Ciao amici, per augurarvi una bella fine per il 2010 e un sereno 2011, vi voglio postare questa bellissima canzone del mio preferito "paroliere" Roberto Vecchioni.
La leggenda Di Olaf
Fu allora che madonna gli disse:" Hai gli occhi belli
vorrei che accarezzassi 'sta notte i miei capelli"
Fu allora che rispose: "Grazie madonna no!
Io sono un cavaliere e il re non tradirò"
E a lei non valse niente comprare la memoria
di sentinelle e servi mandati a far baldoria
e a lui negli occhi grigi l'amore ritornò
l'attesa di una vita per dover dire no
"Che fai sotto le stelle? chi vuoi dimenticare?"
socchiuse gli occhi e volle andarsene, sparire
poi, come tutti, si risvegliò
sogno,sogno,sogno,sogno,sogno,sogno,sogno
poi, come tutti, si risvegliò
Tornò di lì a tre giorni il re dalla gran caccia
e lei gli corse incontro graffiandosi la faccia
l'ira le fece dire: "Puniscilo perchè
lui non portò rispetto alla moglie dei re"
E a lui non valse a niente il sangue sui castelli
or sua la spada e il sole sul viso dei duelli
quando sentì di dire di dover dire sì
con un cavallo e l'acqua fu cacciato di lì
"Che fai sotto le stelle? chi vuoi dimenticare?"
Socchiuse gli occhi e volle andarsene, sparire
sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò
poi, come tutti, si risvegliò
sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò
poi, come tutti, si risvegliò
Capì d'aver ucciso per essere qualcuno
capì d'aver amato il giorno di nessuno
La strada all'improvvíso, la strada si accorciò
e sotto un fico moro la gola s'impiccò
Sentì tagliar la corda, gli tesero una mano
ma dentro c'era l'oro, l'oro del suo sovrano
il re ti chiede di non parlare ma monta
il cavallo e fila più lontano che mai
"Che fai sotto le stelle? chi vuoi dimenticare?"
Socchiuse gli occhi e volle andarsene, sparire sogno,sogno,sogno,sogno,sogno,sogno,sogno
ma quella volta non si svegliò
sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò
ma quella volta non si svegliò
sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò
ma quella volta non si svegliò
sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò,sognò
ma quella volta..
venerdì 31 dicembre 2010
giovedì 23 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
domenica 19 dicembre 2010
19 dicembre 2010
Auguri a chi pensa, a chi ha dei dubbi, a chi ha paura, a chi sa guardare, a chi sa accarezzare, a chi sa piangere, a chi sbaglia, a chi ha rubato almeno una caramella nella vita e poi ha capito che non si deve fare, a chi sa dire... ho sbagliato,a chi sa dare agli altri, a chi vorrebbe piangere ma non ce la fa, a chi rispetta le persone, a chi sa sorridere, a chi fa il proprio lavoro con onestà, a chi prova gioia nel fare un regalo, a chi ogni tanto si incazza, a chi si ricorda di rispondere a un messaggio, a chi ha capito che la prepotenza rappresenta il nulla, a chi regala dei libri, a chi ha capito che per essere credibile devi essere "vero", a chi sa dire grazie, a chi sa ascoltare,a chi lotta contro le ingiustizie, a chi accarezza un bambino, a chi crede nelle persone, a chi è pronto a lottare per gli altri, a chi ascolta il suono delle parole, auguri a chi ama.....a tutti gli altri....buona fortuna!!!!
Andrea Magro
Andrea Magro
venerdì 17 dicembre 2010
17 dicembre 2010
Ciao amici, un caro saluto dal Friuli.Sono tornato a casa per le vacanze di Natale,sono felice mi sto godendo la famiglia e la mia casa; spero che questi giorni scorrano lenti per permettermi di vivere con profonda gioia ogni emozione che la mia famiglia e la mia terra mi regalano.
Mandi
Mandi
lunedì 13 dicembre 2010
14 dicembre 2010
Fini contro la prassi per fare la storia
Domani probabilmente Silvio Berlusconi otterrà la fiducia, per uno o due voti, grazie a una quindicina di deputati comprati a prezzo modico e a tre deputate partorienti. Fiducia a termine, destinata a durare solo finché il governo non lascerà le Camere per tornare ad asserragliarsi nel Palazzo. Poi provvederà Umberto Bossi a staccare la spina, mandandoci alle elezioni anticipate.
L’esecutivo del “miglior premier degli ultimi 150 anni” è infatti morto da un pezzo. E sarebbe già sepolto se Fini non si fosse fatto convincere, per un eccesso di responsabilità istituzionale, dal capo dello Stato che un mese fa gli chiese di rinviare il voto sulla mozione di sfiducia alla Camera al 14 dicembre, dando così il tempo al Presidente del Consiglio di indire l’asta per gli onorevoli mancanti.
Ma forse è meglio così: la tragicomica e corrotta sfiducia di domani è una buona occasione, forse l’ultima, per indurre mezza Italia a riflettere su se stessa.
Come hanno potuto milioni di cittadini votare per uno come Berlusconi, quand’era chiaro fin dall’inizio che lui era sceso in campo solo per farsi gli affari suoi? Come hanno potuto interi plotoni di giornalisti e intellettuali spacciarlo per il campione della “rivoluzione liberale”, mentre lui brigava notte e giorno, nelle ore lasciate libere dalle ragazze a pagamento, per scampare ai suoi processi e arraffare milioni? Come ha potuto l’opposizione, salvo rare eccezioni, glissare sul conflitto d’interessi che, proprio in questi giorni, ha esplicato la sua geometrica potenza con l’intero gruppo Mediaset impegnato a offrire carote ai consenzienti e a minacciare bastoni ai dissenzienti?
Sabato, durante la manifestazione del Pd, nessuno ha osato ricordare la verità: e cioè che il premier è abbarbicato disperatamente non al governo, ma all’annesso legittimo impedimento per sfuggire ai tribunali e alla giustizia. Così, sia pure con sedici anni di ritardo, l’ha dovuto fare Fini.
Domani Fini, da presidente della Camera, sarà costretto ad astenersi come vuole la prassi. Ma, se il pannello luminoso di Montecitorio segnasse il pareggio, Fini deve pensare una cosa. Una possibilità ancora ce l’ha. Quella di dimettersi e votare contro il premier. Perderebbe la poltrona, certo. Ma con la sua sfiducia farebbe davvero la storia.
Peter Gomez e Marco Travaglio
Il fattoquotidiano
Domani probabilmente Silvio Berlusconi otterrà la fiducia, per uno o due voti, grazie a una quindicina di deputati comprati a prezzo modico e a tre deputate partorienti. Fiducia a termine, destinata a durare solo finché il governo non lascerà le Camere per tornare ad asserragliarsi nel Palazzo. Poi provvederà Umberto Bossi a staccare la spina, mandandoci alle elezioni anticipate.
L’esecutivo del “miglior premier degli ultimi 150 anni” è infatti morto da un pezzo. E sarebbe già sepolto se Fini non si fosse fatto convincere, per un eccesso di responsabilità istituzionale, dal capo dello Stato che un mese fa gli chiese di rinviare il voto sulla mozione di sfiducia alla Camera al 14 dicembre, dando così il tempo al Presidente del Consiglio di indire l’asta per gli onorevoli mancanti.
Ma forse è meglio così: la tragicomica e corrotta sfiducia di domani è una buona occasione, forse l’ultima, per indurre mezza Italia a riflettere su se stessa.
Come hanno potuto milioni di cittadini votare per uno come Berlusconi, quand’era chiaro fin dall’inizio che lui era sceso in campo solo per farsi gli affari suoi? Come hanno potuto interi plotoni di giornalisti e intellettuali spacciarlo per il campione della “rivoluzione liberale”, mentre lui brigava notte e giorno, nelle ore lasciate libere dalle ragazze a pagamento, per scampare ai suoi processi e arraffare milioni? Come ha potuto l’opposizione, salvo rare eccezioni, glissare sul conflitto d’interessi che, proprio in questi giorni, ha esplicato la sua geometrica potenza con l’intero gruppo Mediaset impegnato a offrire carote ai consenzienti e a minacciare bastoni ai dissenzienti?
Sabato, durante la manifestazione del Pd, nessuno ha osato ricordare la verità: e cioè che il premier è abbarbicato disperatamente non al governo, ma all’annesso legittimo impedimento per sfuggire ai tribunali e alla giustizia. Così, sia pure con sedici anni di ritardo, l’ha dovuto fare Fini.
Domani Fini, da presidente della Camera, sarà costretto ad astenersi come vuole la prassi. Ma, se il pannello luminoso di Montecitorio segnasse il pareggio, Fini deve pensare una cosa. Una possibilità ancora ce l’ha. Quella di dimettersi e votare contro il premier. Perderebbe la poltrona, certo. Ma con la sua sfiducia farebbe davvero la storia.
Peter Gomez e Marco Travaglio
Il fattoquotidiano
domenica 12 dicembre 2010
13 dicembre 2010
ANTONIO RAZZI...L'UOMO CHE CON IL SUO VOTO POTREBBE DARE LA FIDUCIA AL GOVERNO BERLUSCONI.......
“Alfano e Frattini: anche i ministri
si sono mossi per Razzi” Parla Massimo Pillera, l'ex portavoce del deputato dipietrista passato a Noi Sud e pronto a votare la fiducia: "Aveva addirittura brigato per una partecipazione di sua moglie ai 'pacchi' in Rai"Franco Frattini e Angelino AlfanoPerché Antonio Razzi è decisivo
La conta dei deputati prosegue tra dichiarazioni e smentite. A due giorni dal voto di sfiducia alla Canmera, il depuatato Idv Antonio Razzi risulta decisivo. A Montecitorio la maggioranza assoluta è di 316. Di prassi il presidente della Camera non partecipa alla votazione. Sul fronte del no alla fiducia ad oggi si contano 313 deputati. Distribuiti tra Pd, Idv, Udc, Fli, Api, Lib-dem, Mpa, Autonomisti Val D’Aosta e altri. Dalla parte del sì anche qui il pallottoliere si ferma a 313 e tiene dentro Pdl, Lega nord, Noi del sud, Pri-Adc. Qui rientrano anche gli ex incerti Domenico Scilipoti (ex Idv) e Massimo Calearo (ex Pd). A questo punto risulta decisivo proprio il voto di Razzi, il cui no alla sfiducia darebbe la maggioranza al Cavaliere.
Ma la vittoria di Berlusconi potrebbe avere numeri più ampi. Tra le fila di chi vuole la sfiducia ci sono anche tre deputate vicine al termine della gravidanza. Il che rende incerta la loro presenza in aula. Si tratta di Giulia Bongiorno e Giulia Cosenza di Fli e Federica Mogherini del Pd. Non è finita. Ad allargare la forbice ci sono anche le colombe di Fli capitanate da Silvano Moffa, il quale, oltre al suo voto, potrebbe portarne altri cinque nella cassaforte del Cavaliere. Rimodulando il conto con 303 no e 319 sì.
“Il motivo della scelta di Razzi? L’ha spiegato lui stesso il 25 novembre durante una cena a Zurigo: Angelino Alfano gli ha garantito la rielezione e Franco Frattini gli ha permesso di segnalare un nome come prossimo Console onorario di Lucerna. Per questo a Razzi conveniva appoggiare Berlusconi. Anche perché Antonio Di Pietro gli aveva già dato il benservito a causa di un processo pendente”. Ecco qui. Basta una telefonata per risolvere il mistero di Antonio Razzi, l’ex parlamentare dell’Idv, approdato a Noi Sud, che con il suo voto potrebbe salvare il governo di Silvio Berlusconi. E bastano dieci minuti di intervista con Massimo Pillera, l’ex portavoce di Razzi, per capire come dietro il mercato dei deputati si muova ormai l’intero esecutivo: dal ministro della Giustizia, fino a quello degli Esteri. Del resto Pillera chi sia Razzi, lo sa molto bene: “Ho girato un film sulla sua storia di operaio e quando è stato eletto gli ho fatto da chioccia, vista la totale inesperienza politica. Poi l’ho lasciato e sono tornato al mio lavoro di giornalista e direttore del settimanale svizzero ‘La Pagina’”.
Aspetti, in ordine cronologico: partiamo dal procedimento in corso. Di cosa parliamo?
Dei suoi problemi con il Cram, acronimo di Consulta regionale abruzzesi nel mondo. Lui ne era membro.
E quindi?
È successo che i membri della federazione emigrati abruzzesi in Svizzera, lo hanno denunciato per appropriazione di fondi.
Quali fondi?
Nel 2005 c’è stata un’alluvione a Lucerna, e l’acqua ha danneggiato anche la struttura dove ha sede l’associazione degli abruzzesi. Razzi, come presidente del circolo, ha chiesto un contributo alla Regione Abruzzo. Richiesta accolta, con una cifra che oscillava tra i 60 e gli 80mila euro. Intanto, però, ha fatto sistemare il centro con i soldi dell’assicurazione svizzera.
Fino a quando…
Sia la Regione che l’assicurazione gli hanno chiesto un documento che attestasse di non aver ottenuto nessun’altro finanziamento.
E lui?
Ha firmato. E poco dopo, quando è stato eletto in parlamento, si è dimesso.
Come è stato scoperto?
Grazie al nuovo tesoriere dell’associazione che appena arrivato è andato a verificare i vari scontrini e ha trovato le ricevute del dentista e le spese di acquisto di alcuni televisori, uno dei quali è dentro casa-Razzi. Allora, partendo da questa anomalia, lo hanno convocato. E lui ha reagito spiegando che erano fondi della Regione che lui aveva anticipato. Insomma, è caduto in continue contraddizioni tanto da portare l’associazione a scoprire che l’Abruzzo aveva realmente dato un contributo.
Bè, però aveva dei gravi problemi di denti…
…ah, sì! Il suo dente argentato in bella evidenza nei primi manifesti elettorali, è stato sostituito da un sorriso bianco in quelli successivi.
Quale è stata la reazione dell’onorevole?
Ha portato via il computer con dentro il bilancio. Poi è partito il procedimento contro di lui.
E allora torniamo alla cena…
Sì, giovedì 25 novembre c’è stata una cena a Zurigo con alcuni amici e aderenti all’Idv abruzzese, dove Razzi ha rivelato che era pronto a lasciare il partito e che aveva intenzione di votare la fiducia a Silvio Berlusconi.
Ma come, proprio lui che a settembre aveva detto “Hanno provato a comprarmi, ma ho rifiutato”?
C’è un fatto: Di Pietro gli aveva da poco comunicato che non lo avrebbe più ricandidato a causa dei problemi con la giustizia. Quindi lui ha riferito della proposta del ministro Alfano per un posto sicuro in Italia. Anche perché ha un mutuo di due mila euro. Non solo…
Cosa?
Contestualmente, durante la cena, ha alzato il telefono e ha chiamato una collaboratrice di Frattini. Ha preso appuntamento per il lunedì successivo a Roma (il 29 novembre). Sede: il ministero. Ai presenti ha detto che lì volevano dargli l’opportunità di scegliere il Console onorario di Lucerna. Lui, Razzi, aveva una rosa di quattro nomi. Tenga conto che questa è una prassi totalmente fuori da ogni regola: il Console deve essere nominato dall’ambasciatore e non dal parlamentare.
Ci definisca Razzi, come uomo…
È una persona incapace di ogni ragionamento politico. Vede, io sono un giornalista che tempo fa ha realizzato una pellicola sulla sua vita da operaio del settore tessile. Poi grazie alla conoscenza con Di Pietro, nata in Canada quando il leader dell’Idv era ancora un pm di Mani Pulite, ha fatto il salto dentro Montecitorio. Però, è rimasto ancora lì.
In che senso?
