. Non perché lo sport cambi secondo i tempi, ma perché il giovane lo interpreta in un modo diverso, e ci dovrebbe essere anche un istruttore che lo insegna e lo gestisce in modo diverso.
Partiamo da un'analisi dell'ambiente e dell'adolescente attuali. Dopo un periodo nel quale sono prevalsi valori e comportamenti collettivi e non sempre c'è stato l'impegno per renderli concreti, oggi assistiamo alla rivalutazione di obiettivi individuali e a una ricerca più responsabile di funzionalità e di autorealizzazione. E questi valori coinvolgono anche il rapporto del giovane con lo sport, tanto che troviamo sempre più professionalità nonostante siano aumentati gli impegni e le richieste.
Per gentile concessione dell'autore e di NuovoSportGiovani
Il giovane chiede riconoscimenti concreti per le sue capacità, stimoli adatti a una crescita personale e partecipazione nella conquista degli obiettivi. Vuole sapere, esserci, fare e far parte, e questo ci dovrebbe consigliare di non chiedere solo delle esecuzioni e di costringerlo su binari obbligati, ma di dargli spazio per esercitare tutta la creatività e l'iniziativa. Questo pare l'unico modo per avere uno sportivo allenato a pensare, a sperimentarsi, ad analizzarsi, a capire e sapere cosa fa e cosa si vuole da lui, ad essere più consapevole dei propri mezzi e più resistente alle richieste e alle sollecitazioni, oltre che più recettivo e pronto ad acquisire le tecniche per migliorare la prestazione.
Vuole essere diverso dagli altri e trovare un'identità propria che lo distingua. Non si accontenta più di esserci, ma vuole diventare, e lo sport gliene offre l'opportunità quando lo porta a scoprire e raggiungere le abilità possibili, lo ricambia con un riconoscimento concreto, e dunque sempre obiettivo, e gli offre la prospettiva di una realizzazione che sia adeguata ai suoi mezzi.
Rifiuta l'imposizione e le posizioni autoritarie, ma cerca, ed è di nuovo disponibile ad assumere, la figura adulta come guida. A patto, però, che essa sia concretamente stimabile e non troppo lontana.
Ha necessità di imparare a trovare da solo le soluzioni di cui ha bisogno, e a non fuggire le situazioni e le difficoltà che può affrontare e risolvere con le proprie sole forze. In pratica, per prepararsi a vivere il ruolo dell'adulto, deve poterne sperimentare e vivere, in ogni momento dello sviluppo, le sue stesse responsabilità e prerogative.
Il giovane ha debolezze e problemi. È ambivalente e incerto, imita e, intanto, cerca l'autonomia. Vive molte esperienze formative, ma anche molti dubbi. Appare sicuro e consapevole, ma rischia sempre di non sapersi riconoscere in una precisa identità. Ha un bisogno sicuramente accresciuto di affermarsi e di attirare su di sé l'attenzione, ma ha a che fare con un ambiente certamente meno disponibile a concederla, e non è mai sicuro di riuscire. Sente opprimenti le norme dell'ambiente, ma intanto ha paura quando si trova privo di riferimenti.
Rispetto all'adolescenza dei suoi istruttori, ha più interessi e occasioni per confrontarsi e per esprimere le proprie opinioni, e una più ampia libertà di decidere e di agire. Questo gli offre una visione più concreta del suo ruolo e dell'ambiente, ma proprio questa ricchezza di opportunità può trasformarsi in una causa di confusione e di incertezza.
Ha un maggior numero di desideri, e quindi di bisogni, e di opportunità per realizzarli, ma deve anche rispondere a un maggior numero di attese. Ha difficoltà a decidere: non serve, però, fornirgli le soluzioni, ma aiutarlo perché possa sentirsi all'altezza di ciò che deve fare e possa affrontarlo da solo.
Vive più esperienze, ruoli e climi, e un maggior numero di modelli ai quali fare riferimento. Per questo ha più necessità di una guida coerente che sappia soddisfare, allo stesso tempo, il bisogno di autonomia e la necessità di chiare regole dentro le quali sentirsi libero di agire.
È ambizioso e non sempre attento alle esigenze degli altri e, dunque, va indirizzato. Lo sport, come può essere formativo quando impone di far fronte alle esigenze con le proprie forze o di integrarsi e cooperare per raggiungere gli obiettivi, può, al contrario, stimolare un individualismo non produttivo, o privilegiare un solo interesse a spese di altre esperienze formative.
Nel gran numero di richieste e impegni, corre maggiori rischi di appagarsi di soddisfazioni o di successi parziali, ma sempre a portata di mano, e di non trovare le motivazioni necessarie per rendere concreto il singolo interesse, compreso lo sport.
Questa incertezza fa pensare che, spesso, neppure il successo nello sport, specie se presentato come un obbligo o un miraggio troppo lontano, possa essere una motivazione sufficiente. Inoltre, il miraggio di un successo troppo lontano può essere vissuto come irraggiungibile e, quindi, scoraggiante o, peggio, ritenuto certo, tanto da credere di possedere quanto basta per poterlo raggiungere.
È evidente, a questo punto del discorso, che la gestione dell'adolescente nello sport non può tentare di affrontare ogni singolo problema o limitarsi a proporre dei correttivi ai condizionamenti negativi dell'ambiente. La sintesi dell'intervento formativo, quindi, non può che essere la completezza dell'individuo, in altre parole un'identità non vincolata agli obiettivi raggiunti o a quelli possibili, ma a ciò che si sa fare per raggiungerli.
Quest'analisi segnala l'inattualità scientifica e culturale di quei metodi che trascurano la specificità del singolo a vantaggio di una rigida aderenza a modelli ottimali. Di quelli che trasmettono conoscenze e soluzioni precostituite, ma non l'autonomia per amministrarle da soli. Di quelli che ritengono sintomo di apprendimento e di evoluzione una buona capacità di esecuzione e una produttività immediata e priva di rischi. O, ancora, di quelli che prevedono valutazioni non obiettive: in eccesso, per sollecitare un maggior impegno, o in difetto, per scongiurare il pericolo di un appagamento, ma, in entrambi i casi, con una pressione scoraggiante.
Ci sono, quindi, anche dei rischi. L'adolescente è più autonomo, ha già sviluppato la capacità di pensiero astratto e sa vivere rapporti basati sulla stima e su una partecipazione consapevole, è stimolato dal desiderio di sperimentarsi con richieste più impegnative e dalla prospettiva di poter raggiungere il successo. Cerca un ruolo che appaghi ed è preparato a verifiche sempre più concrete, sa padroneggiare le situazioni, rispettare le regole del gruppo, fare progetti, seguire programmi e fissarsi obiettivi a lunga distanza ed è motivato a valorizzarsi rispetto agli altri. È quindi pronto per misurarsi con tutte le richieste dello sport, ma non ha ancora la resistenza dell'adulto.
Bisogna chiedergli solo le risposte possibili, non investirlo con aspettative che non lo interessano e non usare stimolazioni che non hanno efficacia o, peggio, possono confonderlo e scoraggiarlo. O, al contrario, non frenarlo quando sarebbe in grado di andare più in là di ciò che chiede oggi lo sport, perché una creatività e un'iniziativa che non hanno modo di esprimersi in direzioni costruttive possono inaridirsi o anche diventare distruttive.
L'adolescenza è anche il tempo in cui preparare l'atleta a sapersi esprimere al massimo del rendimento, ma occorre grande cautela, perché errori di tempi, di carico e di misura possono pesare sullo sviluppo che è ancora in atto e dare un agonismo confuso o troppo esasperato. Pensiamo, ad esempio, all'introduzione di stimoli non ancora tollerabili, a interpretazioni angosciose della gara o all'impiego di tecniche o interventi non capiti e mai assimilati in modo consapevole, che si trasformano in specie di rituali magici ed estranei, dai quali si dipende senza poterli padroneggiare.
Ma i rischi maggiori, l'adolescente li trova nel professionismo. Oggi è più sicuro e smaliziato, anche se le tensioni che si vedono sembrerebbero dire il contrario, sa cosa vuole e crede di poterlo pretendere, ma è inserito in un sistema che prevede l'arrivo al professionismo, e questo peso di dover riuscire a tutti i costi è gravoso. È lì per diventare campione: sente la carriera come unico traguardo e la ricchezza e il benessere come stimolo, ma prova anche la paura di non poterli raggiungere, e se non ce la fa, viene escluso. La selezione, infatti, è brutale: al professionismo arriva forse il 10% di quelli arrivati ai grossi vivai.
Un ambiente organizzato per formare il professionista, dunque, non offre solo vantaggi e, inoltre, non sempre usa i metodi più giusti. Impone le richieste e le responsabilità per preparare allo sport dell'adulto, ma lo fa troppo presto, e non possiede strumenti per stimolare i livelli più elevati dell'intelligenza, e così toglie spontaneità e frena la creatività e la fantasia. In pratica, va avanti chi è più resistente e adattabile e ha più qualità medie, ma non sempre chi è più dotato.
