lunedì 26 agosto 2013

26 agosto 2013

Ciao amici, un saluto da Pignano, da quasi due settimane sono tornato a casa a respirare l'aria della mia terra. Sono felice di poter passare un po' di tempo accanto alla mia famiglia e ai miei affetti. Mi sto riposando e non passa giorno che vada a "ricaricare" le batterie percorendo le bellissime strade che ci sono da  queste parti con pedalate sul Monte di Muris o lungo la strada di Botecchia che porta a Muris. Le splendide giornate di sole danno un colore ai boschi affascinante  e il profumo che  si puo' respirare e' straordinario, questi posti mi regalano una gioia infinita e mi danno un'energia straordinaria. I primi giorni di settembre andro' a chiudere definitivamente il contratto con la mia nuova Federazione, non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura, sono pieno di entusiasmo e di progetti. Allo stesso momento, non dimentico e non dimentichero' mai i meravigliosi anni passati in Giappone.
Mandi

martedì 20 agosto 2013

20 agosto 2013


Craxi spiegò in Parlamento che se rubava lui, rubavano tutti. Nessuno si alzò in piedi per contestarlo. Silenzio assenso? C'è ora una larga attesa, figlia delle larghe intese, sul discorso che un pregiudicato, amico fraterno, non a caso, di Bottino, farà alle Camere riunite. Di per sé è già un evento che Berlusconi si faccia vedere in aula dato il suo assenteismo cronico emulato solo dal suo avvocato parlamentare, il noto Ghedini. La giustificazione (vera) è che sono affezionati frequentatori dei tribunali della Repubblica, inseparabili. Posso permettermi qualche suggerimento all'evasore fiscale per le parole di commiato ai parlamentari? Due cose così per arricchire la concione che terrà dal suo banco.
"Cari, carissimi (quanto mi siete costati) parlamentari, se oggi sono qui è per mandarvi a fanculo. Certo, non è un linguaggio che mi appartiene, io, abituato allecene eleganti, però esprime dal cuore quello che penso di voi. Se io sono un delinquente voi siete i servi di questo delinquente, i suoi soci in affari, i suoi dipendenti. Mi rivolgo soprattutto ai banchi della sinistra che mi è stata vicina in tutti questi anni con l'approvazione delle leggi vergogna, dell'indulto, dello Scudo Fiscale. Quanti bei ricordi assieme. E la scorpacciata del Monte dei Paschi? Indimenticabile. E ora vi voltate dall'altra parte, compreso Enrico Letta che spese parole di miele per me invitando a votarmi al posto del M5S (in verità le spese anche per Andreotti e per Monti, è un ragazzo volubile...). Lui che deve tutto a suo zio che a sua volta deve tutto a me. Se io sono colpevole, voi siete colpevoli di avermi tollerato, coperto, aiutato in ogni modo sapendo perfettamente chi ero. Non mi sono mai nascosto, al contrario di voi. Finocchiaro, D'Alema, Violante dove siete? Non potete lasciarmi solo. Potrei essere indotto, più dalla rabbia che dalla disperazione, a rivelare la storia di questi vent'anni agli italiani intontiti dalle televisioni che voi graziosamente mi avete regalato. Senza di me voi non sareste mai esistiti. Senza di voi, che avete ignorato per me qualunque conflitto di interessi, io non sarei mai esistito o forse avrei accompagnato il mio sodale a Hammamet. Siamo legati come gemelli dalla nascita. E ora mi lasciate solo, ai domiciliari o ai servizi sociali per una semplice frode fiscale? A fanculo, dovete andare. Io non sono certo peggio di voi. I padroni, anche i più ributtanti, sono sempre migliori dei loro servi!".