Non ha approfondito, non si è dato da fare, non ha cercato di capire, di migliorare. Era ed è interessato ad altro. Vuole un esempio?
Prego…
Un giorno, quando ero il suo portavoce, ho ricevuto una telefonata mentre era su un palco a consegnare una medaglia.
E allora?
Arrivava dalla Rai e mi confermavano la possibilità di far partecipare la moglie alla trasmissione dei pacchi.
E lei?
Mi sono avvelenato. E Razzi ha rinunciato.
Bene, grazie. Buonasera…
No, no, aspettate, voglio aggiungere una cosa…
Prego…
All’estero c’è il sistema delle preferenze. Vuol dire che gli elettori hanno scritto il nome Razzi sulla scheda, vuol dire che chi l’ha scelto, l’ha fatto perché profondamente antiberlusconiano. Quindi c’è dietro un tradimento profondo della volontà degli elettori.
Quanti voti?
Circa 3200 in Svizzera.
Razzi si è più fatto vedere?
No! Assolutamente. Per questo e gli altri motivi, non è più molto gradita la sua presenza dalle nostre parti.
Di Alessandro Ferrucci e Peter Gomez
Da Il Fatto Quotidiano del 12 dicembre 2010
“Alfano e Frattini: anche i ministri
si sono mossi per Razzi” Parla Massimo Pillera, l'ex portavoce del deputato dipietrista passato a Noi Sud e pronto a votare la fiducia: "Aveva addirittura brigato per una partecipazione di sua moglie ai 'pacchi' in Rai"Franco Frattini e Angelino AlfanoPerché Antonio Razzi è decisivo
La conta dei deputati prosegue tra dichiarazioni e smentite. A due giorni dal voto di sfiducia alla Canmera, il depuatato Idv Antonio Razzi risulta decisivo. A Montecitorio la maggioranza assoluta è di 316. Di prassi il presidente della Camera non partecipa alla votazione. Sul fronte del no alla fiducia ad oggi si contano 313 deputati. Distribuiti tra Pd, Idv, Udc, Fli, Api, Lib-dem, Mpa, Autonomisti Val D’Aosta e altri. Dalla parte del sì anche qui il pallottoliere si ferma a 313 e tiene dentro Pdl, Lega nord, Noi del sud, Pri-Adc. Qui rientrano anche gli ex incerti Domenico Scilipoti (ex Idv) e Massimo Calearo (ex Pd). A questo punto risulta decisivo proprio il voto di Razzi, il cui no alla sfiducia darebbe la maggioranza al Cavaliere.
Ma la vittoria di Berlusconi potrebbe avere numeri più ampi. Tra le fila di chi vuole la sfiducia ci sono anche tre deputate vicine al termine della gravidanza. Il che rende incerta la loro presenza in aula. Si tratta di Giulia Bongiorno e Giulia Cosenza di Fli e Federica Mogherini del Pd. Non è finita. Ad allargare la forbice ci sono anche le colombe di Fli capitanate da Silvano Moffa, il quale, oltre al suo voto, potrebbe portarne altri cinque nella cassaforte del Cavaliere. Rimodulando il conto con 303 no e 319 sì.
“Il motivo della scelta di Razzi? L’ha spiegato lui stesso il 25 novembre durante una cena a Zurigo: Angelino Alfano gli ha garantito la rielezione e Franco Frattini gli ha permesso di segnalare un nome come prossimo Console onorario di Lucerna. Per questo a Razzi conveniva appoggiare Berlusconi. Anche perché Antonio Di Pietro gli aveva già dato il benservito a causa di un processo pendente”. Ecco qui. Basta una telefonata per risolvere il mistero di Antonio Razzi, l’ex parlamentare dell’Idv, approdato a Noi Sud, che con il suo voto potrebbe salvare il governo di Silvio Berlusconi. E bastano dieci minuti di intervista con Massimo Pillera, l’ex portavoce di Razzi, per capire come dietro il mercato dei deputati si muova ormai l’intero esecutivo: dal ministro della Giustizia, fino a quello degli Esteri. Del resto Pillera chi sia Razzi, lo sa molto bene: “Ho girato un film sulla sua storia di operaio e quando è stato eletto gli ho fatto da chioccia, vista la totale inesperienza politica. Poi l’ho lasciato e sono tornato al mio lavoro di giornalista e direttore del settimanale svizzero ‘La Pagina’”.
Aspetti, in ordine cronologico: partiamo dal procedimento in corso. Di cosa parliamo?
Dei suoi problemi con il Cram, acronimo di Consulta regionale abruzzesi nel mondo. Lui ne era membro.
E quindi?
È successo che i membri della federazione emigrati abruzzesi in Svizzera, lo hanno denunciato per appropriazione di fondi.
Quali fondi?
Nel 2005 c’è stata un’alluvione a Lucerna, e l’acqua ha danneggiato anche la struttura dove ha sede l’associazione degli abruzzesi. Razzi, come presidente del circolo, ha chiesto un contributo alla Regione Abruzzo. Richiesta accolta, con una cifra che oscillava tra i 60 e gli 80mila euro. Intanto, però, ha fatto sistemare il centro con i soldi dell’assicurazione svizzera.
Fino a quando…
Sia la Regione che l’assicurazione gli hanno chiesto un documento che attestasse di non aver ottenuto nessun’altro finanziamento.
E lui?
Ha firmato. E poco dopo, quando è stato eletto in parlamento, si è dimesso.
Come è stato scoperto?
Grazie al nuovo tesoriere dell’associazione che appena arrivato è andato a verificare i vari scontrini e ha trovato le ricevute del dentista e le spese di acquisto di alcuni televisori, uno dei quali è dentro casa-Razzi. Allora, partendo da questa anomalia, lo hanno convocato. E lui ha reagito spiegando che erano fondi della Regione che lui aveva anticipato. Insomma, è caduto in continue contraddizioni tanto da portare l’associazione a scoprire che l’Abruzzo aveva realmente dato un contributo.
Bè, però aveva dei gravi problemi di denti…
…ah, sì! Il suo dente argentato in bella evidenza nei primi manifesti elettorali, è stato sostituito da un sorriso bianco in quelli successivi.
Quale è stata la reazione dell’onorevole?
Ha portato via il computer con dentro il bilancio. Poi è partito il procedimento contro di lui.
E allora torniamo alla cena…
Sì, giovedì 25 novembre c’è stata una cena a Zurigo con alcuni amici e aderenti all’Idv abruzzese, dove Razzi ha rivelato che era pronto a lasciare il partito e che aveva intenzione di votare la fiducia a Silvio Berlusconi.
Ma come, proprio lui che a settembre aveva detto “Hanno provato a comprarmi, ma ho rifiutato”?
C’è un fatto: Di Pietro gli aveva da poco comunicato che non lo avrebbe più ricandidato a causa dei problemi con la giustizia. Quindi lui ha riferito della proposta del ministro Alfano per un posto sicuro in Italia. Anche perché ha un mutuo di due mila euro. Non solo…
Cosa?
Contestualmente, durante la cena, ha alzato il telefono e ha chiamato una collaboratrice di Frattini. Ha preso appuntamento per il lunedì successivo a Roma (il 29 novembre). Sede: il ministero. Ai presenti ha detto che lì volevano dargli l’opportunità di scegliere il Console onorario di Lucerna. Lui, Razzi, aveva una rosa di quattro nomi. Tenga conto che questa è una prassi totalmente fuori da ogni regola: il Console deve essere nominato dall’ambasciatore e non dal parlamentare.
Ci definisca Razzi, come uomo…
È una persona incapace di ogni ragionamento politico. Vede, io sono un giornalista che tempo fa ha realizzato una pellicola sulla sua vita da operaio del settore tessile. Poi grazie alla conoscenza con Di Pietro, nata in Canada quando il leader dell’Idv era ancora un pm di Mani Pulite, ha fatto il salto dentro Montecitorio. Però, è rimasto ancora lì.
In che senso?
Non ha approfondito, non si è dato da fare, non ha cercato di capire, di migliorare. Era ed è interessato ad altro. Vuole un esempio?
Prego…
Un giorno, quando ero il suo portavoce, ho ricevuto una telefonata mentre era su un palco a consegnare una medaglia.
E allora?
Arrivava dalla Rai e mi confermavano la possibilità di far partecipare la moglie alla trasmissione dei pacchi.
E lei?
Mi sono avvelenato. E Razzi ha rinunciato.
Bene, grazie. Buonasera…
No, no, aspettate, voglio aggiungere una cosa…
Prego…
All’estero c’è il sistema delle preferenze. Vuol dire che gli elettori hanno scritto il nome Razzi sulla scheda, vuol dire che chi l’ha scelto, l’ha fatto perché profondamente antiberlusconiano. Quindi c’è dietro un tradimento profondo della volontà degli elettori.
Quanti voti?
Circa 3200 in Svizzera.
Razzi si è più fatto vedere?
No! Assolutamente. Per questo e gli altri motivi, non è più molto gradita la sua presenza dalle nostre parti.
Di Alessandro Ferrucci e Peter Gomez
Da Il Fatto Quotidiano del 12 dicembre 2010
13 dicembre 2010
Ciao amici, questo weekend abbiamo disputato la prima prova open per le cadette e per le junior.Si e' trattata della prima tappa del nuovo programma per il fioretto femminile, disputeremo 3 open e il campionato nazionale giapponese; queste gare saranno intervallate dalle prove di coppa del mondo di Zagabria, Lyone e Budapest e da dei ritiri colleggiali di una 20 di atlete tra cadette e junior.Nelle gare abbiamo applicato la formula con i due gironi, dove tutte le atlete restano in gara, e il tabellone della diretta con i canali di ripescaggio in modo che le atlete possano fare un ottimo numero di assalti e i loro maestri abbiano piu' opportunita'per valutare lo stato delle ragazze e il lavoro da fare.La prima classificata della prova cadette e junior si qualifica automaticamente per la prova di coppa del mondo ; mentre le vincitrici del campionato Giapponese saranno automaticamente selezionate per le loro prove al campionato del mondo..Nella gara delle cadette ha vinto la Sanada, mentre tra le under 20 ha vinto la Oishi.
Sono felice, ieri siamo partiti con il nuovo progetto...ora ci vorra' tempo, pazienza e tanto lavoro, ma passione ed entusiasmo non ci mancano.
Ciao
Sono felice, ieri siamo partiti con il nuovo progetto...ora ci vorra' tempo, pazienza e tanto lavoro, ma passione ed entusiasmo non ci mancano.
Ciao
sabato 11 dicembre 2010
11 dicembre 2010
La Costituzione della Repubblica Italiana
Principi fondamentali
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Principi fondamentali
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
venerdì 10 dicembre 2010
10 dicembre 2010
Ciao Carlo, oggi inaugurano la sala di scherma a Narni che porterà il tuo nome...lo so, lo so, tu non avresti mai voluto una sala con il tuo nome...tu nelle sale ci volevi lavorare, ma questo destino ti ha portato via.Sii felice, è un bel pensiero, permetterà alla gente di non dimenticare, di non dimenticare che personaggio eri!!Caro Carlo io sono lontano purtroppo, non ci potrò essere, ma sai che il mio cuore ti è vicino, molto vicino.Ciao amico mio , un abbraccio infinito
martedì 7 dicembre 2010
8 dicembre 2010
Tradire l’Italia
Tradire l’Italia è affermare: “Vittorio Mangano è un eroe”.
Tradire l’Italia è fare la guerra alle Procure antimafia e ai magistrati.
Tradire l’Italia è ingannare i cittadini dell’Aquila facendone morire il centro storico.
Tradire l’Italia è abbandonare Napoli sommersa dall’immondizia e lasciare la politica a Napoli in mano a chi sull’immondizia fa affari con la camorra.
Tradire l’Italia è riempirla di pale eoliche distruggendone il paesaggio, per gli affari di cricche, P3 e Mafie.
Tradire l’Italia è offenderne i giovani politicamente consapevoli, invitandoli a pensare a studiare e a non occuparsi di politica.
Tradire l’Italia è mortificarne le donne, il loro ruolo e la loro sensibilità, privilegiandone solo l’aspetto fisico in un perpetuo casting da velina a parlamentare.
Tradire l’Italia è far crollare Pompei e distruggerne le istituzioni culturali.
Tradire l’Italia è cacciare gli immigrati e negare cittadinanza a un milione di ragazzi italiani di seconda generazione.
Tradire l’Italia è dimenticare la nostra storia di emigrazione.
Tradire l’Italia è far marcire chi soffre in carceri inumane.
Tradire l’Italia è non occuparsi prioritariamente di chi non arriva a fine mese anziché delle proprie ossessioni giudiziarie.
Tradire l’Italia è insultare il mio amico Giancarlo Paglia, eroe di guerra .
Tradire l’Italia è insultare il tricolore o ricordarselo solo per qualche parata retorica.
Tradire l’Italia è strumentalizzare i nostri 21 martiri, caduti nel disinteresse di molti, mentre qualcuno pensava a Edilnord od ospitava mafiosi, e altri facevano affari e tramavano con i servizi.
Tradire l’Italia è non smantellare i segreti di stato sulle stragi.
Tradire l’Italia è archiviare via d’Amelio.
Tradire l’Italia è chiamare traditore chi ha coraggio, libertà, furore e passione. E non è in vendita.
Il 14 dicembre Tradire l’Italia è dare fiducia a chi l’ha tradita.
Tratto da : Il Fatto Quotidiano Blog Fabio Granata
Tradire l’Italia è affermare: “Vittorio Mangano è un eroe”.
Tradire l’Italia è fare la guerra alle Procure antimafia e ai magistrati.
Tradire l’Italia è ingannare i cittadini dell’Aquila facendone morire il centro storico.
Tradire l’Italia è abbandonare Napoli sommersa dall’immondizia e lasciare la politica a Napoli in mano a chi sull’immondizia fa affari con la camorra.
Tradire l’Italia è riempirla di pale eoliche distruggendone il paesaggio, per gli affari di cricche, P3 e Mafie.
Tradire l’Italia è offenderne i giovani politicamente consapevoli, invitandoli a pensare a studiare e a non occuparsi di politica.
Tradire l’Italia è mortificarne le donne, il loro ruolo e la loro sensibilità, privilegiandone solo l’aspetto fisico in un perpetuo casting da velina a parlamentare.
Tradire l’Italia è far crollare Pompei e distruggerne le istituzioni culturali.
Tradire l’Italia è cacciare gli immigrati e negare cittadinanza a un milione di ragazzi italiani di seconda generazione.
Tradire l’Italia è dimenticare la nostra storia di emigrazione.
Tradire l’Italia è far marcire chi soffre in carceri inumane.
Tradire l’Italia è non occuparsi prioritariamente di chi non arriva a fine mese anziché delle proprie ossessioni giudiziarie.
Tradire l’Italia è insultare il mio amico Giancarlo Paglia, eroe di guerra .
Tradire l’Italia è insultare il tricolore o ricordarselo solo per qualche parata retorica.
Tradire l’Italia è strumentalizzare i nostri 21 martiri, caduti nel disinteresse di molti, mentre qualcuno pensava a Edilnord od ospitava mafiosi, e altri facevano affari e tramavano con i servizi.
Tradire l’Italia è non smantellare i segreti di stato sulle stragi.
Tradire l’Italia è archiviare via d’Amelio.
Tradire l’Italia è chiamare traditore chi ha coraggio, libertà, furore e passione. E non è in vendita.
Il 14 dicembre Tradire l’Italia è dare fiducia a chi l’ha tradita.