Vincenzo Prunelli
Vincenzo Prunelli è un medico specializzato in Neuropatologia e Psichiatria presso l'Università degli Studi di Torino; psicanalista della Società Italiana di Psicologia Individuale, consigliere della Associazione Italiana di Psicologia dello Sport; iscritto all'Ordine nazionale dei Giornalisti, ha scritto di argomenti scientifici, culturali e sportivi in modo non continuativo su La Stampa (Tuttoscienze e Specchio), Repubblica e Gazzetta dello Sport, e per due anni in modo continuativo su Tuttosport. E' direttore della rivista IL MEDICO SNAMI. E' ideatore e curatore del progetto NuovoSportGiovani
Adolescenza e sport: nulla è cambiato
Non possiamo pensare di gestire il giovane di oggi con i sistemi ancora attuali nello sport. Non perché lo sport cambi secondo i tempi, ma perché il giovane lo interpreta in un modo diverso, e ci dovrebbe essere anche un istruttore che lo insegna e lo gestisce in modo diverso.
Partiamo da un'analisi dell'ambiente e dell'adolescente attuali. Dopo un periodo nel quale sono prevalsi valori e comportamenti collettivi e non sempre c'è stato l'impegno per renderli concreti, oggi assistiamo alla rivalutazione di obiettivi individuali e a una ricerca più responsabile di funzionalità e di autorealizzazione. E questi valori coinvolgono anche il rapporto del giovane con lo sport, tanto che troviamo sempre più professionalità nonostante siano aumentati gli impegni e le richieste.
Per gentile concessione dell'autore e di NuovoSportGiovani
Il giovane chiede riconoscimenti concreti per le sue capacità, stimoli adatti a una crescita personale e partecipazione nella conquista degli obiettivi. Vuole sapere, esserci, fare e far parte, e questo ci dovrebbe consigliare di non chiedere solo delle esecuzioni e di costringerlo su binari obbligati, ma di dargli spazio per esercitare tutta la creatività e l'iniziativa. Questo pare l'unico modo per avere uno sportivo allenato a pensare, a sperimentarsi, ad analizzarsi, a capire e sapere cosa fa e cosa si vuole da lui, ad essere più consapevole dei propri mezzi e più resistente alle richieste e alle sollecitazioni, oltre che più recettivo e pronto ad acquisire le tecniche per migliorare la prestazione.
Vuole essere diverso dagli altri e trovare un'identità propria che lo distingua. Non si accontenta più di esserci, ma vuole diventare, e lo sport gliene offre l'opportunità quando lo porta a scoprire e raggiungere le abilità possibili, lo ricambia con un riconoscimento concreto, e dunque sempre obiettivo, e gli offre la prospettiva di una realizzazione che sia adeguata ai suoi mezzi.
Rifiuta l'imposizione e le posizioni autoritarie, ma cerca, ed è di nuovo disponibile ad assumere, la figura adulta come guida. A patto, però, che essa sia concretamente stimabile e non troppo lontana.
Ha necessità di imparare a trovare da solo le soluzioni di cui ha bisogno, e a non fuggire le situazioni e le difficoltà che può affrontare e risolvere con le proprie sole forze. In pratica, per prepararsi a vivere il ruolo dell'adulto, deve poterne sperimentare e vivere, in ogni momento dello sviluppo, le sue stesse responsabilità e prerogative.
Il giovane ha debolezze e problemi. È ambivalente e incerto, imita e, intanto, cerca l'autonomia. Vive molte esperienze formative, ma anche molti dubbi. Appare sicuro e consapevole, ma rischia sempre di non sapersi riconoscere in una precisa identità. Ha un bisogno sicuramente accresciuto di affermarsi e di attirare su di sé l'attenzione, ma ha a che fare con un ambiente certamente meno disponibile a concederla, e non è mai sicuro di riuscire. Sente opprimenti le norme dell'ambiente, ma intanto ha paura quando si trova privo di riferimenti.
Rispetto all'adolescenza dei suoi istruttori, ha più interessi e occasioni per confrontarsi e per esprimere le proprie opinioni, e una più ampia libertà di decidere e di agire. Questo gli offre una visione più concreta del suo ruolo e dell'ambiente, ma proprio questa ricchezza di opportunità può trasformarsi in una causa di confusione e di incertezza.
Ha un maggior numero di desideri, e quindi di bisogni, e di opportunità per realizzarli, ma deve anche rispondere a un maggior numero di attese. Ha difficoltà a decidere: non serve, però, fornirgli le soluzioni, ma aiutarlo perché possa sentirsi all'altezza di ciò che deve fare e possa affrontarlo da solo.
Vive più esperienze, ruoli e climi, e un maggior numero di modelli ai quali fare riferimento. Per questo ha più necessità di una guida coerente che sappia soddisfare, allo stesso tempo, il bisogno di autonomia e la necessità di chiare regole dentro le quali sentirsi libero di agire.
È ambizioso e non sempre attento alle esigenze degli altri e, dunque, va indirizzato. Lo sport, come può essere formativo quando impone di far fronte alle esigenze con le proprie forze o di integrarsi e cooperare per raggiungere gli obiettivi, può, al contrario, stimolare un individualismo non produttivo, o privilegiare un solo interesse a spese di altre esperienze formative.
Nel gran numero di richieste e impegni, corre maggiori rischi di appagarsi di soddisfazioni o di successi parziali, ma sempre a portata di mano, e di non trovare le motivazioni necessarie per rendere concreto il singolo interesse, compreso lo sport.
Questa incertezza fa pensare che, spesso, neppure il successo nello sport, specie se presentato come un obbligo o un miraggio troppo lontano, possa essere una motivazione sufficiente. Inoltre, il miraggio di un successo troppo lontano può essere vissuto come irraggiungibile e, quindi, scoraggiante o, peggio, ritenuto certo, tanto da credere di possedere quanto basta per poterlo raggiungere.
È evidente, a questo punto del discorso, che la gestione dell'adolescente nello sport non può tentare di affrontare ogni singolo problema o limitarsi a proporre dei correttivi ai condizionamenti negativi dell'ambiente. La sintesi dell'intervento formativo, quindi, non può che essere la completezza dell'individuo, in altre parole un'identità non vincolata agli obiettivi raggiunti o a quelli possibili, ma a ciò che si sa fare per raggiungerli.
Quest'analisi segnala l'inattualità scientifica e culturale di quei metodi che trascurano la specificità del singolo a vantaggio di una rigida aderenza a modelli ottimali. Di quelli che trasmettono conoscenze e soluzioni precostituite, ma non l'autonomia per amministrarle da soli. Di quelli che ritengono sintomo di apprendimento e di evoluzione una buona capacità di esecuzione e una produttività immediata e priva di rischi. O, ancora, di quelli che prevedono valutazioni non obiettive: in eccesso, per sollecitare un maggior impegno, o in difetto, per scongiurare il pericolo di un appagamento, ma, in entrambi i casi, con una pressione scoraggiante.
Ci sono, quindi, anche dei rischi. L'adolescente è più autonomo, ha già sviluppato la capacità di pensiero astratto e sa vivere rapporti basati sulla stima e su una partecipazione consapevole, è stimolato dal desiderio di sperimentarsi con richieste più impegnative e dalla prospettiva di poter raggiungere il successo. Cerca un ruolo che appaghi ed è preparato a verifiche sempre più concrete, sa padroneggiare le situazioni, rispettare le regole del gruppo, fare progetti, seguire programmi e fissarsi obiettivi a lunga distanza ed è motivato a valorizzarsi rispetto agli altri. È quindi pronto per misurarsi con tutte le richieste dello sport, ma non ha ancora la resistenza dell'adulto.
Bisogna chiedergli solo le risposte possibili, non investirlo con aspettative che non lo interessano e non usare stimolazioni che non hanno efficacia o, peggio, possono confonderlo e scoraggiarlo. O, al contrario, non frenarlo quando sarebbe in grado di andare più in là di ciò che chiede oggi lo sport, perché una creatività e un'iniziativa che non hanno modo di esprimersi in direzioni costruttive possono inaridirsi o anche diventare distruttive.
L'adolescenza è anche il tempo in cui preparare l'atleta a sapersi esprimere al massimo del rendimento, ma occorre grande cautela, perché errori di tempi, di carico e di misura possono pesare sullo sviluppo che è ancora in atto e dare un agonismo confuso o troppo esasperato. Pensiamo, ad esempio, all'introduzione di stimoli non ancora tollerabili, a interpretazioni angosciose della gara o all'impiego di tecniche o interventi non capiti e mai assimilati in modo consapevole, che si trasformano in specie di rituali magici ed estranei, dai quali si dipende senza poterli padroneggiare.
Ma i rischi maggiori, l'adolescente li trova nel professionismo. Oggi è più sicuro e smaliziato, anche se le tensioni che si vedono sembrerebbero dire il contrario, sa cosa vuole e crede di poterlo pretendere, ma è inserito in un sistema che prevede l'arrivo al professionismo, e questo peso di dover riuscire a tutti i costi è gravoso. È lì per diventare campione: sente la carriera come unico traguardo e la ricchezza e il benessere come stimolo, ma prova anche la paura di non poterli raggiungere, e se non ce la fa, viene escluso. La selezione, infatti, è brutale: al professionismo arriva forse il 10% di quelli arrivati ai grossi vivai.