Dal Blob di Beppe Grillo

venerdì 16 agosto 2013

16 agosto 2013



Russia, lo scivolone della Isinbayeva sulle leggi anti gay: “Sono a favore”

La campionessa olimpionica e mondiale di salto con l'asta: "Siamo gente normale: i ragazzi vivono con le donne e le ragazze con gli uomini". E si scaglia contro la Green (salto in alto) che ha protestato gareggiando con smalto con i colori arcobaleno. Poi la russa va in retromarcia: "L'inglese non è la mia prima lingua, sono stata fraintesa



Rischia di perdere, in un colpo solo, tutta la simpatia degli appassionati sportivi di tutto il mondo. “Io sono a favore delle regole sui gay” ha detto Yelena Isinbayeva, campionessa russa dell’asta e uno dei volti-simbolo dell’atletica leggera femminile. La “Zarina” si schiera così contro gli atleti che criticano le nuove leggi volute da Vladimir Putin. “Noi russi siamo normali – ha spiegato la Isinbayeva – i ragazzi con le donne e le ragazze con gli uomini. Rispettate le nostre leggi”. Campionessa olimpica per due volte e mondiale per tre (l’ultimo titolo proprio nell’edizione 2013), è stata la prima donna a superare i 5 metri, detiene il record mondiale di 5,06 che in carriera ha migliorato 28 volte. Ma a questo punto potrebbe non bastare. “In Russia non abbiamo mai avuto questi problemi e non ne vogliamo avere nemmeno in futuro – ha detto – Se si permette che vengano promosse e fatte certe cose per strada, è giusto avere molta paura per il futuro del nostro Paese. Noi ci consideriamo persone normali. Viviamo soltanto uomini con donne e donne con uomini. Certi atteggiamenti e certe parole sono irrispettosi verso il nostro Paese e per i nostri cittadini. Siamo russi e forse siamo differenti rispetto agli europei. Ma abbiamo la nostra casa e tutti devono rispettarla. Quando noi andiamo negli altri Paesi, cerchiamo di rispettare le loro regole senza interferire”. E potrebbe non bastare neanche la parziale retromarcia. “L’inglese non è la mia prima lingua – dice – e penso che io sia stata fraintesa quando ho parlato ieri. Quello che volevo dire era che la gente dovrebbe rispettare le leggi di altri paesi, in particolare quando sono ospiti. Ma vorrei che fosse chiaro che io rispetto le opinioni degli altri atleti e voglio dire in termini decisi che sono contraria a qualsiasi discriminazione nei confronti delle persone omosessuali sulla base della loro sessualità”.
La Russia ha emanato, nel giugno scorso, una legge federale che vieta la propaganda di “orientamento sessuale non tradizionale ai minori”. La legge stabilisce che gli stranieri possono essere arrestati e rispediti nel proprio Paese in caso di violazione della legge. Il provvedimento aveva provocato una richiesta di chiarimenti da parte del Cio, il comitato olimpico internazionale. La saltatrice in alto svedese Emma Green Tregaro e la sprinter Moa Hjelmer, hanno gareggiato con le unghie dipinte con i colori arcobaleno – che appaiono sulla bandiera simbolo del Gay Pride – durante i turni preliminari a Mosca. Bronzo mondiale dell’alto nel 2005, Green-Tregaro ha spiegato: “Appena sbarcata a Mosca, la prima cosa che ho visto è stato un arcobaleno: ho pensato fosse un buon segno. Così ho pensato di colorare le mie unghie per dire quel che penso”. A questa decisione ha risposto la campionessa del mondo Isinbayeva, che l’ha definita “irrispettosa”. A guidare la protesta degli atleti era stato l’ottocentista americano Nick Symmonds, che aveva lanciato la campagna in un blog del magazine Runner’s World. “Questa legge non proibisce espressamente l’omosessualità ma criminalizza discussioni pubbliche sull’argomento, specie con gli stranieri: come americano, credo nella libertà di espressione in ogni campo”. 
Da Redazione Il Fatto Quotidiano

giovedì 15 agosto 2013

15 agosto 2013

La grazia a Berlusconi? Oscena , ma pure (un po') inutile.