Tratto da : Il Fatto Quotidiano Blog Fabio Granata
domenica 5 dicembre 2010
5 dicembre 2009
SO BEATIFUL Simply Red
I was listening to this conversation
Noticing my daydream stimulated me more
I was crumbling with anticipation
You'd better send me home before I tumble down to the floor
You're so beatiful but oh so boring
I'm wondering what I'm doing here
So beatiful but oh so boring, I'm wondering
If anyone out there really cares
About the curlers in your hair
My little golden baby, where have all your birds flown now ?
Something's glistening in my imagination
Motorvatin' something close to breaking the law
Wait a mo' before you take me down to the station
I've never known a one who'd make me suicidal before
She was so beatiful but oh so boring
I'm wondering what I'm doing here
So beatiful but oh so boring, I'm wondering
If anyone out there really cares
About the curlers in your hair
My little golden baby, where have all your birds flown now
I was listening to this conversation
Noticing my daydream stimulated me more
I was crumbling with anticipation
You'd better send me home before I tumble down to the floor
You're so beatiful but oh so boring
I'm wondering what I'm doing here
So beatiful but oh so boring, I'm wondering
If anyone out there really cares
About the curlers in your hair
My little golden baby, where have all your birds flown now ?
Something's glistening in my imagination
Motorvatin' something close to breaking the law
Wait a mo' before you take me down to the station
I've never known a one who'd make me suicidal before
She was so beatiful but oh so boring
I'm wondering what I'm doing here
So beatiful but oh so boring, I'm wondering
If anyone out there really cares
About the curlers in your hair
My little golden baby, where have all your birds flown now
sabato 4 dicembre 2010
4 dicembre 2010
IMPEGNO OBBBIETTIVO FIDUCIA...su questo lavorerò per cercare di regalare alle ragazze il sogno olimpico di Londra.Il 6 gennaio inizieremo una lunga rincorsa che si concluderà ad aprile 2012, scadenza per la qualificazione olimpica!!Testa bassa e pedalare, solo quel giorno la rialzeremo e guarderemo se abbiamo centrato l'obbiettivo!!!
domenica 28 novembre 2010
29 novembre 2010
Ciao amici,
le parole..... quante volte ho detto che, secondo me, le parole sono il senso della vita; quante volte ho detto che credo nelle parole, nel loro significato.Credo nel suono che una persona emette quando usa le parole!! Spesso questo mi ha "regalato" dei problemi perche` ho incontrato persone che fingevano di "suonare la melodia" del senso delle parole, per ingannare o per secondi fini; persone "sfortunate" che non sanno o non vogliono sapere la bellezza di saper usare nella maniera piu` semplice le parole!!Ma io sono una persona fortunata, e nella mia vita ho incontrato tante persone "vere" che conoscono la bellezza di quel "suono"; sabato sera ho vissuto una delle emozioni piu` forti della mia vita umana e professionale.Ho avuto l`incontro ufficiale con i vertici federali giapponesi, Harinishi San, Saita San e Kawaguchi San(alla presenza di Adriana per la traduzione)per discutere ed analizzare il lavoro fatto in questa mia prima stagione e valutare le condizioni della proseguzione del contratto.
Sono arrivato a questa riunione, devo ammetterlo, con molti dubbi e con il "dolore " della lontananza della mia famiglia da una parte e dall`altra la gioia per il legame con le ragazze, con lo staff e con tutto l`ambiente federale....insomma una parte di me era felice per il lavoro, l`altra in sofferenza per la lontananza dalla famiglia!!
Ho spiegato tutto questo alla federazione giapponese, ho spiegato loro che avevo ricevuto delle offerte di lavoro da altre nazioni, tutte piu` strutturate e forti della nostra, ed una di queste molto vicina a casa.Ho detto loro che non era mia intenzione comportarmi male con loro, che non volevo tradirli ed abbandonarli dopo un anno di lavoro e che non cercavo piu` soldi o medaglie piu` probabili, ma che se fossi andato via lo avrei fatto solamente per avvicinarmi a casa.
Mi hanno lasciato parlare, mi hanno ascoltato con grande attenzione...mi hanno rispettato come uomo dicendomi che capiscono e che non vogliono e non possono tenermi malvolentieri ma mi hanno detto che sono felici del mio lavoro, sono felici delle medaglie che abbiamo conquistato nelle competizioni asiatiche e si rendono conto che per arrivare a conquistarle nel panorama mondiale ci vorranno anni e probabilmente altre generazioni d`atlete.Mi hanno detto che hanno un sogno, quello di poter portare la squadra di fioretto femminile alle olimpiadi!!! Per loro la qualificazione e la partecipazione sarebbe un grande traguardo e un sogno....mi hanno detto che se me ne vado questo sogno si spegnera` in loro, nelle ragazze e nei maestri!!!!!Posso cancellare io un sogno???Io, che credo che la vita sia vivere e lottare per un sogno, per una emozione???!!!!!Mi hanno detto tutto questo con profondo trasporto e mi hanno toccato "dentro"...hanno adoperato le parole giuste, ho sentito il "suono".
Restero` in giappone per provare a vivere con le ragazze, con i maestri e con i dirigenti la possibilita` di regalarci questo sogno...riuscire a portare la squadra a Londra; sara` difficile molto difficile...ma ci proveremo uniti, consapevoli della nostra "forza"...il senso delle parole!!!
Tutto questo non sarebbe stato possibile se io non avessi avuto la piu` grande fortuna della mia vita...Giusy, mia moglie, che ancora una volta ha capito e accompagnato questa decisione.
Le parole...le parole...leggete il "Libraio di Selinunte" di Roberto Vecchioni, regalatelo ai bambini,ai vostri amici, alle persone a voi care questa fiaba cosi` semplice cosi` bella contiene il segreto e il valore delle parole.
Ciao e Mandi
le parole..... quante volte ho detto che, secondo me, le parole sono il senso della vita; quante volte ho detto che credo nelle parole, nel loro significato.Credo nel suono che una persona emette quando usa le parole!! Spesso questo mi ha "regalato" dei problemi perche` ho incontrato persone che fingevano di "suonare la melodia" del senso delle parole, per ingannare o per secondi fini; persone "sfortunate" che non sanno o non vogliono sapere la bellezza di saper usare nella maniera piu` semplice le parole!!Ma io sono una persona fortunata, e nella mia vita ho incontrato tante persone "vere" che conoscono la bellezza di quel "suono"; sabato sera ho vissuto una delle emozioni piu` forti della mia vita umana e professionale.Ho avuto l`incontro ufficiale con i vertici federali giapponesi, Harinishi San, Saita San e Kawaguchi San(alla presenza di Adriana per la traduzione)per discutere ed analizzare il lavoro fatto in questa mia prima stagione e valutare le condizioni della proseguzione del contratto.
Sono arrivato a questa riunione, devo ammetterlo, con molti dubbi e con il "dolore " della lontananza della mia famiglia da una parte e dall`altra la gioia per il legame con le ragazze, con lo staff e con tutto l`ambiente federale....insomma una parte di me era felice per il lavoro, l`altra in sofferenza per la lontananza dalla famiglia!!
Ho spiegato tutto questo alla federazione giapponese, ho spiegato loro che avevo ricevuto delle offerte di lavoro da altre nazioni, tutte piu` strutturate e forti della nostra, ed una di queste molto vicina a casa.Ho detto loro che non era mia intenzione comportarmi male con loro, che non volevo tradirli ed abbandonarli dopo un anno di lavoro e che non cercavo piu` soldi o medaglie piu` probabili, ma che se fossi andato via lo avrei fatto solamente per avvicinarmi a casa.
Mi hanno lasciato parlare, mi hanno ascoltato con grande attenzione...mi hanno rispettato come uomo dicendomi che capiscono e che non vogliono e non possono tenermi malvolentieri ma mi hanno detto che sono felici del mio lavoro, sono felici delle medaglie che abbiamo conquistato nelle competizioni asiatiche e si rendono conto che per arrivare a conquistarle nel panorama mondiale ci vorranno anni e probabilmente altre generazioni d`atlete.Mi hanno detto che hanno un sogno, quello di poter portare la squadra di fioretto femminile alle olimpiadi!!! Per loro la qualificazione e la partecipazione sarebbe un grande traguardo e un sogno....mi hanno detto che se me ne vado questo sogno si spegnera` in loro, nelle ragazze e nei maestri!!!!!Posso cancellare io un sogno???Io, che credo che la vita sia vivere e lottare per un sogno, per una emozione???!!!!!Mi hanno detto tutto questo con profondo trasporto e mi hanno toccato "dentro"...hanno adoperato le parole giuste, ho sentito il "suono".
Restero` in giappone per provare a vivere con le ragazze, con i maestri e con i dirigenti la possibilita` di regalarci questo sogno...riuscire a portare la squadra a Londra; sara` difficile molto difficile...ma ci proveremo uniti, consapevoli della nostra "forza"...il senso delle parole!!!
Tutto questo non sarebbe stato possibile se io non avessi avuto la piu` grande fortuna della mia vita...Giusy, mia moglie, che ancora una volta ha capito e accompagnato questa decisione.
Le parole...le parole...leggete il "Libraio di Selinunte" di Roberto Vecchioni, regalatelo ai bambini,ai vostri amici, alle persone a voi care questa fiaba cosi` semplice cosi` bella contiene il segreto e il valore delle parole.
Ciao e Mandi
28 novembre 2010
Man In The Mirror
Michael Jackson
Sto per fare un cambiamento
per una volta nella mia vita
dovrà farmi sentire veramente bene
farà la differenza
farò la cosa giusta
come al solito alzo il colletto
del mio cappotto preferito
questo vento soffia la mia mente
vedo i ragazzi nella strada
senza avere abbastanza da mangiare
chi sono io, per essere cieco?
faccio finta di non vedere i loro bisogni
una non curanza estiva
una bottiglia rotta sopra
e l'anima di un uomo solo
loro s'inseguono nel vento, lo sai
perchè non hanno un posto dove andare
è per questo che io voglio che tu sappia
che inizierò con l'uomo nello specchio
gli ho chiesto di cambiare la sua strada
e nessun messaggio può essere più chiaro
se vuoi rendere il mondo un posto migliore
guarda te stesso e fai un cambiamento
sono stato una vittima di
un egoistico tipo di amore
questo è il momento in cui ho realizzato
che ci sono persone senza casa,
senza un centesimo da prestare
ma sono davvero io questo che
fa finta che loro non siano soli?
un salice profondamente deturpato
il cuore spezzato di qualcuno
e un sogno cancellato
loro seguono la scia del vento, lo vedi
perchè non hanno un posto dove stare
è per questo che voglio iniziare da me
inizierò con l'uomo nello specchio
gli ho chiesto di cambiare la sua strada
e nessun messaggio può essere più chiaro
se vuoi rendere il mondo un posto migliore
guarda te stesso e fai un cambiamento
fai un cambiamento.
Michael Jackson
Sto per fare un cambiamento
per una volta nella mia vita
dovrà farmi sentire veramente bene
farà la differenza
farò la cosa giusta
come al solito alzo il colletto
del mio cappotto preferito
questo vento soffia la mia mente
vedo i ragazzi nella strada
senza avere abbastanza da mangiare
chi sono io, per essere cieco?
faccio finta di non vedere i loro bisogni
una non curanza estiva
una bottiglia rotta sopra
e l'anima di un uomo solo
loro s'inseguono nel vento, lo sai
perchè non hanno un posto dove andare
è per questo che io voglio che tu sappia
che inizierò con l'uomo nello specchio
gli ho chiesto di cambiare la sua strada
e nessun messaggio può essere più chiaro
se vuoi rendere il mondo un posto migliore
guarda te stesso e fai un cambiamento
sono stato una vittima di
un egoistico tipo di amore
questo è il momento in cui ho realizzato
che ci sono persone senza casa,
senza un centesimo da prestare
ma sono davvero io questo che
fa finta che loro non siano soli?
un salice profondamente deturpato
il cuore spezzato di qualcuno
e un sogno cancellato
loro seguono la scia del vento, lo vedi
perchè non hanno un posto dove stare
è per questo che voglio iniziare da me
inizierò con l'uomo nello specchio
gli ho chiesto di cambiare la sua strada
e nessun messaggio può essere più chiaro
se vuoi rendere il mondo un posto migliore
guarda te stesso e fai un cambiamento
fai un cambiamento.
giovedì 25 novembre 2010
25 novembre 2010
Ciao amici, sono rientrato dai Giochi Asiatici, mai e poi mai mi sarei aspettato una manifestazione sportiva del genere!!!Da europeo non conoscevo quasi nulla di questo appuntamento sportivo, sapevo che era una specie di copia olimpica, e pensavo fosse tipo i nostri Giochi del Mediterraneo che sono più che altro una manifestazione politica più che sportiva di livello eccelso.Bene ...i Giochi Asiatici sono una cosa imponente , impressionante per la loro organizzazione ed importanza nel mondo asiatico. Ci sono federazioni che in alcune specialita' non hanno fatto il loro campionato del mondo per preparare questa manifestazione...quindi rendetevi conto di cosa stiamo parlando. E' chiaro che anche qui l'aspetto di politica sportiva e' fortissimo, Cina, Korea e Giappone sono le tre potenze di questi Giochi e mettono in campo tutte le loro forze migliori per superarsi nel medagliere.Il villaggio olimpico era esattamente come quello delle Olimpiadi di Pechino....solamente grande il doppio!!!!Stesse palazzine, stesse strutture, stessi colori, stesse camere, stessi arredamenti......"stesse camere"....ecco la prima vera grande emozione che ho provato...sono entrato nella palazzina e mi sono accorto subito che era tutto uguale, l'appartamento aveva la stessa distribuzione delle camere delle olimpiadi, sono entrato nella mia camera.....e un brivido enorme mi è corso lungo il corpo, il cuore ha iniziato a battere forte.....la stessa camera, gli stessi letti caro Carlo!!!! Eh si ..chiaramente ho preso il primo sulla destra come alle olimpiadi e ti ho lasciato libero il tuo.....è stata l'ultima volta che abbiamo dormito assieme, è stata l'ultima volta che abbiamo condiviso le nostre ansie, le nostre paure e le nostre gioie!!!!Tutte le sere prima di addormentarmi ho guardato in silenzio quel maledetto letto vuoto....e ti ho guardato e ti ho cercato, rendendomi conto, ancora una volta, di come siamo delle foglie leggere pronte a volare via!!!Caro Carlo, ho condiviso tante cose con te, ma avrei voluto tanto poterti trasmettere l'emozione forte che ho vissuto in questi giorni...il silenzio di quella camera...è un ricordo che non cancellerò mai!!!! Guangzhou si trova nel sud della Cina, la temperatura oscillava tra i 23 e i 26 gradi.....,è una bellissima città, tenuta molto bene, molto moderna e con infrastrutture belle e funzionali. Gli impianti costruiti apposto per questi Giochi sono di altissimo livello, pieni di gente in ogni manifestazione di ogni giorno.Le gare , nella scherma, hanno visto primeggiare la Korea davanti alla Cina ma "noi giapponesi" ci siamo difesi raccogliendo 8 medaglie.Nel mio settore, dopo una gara individuale che ci aveva lasciato un pò d'amaro in bocca per i due piazzamenti dal 5 all'8 posto( siamo finiti sulle Koreane nettamente più forti delle nostre ragazze) abbiamo conquistato, come ai Campionati Asiatici, una bella medaglia d'argento nella prova a squadre.Una volta giunti in semifinale abbiamo sconfitto la Cina per 28a26...in un'autentica bolgia!!!Sono stato molto contento per il carattere e la performance tecnica delle ragazze nipponiche, che anche quando erano sotto di un pò di stoccate hanno cercato di costruire sempre, e di andare alla "ricerca " della stoccata; questo atteggiamento alla fine le ha premiate ed è arrivata una bella vittoria festeggiata con grande entusiasmo da tutta la squadra....nel silenzio che era calato in palestra!!!In finale siamo stati sconfitti ancora una volta, in maniera netta, dalla Korea che per ora ci batte anche a livello di "convinzione" oltre che di tecnica.