Un ambiente organizzato per formare il professionista, dunque, non offre solo vantaggi e, inoltre, non sempre usa i metodi più giusti. Impone le richieste e le responsabilità per preparare allo sport dell'adulto, ma lo fa troppo presto, e non possiede strumenti per stimolare i livelli più elevati dell'intelligenza, e così toglie spontaneità e frena la creatività e la fantasia. In pratica, va avanti chi è più resistente e adattabile e ha più qualità medie, ma non sempre chi è più dotato.
Vincenzo Prunelli
Vincenzo Prunelli è un medico specializzato in Neuropatologia e Psichiatria presso l'Università degli Studi di Torino; psicanalista della Società Italiana di Psicologia Individuale, consigliere della Associazione Italiana di Psicologia dello Sport; iscritto all'Ordine nazionale dei Giornalisti, ha scritto di argomenti scientifici, culturali e sportivi in modo non continuativo su La Stampa (Tuttoscienze e Specchio), Repubblica e Gazzetta dello Sport, e per due anni in modo continuativo su Tuttosport. E' direttore della rivista IL MEDICO SNAMI. E' ideatore e curatore del progetto NuovoSportGiovani
venerdì 29 aprile 2011
29 aprile 2011
“Questo voto è l’unico mezzo
per sopravvivere, fidatevi”
Adriano Celentano lancia il suo appello: "Il governo va avanti nella demoniaca voglia di avvelenarci. Tocca a noi fermarli"
Caro direttore, ma soprattutto cari STUDENTI, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a lavorare nell’insicurezza. Come avrete letto su tutte le prime pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua, sfidando l’intelligenza anche di chi lo ha votato, nella sua DEMONIACA voglia di avvelenare gli italiani. Gli unici che, fino a prova contraria, hanno saputo distinguersi da tutti gli altri popoli IMBECILLI per aver avuto, già 24 anni fa, la saggia intuizione di dire NO alla bevanda radioattiva che, in nome di quel “benessere” tanto sbandierato da Berlusconi, ti uccide in cambio di un voto contro la VITA.
Ma oggi purtroppo il pericolo radioattivo, e quindi di morte lenta e dolorosa, è di gran lunga maggiore di quanto è avvenuto in quegli anni. Che peso può avere oggi la saggezza degli italiani se poi chi ci governa fa dei discorsi cretini come quello che abbiamo ascoltato a Porta a Porta dal ministro Paolo Romani? “Innanzitutto essere nuclearisti – ha detto – non può essere definita una bestemmia. Lo sono tutti i più grandi paesi del mondo, l’America, la Russia, la Cina, il Giappone e tutti i paesi europei. L’unica grande potenza industriale che non ha il nucleare è solo l’Italia”. Come dire che, se la maggioranza dei paesi industriali vogliono suicidarsi, la logica vuole che chi non si suicida è un mascalzone. Purtroppo invece, caro ministro, essere nuclearisti non solo è una bestemmia, ma significa essere DEMENTI fin dalla nascita. La verità è che il vostro è un trucco per indebolire il referendum: senza il quesito del nucleare (e ora state tentando di far saltare anche quello sull’ACQUA), sperate che il LEGITTIMO IMPEDIMENTO non raggiunga il quorum. Stavolta credo che sarà proprio il governo a finire con “il quorum a pezzi”.
Non so come si pronuncerà la Cassazione. È a lei che spetta l’ultima parola per decidere se il quesito referendario è venuto meno o no. In ogni caso non si potrà fare a meno di andare a votare. Se non altro per non deludere quel MILIONE di persone che vede in Antonio Di Pietro l’unico vero combattente per la salute delle prossime generazioni. Perché di questo si tratta, cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Che Di Pietro stia cercando di salvarci dall’immane catastrofe lo si capirà prima di quanto si creda. La “Pubblica Ottusità” dei vari Romani, Sacconi, Quagliariello, Gasparri e Prestigiacomo ha quasi raggiunto il punto di non ritorno. E la NATURA, la cui pazienza è ormai a pezzi, non tarderà molto a darci i suoi nuovi segnali.
E a tal proposito voglio dire due parole non a Berlusconi, ormai in preda a uno stato confusionale, ma a ciò che è rimasto della sua COSCIENZA che, per meglio identificarla a chi legge la chiamerò con lo stesso nome del presidente del Consiglio, ma al femminile, poiché mi piace immaginare che la voce della coscienza abbia piuttosto i modi dolci e gentili di una bella figura femminile che non quelli rudi e maschili.
Cara Silvia, il fatto che tu sia inascoltata non significa che tu debba calare le braghe, scusa volevo dire la gonna, non so come sei vestita, non ha importanza; ma al governo c’è qualcuno di cui forse tu hai smarrito la fisionomia e che sta sbagliando tutto. Se tu lo molli si perde definitivamente e chi ci va di mezzo poi è la povera gente che lo ha votato. È il momento invece di alzare la voce e fargli capire come stanno le cose. Devi dirgli che gli italiani non sono così cretini… anche le formiche lo hanno capito che questa mossa di soprassedere sul nucleare non solo è una truffa ai danni di chi vuole VIVERE, ma serve soprattutto a tener fede a quel CONTRATTO di MORTE che Berlusconi ha firmato con Sarkozy per la costruzione di quattro nuove centrali NUCLEARI. Devi dirgli che non si può far gestire l’ACQUA ai privati. L’ACQUA è un bene comune, di tutti. Come si può pensare che, se io ho sete, devo pagare per bere? E poi devi dirgli che all’estero tutte le sue strategie risultano assai sospette, ridicole e soprattutto non chiare.
Cara Silvia, a tutti capita di dire qualche bugia, ma a fin di bene. Forse anche a te sarà capitato, o no?… Scusa dimenticavo, tu non puoi dire bugie… neanche a fin di bene… Il compito che ti è stato affidato, fin dai più remoti albori del mondo, è quello di dirci sempre la verità anche se noi continueremo a rifiutarla. Scusa, me l’ero scordato, per un attimo anch’io mi sono fatto prendere dalle puerili voglie di grandezza del mondo esterno…. Ora capisco perché fin dalla nascita il presidente del Consiglio ti ha ripudiata. Le bugie che lui dice infatti sono SPAVENTOSE e senza un minimo di pudore.
Vuol farci credere che lui davvero pensava che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Vuol cambiare la Costituzione a furia di barzellette che non fanno ridere, ce l’ha coi magistrati che vogliono processarlo.
Le accuse su di lui non si contano ormai: magari è davvero innocente, però non lo sapremo mai. Lui continua a non presentarsi ai processi e non si accorge che i suoi elettori cominciano a farsi delle domande, a chiedersi se è giusto essere governati da un BUGIARDO. Certo, è difficile pensare che non lo sia, anche se il dubbio traspare lontanamente e subito svanisce di fronte all’ARROGANZA di tacere ciò che tutti si aspettavano da lui. Ossia, l’unica BUGIA che il Cavaliere avrebbe dovuto dire e che volutamente non ha detto per non condannare il malsano gesto di Lassini e i suoi TRISTI manifesti. Anzi ha fatto esattamente il contrario. Ha telefonato all’ATTACCHINO e gli ha espresso il suo pieno sostegno, naturalmente seguito a ruota dalla coppia Daniela Santanchè e Giorgio Straguadagno i quali, anche loro, gli hanno assicurato il voto nonostante il giusto aut aut del sindaco Moratti. Un gesto, quello della coppia “Daniela-Straguadagno”, da cui è chiaro il riferimento a possibili frizioni tra la Moratti e l’incantatore di serpenti. Lui è inafferrabile per i giudici che, a malapena, il massimo che hanno ottenuto è stato quello di portarlo fuori dal tribunale e non “DENTRO”, dove purtroppo non è possibile stabilire se i suoi comportamenti sono giusti o sbagliati.
Però, anche senza un tribunale, noi lo possiamo intuire dalle sue azioni. Come parla, come ride, come racconta le barzellette e soprattutto capire il motivo per cui le racconta. Capire cosa c’è dietro quella barzelletta raccontata con aria apparentemente ingenua e, cosa importante, dove è diretto l’amo che aggancerà la sua prossima vittima.
E la sua prossima vittima purtroppo sono ancora gli italiani. Da qualche parte ho letto che due signor “NESSUNO” TELECOMANDATI, come giustamente dice il cristallino Di Pietro, hanno presentato due emendamenti al regolamento della Rai in campagna elettorale, affinché tutto sia compiuto sul colossale SCIPPO perpetrato ai danni del referendum sul nucleare, nel caso la Cassazione vada contro la richiesta del governo, e si pronunci invece a favore della sua validità. Il primo emendamento consiste nel togliere alle tribune elettorali il 30% di spazio e darlo al “comitato per il non voto”, in modo da ridurre gli spazi promozionali per il Sì contro le CENTRALI ATOMICHE a un terzo. Il secondo vuole completare l’opera di devastazione facendo cominciare la campagna referendaria solo dopo le amministrative, anche qui per ridurre i tempi di dibattito che rimarrebbero di soli 12 giorni.