Andrea Scanzi
Il Fatto Quotidiano


L’avvocato Longo ha detto a Radio Capital che Berlusconi chiederà la grazia. E Napolitano potrebbe concedergliela eccome, dando un bellissimo segnale al paese (soprattutto agli evasori) e dimostrando che la magistratura si può insultare in lungo e in largo: basta essere Berlusconi, o comunque appartenere alla sua corte.
Se così fosse, e speriamo di no: complimenti, Re Giorgio. 
Fanno però molto ridere le esultanze dei berlusconiani, nonché (più nascoste) di alcuni esponenti del Pd, che si affidano nuovamente a Napolitano per evitare di schierarsi.
Allora, facciamola breve: da un punto di vista politico, la grazia a Berlusconi non sposterebbe una mazza. Servirebbe unicamente a evitare al delinquente di Arcore i 9 mesi (dei 4 anni complessivi) di domiciliari o servizi sociali. Punto. 
Permetterebbe a Berlusconi di vivere meglio, di evitare la tombola di Natale con la famiglia Pascale o di scampare alle temibilissime fauci del casto barboncino Dudù, ma non equivarrebbe in alcun modo alla famosa “agibilità politica”.
 
Napolitano vuole dare la grazia a Berlusconi e firmare un altro atto irricevibile? Bene, cioè male. Faccia pure. Del resto Re Giorgio è inattaccabile e financo innominabile, lui tutto può e in tanti lo difenderebbero persino in una simile circostanza abominevole (il masochismo ha tante facce, e così pure il servilismo).
Sarebbe l’ennesimo tentativo di restaurare la Casta, ma sarebbe anche un doppio autogol della Casta. In primo luogo, la grazia a Berlusconi si configurerebbe a tutti gli effetti come gesto immorale, perché salverebbe un condannato potente, per nulla pentito e con ancora molti processi aperti (Che facciamo, Napolitano, una “grazia politica” all’anno? Un abbonamento di grazie?). Nessuna ”eccezionale esigenza di natura umanitaria” da applicare. La grazia, qui, sarebbe piuttosto la certificazione della impunità di Berlusconi, per sacro volere di Re Giorgio. Regalerebbe agli “anticasta” una quantità industriale di argomenti: la famosa toppa peggio del buco.
 
In secondo luogo, tutti gli aspetti più spinosi politicamente rimarrebbero inevasi. Ovvero:
1) Decadenza da senatore. A settembre si vota in Giunta, e la grazia non evita tale appuntamento: cosa farà il Pd? Seguirà ancora Napolitano pur di salvare ‘sto governicchio? 
2) Incandidabilità di Berlusconi, poiché condannato in via definitiva a 4 anni. Lo dice la legge Severino. La grazia, anche qui, non sposta nulla. Come la aggireranno? Dicendo che non è retroattiva (reato del 2002/3)? Sostenendo che l’indulto ha ridotto a 1 anno (anzi 9 mesi con la svuotacarceri) la condanna effettiva e quindi Berlusconi può candidarsi, perché la legge Severino parla di due anni di condanna come requisito di incandidabilità? Si affideranno cioè al cosiddetto “Lodo Giovanardi”?
3) Interdizione dai pubblici uffici. Entro fine anno la Corte d’Appello di Milano la ricalcolerà e sarà tra uno e tre anni (invece dei 5 chiesti in Appello). Anche qui la grazia nulla sposta. Inoltre, entro l’inizio del 2015 dovrebbe concludersi il processo Ruby, con una sentenza in primo grado che – oltre ai 7 anni di galera che farebbero saltare la protezione dell’indulto 2006 – chiede “l’interdizione perpetua dai pubblici uffici”.
La grazia sarebbe una vergogna inaudita. Se Berlusconi l’avesse chiesta a Pertini, avrebbe avuto per risposta una grandinata di calci nel sedere. Ma Re Giorgio è ahinoi diverso, molto diverso. E chiederel’impeachment di Napolitano, come prevedono i 5 Stelle, parrebbe a quel punto quasi naturale. Ma politicamente non sposterebbe nulla: Berlusconi rimarrebbe decaduto, incandidabile e interdetto. 
Per questo il Pdl continuerà a minacciare: da Napolitano vuole di più, come ha ripetuto la Gelmini. Il fine intellettuale Maurizio Bianconi è persino arrivato a definire il Capo dello Stato “somaro stalinista”. 
E per questo il Pd dovrà decidere un’altra volta cosa fare da grande: o difenderà Letta, e quindi salverà Berlusconi in giunta (ma l’interdizione resterà), regalando così milioni di voti ai 5 Stelle (Renzi, che fai? Civati, ci sei?); oppure, per una volta nella vita, si impunterà. E il governicchio Letta salterà, con buona pace di Re Giorgio e delle sue eterne ammuine.
A quel punto, legge elettorale by Pd&M5S (alla svelta) e al voto.