Sono molto contento di questo risultato che ci toglie un pò d'amarezza che abbiamo provato durante i campionati del mondo.Ora sono rientrato a Tokio e lavorerò per un mesetto sulle ragazzine cadette e under 20, per poi tornare a casa per il periodo natalizio.Questo periodo sarà per me molto importante, dovrò prendere delle decisioni fondamentali sul mio futuro, per capire se sarò ancora in Giappone o da qualche altra parte.
Ciao amici.
Sono molto contento di questo risultato che ci toglie un pò d'amarezza che abbiamo provato durante i campionati del mondo.Ora sono rientrato a Tokio e lavorerò per un mesetto sulle ragazzine cadette e under 20, per poi tornare a casa per il periodo natalizio.Questo periodo sarà per me molto importante, dovrò prendere delle decisioni fondamentali sul mio futuro, per capire se sarò ancora in Giappone o da qualche altra parte.
Ciao amici.
mercoledì 24 novembre 2010
24 novembre 2010
Ciao amici, sono appena rientrato dalla Cina dove siamo stati per i Giochi Asiatici.Sono un pò stanco ed è tardi quindi vado a nanna, domani vi racconto tutto, è stata un'esperienza molto bella e molto significativa sotto molti punti di vista. Non ho potuto scrivervi nulla perchè il mio blog non si apriva con la rete cinese....
ciao
ciao
domenica 14 novembre 2010
14 novembre 2010
Birmania, il Nobel Aung San Suu Kyi:
“La democrazia si basa sulla libertà di parola”
All'indomani della sua liberazione la donna ha parlato davanti a migliaia di persone: "Voglio lavorarer con tutte le forze democratiche", ha detto dopo un incontro con diplomatici asiatici e occidentali
Torna alla vita politica da donna libera e lo fa con idee chiare e concilianti. Bisogna lavorare con tutte le forze democratiche affinché cadano le sanzioni contro la Birmania, uno Stato che ha bisogno di aiuto. Il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, liberata ieri dopo sette anni di arresti domiciliari, è tornata a parlare in pubblico e lo ha fatto davanti alle migliaia di persone raccolte vicino alla sede della Lega nazionale per la democrazia (Nld) a Rangoon. San Suu Kyi, 65 anni, negli ultimi 21 anni è stata agli arresti per tre lustri.
Secondo fonti del Nld, l’intenzione della leader è quella di lavorare con “tutte le forze democratiche” alla riconciliazione nazionale, smuovendo la Birmania dal muro contro muro con la giunta militare. Ai suoi sostenitori ha detto che “c’è democrazia quando il popolo controlla il governo”: “Accetterò che il popolo mi controlli – ha aggiunto precisando – Dovete resistere per quello che giusto”.
“La base della democrazia è la libertà di parola – ha spiegato il premio Nobel per la pace nel 1991 – e anche se penso di sapere cosa volete, vi chiedo di dirmelo voi stessi. Insieme, decideremo quello che vogliamo, e per ottenerlo dobbiamo agire nel modo giusto. Non c’è motivo di scoraggiarsi”, ha proseguito Suu Kyi, aggiungendo poi di “non provare rancore” verso la giunta militare che l’ha privata della libertà per 15 degli ultimi 21 anni.
Vestita di blu, con un fiore giallo tra i capelli, l’icona della dissidenza ha inoltre detto di “non temere le responsabilità”, aggiungendo di “avere bisogno dell’energia della popolazione” e che ha intenzione di lavorare “per migliorare il livello di vita” in Birmania.
Suu Kyi ha poi concluso il discorso spiegando che la sua voce, da sola, “non è democrazia. Niente può essere raggiunto senza la partecipazione della gente”.
In precedenza, la donna aveva incontrato una trentina di diplomatici asiatici e occidentali nella sede del Nld, mentre all’esterno la folla continuava a ingrossarsi e a intonare slogan in suo onore. ”Se il popolo vuole veramente la revoca delle sanzioni internazionali contro la Birmania, ne terrò contro”
”Questo è il momento in cui la Birmania ha bisogno di aiuto”, ha detto la leader democratica usando il vecchio nome del suo paese, e non Myanmar, nome scelto dalla giunta militare. “Le nazioni occidentali, le nazioni orientali, il mondo intero…. tutto comincia con il dialogo”, ha aggiunto nella prima conferenza stampa dopo la sua liberazione.
Secondo gli osservatori Suu Kyi lavorerà con i paesi occidentali per la revoca delle sanzioni, un provvedimento che in passato aveva appoggiato, ma che ora ritiene colpisca il popolo e non la giunta militare.
Che meraviglia sapere che al mondo esistono persone così!!!!!
Ciao
“La democrazia si basa sulla libertà di parola”
All'indomani della sua liberazione la donna ha parlato davanti a migliaia di persone: "Voglio lavorarer con tutte le forze democratiche", ha detto dopo un incontro con diplomatici asiatici e occidentali
Torna alla vita politica da donna libera e lo fa con idee chiare e concilianti. Bisogna lavorare con tutte le forze democratiche affinché cadano le sanzioni contro la Birmania, uno Stato che ha bisogno di aiuto. Il premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, liberata ieri dopo sette anni di arresti domiciliari, è tornata a parlare in pubblico e lo ha fatto davanti alle migliaia di persone raccolte vicino alla sede della Lega nazionale per la democrazia (Nld) a Rangoon. San Suu Kyi, 65 anni, negli ultimi 21 anni è stata agli arresti per tre lustri.
Secondo fonti del Nld, l’intenzione della leader è quella di lavorare con “tutte le forze democratiche” alla riconciliazione nazionale, smuovendo la Birmania dal muro contro muro con la giunta militare. Ai suoi sostenitori ha detto che “c’è democrazia quando il popolo controlla il governo”: “Accetterò che il popolo mi controlli – ha aggiunto precisando – Dovete resistere per quello che giusto”.
“La base della democrazia è la libertà di parola – ha spiegato il premio Nobel per la pace nel 1991 – e anche se penso di sapere cosa volete, vi chiedo di dirmelo voi stessi. Insieme, decideremo quello che vogliamo, e per ottenerlo dobbiamo agire nel modo giusto. Non c’è motivo di scoraggiarsi”, ha proseguito Suu Kyi, aggiungendo poi di “non provare rancore” verso la giunta militare che l’ha privata della libertà per 15 degli ultimi 21 anni.
Vestita di blu, con un fiore giallo tra i capelli, l’icona della dissidenza ha inoltre detto di “non temere le responsabilità”, aggiungendo di “avere bisogno dell’energia della popolazione” e che ha intenzione di lavorare “per migliorare il livello di vita” in Birmania.
Suu Kyi ha poi concluso il discorso spiegando che la sua voce, da sola, “non è democrazia. Niente può essere raggiunto senza la partecipazione della gente”.
In precedenza, la donna aveva incontrato una trentina di diplomatici asiatici e occidentali nella sede del Nld, mentre all’esterno la folla continuava a ingrossarsi e a intonare slogan in suo onore. ”Se il popolo vuole veramente la revoca delle sanzioni internazionali contro la Birmania, ne terrò contro”
”Questo è il momento in cui la Birmania ha bisogno di aiuto”, ha detto la leader democratica usando il vecchio nome del suo paese, e non Myanmar, nome scelto dalla giunta militare. “Le nazioni occidentali, le nazioni orientali, il mondo intero…. tutto comincia con il dialogo”, ha aggiunto nella prima conferenza stampa dopo la sua liberazione.
Secondo gli osservatori Suu Kyi lavorerà con i paesi occidentali per la revoca delle sanzioni, un provvedimento che in passato aveva appoggiato, ma che ora ritiene colpisca il popolo e non la giunta militare.
Che meraviglia sapere che al mondo esistono persone così!!!!!
Ciao
sabato 13 novembre 2010
14 novembre 2010
Ciao amici, e` domenica mattina , sono in palestra al Jiss per osservare un gruppo di fiorettiste "minimum" (13 e 14 anni).Sono venuto a vedere un po` di bambine che potrebbero rappresentare il futuro di questa specialita` per il Giappone.Da questa stagione schermistica partira' il mio progetto per il settore cadette e under 20; settore troppo importante per il futuro di una Federazione.Ho creato una serie di competizioni di "allenamento" per selezionare una quindicina di atlete da convocare per degli allenamenti che si svolgeranno durante il periodo della stagione under 20.Per quanto riguarda le gare ho creato 3 open cadetti e giovani con il campionato nazionale che chiudera' la stagione queste gare saranno alternate alle prove di coppa del mondo di Zagabria, Lione e Budapest.Al termine di queste 7 gare selezionero' la squadra che partecipera' ai campionati del mondo cadetti e giovani.Sto cercando di preparare il futuro di questa specialita'...mi auguro che sia una buona semina.
Ciao
Ciao
13 novembre 2010
Io Non Mi Sento Italiano Giorgio Gaber
Sono nato e vivo a Milano.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.
Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.
Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.
Sono nato e vivo a Milano.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.
Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.
Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.
mercoledì 10 novembre 2010
10 novembre 2010
Ciao amici , ieri sera abbiamo concluso il nostro campionato del mondo con la gara a squadre; abbiamo conquistato un 11 posto. Non è di certo un grande risultato , ma per ora è quello che riusciamo a fare in pedana;Abbiamo perso 45a30 il match d'esordio con la Francia, sapevo che il match sarebbe stato molto difficile ma speravo in qualche performance migliore. Solo la Nishioka ha vinto due frazioni tirando bene. Per le posizioni dalla 9 alla 16 abbiamo battuto il Venezuela, perso dalla Cina per una stocata( ho dovuto togliere la Nishioka per problemi alla schiena)e poi battuto l'Inghilterra.
Si conclude per noi la rassegna iridata, purtroppo senza squilli. Il lavoro da fare è enorme sotto moti punti di vista....ma non mi arrendo, ero consapevole delle difficolta' ed è giusto ricaricare le batterie e ripartire!! Oggi rientriamo a Tokio, dove ci fermeremo pochi giorni perchè il 16 partiamo per la Cina dove parteciperemo ai Giochi Asiatici (le olimpiadi del continente asiatico)manifestazione importantissima per le nazioni guida,Cina Korea e Giappone che si contendono il primato sportivo.
Ciao
Si conclude per noi la rassegna iridata, purtroppo senza squilli. Il lavoro da fare è enorme sotto moti punti di vista....ma non mi arrendo, ero consapevole delle difficolta' ed è giusto ricaricare le batterie e ripartire!! Oggi rientriamo a Tokio, dove ci fermeremo pochi giorni perchè il 16 partiamo per la Cina dove parteciperemo ai Giochi Asiatici (le olimpiadi del continente asiatico)manifestazione importantissima per le nazioni guida,Cina Korea e Giappone che si contendono il primato sportivo.
Ciao
domenica 7 novembre 2010
7 novembre 2010
Ciao amici, è stata una brutta giornata. Non abbiamo fatto un buon mondiale, non era quello che speravo per le ragazze giapponesi.
Ikeata ,Nishioka e Hirata hanno perso il primo match del tabellone delle 64, La Yoshizawa dopo aver vinto il primo match con la rumena Udrea ha perso 13a15 contro la francese Maitrejean, a Chie non posso rimproverare nulla, ha fatto la sua gara mettendo in difficolta' la piu' quotata francese;dalle altre ragazze mi aspettavo un attegiamento diverso, purtroppo non erano mentalmente presenti, attente e grintose.....erano vuote quasi spaesate!!!Domani mattina le porto subito ad allenarsi per tentare di reagire e per cercare di ritrovare le forze mentali per il difficile primo match che ci attende con la francia nella gara a squadre;so che questa notte dormiro' poco, nel tentativo di analizzare i miei errori e per il dispiacere che ho provato per le ragazze.Mi dispiace avrei voluto fare un po' meglio.Il mondiale è stato dominato dalle ragazze italiane che hanno concluso la gara ai primi tre posti Di Francisca, Errigo e Vezzali hanno conquistato oro,argento e bronzo,l'altro bronzo è andato alla koreana Nam;
Ciao
Ikeata ,Nishioka e Hirata hanno perso il primo match del tabellone delle 64, La Yoshizawa dopo aver vinto il primo match con la rumena Udrea ha perso 13a15 contro la francese Maitrejean, a Chie non posso rimproverare nulla, ha fatto la sua gara mettendo in difficolta' la piu' quotata francese;dalle altre ragazze mi aspettavo un attegiamento diverso, purtroppo non erano mentalmente presenti, attente e grintose.....erano vuote quasi spaesate!!!Domani mattina le porto subito ad allenarsi per tentare di reagire e per cercare di ritrovare le forze mentali per il difficile primo match che ci attende con la francia nella gara a squadre;so che questa notte dormiro' poco, nel tentativo di analizzare i miei errori e per il dispiacere che ho provato per le ragazze.Mi dispiace avrei voluto fare un po' meglio.Il mondiale è stato dominato dalle ragazze italiane che hanno concluso la gara ai primi tre posti Di Francisca, Errigo e Vezzali hanno conquistato oro,argento e bronzo,l'altro bronzo è andato alla koreana Nam;
Ciao
sabato 6 novembre 2010
§ novembre 2010
Ciao amici, ieri sera abbiamo finito il primo giorno di gara; tutte e quqttro le ragazze si sono classificate per il tabellone delle 64 che si effettuera' domani mattina. Se da un lato sono soddisfatto perchè tutte e quatro le ragazze si sono qualificate, dall'altro non sono per niente contento, non mi sono piaciute, non hanno tirato bene; troppo contratte, troppo bloccate per pensare domani di poter vincere gli assalti con le schermitrici che contano!!!Ero consapevole che l'ostacolo sarebbe stato difficile, ma ho fatto di tutto per portare le ragazze all'appuntamento iridato piu' tranquille possibile....ma evidentemente ho sbagliato qualcosa!!!!Tempi sbagliati, misure sbagliate, troppi errori grossolani durante i match!!!Un passo indietro nella performance tecnica, dovuta forse all'emozione e alla conseguenza "contrattura" della mente!!! Yoshizava 5 vittorie e 1 sconfitta, Ikeata 5 vittorie e 1 sconfitta, Hirata 3 vittorie e 3 sconfitte, Nishioka 3 vittorie e 3 sconfitte.Finita la gara ho riunito le ragazze , ho fatto loro i miei complimenti per la qualificazione al secondo giorno di gara, ma le ho detto che dobbiamo migliorare, per poterci godere questo mondiale, ho chiesto alle ragazze di cercare di essere più serene possibile, ho chieto di poter vivere con tranquillità e gioia la rassegna iridata...sarebbe un peccato perdere i match perchè siamo bloccati dalla paura.....se dobbiamo perderli dobbiamo farlo solo se l'avversrio ci sarà stato superiore!!!Oggi andremo tutti assieme a fare il tifo per gli sciabolatori nipponici, cercero' di stare piu' vivino possibile alle ragazze per trasmettere loro, gioia, serenita' e determinazione.
Ciao
Ciao
giovedì 4 novembre 2010
4 novembre 2010
Ciao amici, domani mattina inizierà la gara di fioretto femminile; per noi il primo giorno di gara sarà importantissimo, dovremo essere bravi ad essere pronti ed "attenti" dalla prima stoccata di ogni singolo assalto del girone.Non dovremo e non potremo permetterci di fare l'errore di pensare ad altro, il nostro livello e la nostra storia, in questo momento , non ci permettono distrazioni d'alta quota.Attraverso il duro lavoro,l'impegno, il sacrificio e una profonda passione le ragazze sono tutte riuscite a migliorare la loro posizione nel ranking mondiale;Con questo atteggiamento e con questa mentalità dovremo vivere il nostro campionato del mondo, se lo sapremo fare, avremo vissuto questa esperienza in maniera costruttiva e avremo messo un altro mattone nella nostra casa!!