Come vedete non si tratta più di DESTRA o SINISTRA per capire che un uomo come Berlusconi non solo non può governare l’Italia, ma nessun paese. Al massimo lui e i suoi falsi trombettieri, come li chiama Travaglio, possono andar bene per una piccola TRIBU’, dove tutti quanti, raccolti intorno al capo, si nutrono a vicenda della loro stessa FALSITA’.
Cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo punto non ci resta che l’unico mezzo di sopravvivenza. Il voto. Non possiamo assolutamente mancare. Il 12 Giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il LEGITTIMO IMPEDIMENTO. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini.
Contro il NUCLEARE
Contro la PRIVATIZZAZIONE dell’ACQUA
Contro il LEGITTIMO IMPEDIMENTO
da Il Fatto Quotidiano del 29 Aprile 2011
per sopravvivere, fidatevi”
Adriano Celentano lancia il suo appello: "Il governo va avanti nella demoniaca voglia di avvelenarci. Tocca a noi fermarli"
Caro direttore, ma soprattutto cari STUDENTI, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a lavorare nell’insicurezza. Come avrete letto su tutte le prime pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua, sfidando l’intelligenza anche di chi lo ha votato, nella sua DEMONIACA voglia di avvelenare gli italiani. Gli unici che, fino a prova contraria, hanno saputo distinguersi da tutti gli altri popoli IMBECILLI per aver avuto, già 24 anni fa, la saggia intuizione di dire NO alla bevanda radioattiva che, in nome di quel “benessere” tanto sbandierato da Berlusconi, ti uccide in cambio di un voto contro la VITA.
Ma oggi purtroppo il pericolo radioattivo, e quindi di morte lenta e dolorosa, è di gran lunga maggiore di quanto è avvenuto in quegli anni. Che peso può avere oggi la saggezza degli italiani se poi chi ci governa fa dei discorsi cretini come quello che abbiamo ascoltato a Porta a Porta dal ministro Paolo Romani? “Innanzitutto essere nuclearisti – ha detto – non può essere definita una bestemmia. Lo sono tutti i più grandi paesi del mondo, l’America, la Russia, la Cina, il Giappone e tutti i paesi europei. L’unica grande potenza industriale che non ha il nucleare è solo l’Italia”. Come dire che, se la maggioranza dei paesi industriali vogliono suicidarsi, la logica vuole che chi non si suicida è un mascalzone. Purtroppo invece, caro ministro, essere nuclearisti non solo è una bestemmia, ma significa essere DEMENTI fin dalla nascita. La verità è che il vostro è un trucco per indebolire il referendum: senza il quesito del nucleare (e ora state tentando di far saltare anche quello sull’ACQUA), sperate che il LEGITTIMO IMPEDIMENTO non raggiunga il quorum. Stavolta credo che sarà proprio il governo a finire con “il quorum a pezzi”.
Non so come si pronuncerà la Cassazione. È a lei che spetta l’ultima parola per decidere se il quesito referendario è venuto meno o no. In ogni caso non si potrà fare a meno di andare a votare. Se non altro per non deludere quel MILIONE di persone che vede in Antonio Di Pietro l’unico vero combattente per la salute delle prossime generazioni. Perché di questo si tratta, cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Che Di Pietro stia cercando di salvarci dall’immane catastrofe lo si capirà prima di quanto si creda. La “Pubblica Ottusità” dei vari Romani, Sacconi, Quagliariello, Gasparri e Prestigiacomo ha quasi raggiunto il punto di non ritorno. E la NATURA, la cui pazienza è ormai a pezzi, non tarderà molto a darci i suoi nuovi segnali.
E a tal proposito voglio dire due parole non a Berlusconi, ormai in preda a uno stato confusionale, ma a ciò che è rimasto della sua COSCIENZA che, per meglio identificarla a chi legge la chiamerò con lo stesso nome del presidente del Consiglio, ma al femminile, poiché mi piace immaginare che la voce della coscienza abbia piuttosto i modi dolci e gentili di una bella figura femminile che non quelli rudi e maschili.
Cara Silvia, il fatto che tu sia inascoltata non significa che tu debba calare le braghe, scusa volevo dire la gonna, non so come sei vestita, non ha importanza; ma al governo c’è qualcuno di cui forse tu hai smarrito la fisionomia e che sta sbagliando tutto. Se tu lo molli si perde definitivamente e chi ci va di mezzo poi è la povera gente che lo ha votato. È il momento invece di alzare la voce e fargli capire come stanno le cose. Devi dirgli che gli italiani non sono così cretini… anche le formiche lo hanno capito che questa mossa di soprassedere sul nucleare non solo è una truffa ai danni di chi vuole VIVERE, ma serve soprattutto a tener fede a quel CONTRATTO di MORTE che Berlusconi ha firmato con Sarkozy per la costruzione di quattro nuove centrali NUCLEARI. Devi dirgli che non si può far gestire l’ACQUA ai privati. L’ACQUA è un bene comune, di tutti. Come si può pensare che, se io ho sete, devo pagare per bere? E poi devi dirgli che all’estero tutte le sue strategie risultano assai sospette, ridicole e soprattutto non chiare.
Cara Silvia, a tutti capita di dire qualche bugia, ma a fin di bene. Forse anche a te sarà capitato, o no?… Scusa dimenticavo, tu non puoi dire bugie… neanche a fin di bene… Il compito che ti è stato affidato, fin dai più remoti albori del mondo, è quello di dirci sempre la verità anche se noi continueremo a rifiutarla. Scusa, me l’ero scordato, per un attimo anch’io mi sono fatto prendere dalle puerili voglie di grandezza del mondo esterno…. Ora capisco perché fin dalla nascita il presidente del Consiglio ti ha ripudiata. Le bugie che lui dice infatti sono SPAVENTOSE e senza un minimo di pudore.
Vuol farci credere che lui davvero pensava che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Vuol cambiare la Costituzione a furia di barzellette che non fanno ridere, ce l’ha coi magistrati che vogliono processarlo.
Le accuse su di lui non si contano ormai: magari è davvero innocente, però non lo sapremo mai. Lui continua a non presentarsi ai processi e non si accorge che i suoi elettori cominciano a farsi delle domande, a chiedersi se è giusto essere governati da un BUGIARDO. Certo, è difficile pensare che non lo sia, anche se il dubbio traspare lontanamente e subito svanisce di fronte all’ARROGANZA di tacere ciò che tutti si aspettavano da lui. Ossia, l’unica BUGIA che il Cavaliere avrebbe dovuto dire e che volutamente non ha detto per non condannare il malsano gesto di Lassini e i suoi TRISTI manifesti. Anzi ha fatto esattamente il contrario. Ha telefonato all’ATTACCHINO e gli ha espresso il suo pieno sostegno, naturalmente seguito a ruota dalla coppia Daniela Santanchè e Giorgio Straguadagno i quali, anche loro, gli hanno assicurato il voto nonostante il giusto aut aut del sindaco Moratti. Un gesto, quello della coppia “Daniela-Straguadagno”, da cui è chiaro il riferimento a possibili frizioni tra la Moratti e l’incantatore di serpenti. Lui è inafferrabile per i giudici che, a malapena, il massimo che hanno ottenuto è stato quello di portarlo fuori dal tribunale e non “DENTRO”, dove purtroppo non è possibile stabilire se i suoi comportamenti sono giusti o sbagliati.
Però, anche senza un tribunale, noi lo possiamo intuire dalle sue azioni. Come parla, come ride, come racconta le barzellette e soprattutto capire il motivo per cui le racconta. Capire cosa c’è dietro quella barzelletta raccontata con aria apparentemente ingenua e, cosa importante, dove è diretto l’amo che aggancerà la sua prossima vittima.
E la sua prossima vittima purtroppo sono ancora gli italiani. Da qualche parte ho letto che due signor “NESSUNO” TELECOMANDATI, come giustamente dice il cristallino Di Pietro, hanno presentato due emendamenti al regolamento della Rai in campagna elettorale, affinché tutto sia compiuto sul colossale SCIPPO perpetrato ai danni del referendum sul nucleare, nel caso la Cassazione vada contro la richiesta del governo, e si pronunci invece a favore della sua validità. Il primo emendamento consiste nel togliere alle tribune elettorali il 30% di spazio e darlo al “comitato per il non voto”, in modo da ridurre gli spazi promozionali per il Sì contro le CENTRALI ATOMICHE a un terzo. Il secondo vuole completare l’opera di devastazione facendo cominciare la campagna referendaria solo dopo le amministrative, anche qui per ridurre i tempi di dibattito che rimarrebbero di soli 12 giorni.
