lunedì 14 settembre 2009

14 settembre 2009

GENITORI E FIGLI,UN LEGAME CHE SOPRAVVIVE A TUTTO
di Giorgio Bocca.

I figli sono come sono e come sono devi accettarli finchè morte non vi separi.Quando si dice che la umana società è fondata sulla famiglia, si dovrebbe anche aggiungere: nel bene come nel male, nella buona come nella avversa fortuna, per la benedizione come per la maledizione divina.
La conferma che il legame di sangue, per quanto barbaro, o forse perchè proprio barbaro nel senso di primitivo, resiste ad ogni prova, la abbiamo avuta negli "anni di piombo ". I terroristi sanguinari e dementi potevano essere combattuti, respinti, venduti dal resto del genere umano, ma non dalla famiglia.
Così nei millenni gli assassini, i briganti, i Giuda e persino i matti: nelle casa dei barbari più feroc ed egoisti c'è sempre stata la " stanza du matu", come dicono in Liguria, la stanza del matto che nessuno vuole, ma che la famiglia tiene con sè.
Il generale Dalla Chiesa, che era un carabiniere "nel secolo fedele", e anche un cervello fino, mi diceva:" Con i terroristi la tortura è inutile. Bisogna aspettare che chiedano un colloquio con la famiglia, è il segno che hanno deciso di chiederle il permesso di arrendersi.
Le cronache riferiscono i casi estremi delle famiglie che decidono di uccidere il figlio se costui sta mettendo a rischio mortale l'esistenza della famiglia.
Ma, di regola, la pazienza della famiglia sembra senza fine. La famiglia non parla, non spiega, ma ciò che pensa è condivisa dagli umani: lui non ci ha chiesto di venire al mondo, noi lo abbiamo voluto e benedetto come un dono divino.
Non è andata come volevamo, come speravamo, ma non possiamo dire di non conoscerlo e certo non possiamo abbandonarlo.
Ci sono coppie che rinunciano ad avere figli per non correre il rischio di mettere al mondo assassini pazzi o mostruosi. Ma il genere umano non approva la loro prudenza, non loda la loro saggezza, per il genere umano la sopravvivenza della specie è tutto.
Ci sono buone famiglie, buoni genitori, che trovano nei figli la ricompensa delle loro buone educazioni, dei loro sacrifici. Ci sono, ma sempre soggetti al caso, alla buona e cattiva fortuna, come insegnano le sacre scritture e i poeti.
Parlare dei figli è inutile, ma ne parliamo in continuazione.

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