Ciao amici
Ciao amici
martedì 2 novembre 2010
2 novembre 2010
UDINESE BLOG: Da Tokyo con amore..ma anche da Parigi!
Andrea Magro si trova da una settimana a Parigi per lavorare con le ragazze della 'sua' Nazionale. Non dimentica mai però l'Udinese, il suo amore di sempre. E anche da Parigi ha voluto vedere in diretta la gara di Bari. Una vittoria che lo ha entusiasmato: un sentimento che trasmette pienamente in queste righe scritte di getto a pochi minuti dal fischio finale.
63° o 64° del secondo tempo: 2 a 0 per l'Udinese. Palla al Bari....l'Udinese pressa per riconquistare palla a centrocampo, raddoppia, triplica....quadrupla.....4 giocatori bianconeri attaccano gli spazi e riconquistano la palla!!!!!
Grazie Signor Guidolin è questa la squadra che mi piace ammirare, questa è la squadra che amo!!!!Questà è l'attenzione, questa è la voglia, questa è la continuità!!!!
Non è un caso che i giocatori del reparto difensivo siano stati semplicemente perfetti.....si vede che sono tatticamente e mentalmente stimolati.....si vede che sono "ATTENTI" si vede che le loro qualità sono allenate!!!!!
Che bello vedere una squadra vera una squadra composta da individualità di grande livello che ora giocano tutti per un progetto comune!!! E' un vero piacere aver visto tutti gli uomini attenti ad ogni situazione; la serie positiva non è un caso!!!
Signor Guidolin lei chiedeva continuità, attenzione e personalità...la squadra l'ha accontentata perchè è pronta è allenata durante la settimana a fare ciò da lei e dal suo staff di altissimo livello.
Grazie da un friulano a Parigi.
Mandi
Andrea Magro si trova da una settimana a Parigi per lavorare con le ragazze della 'sua' Nazionale. Non dimentica mai però l'Udinese, il suo amore di sempre. E anche da Parigi ha voluto vedere in diretta la gara di Bari. Una vittoria che lo ha entusiasmato: un sentimento che trasmette pienamente in queste righe scritte di getto a pochi minuti dal fischio finale.
63° o 64° del secondo tempo: 2 a 0 per l'Udinese. Palla al Bari....l'Udinese pressa per riconquistare palla a centrocampo, raddoppia, triplica....quadrupla.....4 giocatori bianconeri attaccano gli spazi e riconquistano la palla!!!!!
Grazie Signor Guidolin è questa la squadra che mi piace ammirare, questa è la squadra che amo!!!!Questà è l'attenzione, questa è la voglia, questa è la continuità!!!!
Non è un caso che i giocatori del reparto difensivo siano stati semplicemente perfetti.....si vede che sono tatticamente e mentalmente stimolati.....si vede che sono "ATTENTI" si vede che le loro qualità sono allenate!!!!!
Che bello vedere una squadra vera una squadra composta da individualità di grande livello che ora giocano tutti per un progetto comune!!! E' un vero piacere aver visto tutti gli uomini attenti ad ogni situazione; la serie positiva non è un caso!!!
Signor Guidolin lei chiedeva continuità, attenzione e personalità...la squadra l'ha accontentata perchè è pronta è allenata durante la settimana a fare ciò da lei e dal suo staff di altissimo livello.
Grazie da un friulano a Parigi.
Mandi
2 novembre 2010
Ciao amici, da Il fatto quotidiano :Agnese Borsellino scrive ai giovani: “Costruite l’Italia di domani”
Riportiamo il testo della lettera inviata dalla vedova del giudice Paolo Borsellino in occasione della consegna del premio intitolato al marito.
Carissimi giovani,
mi rivolgo a voi come ai soli in grado di raccogliere davvero il messaggio che mio marito ha lasciato, un’eredità che oggi, malgrado le terribili verità che stanno mano a mano affiorando sulla morte di mio marito, ha raccolto mio figlio Manfredi, e non, badate, offrendo sterili testimonianze come vittima di una subdola guerra che gli ha tolto quando aveva appena 21 anni il padre, ma come figlio modello, di cui non posso che andare orgogliosa, soprattutto perché, insieme alle sue sorelle, serve quello stesso Stato che non sembra avere avuto la sola colpa di non avere fatto tutto quanto era in suo potere per impedire la morte del padre.
Leggendo con i miei figli (qui in ospedale dove affronto una malattia incurabile con la dignità che la moglie di un grande uomo deve sempre avere) le recenti notizie apparse in questi giorni sui giornali, dopo alcuni momenti di sconforto ho continuato e continuerò a credere e rispettare le istituzioni di questo Paese, perché mi rendo conto che abbiamo il dovere di rispettarle e servirle come mio marito sino all’ultimo ci ha insegnato, non indietreggiando nemmeno un passo di fronte anche al solo sospetto che può avere avuto di essere stato tradito da chi invece avrebbe dovuto fare quadrato attorno a lui.
Io e miei figli non ci sentiamo persone speciali, non lo saremo mai, piuttosto siamo piccolissimi dinanzi la figura di mio marito che ribadisco ancora una volta, anche a molti di voi che non eravate nati l’anno delle stragi, non è voluto sfuggire alla sua condanna a morte, ha donato davvero consapevolmente il dono più grande che Dio ci ha dato.
Io non perdo la speranza in una società più giusta ed onesta, sono anzi convinta che sarete capaci di rinnovare l’attuale classe dirigente e costruire una nuova Italia, l’Italia del domani.
Un caloroso abbraccio a voi tutti
Agnese Borsellino
Riportiamo il testo della lettera inviata dalla vedova del giudice Paolo Borsellino in occasione della consegna del premio intitolato al marito.
Carissimi giovani,
mi rivolgo a voi come ai soli in grado di raccogliere davvero il messaggio che mio marito ha lasciato, un’eredità che oggi, malgrado le terribili verità che stanno mano a mano affiorando sulla morte di mio marito, ha raccolto mio figlio Manfredi, e non, badate, offrendo sterili testimonianze come vittima di una subdola guerra che gli ha tolto quando aveva appena 21 anni il padre, ma come figlio modello, di cui non posso che andare orgogliosa, soprattutto perché, insieme alle sue sorelle, serve quello stesso Stato che non sembra avere avuto la sola colpa di non avere fatto tutto quanto era in suo potere per impedire la morte del padre.
Leggendo con i miei figli (qui in ospedale dove affronto una malattia incurabile con la dignità che la moglie di un grande uomo deve sempre avere) le recenti notizie apparse in questi giorni sui giornali, dopo alcuni momenti di sconforto ho continuato e continuerò a credere e rispettare le istituzioni di questo Paese, perché mi rendo conto che abbiamo il dovere di rispettarle e servirle come mio marito sino all’ultimo ci ha insegnato, non indietreggiando nemmeno un passo di fronte anche al solo sospetto che può avere avuto di essere stato tradito da chi invece avrebbe dovuto fare quadrato attorno a lui.
Io e miei figli non ci sentiamo persone speciali, non lo saremo mai, piuttosto siamo piccolissimi dinanzi la figura di mio marito che ribadisco ancora una volta, anche a molti di voi che non eravate nati l’anno delle stragi, non è voluto sfuggire alla sua condanna a morte, ha donato davvero consapevolmente il dono più grande che Dio ci ha dato.
Io non perdo la speranza in una società più giusta ed onesta, sono anzi convinta che sarete capaci di rinnovare l’attuale classe dirigente e costruire una nuova Italia, l’Italia del domani.
Un caloroso abbraccio a voi tutti
Agnese Borsellino
2 novembre 2010
Ciao amici, un caro saluto da Parigi; che dispiacere , da Italiano, sentirsi fare certe domande......
B: “Meglio le belle ragazze che essere gay”
Associazioni in rivolta: “Omofobia da bar”
“Meglio essere appassionato delle belle ragazze che gay”, ha detto Silvio Berlusconi alla fine del suo intervento al Fiera del ciclo e del motociclo a Rho (Milano). Una frase fuori luogo, senza essere incalzato da nessuna domanda, un’esternazione a freddo a cui rispondono gli esponenti di associazioni di omosessuali.
“Berlusconi ha inaugurato la figura dei puttanieri moralisti”. Ne è convinto Franco Grillini che stigmatizza le parole del premier. Secondo il presidente onorario dell’Arcigay queste battute sono “omofobe, da bar e soprattutto fanno il paio con quelle antisemite dello scorso ottobre”.
L’Italia dei Valori, di cui Grillini è il responsabile per i diritti civili, ha annunciato che andrà a contestare pubblicamente il presidente del Consiglio quando aprirà i lavori della Conferenza sulla famiglia in programma dall’8 al 10 novembre a Milano.
La battuta di Berlusconi “nasconde la sua difficoltà di queste ore sulla vicenda Ruby”, afferma Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia e storico esponente di Arcigay. “Io spero che in questo momento i gay di questo Paese, che siano di destra o di sinistra, abbiano un sussulto, perchè un Presidente del Consiglio di questo tipo non è davvero degno di guidare l’Italia”. Ha poi continuato: “Berlusconi ha voluto lanciare un messaggio molto preciso: credo che abbia voluto ammiccare al maschilismo e al machismo che è sempre presente in questo Paese, e ricordare ai maschi eterosessuali che la pensano in un certo modo che è meglio essere tali invece che omosessuali”. C’è poi un altro aspetto che Mancuso ha voluto sottolineare: “Il premier di un Paese fondatore dell’Europa, che ha votato la Carta di Nizza, è obbligato a combattere ogni tipo di discriminazione tra cui quella per orientamento sessuale”. Una risata fragorosa è la reazione del presidente di Arcigay Paolo Patané che apprende da ilfattoquotidiano.it delle dichiarazioni di Berlusconi: “Verrebbe da rispondere che il buon gusto andrebbe preferito alla banale volgarità. Un machismo che credevamo ormai superato. In realtà il problema è serio, è incredibile come si continui a fare riferimento a persone omosessuali con accezione negativa. In fondo è una conferma: “L’Italia resta il Paese europeo con il più alto tasso di omofobia tra le istituzioni”.
Enrico Oliari, presidente di GayLib, schierata a centro-destra, sembra rassegnato: “Ci siamo abituati alle brutte figure di Berlusconi”, afferma. “La moralità di Berlusconi non ci fa scuola. Il problema non è il tanto machismo, il problema è che queste sono le persone che ci dicono come impostare la famiglia italiana .Ogni volta che chiediamo diritti lui ci dà lezioni su come dovrebbe essere la famiglia, e poi invece va a minorenni”.
Non è la prima volta che Berlusconi incappa in una gaffe nei loro confronti: “Berlusconi ne ha dette diverse. Famosa fu la frase che i gay sono dell’altra parte”, ricorda Oliari sottolineando che l’associazione che preside è di centro-destra: “Berlusconi farebbe meglio a mettersi al passo degli altri leader del centro-destra europei, invece di sparare stupidaggini”
B: “Meglio le belle ragazze che essere gay”
Associazioni in rivolta: “Omofobia da bar”
“Meglio essere appassionato delle belle ragazze che gay”, ha detto Silvio Berlusconi alla fine del suo intervento al Fiera del ciclo e del motociclo a Rho (Milano). Una frase fuori luogo, senza essere incalzato da nessuna domanda, un’esternazione a freddo a cui rispondono gli esponenti di associazioni di omosessuali.
“Berlusconi ha inaugurato la figura dei puttanieri moralisti”. Ne è convinto Franco Grillini che stigmatizza le parole del premier. Secondo il presidente onorario dell’Arcigay queste battute sono “omofobe, da bar e soprattutto fanno il paio con quelle antisemite dello scorso ottobre”.
L’Italia dei Valori, di cui Grillini è il responsabile per i diritti civili, ha annunciato che andrà a contestare pubblicamente il presidente del Consiglio quando aprirà i lavori della Conferenza sulla famiglia in programma dall’8 al 10 novembre a Milano.
La battuta di Berlusconi “nasconde la sua difficoltà di queste ore sulla vicenda Ruby”, afferma Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia e storico esponente di Arcigay. “Io spero che in questo momento i gay di questo Paese, che siano di destra o di sinistra, abbiano un sussulto, perchè un Presidente del Consiglio di questo tipo non è davvero degno di guidare l’Italia”. Ha poi continuato: “Berlusconi ha voluto lanciare un messaggio molto preciso: credo che abbia voluto ammiccare al maschilismo e al machismo che è sempre presente in questo Paese, e ricordare ai maschi eterosessuali che la pensano in un certo modo che è meglio essere tali invece che omosessuali”. C’è poi un altro aspetto che Mancuso ha voluto sottolineare: “Il premier di un Paese fondatore dell’Europa, che ha votato la Carta di Nizza, è obbligato a combattere ogni tipo di discriminazione tra cui quella per orientamento sessuale”. Una risata fragorosa è la reazione del presidente di Arcigay Paolo Patané che apprende da ilfattoquotidiano.it delle dichiarazioni di Berlusconi: “Verrebbe da rispondere che il buon gusto andrebbe preferito alla banale volgarità. Un machismo che credevamo ormai superato. In realtà il problema è serio, è incredibile come si continui a fare riferimento a persone omosessuali con accezione negativa. In fondo è una conferma: “L’Italia resta il Paese europeo con il più alto tasso di omofobia tra le istituzioni”.
Enrico Oliari, presidente di GayLib, schierata a centro-destra, sembra rassegnato: “Ci siamo abituati alle brutte figure di Berlusconi”, afferma. “La moralità di Berlusconi non ci fa scuola. Il problema non è il tanto machismo, il problema è che queste sono le persone che ci dicono come impostare la famiglia italiana .Ogni volta che chiediamo diritti lui ci dà lezioni su come dovrebbe essere la famiglia, e poi invece va a minorenni”.
Non è la prima volta che Berlusconi incappa in una gaffe nei loro confronti: “Berlusconi ne ha dette diverse. Famosa fu la frase che i gay sono dell’altra parte”, ricorda Oliari sottolineando che l’associazione che preside è di centro-destra: “Berlusconi farebbe meglio a mettersi al passo degli altri leader del centro-destra europei, invece di sparare stupidaggini”
giovedì 28 ottobre 2010
28 ottobre 2010
Ciao amici, questa mattina, durante una pausa dell'allenamento chiaccheravo con Okasaki San ( il coordinatore dei responsabili d'arma); gli ho spiegato quanto sia importante per la crescita della struttura tecnica giapponese l'inserimento di figure che ancora non sono previste.Il medico che in competizioni complesse come questa è fondamentale e il tecnico delle armi, altra figura molto importante per la performance dell'atleta.La Federazione Giapponese non ha bisogno di un medico federale perche al centro di preparazione olimpica c'è un vero e proprio ospedale dove tutti gli atleti sono seguiti e monitorati, ma per le competizioni ancora non è previsto.Troppo importante la sua presenza sia per gli aspetti legati alla sua professione sia agli aspetti legali; il fisioterapista(molto importante) non può bastare e non può sostituirsi al medico.Il tecnico delle armi è altrettanto importante per la manutenzione e il controllo del materiale e noi ci siamo trovati troppe volte quest'anno con problemi...figurarsi ad un mondiale!!Non pretendo di arrivare alla perfezione della cura dei dettagli come quando con la squadra italiana portavamo Gianluca Farinelli anche in alcune delicate trasferte, vedi quella asiatica, ma almeno portarlo al mondiale sarebbe per la nostra federazione un bel salto in avanti.Tutti i dettagli strutturali ed organizzativi vanno curati al massimo, pur dovendo lottare con un aspetto molto delicato per la nostra federazione...i soldi. Il budget federale ancora non consente tutto ciò ma è importante capire cosa serve per poi organizzarsi e trovare le risorse.