Come vedete non si tratta più di DESTRA o SINISTRA per capire che un uomo come Berlusconi non solo non può governare l’Italia, ma nessun paese. Al massimo lui e i suoi falsi trombettieri, come li chiama Travaglio, possono andar bene per una piccola TRIBU’, dove tutti quanti, raccolti intorno al capo, si nutrono a vicenda della loro stessa FALSITA’.
Cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo punto non ci resta che l’unico mezzo di sopravvivenza. Il voto. Non possiamo assolutamente mancare. Il 12 Giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il LEGITTIMO IMPEDIMENTO. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini.
Contro il NUCLEARE
Contro la PRIVATIZZAZIONE dell’ACQUA
Contro il LEGITTIMO IMPEDIMENTO
da Il Fatto Quotidiano del 29 Aprile 2011
mercoledì 27 aprile 2011
27 aprile 2011
Ciao amici, ogni tanto e' nostro dovere " sentire" l'aria che si respira in palestra e ieri sera al termine del girone a 5 stoccate con 17 schermitrici presenti avevo percepito un po' di stanchezza; quindi la sera avevo deciso di modificare il progrmma di questa mattina. Non ho detto nulla alle ragazze, ho lasciato che arrivassero in palestra, che terminasero il riscaldamento e poco prima che vestissero le divise ho estratto il pallone e ho indicato la palestra per la sfida di pallavolo, gridolini di gioia hanno accompagnato la decisione e ci siamo divertiti un sacco nella nostra sfida!!!! Questo pomeriggio ci siamo rilassati in piscina con un po' di nuoto, apnea ed esercizi schermistici in apnea per teminare nelle vasche idromassaggio. ora aspettiamo le 7 per andare a cena.
E' stata una piacevole giornata di rilassamento.
Ciao amici
E' stata una piacevole giornata di rilassamento.
Ciao amici
martedì 26 aprile 2011
NUCLEARE
Berlusconi: "Resta il futuro
stop solo per paura gente"
Il premier, nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama, puntualizza così il senso della "moratoria sull'atomo" del governo. "Se fossimo andati oggi al referendum, non lo avremmo avuto in Italia per tanti anni".
L'opposizione: "E' un imbroglio, prende in giro gli italiani"
Silvio Berlusconi
ROMA - Premette: "Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo". Poi ammette senza giri di parole il bluff dell'esecutivo: "La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare". Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama, puntualizza così il senso della "moratoria nucleare" del governo. Quello stop, a detta di Berlusconi momentaneo, seguito al disastro di Fukushima 1, che ha reso vano il referendum previsto per giugno 2. E che, con tutta probabilità, avrebbe visto la bocciatura della scelta nuclearista.
"L'accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare" dice il Cavaliere. "Siamo assolutamente convinti che nucleare sia il futuro per tutto il mondo - aggiunge Berlusconi - L'energia nucleare è sempre la più sicura". Anche perché, assicura, il disastro giapponese si è verificato perchè la centrale di Fukushima era stata edificata su un terreno che non lo permetteva.
Quel che è certo, continua il premier, è che il futuro dei contratti tra Enel e Edf sul nucleare non pare compromesso: "Non vengono abrogati, non vengono annullati e stiamo decidendo di mandare avanti molti settori di questi contratti come quelli relativi alla formazione".
Sarkozy. "Rispettiamo la decisione dell'Italia ma se gli italiani decideranno di tornare al nucleare, la Francia sarà un partner accogliente e amico - dice Sarkozy - siamo pronti a lavorare con voi e a rispondere a tutte le vostre domande sulla sicurezza delle nostre centrali".
Le reazioni. "Berlusconi ha confessato. Abbiamo la prova dell'imbroglio, da noi denunciato sin dal primo momento. Non vuole rinunciare al nucleare, ma vuole solo bloccare il referendum perché ha paura del risultato delle urne" attacca il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. Simile il commento espresso in una nota ufficiale del Pd: "Berlusconi ha gettato la maschera confermando che la moratoria sul nucleare è un bluff". "Pertanto - prosegue il comunicato - visto che l'emendamento del governo non cancella l'attuazione del piano di costruzione di nuove centrali nucleari, il referendum abrogativo è pienamente in vigore. Chiaramente più della salute degli italiani e dei costi assurdi di un progetto assolutamente non conveniente il governo antepone interessi che alla luce delle carte di WikiLeaks sono sempre più oscuri e controversi. D'altra parte se questo governo si appella tutti i giorni alla volontà popolare perchè deve averne paura i prossimi 12 e 13 giugno?".
Dura anche la reazione di Sinistra ecologia e libertà. "Le parole di Berlusconi - dice il leader Nichi Vendola - sono l'immediata conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell'intenzione del governo di voler prendere in giro gli italiani, calpestando in modo arrogante e cialtronesco, il loro diritto ad esprimersi su una questione, come quella dell'energia nucleare, da cui dipende la sicurezza ambientale e la sopravvivenza delle generazioni future del nostro paese". Sulla stessa lunghezza d'onda le parole del presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli: "Le dichiarazioni di Berlusconi sono la prova provata dell'inganno del governo sul nucleare". Per Greenpeace "le dichiarazioni di Berlusconi "svelano il segreto di Pulcinella: la moratoria sul nucleare è una vergognosa pagliacciata per evitare il referendum del 12 giugno" mentre il Wwf afferma che "la volontà popolare non deve essere ignorata, o si mette una pietra tombale sul nucleare oppure si va al voto con il referendum".
(26 aprile 2011)
Spaventati.......La inviterei a farsi un giretto da queste parti!!!!!!!!!!!!!!!!!!
NO NO NO al NUCLEARE!!!!
Berlusconi: "Resta il futuro
stop solo per paura gente"
Il premier, nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama, puntualizza così il senso della "moratoria sull'atomo" del governo. "Se fossimo andati oggi al referendum, non lo avremmo avuto in Italia per tanti anni".
L'opposizione: "E' un imbroglio, prende in giro gli italiani"
Silvio Berlusconi
ROMA - Premette: "Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo". Poi ammette senza giri di parole il bluff dell'esecutivo: "La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare". Silvio Berlusconi, nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama, puntualizza così il senso della "moratoria nucleare" del governo. Quello stop, a detta di Berlusconi momentaneo, seguito al disastro di Fukushima 1, che ha reso vano il referendum previsto per giugno 2. E che, con tutta probabilità, avrebbe visto la bocciatura della scelta nuclearista.
"L'accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare" dice il Cavaliere. "Siamo assolutamente convinti che nucleare sia il futuro per tutto il mondo - aggiunge Berlusconi - L'energia nucleare è sempre la più sicura". Anche perché, assicura, il disastro giapponese si è verificato perchè la centrale di Fukushima era stata edificata su un terreno che non lo permetteva.
Quel che è certo, continua il premier, è che il futuro dei contratti tra Enel e Edf sul nucleare non pare compromesso: "Non vengono abrogati, non vengono annullati e stiamo decidendo di mandare avanti molti settori di questi contratti come quelli relativi alla formazione".
Sarkozy. "Rispettiamo la decisione dell'Italia ma se gli italiani decideranno di tornare al nucleare, la Francia sarà un partner accogliente e amico - dice Sarkozy - siamo pronti a lavorare con voi e a rispondere a tutte le vostre domande sulla sicurezza delle nostre centrali".
Le reazioni. "Berlusconi ha confessato. Abbiamo la prova dell'imbroglio, da noi denunciato sin dal primo momento. Non vuole rinunciare al nucleare, ma vuole solo bloccare il referendum perché ha paura del risultato delle urne" attacca il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. Simile il commento espresso in una nota ufficiale del Pd: "Berlusconi ha gettato la maschera confermando che la moratoria sul nucleare è un bluff". "Pertanto - prosegue il comunicato - visto che l'emendamento del governo non cancella l'attuazione del piano di costruzione di nuove centrali nucleari, il referendum abrogativo è pienamente in vigore. Chiaramente più della salute degli italiani e dei costi assurdi di un progetto assolutamente non conveniente il governo antepone interessi che alla luce delle carte di WikiLeaks sono sempre più oscuri e controversi. D'altra parte se questo governo si appella tutti i giorni alla volontà popolare perchè deve averne paura i prossimi 12 e 13 giugno?".
Dura anche la reazione di Sinistra ecologia e libertà. "Le parole di Berlusconi - dice il leader Nichi Vendola - sono l'immediata conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell'intenzione del governo di voler prendere in giro gli italiani, calpestando in modo arrogante e cialtronesco, il loro diritto ad esprimersi su una questione, come quella dell'energia nucleare, da cui dipende la sicurezza ambientale e la sopravvivenza delle generazioni future del nostro paese". Sulla stessa lunghezza d'onda le parole del presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli: "Le dichiarazioni di Berlusconi sono la prova provata dell'inganno del governo sul nucleare". Per Greenpeace "le dichiarazioni di Berlusconi "svelano il segreto di Pulcinella: la moratoria sul nucleare è una vergognosa pagliacciata per evitare il referendum del 12 giugno" mentre il Wwf afferma che "la volontà popolare non deve essere ignorata, o si mette una pietra tombale sul nucleare oppure si va al voto con il referendum".