sabato 10 agosto 2013

10 agosto 2013

Ciao amici, non ci siamo riusciti, speravo di entrare tra le prime 8 battendo il Canada, invece abbiamo perso in maniera netta. Siamo partiti molto bene ,la Nishioka ha vinto 5a0 e la Miyawaky 5a2, sul 10a2 per noi, purtroppo la Yanaoka ha incassato un pesantissimo 13a1, siamo andati sotto e ci siamo sciolti come  neve al sole......MI dispiace, sapevo che una squadra cosi' giovane poteva pagare dazio, ma non mi aspettavo un match cosi' negativo. Haruka ancora e' molto timorosa in pedana e quindi rende molto al di sotto delle sue discrete qualita'.
Nel tabellone  dal 9 al 16 posto abbiamo battuto il  Venezuela e perso da Ungheria e Stati Uniti chiudendo al 12 posto, speravo in un mondiale migliore per concludere la mia avventura Giapponese, ma non smettero' mai di ringraziare le ragazze e la Federazione per questi tre meravigliosi anni.
Sayonara.

venerdì 9 agosto 2013

10 agosto 2013

Ciao amici, e' arrivato il mio ultimo giorno di lavoro con il Giappone, la gara a squadre di questo mondiale sara' la mia ultima volta accanto a queste ragazze, la mia ultima grande emozione vissuta con loro, per loro. Tireremo con il Canada per entrare tra le prime 8, vorrei tanto che le piccoline vincessero, mi piacerebbe lasciare la squadra giapponese tra le prime 8 squadre al mondo. Dentro di me sto vivendo incredibili emozioni, sto rivedendo tutto cio' che ho vissuto in questi 3 anni straordinari.
La sacca e fatta, ora scendo, tra poco prenderemo il bus per il luogo di gara, vado a godermi questa ultima meravigliosa giornata.
Ciao

mercoledì 7 agosto 2013

8 luglio 2013

Ciao amici , buona giornata da Budapest. Ieri sera si e' conclusa la prova iridata individuale di fioretto femminile. Dopo aver conquistato l'accesso al tabellone principale le ragazze giapponesi non hanno brillato. La Matsumoto ha perso dalla koreana Jung per 15a8, la Yanaoka ha perso dalla statunitense Prescod per 15a8 e la Kano dalla tedesca Waechter per 15a7. La Nishioka dopo aver vinto nelle 64 con la venezuelana Suarez per 15a11 , ha perso dalla francese Maitrejean per 15a7.
La medaglia d'oro e' andata all'italiana Errigo davanti alla tedesca Golubyskyi, bronzo per la russa Deriglazova e l'italiana Di Francisca.
Oggi giornata di riposo, domani mattina faremo un allenamento al mattino in attesa di conoscere il nostro avversario nel tabellone della gara a squadre. Dovremmo incontrare nellle 16 o Cina o Canada.
Ciao