Ciao
Ciao
mercoledì 27 ottobre 2010
27 ottobre 2010
Ciao amici, da un paio di giorni siamo a Parigi, da ieri bbiamo iniziato ad allenarci al ritmo di una seduta al giorno dalle 9e30 alle 12e30. Siamo ospiti del Racing club di Parigi una polisportiva che comprede scherma, judo, nuoto, atletica e penthatlon. E' una delle società più importanti della capitale francese e per quanto riguarda la sezione della scherma....trasuda di storia e passione!!!la maggior parte dei campioni storici francesi sono nati e cresciuti tra quelle mura; la palestra ha un grande fascino e per noi poterci allenare in un luogo come questo è sicuramente una grande emozione.Nel pomeriggio di ieri siamo andati a vedere la Torre Eiffel e poi a piedi fino ai Campi Elisi per ammirare l'Arco di Trionfo.Parigi è una città molto affascinante.L'allenamento è un classico lavoro di rifinitura dove la lezione serve solo a dare sensazioni positive e gli assalti servono ad attivare attenzione e concentrazione fondamentali per ogni performance sportiva.
Ciao amici, questo pomeriggio...shopping..le giapponesi sono maestre in questo campo!!!
Ciao amici, questo pomeriggio...shopping..le giapponesi sono maestre in questo campo!!!
sabato 23 ottobre 2010
24 ottobre 2010
Ciao amici, questa mattina abbiamo fatto l`ultima lezione , nel pomeriggio faremo un lavoro in piscina e poi domani si vola a Parigi.Bum Bum Chan(Ikeata), Cry chan (Shio),Teacher chan(Yoshizawa), Pino chan (Hirata) e Zombi chan (Mori)vi salutano con affetto.
Ciao
Ciao
mercoledì 20 ottobre 2010
21 ottobre 2010
Ciao amici, sono le 8e30 sono gia` in palestra anche se oggi non c`e` allenamento; riprenderemo domani mattina.Sono qua nel silenzio della sala a cercare di sentire cosa ho dentro, a capire lo stato d`animo che ho in questi giorni.Sono arrivato a Tokio il 18 di gennaio, il 20 ho iniziato a lavorare, il tempo e` volato,ora dopo ora, giorno dopo giorno ho cercato di dare tutto me stesso a queste ragazze a questa Federazione.Spesso tornavo a casa sfinito, ma felice, con la sensazione che avrei voluto piu` tempo, con il desiderio che le giornate non durassero "solo" 24 ore.Con il passare del tempo, il modo di capirci e` diventato piu` scorrevole, le barriere culturali e di pensiero hanno iniziato a cadere ed ora siamo una squadra, unita nel desiderio comune di crescita, siamo un gruppo compatto con le sue vicissitudini, con le sue gioie con le sue delusioni.Per me questi sono giorni "speciali" torno ad un campionato del mondo, lo faccio a Parigi nella culla della scherma mondiale in una terra che ci ha sempre insegnato come si organizza la scherma(...a noi italiani un po` ci rode...ma negli anni ci siamo divertiti ,spesso e volentieri, a battere i cugini ad avere la meglio in pedana su una struttura piu` forte piu` potente della nostra), torno con grandi emozioni e con sensazioni contrastanti....tornero` a vivere quel profumo intenso dell`emozione pura, tornero` a sentire il mio cuore battere forte quando saro` a bordo pedana ad accompagnare le Nostre atlete, tornero` a vivere la gioia di essere tutt`uno con chi sta in pedana,nei momenti difficili e,spero, nella condivisione della gioia.Dovro` cercare di "limitare" e "controllare" cio` che ho dentro, dovro` essere bravo a ricordare chi siamo, quello che abbiamo fatto e quello che e` il Nostro percorso.I sogni esistono, e per quanto mi riguarda, io sono una persona molto fortunata; perche` ho avuto ,spesso, la fortuna di vederli realizzare, ma so che ci vuole tanto tempo e tanta pazienza.Molte sono le componenti che si devono incastrare per arrivare a "vivere" emozioni forti, e noi siamo solo all`inizio di questo puzzle.Sara` per me,allo stesso tempo, bello e difficile affrontare i mostri sacri della scherma mondiale; durante l`anno con le ragazze nipponiche abbiamo avuto la fortuna e il piacere di incontrare tutte le piu` forti schermitrici del mondo....ma il mondiale e` un`altra cosa....quando si spengono le luci, sulle pedane colorate e la musica accompagna la voce dello speaker...il cuore va in tumulto e in pochi minuti tutto il lavoro deve uscire per magia dalla mano e dalla mente dell`atleta.Ma ora, qui, nel silenzio della sala, so che alle pedane colorate ci arriveremo solo se supereremo i gironi e l`assalto di qualificazione, alle pedane colorate ci arriveremo solo se saremo cosi` bravi da superare il primo giorno di gara.Questo dovra` essere il Nostro primo obiettivo, concentrarci su una cosa alla volta, non pensare a cio` che ci potrebbe essere dopo, ma dare tutto cio` che abbiamo dentro dalla prima stoccata del girone, lontano dalle luci, lontano dai colori e dallo speaker, ma dentro le nostre emozioni, dentro tutto cio` che abbiamo costruito fino ad ora.Se faremo tutto cio` avremo onorato il nostro impegno e la nostra passione, se faremo tutto cio` saremo in pace con la nostra coscenza e saremo felici ed orgogliosi di Noi stessi.
Ciao
Ciao
21 ottobre 2010
Caro Saviano, sulla libertà non tratto"
di PAOLO GARIMBERTI
Paolo Garimberti, presidente della Rai
Caro Saviano,
rispondo volentieri alla sua lettera 1 e Le dico subito, in estrema sintesi, come la penso: io sulla libertà non tratto. Ho vissuto un lungo periodo della mia vita in un Paese in cui la libertà non c'era, quell'Unione Sovietica che non esiste più. So dunque molto bene che cosa significa scontrarsi quotidianamente con chi tenta di mettere in gabbia la tua libertà.
Sulla libertà non trattavo in Unione Sovietica e non tratto nemmeno in Rai. Mi approprio di una citazione famosa: anche se non condivido la tua opinione farò di tutto perché tu possa esprimerla. Questo è il mio convincimento, perché il pluralismo si fa aggiungendo voci e non sottraendone. E la Rai deve saper accogliere tutte le voci. Libertà dunque è poter scegliere ma libertà vuol dire anche e soprattutto responsabilità, non quella faziosità che non rispetta la pluralità delle opinioni, che è il sale della democrazia. E di questa libertà mi faccio garante e per questo confido che, superati i problemi, Lei e Fabio Fazio saprete liberamente confezionare un programma di qualità rispettoso dei principi cardine del Servizio Pubblico che sono, tra gli altri, imparzialità, pluralismo e rispetto della persona.
Quanto alle sue osservazioni sui problemi avuti e gli ostacoli incontrati spero, e non può essere altrimenti, che siano solo lo specchio di una tendenza al ritardo che, lo dico senza mezzi termini, non mi piace per niente. E' chiaro a tutti, perché è scritto nella legge e nello statuto Rai, che né il Presidente né i Consiglieri di amministrazione possono intervenire direttamente nella gestione operativa dell'Azienda che è demandata al Direttore Generale. Ma di questa tendenza al ritardo, di questo andazzo, ho già parlato in Cda perché finisce per generare polemiche a lettura politica che ci fanno finire sui giornali e danneggiano l'immagine della Rai. Quando non rischia addirittura di incidere economicamente.
La mia Rai ideale è un'azienda normale, che sui giornali ci finisce una volta l'anno, magari quando presenta il bilancio, come tutte le società per azioni. E, come industria culturale, ogni volta che c'è una qualche iniziativa o trasmissione meritoria. Buon lavoro, dunque, Saviano, a Lei e Fabio e a tutti quelli che lavorano per il successo di quest'azienda.
Paolo Garimberti
di PAOLO GARIMBERTI
Paolo Garimberti, presidente della Rai
Caro Saviano,
rispondo volentieri alla sua lettera 1 e Le dico subito, in estrema sintesi, come la penso: io sulla libertà non tratto. Ho vissuto un lungo periodo della mia vita in un Paese in cui la libertà non c'era, quell'Unione Sovietica che non esiste più. So dunque molto bene che cosa significa scontrarsi quotidianamente con chi tenta di mettere in gabbia la tua libertà.
Sulla libertà non trattavo in Unione Sovietica e non tratto nemmeno in Rai. Mi approprio di una citazione famosa: anche se non condivido la tua opinione farò di tutto perché tu possa esprimerla. Questo è il mio convincimento, perché il pluralismo si fa aggiungendo voci e non sottraendone. E la Rai deve saper accogliere tutte le voci. Libertà dunque è poter scegliere ma libertà vuol dire anche e soprattutto responsabilità, non quella faziosità che non rispetta la pluralità delle opinioni, che è il sale della democrazia. E di questa libertà mi faccio garante e per questo confido che, superati i problemi, Lei e Fabio Fazio saprete liberamente confezionare un programma di qualità rispettoso dei principi cardine del Servizio Pubblico che sono, tra gli altri, imparzialità, pluralismo e rispetto della persona.
Quanto alle sue osservazioni sui problemi avuti e gli ostacoli incontrati spero, e non può essere altrimenti, che siano solo lo specchio di una tendenza al ritardo che, lo dico senza mezzi termini, non mi piace per niente. E' chiaro a tutti, perché è scritto nella legge e nello statuto Rai, che né il Presidente né i Consiglieri di amministrazione possono intervenire direttamente nella gestione operativa dell'Azienda che è demandata al Direttore Generale. Ma di questa tendenza al ritardo, di questo andazzo, ho già parlato in Cda perché finisce per generare polemiche a lettura politica che ci fanno finire sui giornali e danneggiano l'immagine della Rai. Quando non rischia addirittura di incidere economicamente.
La mia Rai ideale è un'azienda normale, che sui giornali ci finisce una volta l'anno, magari quando presenta il bilancio, come tutte le società per azioni. E, come industria culturale, ogni volta che c'è una qualche iniziativa o trasmissione meritoria. Buon lavoro, dunque, Saviano, a Lei e Fabio e a tutti quelli che lavorano per il successo di quest'azienda.
Paolo Garimberti
20 ottobre 2010
LA LETTERA
"Caro Garimberti,cosi` non andiamo in onda"
di ROBERTO SAVIANO
Caro presidente Rai, una dichiarazione del direttore generale Masi assicura che Vieni via con me andrà in onda senza problemi. Purtroppo non è vero. La favola sui compensi "astronomici" degli ospiti - agitata dai vertici Rai - è appunto, una favola, un ultimo pretesto per metterci i bastoni tra le ruote. Tutte le persone che abbiamo invitato si sono dette pronte a dimezzare i loro compensi e persino a intervenire gratis, pur di partecipare al nostro progetto: eppure, oggi, a meno di tre settimane dalla prima puntata nessuno dei loro contratti è stato ancora firmato.
Ma a parte il fatto che sarebbe ingiusto chiedere a chiunque di lavorare gratuitamente, la verità è che i soldi non c'entrano: anche perché Vieni via con me sarebbe comunque un grande affare per la Rai, viste le cifre a cui sono stati già venduti gli spazi pubblicitari. Il danno economico per la tv di Stato sarebbe cancellarlo.
La Rai ha fatto di tutto in questi mesi per boicottare il nostro lavoro: ci hanno ridotto lo studio, gli attori, gli ospiti, hanno tentato di tagliare le puntate da quattro a due, ci hanno messo in programma prima contro le partite di coppa e poi contro Il Grande fratello. Nel continuo braccio di ferro con l'azienda abbiamo avuto al nostro fianco solo la direzione di Raitre. Alla fine è stato chiaro, ci troviamo di fronte ad un paradosso: un editore che, non avendo la forza per bocciare una trasmissione, fa di tutto per farla andare male, per ridurne al minimo l'audience e costringerla in una nicchia dove non dà più fastidio. Noi avremmo voluto fare un programma ambizioso, di qualità, con ospiti importanti e destinato ad un grande pubblico per raccontare un'Italia che raramente appare in tv. Volevamo parlare di macchina del fango, di mafia e politica, di come funzionano i voti di scambio, delle bugie sul terremoto, del business dei rifiuti: guarda caso, quando i dirigenti Rai hanno conosciuto la scaletta delle trasmissioni, tutto è diventato più difficile. È allora evidente che sono i contenuti della trasmissione a fare paura: ma sui contenuti nessuno di noi è disposto a trattare, sono la nostra libertà.
In questo clima, con un editore che rema contro, e che fa di tutto per ridurre mezzi, spazio, possibilità, non possiamo né vogliamo lavorare. Non ci sono la condizioni per andare in onda. I vertici dell'azienda hanno fatto di tutto per dimostrarci di non volere Vieni via con me. La Rai dimostri che non è così, se ne è capace. Caro presidente, ci dica con chiarezza se questo programma si può fare liberamente, oppure no.
"Caro Garimberti,cosi` non andiamo in onda"
di ROBERTO SAVIANO
Caro presidente Rai, una dichiarazione del direttore generale Masi assicura che Vieni via con me andrà in onda senza problemi. Purtroppo non è vero. La favola sui compensi "astronomici" degli ospiti - agitata dai vertici Rai - è appunto, una favola, un ultimo pretesto per metterci i bastoni tra le ruote. Tutte le persone che abbiamo invitato si sono dette pronte a dimezzare i loro compensi e persino a intervenire gratis, pur di partecipare al nostro progetto: eppure, oggi, a meno di tre settimane dalla prima puntata nessuno dei loro contratti è stato ancora firmato.
Ma a parte il fatto che sarebbe ingiusto chiedere a chiunque di lavorare gratuitamente, la verità è che i soldi non c'entrano: anche perché Vieni via con me sarebbe comunque un grande affare per la Rai, viste le cifre a cui sono stati già venduti gli spazi pubblicitari. Il danno economico per la tv di Stato sarebbe cancellarlo.
La Rai ha fatto di tutto in questi mesi per boicottare il nostro lavoro: ci hanno ridotto lo studio, gli attori, gli ospiti, hanno tentato di tagliare le puntate da quattro a due, ci hanno messo in programma prima contro le partite di coppa e poi contro Il Grande fratello. Nel continuo braccio di ferro con l'azienda abbiamo avuto al nostro fianco solo la direzione di Raitre. Alla fine è stato chiaro, ci troviamo di fronte ad un paradosso: un editore che, non avendo la forza per bocciare una trasmissione, fa di tutto per farla andare male, per ridurne al minimo l'audience e costringerla in una nicchia dove non dà più fastidio. Noi avremmo voluto fare un programma ambizioso, di qualità, con ospiti importanti e destinato ad un grande pubblico per raccontare un'Italia che raramente appare in tv. Volevamo parlare di macchina del fango, di mafia e politica, di come funzionano i voti di scambio, delle bugie sul terremoto, del business dei rifiuti: guarda caso, quando i dirigenti Rai hanno conosciuto la scaletta delle trasmissioni, tutto è diventato più difficile. È allora evidente che sono i contenuti della trasmissione a fare paura: ma sui contenuti nessuno di noi è disposto a trattare, sono la nostra libertà.
In questo clima, con un editore che rema contro, e che fa di tutto per ridurre mezzi, spazio, possibilità, non possiamo né vogliamo lavorare. Non ci sono la condizioni per andare in onda. I vertici dell'azienda hanno fatto di tutto per dimostrarci di non volere Vieni via con me. La Rai dimostri che non è così, se ne è capace. Caro presidente, ci dica con chiarezza se questo programma si può fare liberamente, oppure no.
martedì 19 ottobre 2010
19 ottobre 2010
Ciao amici, sono tornato nella mia casetta giapponese; ho sistemato i bagagli, fatto il bucato, e pulito l'appartamento..ora aspetto un pò per andare a dormire, anche se sono molto stanco, per evitere domani mattina alle quattro di essere sveglio..il fuso orario è sempre un pò pesantino i primi giorni.