(26 aprile 2011)
Spaventati.......La inviterei a farsi un giretto da queste parti!!!!!!!!!!!!!!!!!!
NO NO NO al NUCLEARE!!!!
domenica 24 aprile 2011
venerdì 22 aprile 2011
23 aprile 2011
Ciao amici, weekend libero per la squadra del fioretto femminile. Due giorni di meritato riposo dopo una settimana di intenso lavoro in preparazione della gara di coppa del mondo di Shanghai: molte ragazze sono tornate nelle loro citta' dalle famiglie e dai fidanzati.Questa mattina, ho potuto assistere in diretta ad un'altra prova dell'efficenza e della serieta' dell'apparato sociale nipponico.Sono venuti a controllare lo stato dell'appartamento dopo le scosse di questi mesi. Hanno controllato tutti i muri con misurazioni e angolazioni, hanno controllato la caldaia, fissandola in modo che avesse meno gioco e non danneggiasse le pareti che la contengono.Un controllo molto serio ed accurato. Alla fine il tutto e' stato fotografato e certificato.E' tutto un percorso che ti da' sicurezza....quando sento le scosse c'e' tensione dentro di me ma si mixa ad una tranquillita' che ti fa restare tranquillamente dentro casa.
Buon weekend a tutti e auguri di una serena Pasqua.
Buon weekend a tutti e auguri di una serena Pasqua.
mercoledì 20 aprile 2011
9 maggio, Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi
Il presidente della Repubblica dopo i manifesti affissi a Milano: “Intollerabile offesa”
Ricordiamo chi ha pagato con la vita la lealtà alle istituzioni repubblicane
Il testo della lettera del presidente Giorgio Napolitano al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti.
Sto con il presidente Napolitano
Il prossimo 9 maggio si celebrerà al Quirinale il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice. Quest’anno, il nostro omaggio sarà reso in particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane. Tra loro, si collocano in primo luogo i dieci magistrati che, per difendere la legalità democratica, sono caduti per mano delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche. Le sarò perciò grato se - a mio nome - vorrà invitare alla cerimonia i famigliari dei magistrati uccisi e, assieme, i presidenti e i procuratori generali delle Corti di Appello di Genova, Milano, Salerno e Roma, vertici distrettuali degli uffici presso i quali prestavano la loro opera Emilio Alessandrini, Mario Amato, Fedele Calvosa, Francesco Coco, Guido Galli, Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini, Vittorio Occorsio, Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione”.
“La scelta che oggi annunciamo per il prossimo Giorno della Memoria costituisce anche una risposta all’ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano con la sigla di una cosiddetta “Associazione dalla parte della democrazia”, per dichiarata iniziativa di un candidato alle imminenti elezioni comunali nel capoluogo lombardo. Quel manifesto rappresenta, infatti, innanzitutto una intollerabile offesa alla memoria di tutte le vittime delle BR, magistrati e non. Essa indica, inoltre, come nelle contrapposizioni politiche ed elettorali, e in particolare nelle polemiche sull’ amministrazione della giustizia, si stia toccando il limite oltre il quale possono insorgere le più pericolose esasperazioni e degenerazioni. Di qui il mio costante richiamo al senso della misura e della responsabilità da parte di tutti”.
Giorgio Napolitano
Un Paese senza memoria è perduto
I MAGISTRATI VITTIME DEL TERRORISMO
Emilio Alessandrini
Sostituto procuratore a Milano, 36 anni. Ucciso a Milano da Prima linea il 29 gennaio 1979, pochi istanti dopo aver lasciato il figlio a scuola.
Mario Amato
Sostituto procuratore della Repubblica a Roma, 42 anni, ucciso a Roma il 23 giugno 1980 dai Nar. Colpito mentre aspettava l’autobus.
Fedele Calvosa
Procuratore di Frosinone, 59 anni. Ucciso a Patrica dalle Formazioni comuniste combattenti l’8 novembre 1978. Con lui muoiono l’autista del ministero Luciano Rossi, 24 anni, e Giuseppe Pagliei, 29 anni, agente di scorta.
Francesco Coco
Procuratore generale di corte d’appello a Genova, 67 anni. Ucciso dalle Br l’8 giugno 1976. Nell’agguato muoiono anche l’agente Giovanni Saponara e l’appuntato dei carabinieri Antioco Deiana, 30 anni
.
Guido Galli
Giudice istruttore a Milano, 47 anni. Ucciso da Prima linea il 19 marzo 1980. Colpito alla schiena, fu giustiziato con due colpi alla nuca.
Nicola Giacumbi
Procuratore capo della Repubblica a Salerno, 51 anni. Ucciso il 16 marzo 1980 dalle Br. Aveva rifiutato la scorta per non mettere a rischio altre vite umane.
Girolamo Minervini
Direttore generale degli istituti di prevenzione e pena, 61 anni. Ucciso a Roma dalle Br il 18 marzo 1980. Era in autobus, senza scorta.
Vittorio Occorsio
Sostituto procuratore a Roma, 47 anni. Ucciso da Ordine nuovo il 10 luglio 1976. Colpito mentre si recava in ufficio sulla sua auto
.
Riccardo Palma
Capo dell’ufficio VIII della Direzione generale degli istituti di prevenzione e pena, ucciso a Roma dalle Br il 14 febbraio 1978. Aveva 62 anni. Uscito di casa, stava raggiungendo l’auto.
Girolamo Tartaglione
Direttore generale degli Affari penali, 67 anni, ucciso a Roma dalle Br il 10 ottobre 1978. Fu raggiunto da due colpi alla nuca sulle scale di casa.
Il presidente della Repubblica dopo i manifesti affissi a Milano: “Intollerabile offesa”
Ricordiamo chi ha pagato con la vita la lealtà alle istituzioni repubblicane
Il testo della lettera del presidente Giorgio Napolitano al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti.
Sto con il presidente Napolitano
Il prossimo 9 maggio si celebrerà al Quirinale il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice. Quest’anno, il nostro omaggio sarà reso in particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane. Tra loro, si collocano in primo luogo i dieci magistrati che, per difendere la legalità democratica, sono caduti per mano delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche. Le sarò perciò grato se - a mio nome - vorrà invitare alla cerimonia i famigliari dei magistrati uccisi e, assieme, i presidenti e i procuratori generali delle Corti di Appello di Genova, Milano, Salerno e Roma, vertici distrettuali degli uffici presso i quali prestavano la loro opera Emilio Alessandrini, Mario Amato, Fedele Calvosa, Francesco Coco, Guido Galli, Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini, Vittorio Occorsio, Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione”.
“La scelta che oggi annunciamo per il prossimo Giorno della Memoria costituisce anche una risposta all’ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano con la sigla di una cosiddetta “Associazione dalla parte della democrazia”, per dichiarata iniziativa di un candidato alle imminenti elezioni comunali nel capoluogo lombardo. Quel manifesto rappresenta, infatti, innanzitutto una intollerabile offesa alla memoria di tutte le vittime delle BR, magistrati e non. Essa indica, inoltre, come nelle contrapposizioni politiche ed elettorali, e in particolare nelle polemiche sull’ amministrazione della giustizia, si stia toccando il limite oltre il quale possono insorgere le più pericolose esasperazioni e degenerazioni. Di qui il mio costante richiamo al senso della misura e della responsabilità da parte di tutti”.
Giorgio Napolitano
Un Paese senza memoria è perduto
I MAGISTRATI VITTIME DEL TERRORISMO
Emilio Alessandrini
Sostituto procuratore a Milano, 36 anni. Ucciso a Milano da Prima linea il 29 gennaio 1979, pochi istanti dopo aver lasciato il figlio a scuola.
Mario Amato
Sostituto procuratore della Repubblica a Roma, 42 anni, ucciso a Roma il 23 giugno 1980 dai Nar. Colpito mentre aspettava l’autobus.
Fedele Calvosa
Procuratore di Frosinone, 59 anni. Ucciso a Patrica dalle Formazioni comuniste combattenti l’8 novembre 1978. Con lui muoiono l’autista del ministero Luciano Rossi, 24 anni, e Giuseppe Pagliei, 29 anni, agente di scorta.
Francesco Coco
Procuratore generale di corte d’appello a Genova, 67 anni. Ucciso dalle Br l’8 giugno 1976. Nell’agguato muoiono anche l’agente Giovanni Saponara e l’appuntato dei carabinieri Antioco Deiana, 30 anni
.
Guido Galli
Giudice istruttore a Milano, 47 anni. Ucciso da Prima linea il 19 marzo 1980. Colpito alla schiena, fu giustiziato con due colpi alla nuca.
Nicola Giacumbi
Procuratore capo della Repubblica a Salerno, 51 anni. Ucciso il 16 marzo 1980 dalle Br. Aveva rifiutato la scorta per non mettere a rischio altre vite umane.
Girolamo Minervini
Direttore generale degli istituti di prevenzione e pena, 61 anni. Ucciso a Roma dalle Br il 18 marzo 1980. Era in autobus, senza scorta.
