giovedì 23 luglio 2009

24 luglio 2009

PUNTO DI VISTA (Umberto Sarcinelli)

Non polisportiva,ma Agenzia. Non un progetto sportivo, ma una sorta di "cartello" per rastrellare fondi.Non un modello , quello dell'Udinese Calcio, da imitare e calibrare alle diverse esigenze delle varie discipline, ma lo" specchietto per le allodole" (mascherato da "catalizzatore al progetto") dei brand Udinese e Snaidero per attirare sponsor.
A dirigere non un professionista dello sport che conosca dinamiche organizzative e tecniche, ma un "manager commerciale". Non un ragionamento e una filosofia gestionale che tenga conto delle differenze tra professionismo e sport di base, ma "cercare di capire il fabbisogno delle società e poi im base alle sponsorizzazioni e ai contributi privati,formulare le richieste agli enti pubblici".
E sei mesi per capire come fare.
Chi sognava una svolta nello sport friulano in senso moderno e europeo rischia di ritrovarsi con una diligenza sulla quale saltare prima degli altri (magari con i soliti appoggi politici) e arraffare il possibile tesoro.
L'agenzia unica dello sport così concepita non dà nessuna garanzia di poter funzionare e favorire lo sviluppo delle società e sopratutto dello sport udinese. Si sovrappone ,oltretutto, alla Consulta Comunale dello sport, che in passato ha anche prodotto documenti e progettualita positive.
Non c'è nessuna idea su come migliorare e potenziare le infrastrutture, soprattutto sembra non siano ben comprese le esigenze e le necessità dei vari sport e la differenza fra professionismo e sport di base e sociale.
L'Agenzia non fornisce garanzie sulla gestione delle eccellenze.
Se non c'è una filosofia gestionale unica, economica ed amministrativa, non si possono realizzare ottimizzazioni,sinergie e risparmi.
L'Agenzia non può obbligare le società al "modello Udinese", invece una polisportiva non ne può prescindere per funzionare correttamente e avere un futuro.
C'è un altro concetto da considerare,soprattutto da parte di un ente pubblico. Mantenere una società professionistica nel circo dello sport spettacolo, dove valgono le leggi del mercato, della libera concorrenza e del profitto, non è un obbligo.
Al contrario, partecipare e promuovere la formazione psicomotoria, l'educazione e la crescita dei giovani è anche un compito primario del pubblico, specialmente dovendo gestire risorse della collettività.
La Polisportiva è un soggetto privato che può compiere una funzione sociale. L'Agenzia una struttura pubblica che lavora per alcuni privati.
La Polisportiva per sua natura genera managerialità, scale di merito, solidarietà "di bandiera". L'Agenzia favorisce il formarsi di clientelismi e rivalità.
Comunque il dibattito è aperto e si spera sia costruttivo.

Grazie Umberto per aver scritto questo bellissimo articolo.

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