Domani e dopodomani le ragazze saranno libere e, quasi tutte, hanno approfittato per tornarsene a casa dai genitori e dai fidanzati. Il 22, 23 e 24 lavoreremo in maniera tranquilla e rilassata e poi il 25 partiremo per Parigi, dove svolgeremo l'ultima settimana di allenamento prima dei campionati del mondo.
Ciao a presto
Domani e dopodomani le ragazze saranno libere e, quasi tutte, hanno approfittato per tornarsene a casa dai genitori e dai fidanzati. Il 22, 23 e 24 lavoreremo in maniera tranquilla e rilassata e poi il 25 partiremo per Parigi, dove svolgeremo l'ultima settimana di allenamento prima dei campionati del mondo.
Ciao a presto
domenica 17 ottobre 2010
17 ottobre 2010
Blog di Repubblica.it» Tempo Reale
di Vittorio Zucconi
Saluto a Mandelbrot
Apprendo solo ora che Benoit Mandelbrot è morto giovedi scorso. Evidentemente, la notizia che uno dei grandi matematici del secolo se n’è andato non importa gran che ai media, che pure sono sempre pronti a gettarsi sull’ultimo gossip.
E dire che la novità introdotta da Mandelbrot nella matematica del Novecento era arrivata anche alla gente comune, fino a catturarne l’immaginario. Si tratta, infatti, dei famosi frattali: di quei letterali “oggetti fratturati”, cioè, che consistono in una figura le cui parti la riproducono interamente in scala più piccola. E’ stata proprio questa sorta di mise en abyme, a rendere tali oggetti popolari non solo nella grafica computerizzata, ma anche nei poster e sulle magliette.
In realtà, non è stato Mandelbrot a scoprire i frattali: i primi esempi risalgono a fine Ottocento, e uno dei più famosi è la cosiddetta curva di Peano, che copre interamente il piano. Ma è stato lui a introdurre la parola “frattali”, e a far diventare il loro studio uno dei campi più intriganti della matematica. In particolare, grazie al famoso insieme di Mandelbrot, i cui anfratti riproducono un’infinita varietà di forme e costituiscono una sorta di catalogo universale di tutti i frattali.
Per qualche tempo i frattali sono stati considerati delle semplici curiosità, e il loro profeta un matematico un po’ marginale. Ma oggi sono stati pienamente rivalutati, e almeno due medaglie Fields (l’analogo del premio Nobel per la matematica) sono state assegnate per ricerche legate all’insieme di Mandelbrot. La prima a Jean Christophe Yoccoz, nel 1994, per aver dimostrato che quell’insieme è fatto tutto d’un pezzo, e non di pezzi isolati. La seconda a Curtis McCullen, nel 1998, per aver individuato in esso un sottoinsieme di punti significativi per lo studio dei sistemi dinamici.
Mandelbrot era molto orgoglioso di questi riconoscimenti, che considerava in parte un tributo tardivo al valore del suo lavoro. Ma gli piaceva continuare a descriversi come un cavaliere solitario nelle praterie della matematica, alla scoperta di aree selvagge da conquistare. Ad esempio, negli ultimi anni si era dedicato a pubblicizzare le sue ricerche su Il disordine dei mercati (Einaudi, 2005), nelle quali applicava la teoria dei frattali all’economia, per lo sconforto degli economisti classici.
Quando venne al primo Festival di Matematica di Roma, nel 2007, il pubblico era talmente numeroso che dovemmo riservargli la sala maggiore dell’Auditorium. Due anni dopo tornò per il prologo del terzo Festival, a New York, e ricordo che un ascoltatore mi disse stupito che non sapeva fosse ancora vivo: nel senso che ormai era un mostro sacro, di quelli che si pensa appartengano alla storia del passato, e non alla cronaca del presente.
Ma Mandelbrot apparteneva veramente alla storia, in generale, e non solo a quella della matematica. Parlare con lui era come ripercorrere l’intero secolo, attraverso gli innumerevoli aneddoti che lui amava raccontare senza posa. E di cose da raccontare ne aveva tante, un ebreo polacco emigrato in Francia da bambino nel 1936, che era poi vissuto di qua e di là dell’Atlantico. Anche negli ultimi anni, se solo si lasciava passare qualche tempo senza scrivergli, si doveva poi iniziare un’affannosa ricerca per localizzarlo, nell’ultimo laboratorio dove il vagabondo della ricerca si era spostato, spesso cambiando indirizzo di mail.
Qualche anno fa, al Festival della Scienza di Genova, mi aveva detto che era preoccupato per le sue memorie, che ormai stavano assumendo dimensioni gigantesche. E alla mia domanda, su quanti volumi sarebbero stati, aveva risposto: “Dipende da quanto resisterò alla tentazione di filosofare. Perché se, ad esempio, mi metto a disquisire sul ruolo degli outsider nella storia della scienza, già quello potrebbe diventare un libro. Ma per ora non penso al numero dei volumi: mi preoccuperò dei ponti quando arriverò al fiume”. Chissà a che punto era arrivato giovedì, quando è giunto per lui il momento di traghettare il grande fiume.
di Vittorio Zucconi
Saluto a Mandelbrot
Apprendo solo ora che Benoit Mandelbrot è morto giovedi scorso. Evidentemente, la notizia che uno dei grandi matematici del secolo se n’è andato non importa gran che ai media, che pure sono sempre pronti a gettarsi sull’ultimo gossip.
E dire che la novità introdotta da Mandelbrot nella matematica del Novecento era arrivata anche alla gente comune, fino a catturarne l’immaginario. Si tratta, infatti, dei famosi frattali: di quei letterali “oggetti fratturati”, cioè, che consistono in una figura le cui parti la riproducono interamente in scala più piccola. E’ stata proprio questa sorta di mise en abyme, a rendere tali oggetti popolari non solo nella grafica computerizzata, ma anche nei poster e sulle magliette.
In realtà, non è stato Mandelbrot a scoprire i frattali: i primi esempi risalgono a fine Ottocento, e uno dei più famosi è la cosiddetta curva di Peano, che copre interamente il piano. Ma è stato lui a introdurre la parola “frattali”, e a far diventare il loro studio uno dei campi più intriganti della matematica. In particolare, grazie al famoso insieme di Mandelbrot, i cui anfratti riproducono un’infinita varietà di forme e costituiscono una sorta di catalogo universale di tutti i frattali.
Per qualche tempo i frattali sono stati considerati delle semplici curiosità, e il loro profeta un matematico un po’ marginale. Ma oggi sono stati pienamente rivalutati, e almeno due medaglie Fields (l’analogo del premio Nobel per la matematica) sono state assegnate per ricerche legate all’insieme di Mandelbrot. La prima a Jean Christophe Yoccoz, nel 1994, per aver dimostrato che quell’insieme è fatto tutto d’un pezzo, e non di pezzi isolati. La seconda a Curtis McCullen, nel 1998, per aver individuato in esso un sottoinsieme di punti significativi per lo studio dei sistemi dinamici.
Mandelbrot era molto orgoglioso di questi riconoscimenti, che considerava in parte un tributo tardivo al valore del suo lavoro. Ma gli piaceva continuare a descriversi come un cavaliere solitario nelle praterie della matematica, alla scoperta di aree selvagge da conquistare. Ad esempio, negli ultimi anni si era dedicato a pubblicizzare le sue ricerche su Il disordine dei mercati (Einaudi, 2005), nelle quali applicava la teoria dei frattali all’economia, per lo sconforto degli economisti classici.
Quando venne al primo Festival di Matematica di Roma, nel 2007, il pubblico era talmente numeroso che dovemmo riservargli la sala maggiore dell’Auditorium. Due anni dopo tornò per il prologo del terzo Festival, a New York, e ricordo che un ascoltatore mi disse stupito che non sapeva fosse ancora vivo: nel senso che ormai era un mostro sacro, di quelli che si pensa appartengano alla storia del passato, e non alla cronaca del presente.
Ma Mandelbrot apparteneva veramente alla storia, in generale, e non solo a quella della matematica. Parlare con lui era come ripercorrere l’intero secolo, attraverso gli innumerevoli aneddoti che lui amava raccontare senza posa. E di cose da raccontare ne aveva tante, un ebreo polacco emigrato in Francia da bambino nel 1936, che era poi vissuto di qua e di là dell’Atlantico. Anche negli ultimi anni, se solo si lasciava passare qualche tempo senza scrivergli, si doveva poi iniziare un’affannosa ricerca per localizzarlo, nell’ultimo laboratorio dove il vagabondo della ricerca si era spostato, spesso cambiando indirizzo di mail.
Qualche anno fa, al Festival della Scienza di Genova, mi aveva detto che era preoccupato per le sue memorie, che ormai stavano assumendo dimensioni gigantesche. E alla mia domanda, su quanti volumi sarebbero stati, aveva risposto: “Dipende da quanto resisterò alla tentazione di filosofare. Perché se, ad esempio, mi metto a disquisire sul ruolo degli outsider nella storia della scienza, già quello potrebbe diventare un libro. Ma per ora non penso al numero dei volumi: mi preoccuperò dei ponti quando arriverò al fiume”. Chissà a che punto era arrivato giovedì, quando è giunto per lui il momento di traghettare il grande fiume.
17 ottobre 2010
Ciao amici, un saluto da Mosbach, ecco la classifica delle prime 16 dell'Open tedesco:
1. GER ZACKE Martina
2. JPN ICHIKAWA Michiko
3. GER GOLUBYTSKYI Carolin
3. JPN IKEHATA Kanae
5. GER BINGENHEIMER Sandra
6. GER SAUER Anne
7. GER SCHULT Katharina
8. JPN MORI Yuki
9. GER MERKL Larissa
10. JPN NISHIOKA Shiho
11. GER SCHÄFER Anna
12. JPN HIRATA Kyomi
13. GER GRUBE Melanie
14. JPN YOSHIZAWA Chie
15. BEL GROSLAMBERT Julie
16. GER FENGER Hannah
Sono molto contento della prova delle ragazze giapponesi. Si è trattato , per la nostra squadra, di un ottimo allenamento a Tauber e di una bella esperienza in questo torneo tedesco.Il nostro processo di apprendimento continua ed ora ci attendono i campionati del mondo di parigi.Andremo in Francia, sereni , felici di aver lavorato bene e consci di essere migliorati.Per la nostra squadra il mondiale parigino non sarà che un'altra tappa del nostro percorso, una tappa bellissima ed entusiasmante che andremo a vivere con serenità e consapevolezza del nostro ruolo.Abbiamo lavorato tanto, e mi sento di dire "bene"; in 9 mesi di conoscenza abbiamo costruito qualcosa di importante, la fiducia reciproca e questo ci fa vivere questa esperienza sportiva con grande felicità!!Sono contento della performance tecnica di tutte le ragazze, domani rientreremo a Tokio per ultimare questo periodo di allenamento e poi a Parigi a respirare l'aria del grande evento, a godersi la possibilità di incontrarsi sulla pedana con la crema mondiale.
Ciao amici
1. GER ZACKE Martina
2. JPN ICHIKAWA Michiko
3. GER GOLUBYTSKYI Carolin
3. JPN IKEHATA Kanae
5. GER BINGENHEIMER Sandra
6. GER SAUER Anne
7. GER SCHULT Katharina
8. JPN MORI Yuki
9. GER MERKL Larissa
10. JPN NISHIOKA Shiho
11. GER SCHÄFER Anna
12. JPN HIRATA Kyomi
13. GER GRUBE Melanie
14. JPN YOSHIZAWA Chie
15. BEL GROSLAMBERT Julie
16. GER FENGER Hannah
Sono molto contento della prova delle ragazze giapponesi. Si è trattato , per la nostra squadra, di un ottimo allenamento a Tauber e di una bella esperienza in questo torneo tedesco.Il nostro processo di apprendimento continua ed ora ci attendono i campionati del mondo di parigi.Andremo in Francia, sereni , felici di aver lavorato bene e consci di essere migliorati.Per la nostra squadra il mondiale parigino non sarà che un'altra tappa del nostro percorso, una tappa bellissima ed entusiasmante che andremo a vivere con serenità e consapevolezza del nostro ruolo.Abbiamo lavorato tanto, e mi sento di dire "bene"; in 9 mesi di conoscenza abbiamo costruito qualcosa di importante, la fiducia reciproca e questo ci fa vivere questa esperienza sportiva con grande felicità!!Sono contento della performance tecnica di tutte le ragazze, domani rientreremo a Tokio per ultimare questo periodo di allenamento e poi a Parigi a respirare l'aria del grande evento, a godersi la possibilità di incontrarsi sulla pedana con la crema mondiale.
Ciao amici
venerdì 15 ottobre 2010
14 ottobre 2010
LA LIBERTA` GIORGIO GABER
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un’avventura.
Sempre libero e vitale
fa l’amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l’entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione
Che meravigliosa canzone , che attualita` incredibile!!!!
Ciao
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un’avventura.
Sempre libero e vitale
fa l’amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l’entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione
Che meravigliosa canzone , che attualita` incredibile!!!!
Ciao
giovedì 14 ottobre 2010
14 0ttobre 2010
Ciao, voglio dire grazie ad Irene Di Transo, grazie per il tuo gesto, grazie per la semplicita`con la quale mi hai comunicato la tua gratitudine, cara Irene sei una persona "ricca" possiedi una dote rara, quella del ricordo!!
Ciao e in bocca al lupo
Ciao e in bocca al lupo
mercoledì 13 ottobre 2010
13 ottobre 2010
Homepage > BLOG di Gianfranco Mascia
Blog | di Gianfranco Mascia
13 ottobre 2010
Annozero: telespettatori in sciopero
Mauro Masi è l’esecutore. Capire chi sia il mandante non è difficile. Basta rileggersi i testi delle telefonate che in questi mesi sono circolate tra lui e Berlusconi.
E così la televisione pubblica mostra il suo lato oscuro censurando e mettendo il bavaglio, rispondendo prontamente ai diktat del principe irrequieto e evidenziando quanto sia condizionata dalla politica e dalla casta che ci governa.
Per fortuna esiste ancora un’isola felice, dove poter ancora esercitare la libertà di informazione, senza seguire i capricci di nessuno e con la consapevolezza che la circolazione delle idee e il pluralismo sono un valore aggiunto e non certo un ostacolo.
Sto parlando della Rete. Proprio in questi spazi sono maturate due iniziative che – in vista della sospensione di Annozero – diffonderemo nelle prossime settimane.
La prima è lo sciopero dei telespettatori nei giorni 21 e 28 ottobre. Il Popolo Viola ha lanciato questo momento di presa di coscienza individuale perché ritiene che la sospensione inflitta ad AnnoZero e a Michele Santoro dalla direzione generale della Rai sia solo l’ennesimo inaccettabile attacco alla libertà d’informazione perpetrato dal Governo. Per questo invita tutti i cittadini che hanno a cuore il pluralismo e la libertà a tenere le televisioni spente dalle 6 alle 24, per ribadire che i diritti alla critica e al dissenso sono valori fondamentali della Democrazia.
Con la seconda iniziativa vogliamo sopperire alla mancanza di libera circolazione dell’informazione nella tv pubblica, con la “Staffetta Web dell’Informazione Libera”: durante i giorni dello sciopero chiederemo a siti, blog e portali web di riempire parte di un palinsesto mettendo a disposizione il proprio indirizzo, per mandare in onda le puntate di Annozero già realizzate in questa stagione. Ciascuno occuperà un’ora trasmettendo dal suo indirizzo web, per poi collegarsi con il successivo e così via per entrambe le giornate.