Vittorio Occorsio
Sostituto procuratore a Roma, 47 anni. Ucciso da Ordine nuovo il 10 luglio 1976. Colpito mentre si recava in ufficio sulla sua auto
.
Riccardo Palma
Capo dell’ufficio VIII della Direzione generale degli istituti di prevenzione e pena, ucciso a Roma dalle Br il 14 febbraio 1978. Aveva 62 anni. Uscito di casa, stava raggiungendo l’auto.
Girolamo Tartaglione
Direttore generale degli Affari penali, 67 anni, ucciso a Roma dalle Br il 10 ottobre 1978. Fu raggiunto da due colpi alla nuca sulle scale di casa.
lunedì 18 aprile 2011
19 aprile 2011
Ciao amici, questa mattina sveglia alle 4e30 per accompagnare giusy al terminal per l'aereoporto; da oggi sono di nuovo solo...in tristezza!!!!Speriamo che questi tre mesi passino veloci!!!Nell'allenamento di ieri ha fatto il suo esordio nello staff la Sugawara, la schermitrice giapponese che aveva smesso dopo i giochi di Pechino. Sono molto contento di questo inserimento, si tratta di una donna per bene che da tiratrice era una vera signora, nutre grande rispetto da parte di tutte le ragazze e ha grande voglia di lavorare e apprendere.Sono sicuro che assieme faremo un ottimo lavoro.
Ciao
Ciao
venerdì 15 aprile 2011
15 aprile 2011
Ciao amici, con la seduta pomeridiana abbiamo concluso questa prima settimana di lavoro schermistico.Assalti e lezioni sono state il "pane quotidiano2 per tutte le doppie sedute giornaliere.Ora meritato week end di riposo per le ragazze.
Ciao
Ciao
giovedì 14 aprile 2011
14 aprile 2011
ciao amici, una giornata nera, per la nostra Nazione, per il Nostro Popolo, per la Nostra Giustizia.....Il Processo Breve è passato alla camera....Povera Italia....cosa dovrà succedere perche la gente faccia qualcosa, perchè si cancellino dalla nostra nazione i Scilipoti di turno!!!Che infinito dolore, che profondo senso di ingiustizia!!!!! Povera Italia!!!!
martedì 12 aprile 2011
12 aprile 2011
Ciao amici, questa mattina abbiamo ripreso il lavoro schermistico, dopo dieci giorni di carico atletico e tre di riposo, abbiamo iniziato la prima settimana di carico schermistico.Tre saranno le settimane di lavoro con i week end liberi, una mole di lavoro importante per iniziare, spero, con vigore, forza e attenzione la seconda parte della stagione di coppa del mondo che corrisponde all'inizio della qualificazione olimpica.Il tutto condito da un pò di scosse che continuano ad accompagnare le nostre giornate e l'allarme nucleare che oggi è stato portato a livello 7....il massimo!!!
Non so cosa decideremo di fare e quali saranno gli sviluppi, ma di sicuro sto vivendo un'esperienza unica, non ho mai conosciuto un popolo così fiero, con una dignità incredibile, con una capacità di gestire lo stato d'animo che non ha eguali.le ragazze stanno soffrendo, non sono sicuramente felici....ma fanno di tutto per vivere al meglio tutto ciò che sta accadendo loro e al loro popolo, si rendono conto che sono,comunque, delle privilegiate rispetto a quella povera gente che vive al nord e questo fa sì che non si permettono minimamente di esternare alcuni stati d'animo!!!Sono un uomo fortunato a lavorare accanto a persone così.
Ciao
Non so cosa decideremo di fare e quali saranno gli sviluppi, ma di sicuro sto vivendo un'esperienza unica, non ho mai conosciuto un popolo così fiero, con una dignità incredibile, con una capacità di gestire lo stato d'animo che non ha eguali.le ragazze stanno soffrendo, non sono sicuramente felici....ma fanno di tutto per vivere al meglio tutto ciò che sta accadendo loro e al loro popolo, si rendono conto che sono,comunque, delle privilegiate rispetto a quella povera gente che vive al nord e questo fa sì che non si permettono minimamente di esternare alcuni stati d'animo!!!Sono un uomo fortunato a lavorare accanto a persone così.
Ciao
lunedì 11 aprile 2011
11 aprile 2011
Ciao amici...oggi si balla proprio tanto...5 minuti fa un'altra scossa, meno forte di quella di prima...ma lunghetta anche questa!!!Non ci attende una notte serena!!!!Speriamo bene.
Ciao
Ciao
11 aprile 2011
Ciao amici, oggi è un mese che c'è stato il terremoto in Giappone e proprio pochi minuti fa un'altra scossa è arrivata. In casa, al 10 piano, abbiamo ballato abbastanza; non ho notizie di dove sia stato l'epicentro e di che forza era....comunque non è il massimo!!!!!
Ciao
Ciao
11 aprile 2011
ADESSO....?...Forza Udinese!!!
E adesso.....cosa succede? due sconfitte di seguito...., proprio ora che i
sogni si stavano materializzando, proprio ora che tutto il mosaico si stava
completando....le scelte societarie, lo stadio, l'allenatore, lo staff, ,la
possibilità di confermare i grandi talenti con la champions...ed ora..tutto
perso???A lecce abbiamo perso in maniera netta, ma secondo me si era trattato
di una sconfitta che può essere prevista in un campionato esaltante come il
nostro, e durante una striscia così lungamente positiva.Poi , ieri, la
sconfitta in casa con la Roma(non l'ho vista ho solamente letto.....), una
sconfitta .."strana"...sicuramente condizionata dagli infortuni di alcuni
principali giocatori, ma "condizionata" da sensazioni particolari!!!!
Allora cosa facciamo ...tutto a mare???...Nooo cerchiamo di ragionare e
stringiamoci ancora di più alla nostra squadra!!!!
Chiudete un attimo gli occhi, dove eravamo meno di un anno fa? stavamo
cercando di chiudere un campionato con la salvezza e in maniera dignitosa, con
la sensazione di essere su una barca alla deriva; ora possiamo partecipare allo
spettacolo di una grande squadra che per lunghi tratti ha mostrato il miglior
calcio della serie A, ci siamo ritrovati e ci ritroveremo fino alla fine del
campionato a parlare di obbiettivi straordinari, impensabili mesi fa!!!!
La sconfitta meritata di lecce è stata ampiamente superata se per la sconfitta
con la Roma le sensazioni non sono state tecniche e fisiche ma figlie di
spiacevoli sensazioni che non hanno nulla a che fare con la performance
agonistica....e qui entriamo in un terreno "minato"...come gestire tutto
ciò??!!
Non voglio certo sostituirmi a chi ha dimostrato di saper far benissimo questo
lavoro, ma credo che ora la squadra e la società stiano vivendo un momento
classico, che appartiene a tutte le squadre in qualunque disciplina sportiva....
il momento della lotta gomito a gomito conn le grandi squadre..nel rush finale
dove i posti contano veramente , perchè entrarci modifica i progetti per anni
di una società.Allora che fare? piangere? Nooo!!! gridare al complotto' Nooo!!!
Lasciarsi andare e mollare tutto? Noooo!!!!
Basta essere sinceri e forti dentro lo spogliatoio!!!!sarebbe ridicolo
raccontare che certe cose non succedono...perchè succedono, perchè esistono gli
esseri umani , perchè esistono i condizionamenti....e badate bene parlo di
condizionamenti non di malafede...perchè se pensassi questo non guarderei più
un solo secondo di questo sport, basterà aiutare la squadra a tirare fuori la
rabbia agonistica, a trasformarla in lucida e rabbiosa performance agonistica...
serve un goal...ne faremo due. servira accorciare in due...accorceremo in tre...
servirà essere freddi e cinici...saremo dei killer sportivi!!!!
Solo così non disperderemo tutto questo straordinario campionato, solo
gestendo in questo modo la lotta gomito a gomito ,forse, sarà vinta, o se sarà
persa la "gente" saprà che con l'Udinese non si scherza!!!!!!!
Nello sport bisogna saper superare le barriere, ogni giorno se vuoi crescere e
continuare la scalata, devi sapere che l'asticella sale e se la vuoi superare
devi sapere che sei solo con te stesso e da solo ce la devi fare!!!!!
Noi continuamo a sostenere e ad amare questa meravigliosa squadra, non
perdiamoci dietro discorsi pericolosi che possono rammollire la forza della
squadra e la nostra passione...forza siamo a 3 punti, forza andiamo a Napoli a
far vedere che anima e che qualità ha questa squadra!!!!
Guardiamo negli occhi l'avversario, con lo sguardo alto, con la forza dei
giusti!!!!!!
Forza Udinese!!!!!!!
E adesso.....cosa succede? due sconfitte di seguito...., proprio ora che i
sogni si stavano materializzando, proprio ora che tutto il mosaico si stava
completando....le scelte societarie, lo stadio, l'allenatore, lo staff, ,la
possibilità di confermare i grandi talenti con la champions...ed ora..tutto
perso???A lecce abbiamo perso in maniera netta, ma secondo me si era trattato
di una sconfitta che può essere prevista in un campionato esaltante come il
nostro, e durante una striscia così lungamente positiva.Poi , ieri, la
sconfitta in casa con la Roma(non l'ho vista ho solamente letto.....), una
sconfitta .."strana"...sicuramente condizionata dagli infortuni di alcuni
principali giocatori, ma "condizionata" da sensazioni particolari!!!!