lunedì 5 agosto 2013

6 agosto 2013

Ciao amici, un saluto da Budapest, ieri e' terminata la prima giornata di gara per il fioretto femminile. Sono soddisfatto del risultato ottenuto dalle ragazze, tutte e quattro si sono qualificate per il tabellone delle 64 di domani mattina. La nishioka ha fatto tutte vittorie tirando tranquillamente e domani affrontera' la venezuelana Suarez, la Matsumoto ha fatto 3 vittorie e 2 sconfitte e domani tirera' con la koreana Jung. La Yanaoka ha fatto 2 vittorie e 3 sconfitte, tirando non bene e molto contratta per l'emozione nella rassegna iridata, domani incontrera' la statunitense Prescod. La Kano, anche lei esordiente ha fatto 3 vittorie e 2 sconfitte tirando abbastanza bene e dimostrando un buon carattere, domani se la vedra' con la tedesca Waechter. Per le tre esordienti si trattano di match complicati, l'importante e' che scendano in pedana con una mentalita' propositiva e convinte delle proprie possibilita' . Questa mattina una lezione leggera e poi relax in attesa di domani.
Ciao

domenica 4 agosto 2013

4 luglio 2013


Il mondo ci guarda (e non capisce): quello che pensano e dicono di noi

Beppe Severgnini
Corriere della Sera


Giovedì sera, pochi minuti dopo la pronuncia della Corte di cassazione, sulle frequenze di Bbc World Service è andata in onda una curiosa conversazione. Lucio Malan, senatore del Pdl, spiegava con convinzione che la condanna era ingiusta e Silvio Berlusconi era innocente. Il conduttore, serafico, ha ribattuto: «Mi scusi, ma come può dir questo? Tre gradi di giudizio hanno stabilito il contrario».
Nella sua semplicità, lo scambio illustra il nostro vero, grande rischio nazionale: all'estero non capiscono. Non capisce l'opinione pubblica internazionale. Non capiscono i giornali, le televisioni, le radio e i siti web. Non capiscono i conservatori, i liberali e i socialisti. Nessuno capisce come, in una democrazia, una parte del potere politico possa rivoltarsi contro il potere giudiziario, pur di difendere il proprio capo.
È un coro unanimeThe Independent (inglese): «Berlusconi come Al Capone». Süddeutsche Zeitung (tedesco): «Machiavelli di celluloide». Libération(francese): «Berlusconi, naufragio all'italiana». Washington Post (americano) si chiede quale villa Berlusconi sceglierà per la reclusione. The Guardian, da Londra: «Silvio Berlusconi ai domiciliari, forse nella villa del bunga-bunga». El País, da Madrid: «È così la vecchia volpe (el viejo zorro), grande conoscitore dell'idiosincrasia italiana, ha ottenuto quello che sarebbe difficilmente immaginabile in ogni altro Paese del mondo: convertire i panni sporchi giudiziari in combustibile per l'ultima tappa della carriera politica. La cosa più allucinante, e anche la più triste per l'Italia, è che il trucco funziona».
Vignette, grafici, cronologie giudiziarie, commenti. Nel duello, riassunto da Luigi Ferrarella, «tra la volontà della magistratura di applicare a Berlusconi le regole valide per tutti e la sua pretesa di esserne esonerato a causa del consenso», i media del mondo non sembrano aver dubbi: stavolta, e non per la prima volta, stanno con la magistratura.
Il potere giudiziario - da Washington a Londra, da Berlino a Tokyo - è considerato l'arbitro della vita civile. Un arbitro discusso e discutibile: ma comunque l'arbitro. E se tre arbitri, uno dopo l'altro, decidono che una persona è colpevole, significa colpevolezza: il giudizio umano, oltre, non può andare. Le nostre diatribe italiane sull'accanimento giudiziario risultano incomprensibili. «Berlusconi è stato indagato e processato come nessun altro!», protestano i sostenitori in Italia. La reazione, fuori d'Italia, si può riassumere così: «Bene. Ora processate anche gli altri».
