mercoledì 18 dicembre 2013

18 dicembre 2013

DUE MADRI R. VECCHIONI Nina due madri ti seguono, si specchiano dentro i tuoi occhi di cielo, innamorate dal giorno che ti hanno cercata e voluta davvero Cloe io so cosa pensi: due madri son tante, però siete in due, e si dividono a turno i tuoi sorrisi e le lacrime sue E si portano dietro quel giorno sfiorato di prime tremanti parole, come amore alla faccia del mondo, come l’unica via per non essere sole Come il sole all’inferno, come un fiore d’inverno. e l’inizio di un sogno Nina due madri son come la luna di notte e il sole di giorno, come due storie e due trame di una stessa favola per prendere sonno Cloe non credere ai tanti tamburi di latta del mondo normale, se grideranno allo scandalo mettiti a ridere perchè sei speciale Datemi sempre la mano perchè sono vecchio e non vedo lontano, camminatemi sempre davanti ho i sogni leggeri ma i piedi pesanti, Ditemi sempre la strada per me fa lo stesso dovunque si vada e non statemi a prender sul serio, se dico che i sogni li ho persi nel cielo Voi non state a sentire, dico tanto per dire, e mi va di scherzare. Quando l’airone discese portandovi in volo tra i raggi del sole Le vostre madri vi han preso la penna d’argento che toglie il dolore; Ditemi sempre la strada per me fa lo stesso dovunque si vada e non statemi a prender sul serio se dico che i sogni li ho persi nel cielo Dico tanto per dire, per non farmi capire, per non farmi soffrire

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