Allora cosa facciamo ...tutto a mare???...Nooo cerchiamo di ragionare e
stringiamoci ancora di più alla nostra squadra!!!!
Chiudete un attimo gli occhi, dove eravamo meno di un anno fa? stavamo
cercando di chiudere un campionato con la salvezza e in maniera dignitosa, con
la sensazione di essere su una barca alla deriva; ora possiamo partecipare allo
spettacolo di una grande squadra che per lunghi tratti ha mostrato il miglior
calcio della serie A, ci siamo ritrovati e ci ritroveremo fino alla fine del
campionato a parlare di obbiettivi straordinari, impensabili mesi fa!!!!
La sconfitta meritata di lecce è stata ampiamente superata se per la sconfitta
con la Roma le sensazioni non sono state tecniche e fisiche ma figlie di
spiacevoli sensazioni che non hanno nulla a che fare con la performance
agonistica....e qui entriamo in un terreno "minato"...come gestire tutto
ciò??!!
Non voglio certo sostituirmi a chi ha dimostrato di saper far benissimo questo
lavoro, ma credo che ora la squadra e la società stiano vivendo un momento
classico, che appartiene a tutte le squadre in qualunque disciplina sportiva....
il momento della lotta gomito a gomito conn le grandi squadre..nel rush finale
dove i posti contano veramente , perchè entrarci modifica i progetti per anni
di una società.Allora che fare? piangere? Nooo!!! gridare al complotto' Nooo!!!
Lasciarsi andare e mollare tutto? Noooo!!!!
Basta essere sinceri e forti dentro lo spogliatoio!!!!sarebbe ridicolo
raccontare che certe cose non succedono...perchè succedono, perchè esistono gli
esseri umani , perchè esistono i condizionamenti....e badate bene parlo di
condizionamenti non di malafede...perchè se pensassi questo non guarderei più
un solo secondo di questo sport, basterà aiutare la squadra a tirare fuori la
rabbia agonistica, a trasformarla in lucida e rabbiosa performance agonistica...
serve un goal...ne faremo due. servira accorciare in due...accorceremo in tre...
servirà essere freddi e cinici...saremo dei killer sportivi!!!!
Solo così non disperderemo tutto questo straordinario campionato, solo
gestendo in questo modo la lotta gomito a gomito ,forse, sarà vinta, o se sarà
persa la "gente" saprà che con l'Udinese non si scherza!!!!!!!
Nello sport bisogna saper superare le barriere, ogni giorno se vuoi crescere e
continuare la scalata, devi sapere che l'asticella sale e se la vuoi superare
devi sapere che sei solo con te stesso e da solo ce la devi fare!!!!!
Noi continuamo a sostenere e ad amare questa meravigliosa squadra, non
perdiamoci dietro discorsi pericolosi che possono rammollire la forza della
squadra e la nostra passione...forza siamo a 3 punti, forza andiamo a Napoli a
far vedere che anima e che qualità ha questa squadra!!!!
Guardiamo negli occhi l'avversario, con lo sguardo alto, con la forza dei
giusti!!!!!!
Forza Udinese!!!!!!!
domenica 10 aprile 2011
10 aprile 2011
Ciao amici, oggi ho passato una bellissima giornata con Giusy a spasso per Tokio.Nella mattinata, siamo stati a vedere uno spettacolo unico, la fioritura dei ciliegi al parco di Ueno; non avevo mai visto una cosa del genere veramente bella. Il pomeriggio ci siamo trasferiti in un altro posto incantevole di Tokio, credo di aver visto uno dei quartieri più belli al mondo, Harajuku, famoso perchè nella via principale ci sono i negozi di tutti i marchi più prestigiosi del mondo della moda...ma nelle viuzze laterali "esplode " uno spettacolo di stradine, negozietti, bar, ristoranti; tutti inseriti in un'armonia architettonica stupenda.Ci sono decine e decine di negozi di giovani designer giapponesi, bar bellissimi all'interno di edifici incantevoli ed un incrociarsi di piccole stradine attraversate solo da pedoni.
Che dire...un'altra parte di una città bellissima!!
Ciao
Che dire...un'altra parte di una città bellissima!!
Ciao
venerdì 8 aprile 2011
8 aprile 2011
Ciao amici, sono arrivato a Tokio. Questa notte, mentre ero in volo, c'è stata un'altra forte scossa in Giappone con quattro morti, avvertita in maniera chiara anche a Tokio, il dramma per questa nazione e questo popolo continua. Questa sera, sono uscito assieme a Giusy per fare due passi fino ad Akabane Station e l'atmosfera è un pò surreale, poche luci...e un silenzio maggiore del solito.Tutto apparentemente tranquillo, ma il risparmio energetico che il Giappone sta attuando rende le vie scure e silenziose; non lo so se è stata una mia impressione, forse dettata da un pò di paura,nei prossimi giorni vi racconterò.
Domani mattina vado a salutare le ragazze che saranno impegnate in una seduta atletica con Ito San; poi da lunedi riprendiamo con la scherma.
Ciao
Domani mattina vado a salutare le ragazze che saranno impegnate in una seduta atletica con Ito San; poi da lunedi riprendiamo con la scherma.
Ciao
mercoledì 6 aprile 2011
7 aprile 2011
Ciao amici, tra poco parto. Ho chiamato Tommy per salutarlo, spero che luglio arrivi presto per riabbracciarlo, un bacio a zara mentre dorme, un bacio e una carezza a kira, carico i bagagli e via in qereoporto con Andrea e Giusy che verrà con me a Tokio per una 10 di giorni. Sono un pò triste perchè lascio una parte della mia famiglia e la mia casa, sono un pò felice perchè torno a Tokio a lavorare , ritorno dalle ragazze.
Ciao
Ciao
martedì 5 aprile 2011
5 aprile 2011
Ciao amici, sono un pò di giorni che non scrivo ma sto cercando di godermi ogni istante di questa imprevista minivacanza.
Come vi avevo detto il dispiacere per non aver partecipato ai campionati del mondo in Jordania è stato grande, ma ho capito e rispettato la decisione della federazione Giapponese,purtroppo non aver partecipato alla rassegna iridata è stato per le nostre ragazze un ulteriore freno al percorso di crescita ed esperienza.La delusione è stata mitigata, dalla gioia di poter tornare a casa....dalle tantissime emozioni che sto vivendo.La gioia e lo stupore di mia moglie, quando sono entrato a casa, senza che lei si aspettasse il mio arrivo, la mattina dopo quando sono andato a scuola a prendere Tommy...ha sgranato gli occhi, non ha detto nulla, mi ha abbracciato forte forte e si è sciolto in un pianto veramente emozionante!!!Il sentire i profumi della mia terra, passare ore liete e serene nella mia casa assaporando l'odore dell'erba e l'incantevole vista delle montagne in questi bellissime giornate!!!La gioia di salire sul trattore per tagliare l'erba e vivere appiena la consapevolezza di essere un uomo fortunato!!!Tutte cose semplici, ma che ti fanno vivere bene. Giovedì rientro a Tokio carico di questa settimana friulana, pronto a riprendere il nostro viaggio.Sono felice di ritornare sia dal punto di vista professionale ma soprattutto dal punto di vista umano; voglio stare vicino alle ragazze e dare tutto me stesso a quella gente così simile a noi friulani!!
Ciao
Come vi avevo detto il dispiacere per non aver partecipato ai campionati del mondo in Jordania è stato grande, ma ho capito e rispettato la decisione della federazione Giapponese,purtroppo non aver partecipato alla rassegna iridata è stato per le nostre ragazze un ulteriore freno al percorso di crescita ed esperienza.La delusione è stata mitigata, dalla gioia di poter tornare a casa....dalle tantissime emozioni che sto vivendo.La gioia e lo stupore di mia moglie, quando sono entrato a casa, senza che lei si aspettasse il mio arrivo, la mattina dopo quando sono andato a scuola a prendere Tommy...ha sgranato gli occhi, non ha detto nulla, mi ha abbracciato forte forte e si è sciolto in un pianto veramente emozionante!!!Il sentire i profumi della mia terra, passare ore liete e serene nella mia casa assaporando l'odore dell'erba e l'incantevole vista delle montagne in questi bellissime giornate!!!La gioia di salire sul trattore per tagliare l'erba e vivere appiena la consapevolezza di essere un uomo fortunato!!!Tutte cose semplici, ma che ti fanno vivere bene. Giovedì rientro a Tokio carico di questa settimana friulana, pronto a riprendere il nostro viaggio.Sono felice di ritornare sia dal punto di vista professionale ma soprattutto dal punto di vista umano; voglio stare vicino alle ragazze e dare tutto me stesso a quella gente così simile a noi friulani!!
Ciao
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