giovedì 24 ottobre 2013

25 ottobre 2013

DROP-OUT SPORTIVO E ADOLESCENZA A cura della Dott.ssa Stefania Ortensi, Psicologa dello Sport

Anche l’ultimo rapporto Istat 2010 sui numeri dello sport italiano conferma il rilevante fenomeno dell’abbandono sportivo che colpisce la fase adolescenziale con un cut-off importante alla soglia dei 13-14 anni e che interessa trasversalmente tutte le discipline sportive.
Molteplici e variegate sono le cause, ma spesso alla sua base emerge il semplice fatto che durante l’attività sportiva progressivamente si perde la dimensione del gioco, i ragazzi non si divertono più, schiacciati talvolta da eccessivo tecnicismo o agonismo troppo precoce. Altre volte famiglie e ambienti sportivi troppo richiedenti o metodologie didattiche inadeguate diventano vere e proprie concause di questo fenomeno.

Ma è possibile fare qualcosa per prevenirlo?
Certamente preservare e garantire la centralità del ragazzo può essere il primo passo, ricordando sempre che prima di essere un atleta è un adolescente, se non ancora un bambino, in via di sviluppo.
Motivazione intrinseca, senso di autoefficacia e divertimento sono poi le parole chiave della fidelizzazione dei giovanissimi alla pratica sportiva, accompagnate dall’utilizzo di modalità ludiche e fantastiche, continuità e progressione del programma di allenamento. Fondamentale poi prestare particolare attenzione all’evitamento di noia, esasperazione del gesto tecnico o di specializzazione eccessiva.

Utilizzare ad esempio un report post-allenamento per monitorare l’andamento degli allenamenti - oltre che favorire consapevolezza e senso di responsabilità del ragazzo - può essere un valido strumento per riconoscere i primi campanelli di allarme ed eventuali cali motivazionali che da transitori potrebbero diventare permanenti se non gestiti adeguatamente. Viceversa in questo modo è possibile invece valutare day by day non solo impegno profuso e risultati ottenuti, ma anche motivazione e divertimento per ogni sessione d’allenamento.
L’aspetto ludico è certamente il nostro principale alleato nella lotta al drop-out sportivo. Esso infatti è uno dei principali fattori predisponenti al Flow, che favorendo un perfetto equilibrio tra ansia e noia, diventa benzina pura per la motivazione del ragazzo!

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