Opinioni brutali? Considerazioni sempliciste? Ma l'opinione pubblica internazionale è, spesso, brutale e semplicista. Pensate a quanto sappiamo noi sul funzionamento della democrazia americana o tedesca (l'equilibrio tra i poteri, i controlli incrociati). I cittadini tedeschi e americani sanno altrettanto (poco) della democrazia italiana. Sanno però che il legislatore legifera, il governo governa e il potere giudiziario giudica. Ogni interferenza appare sospetta. Le norme spinte in Parlamento per alleggerire la propria posizione processuale, durante gli anni di governo: questo sì, di Silvio Berlusconi, viene spesso ricordato.
All'agenzia Nuova Cinao al quotidiano giapponese Asahi Shimbun non interessa se la magistratura italiana ha un'agenda politica. Quest'ultimo si limita a scrivere che «un ex premier è stato condannato per frode fiscale» (è l'unico che non mette il nome di Berlusconi nel titolo). Solo il quotidiano russo Kommersant si schiera dalla parte del condannato. Titola: «Berlusconi non è stato scomunicato dalla politica» e definisce la sentenza «scandalosa» perché mira a terminarne la carriera politica.
La vulgata berlusconiana, raffinata negli anni dai media di proprietà, è che esista una cricca di italiani - giornalisti, accademici, qualche politico - in grado di influenzare le opinioni nei luoghi che contano, Londra e New York in particolare. Considerato l'accesso alle informazioni nel XXI secolo, questa spiegazione appare surreale, astuta o infantile (fate voi). È più logico e più semplice accettare l'evidenza. Sono ormai molti, all'estero, a condividere l'opinione sintetizzata in un titolo dell' Economist nel 2001: Berlusconi è inadatto a guidare l'Italia.
Certo, i media più influenti - quelli che i mercati consultano e gli investitori ascoltano - non hanno mai mostrato indulgenza per il personaggio. Dopo otto di governo inefficace, quattro anni di scandali sessuali, una dozzina di processi, sette prescrizioni e una condanna, sembrano aver perso la pazienza. «Cala il sipario sul buffone di Roma», è il titolo spietato delFinancial Times . Il New York Times, secondo cui la vicenda «mette il fragile governo italiano sulla strada della crisi», scrive: «È opinione diffusa che Mr. Berlusconi voglia conservare un ruolo pubblico nella speranza di esercitare l'influenza politica di cui ha bisogno per proteggere i propri interessi economici».
Certo dev'essere sgradevole, per un elettore di centrodestra, leggere opinioni tanto sfavorevoli; ed è doloroso, per ogni italiano, sapere che l'opinione negativa su un leader ricade anche, inevitabilmente, sul Paese che rappresenta. Ma bisogna prenderne atto, e mantenere la calma.
Se un uomo mite come Sandro Bondi evoca «il rischio di guerra civile» non dobbiamo stupirci se i media internazionali ci trattano talvolta con fastidio. Una dichiarazione irresponsabile, dal satellite e sulla banda larga, viaggia più veloce del magnifico lavoro di tanti connazionali, in ogni campo. Pdl significa Popolo della Libertà, non Perdere di Lucidità. Qualcuno, nel partito, trovi il coraggio di spiegare al padre-padrone che non può trascinare con sé tutta l'Italia. I nostri amici nel mondo non capirebbero; e i nostri avversari non aspettano altro.

4 luglio 2013

Ciao amici un saluto da Budapest, con le lezioni di ieri mattina abbiamo terminato l'allenamento pre mondiale; domani mattina inizia la gara di fioretto femminile. Nishioka, Yanaoka, Kano e Matsumoto scenderanno in pedana alle 11e45 per il girone di qualificazione. Sono molto emozionato si tratta della mia ultima manifestazione con la Nazionale Giapponese, questi giorni sono stati molto intensi e le emozioni hanno accompagnato ogni istante passato con le ragazze nipponiche.
Ganbare!!!