Due modi per ribadire alcuni semplici concetti: il valore della intelligenza collettiva che si mette all’opera per difendere i principi della nostra Costituzione; la forza del web e delle connessioni; la necessità di reagire con gesti concreti e scelte di presa di coscienza individuale a tutte le censure.
Blog | di Gianfranco Mascia
13 ottobre 2010
Annozero: telespettatori in sciopero
Mauro Masi è l’esecutore. Capire chi sia il mandante non è difficile. Basta rileggersi i testi delle telefonate che in questi mesi sono circolate tra lui e Berlusconi.
E così la televisione pubblica mostra il suo lato oscuro censurando e mettendo il bavaglio, rispondendo prontamente ai diktat del principe irrequieto e evidenziando quanto sia condizionata dalla politica e dalla casta che ci governa.
Per fortuna esiste ancora un’isola felice, dove poter ancora esercitare la libertà di informazione, senza seguire i capricci di nessuno e con la consapevolezza che la circolazione delle idee e il pluralismo sono un valore aggiunto e non certo un ostacolo.
Sto parlando della Rete. Proprio in questi spazi sono maturate due iniziative che – in vista della sospensione di Annozero – diffonderemo nelle prossime settimane.
La prima è lo sciopero dei telespettatori nei giorni 21 e 28 ottobre. Il Popolo Viola ha lanciato questo momento di presa di coscienza individuale perché ritiene che la sospensione inflitta ad AnnoZero e a Michele Santoro dalla direzione generale della Rai sia solo l’ennesimo inaccettabile attacco alla libertà d’informazione perpetrato dal Governo. Per questo invita tutti i cittadini che hanno a cuore il pluralismo e la libertà a tenere le televisioni spente dalle 6 alle 24, per ribadire che i diritti alla critica e al dissenso sono valori fondamentali della Democrazia.
Con la seconda iniziativa vogliamo sopperire alla mancanza di libera circolazione dell’informazione nella tv pubblica, con la “Staffetta Web dell’Informazione Libera”: durante i giorni dello sciopero chiederemo a siti, blog e portali web di riempire parte di un palinsesto mettendo a disposizione il proprio indirizzo, per mandare in onda le puntate di Annozero già realizzate in questa stagione. Ciascuno occuperà un’ora trasmettendo dal suo indirizzo web, per poi collegarsi con il successivo e così via per entrambe le giornate.
Due modi per ribadire alcuni semplici concetti: il valore della intelligenza collettiva che si mette all’opera per difendere i principi della nostra Costituzione; la forza del web e delle connessioni; la necessità di reagire con gesti concreti e scelte di presa di coscienza individuale a tutte le censure.
13 ottobre 2010
SOSPESO ANNO ZERO.................!!!!!!!!!!!!!!
POVERA ITALIA.......SEMPRE PEGGIO!!!!!!!!!!!!!
ROMA - Dieci giorni di sospensione e di mancata retribuzione a partire da lunedì 18 ottobre. Sanzioni comunicate per lettera, consegnata questa mattina a Michele Santoro dall'azienda dopo il richiamo della direzione generale per la puntata d'apertura di Annozero. Un provvedimento disciplinare in nessun modo "considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica" si affretta a chiarire Mauro Masi, dopo le immediate reazioni alla notizia. Ma Santoro attacca, annunciando che "reagirà con tutte le forze e in ogni sede", e denuncia un "provvedimento di gravità inaudita, ad personam". Immediate le reazione politiche con l'opposizione (ma anche i finiani) che si scagliano contro Masi. E con il popolo viola che annuncia una mobilitazione per il giornalista.
La tensione fra Santoro e la direzione era nuovamente salita dopo l'affondo del conduttore durante la prima puntata della stagione contro il direttore generale (l'ormai famoso "vaffan'bicchiere"), in seguito al quale lo stesso dg aveva portato il caso in Consiglio 1 e si era riservato di avviare tempestive azioni disciplinari contro Santoro. La puntata di domani andrà comunque regolarmente in onda.
I motivi della sanzione. Le violazioni, secondo il direttore generale, sono "l'uso del mezzo televisivo a fini personali; un attacco diretto e gratuitamente offensivo al dg per una circolare a garanzia dell'equilibrio all'interno dei programmi di approfondimento informativo, che è stata approvata dal Cda". "Nessuna censura - continua Masi -, nessun attentato alla libertà d'informazione". E nessun accanimento: "Non esistono dipendenti più uguali degli altri o zone franche all'interno delle quali sia possibile garantirsi il diritto all'impunità, tanto più quando si arriva a insultare il capoazienda in diretta televisiva con una modalità di contenuti ed espressioni che crea un caso che non ha precedenti al mondo".
Santoro: "Gravità inaudita". Durissima la reazione del conduttore, che ha immediatamente risposto con un'altra lettera al presidente e al Consiglio d'amministrazione della Rai. "Il provvedimento disciplinare assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, è di una gravità inaudita e, contro di esso, reagirò con tutte le mie forze in ogni sede. Ritengo, tuttavia - aggiunge Santoro - che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa 'punizione esemplare', debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal direttore generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Una punizione nei miei confronti si trasforma così in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai. E "spezza le gambe ad un programma di grandissimo successo", aggiunge, "già sottoposto ad una partenza ad ostacoli". Un vero e proprio "attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità".
Il Cda. Da Masi prende le distanze Paolo Garimberti. Secondo il presidente della Rai si tratta di "un provvedimento di esclusiva sua responsabilità, che ho appreso come gli altri dalle agenzie. E' quasi superfluo dire che non lo condivido perché, al di là di altre considerazioni, lo trovo manifestamente sproporzionato". La sospensione di Santoro è una decisione sbagliata ed abnorme, secondo i consiglieri di minoranza Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten. Per loro lo stop di Masi al conduttore di Annozero "conferma, come era già emerso dalle intercettazioni di trani, la sua volontà di assecondare le pressioni politiche esterne per chiudere la trasmissione di Santoro".
Le reazioni. Non si sono fatte attendere le reazioni. Una decisione "sconcertante", dice Pierluigi Bersani, segretario del Pd. Una vicenda, prosegue il leader democratico, che dimostra la necessità di un intervento che, pur preservando la natura pubblica della Rai, la liberi dai vincoli politici. "E' ora che la Rai diventi una azienda normale, con un clima positivo e normale e in cui si valorizzino le professionalita", dice. Per Vincenzo Vita, senatore del Pd e componente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Santoro è un "capro espiatorio", mentre Paolo Gentiloni parla di un'enorme problema Masi in Rai.
L'Italia dei Valori chiede le immediate dimissioni di Masi: "La sospensione è la conferma che l'ordine impartito da Palazzo Chigi sulle epurazioni delle voci libere e sulla censura nei confronti delle opposizioni definite scomode è arrivato a destinazione", dice Antonio Di Pietro, annunciando anche la convocazione urgente della Commissione di vigilanza Rai per affrontare il caso. Anche Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci-Federazione della Sinistra, chiede le dimissioni di Masi, mentre per Nichi Vendola, di Sinistra ecologia e libertà, la sanzione contro Santoro è "accanimento terapeutico" contro le voci scomode. Per i Verdi "la sospensione è un atto di fascismo puro".
Il centrodestra. E se Giorgio Lainati (Pdl), vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai, giustifica la sanzione disciplinare, i finiani difendono il conduttore. Per Italo Bocchino, "se a Santoro sono stati dati 10 giorni di sospensione, Minzolini ne merita 30.
Fnsi e popolo viola. Franco Siddi, segretario nazionale della Federazione stampa italiana, parla di un vero e proprio "sasso in bocca" alla trasmissione e di sequestro della libertà di informare senza essere omologati. A questo punto, "la Rai non è più un servizio pubblico", dice. L'associazione Articolo 21 e il Popolo viola chiamano alla mobilitazione: "Nei giorni di giovedì 21 e giovedì 28 ottobre invitiamo tutti i cittadini che hanno a cuore il pluralismo e la libertà a tenere le televisioni spente dalle 6 alle 24 per ribadire che i diritti alla critica e al dissenso sono valori fondamentali della democrazia".
Masi replica alle critiche. "Sento parlare da varie parti di sanzione sproporzionata. Questo verrà valutato nelle sedi competenti. Al riguardo osservo che ho applicato puntualmente la normativa vigente". Così si esprime in serata il direttore generale della Rai. Che polemizza: "Osservo altresì che di sproporzionato sento tante dichiarazioni che inventano dietrologie e scenari del tutto inventati, dimenticando curiosamente il punto fondamentale di tutta questa vicenda. E cioè che milioni di italiani hanno visto in diretta televisiva un dipendente che manda platealmente a quel paese il suo capoazienda. Ciò è totalmente intollerabile in punta di diritto e nel senso comune. Tutto il resto è fuffa".
Non ho veramente parole e non riesco a capire come gli italiani possano restare spettatori indifferenti a questo massacro organizzato che sta avvenendo in Italia!!
Con profonda tristezza vi saluto.
POVERA ITALIA.......SEMPRE PEGGIO!!!!!!!!!!!!!
ROMA - Dieci giorni di sospensione e di mancata retribuzione a partire da lunedì 18 ottobre. Sanzioni comunicate per lettera, consegnata questa mattina a Michele Santoro dall'azienda dopo il richiamo della direzione generale per la puntata d'apertura di Annozero. Un provvedimento disciplinare in nessun modo "considerato riconducibile ad iniziative editoriali tendenti a limitare la libertà di espressione o il diritto di critica" si affretta a chiarire Mauro Masi, dopo le immediate reazioni alla notizia. Ma Santoro attacca, annunciando che "reagirà con tutte le forze e in ogni sede", e denuncia un "provvedimento di gravità inaudita, ad personam". Immediate le reazione politiche con l'opposizione (ma anche i finiani) che si scagliano contro Masi. E con il popolo viola che annuncia una mobilitazione per il giornalista.
La tensione fra Santoro e la direzione era nuovamente salita dopo l'affondo del conduttore durante la prima puntata della stagione contro il direttore generale (l'ormai famoso "vaffan'bicchiere"), in seguito al quale lo stesso dg aveva portato il caso in Consiglio 1 e si era riservato di avviare tempestive azioni disciplinari contro Santoro. La puntata di domani andrà comunque regolarmente in onda.
I motivi della sanzione. Le violazioni, secondo il direttore generale, sono "l'uso del mezzo televisivo a fini personali; un attacco diretto e gratuitamente offensivo al dg per una circolare a garanzia dell'equilibrio all'interno dei programmi di approfondimento informativo, che è stata approvata dal Cda". "Nessuna censura - continua Masi -, nessun attentato alla libertà d'informazione". E nessun accanimento: "Non esistono dipendenti più uguali degli altri o zone franche all'interno delle quali sia possibile garantirsi il diritto all'impunità, tanto più quando si arriva a insultare il capoazienda in diretta televisiva con una modalità di contenuti ed espressioni che crea un caso che non ha precedenti al mondo".
Santoro: "Gravità inaudita". Durissima la reazione del conduttore, che ha immediatamente risposto con un'altra lettera al presidente e al Consiglio d'amministrazione della Rai. "Il provvedimento disciplinare assunto nei miei confronti, con una procedura ad personam, è di una gravità inaudita e, contro di esso, reagirò con tutte le mie forze in ogni sede. Ritengo, tuttavia - aggiunge Santoro - che il Consiglio, anche senza entrare nel merito di questa 'punizione esemplare', debba pronunciarsi sulla decisione assunta dal direttore generale di metterla in atto cancellando due puntate di Annozero. Una punizione nei miei confronti si trasforma così in una punizione per il pubblico, per la redazione, per gli inserzionisti, per la Rai. E "spezza le gambe ad un programma di grandissimo successo", aggiunge, "già sottoposto ad una partenza ad ostacoli". Un vero e proprio "attentato alla televisione di fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità".
Il Cda. Da Masi prende le distanze Paolo Garimberti. Secondo il presidente della Rai si tratta di "un provvedimento di esclusiva sua responsabilità, che ho appreso come gli altri dalle agenzie. E' quasi superfluo dire che non lo condivido perché, al di là di altre considerazioni, lo trovo manifestamente sproporzionato". La sospensione di Santoro è una decisione sbagliata ed abnorme, secondo i consiglieri di minoranza Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten. Per loro lo stop di Masi al conduttore di Annozero "conferma, come era già emerso dalle intercettazioni di trani, la sua volontà di assecondare le pressioni politiche esterne per chiudere la trasmissione di Santoro".
Le reazioni. Non si sono fatte attendere le reazioni. Una decisione "sconcertante", dice Pierluigi Bersani, segretario del Pd. Una vicenda, prosegue il leader democratico, che dimostra la necessità di un intervento che, pur preservando la natura pubblica della Rai, la liberi dai vincoli politici. "E' ora che la Rai diventi una azienda normale, con un clima positivo e normale e in cui si valorizzino le professionalita", dice. Per Vincenzo Vita, senatore del Pd e componente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Santoro è un "capro espiatorio", mentre Paolo Gentiloni parla di un'enorme problema Masi in Rai.
L'Italia dei Valori chiede le immediate dimissioni di Masi: "La sospensione è la conferma che l'ordine impartito da Palazzo Chigi sulle epurazioni delle voci libere e sulla censura nei confronti delle opposizioni definite scomode è arrivato a destinazione", dice Antonio Di Pietro, annunciando anche la convocazione urgente della Commissione di vigilanza Rai per affrontare il caso. Anche Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci-Federazione della Sinistra, chiede le dimissioni di Masi, mentre per Nichi Vendola, di Sinistra ecologia e libertà, la sanzione contro Santoro è "accanimento terapeutico" contro le voci scomode. Per i Verdi "la sospensione è un atto di fascismo puro".
Il centrodestra. E se Giorgio Lainati (Pdl), vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai, giustifica la sanzione disciplinare, i finiani difendono il conduttore. Per Italo Bocchino, "se a Santoro sono stati dati 10 giorni di sospensione, Minzolini ne merita 30.
Fnsi e popolo viola. Franco Siddi, segretario nazionale della Federazione stampa italiana, parla di un vero e proprio "sasso in bocca" alla trasmissione e di sequestro della libertà di informare senza essere omologati. A questo punto, "la Rai non è più un servizio pubblico", dice. L'associazione Articolo 21 e il Popolo viola chiamano alla mobilitazione: "Nei giorni di giovedì 21 e giovedì 28 ottobre invitiamo tutti i cittadini che hanno a cuore il pluralismo e la libertà a tenere le televisioni spente dalle 6 alle 24 per ribadire che i diritti alla critica e al dissenso sono valori fondamentali della democrazia".
Masi replica alle critiche. "Sento parlare da varie parti di sanzione sproporzionata. Questo verrà valutato nelle sedi competenti. Al riguardo osservo che ho applicato puntualmente la normativa vigente". Così si esprime in serata il direttore generale della Rai. Che polemizza: "Osservo altresì che di sproporzionato sento tante dichiarazioni che inventano dietrologie e scenari del tutto inventati, dimenticando curiosamente il punto fondamentale di tutta questa vicenda. E cioè che milioni di italiani hanno visto in diretta televisiva un dipendente che manda platealmente a quel paese il suo capoazienda. Ciò è totalmente intollerabile in punta di diritto e nel senso comune. Tutto il resto è fuffa".
Non ho veramente parole e non riesco a capire come gli italiani possano restare spettatori indifferenti a questo massacro organizzato che sta avvenendo in Italia!!
Con profonda tristezza vi saluto.
13 ottobre 2010
ciao amici, un saluto da Tauber, prosegue il nostro allenamento in "terra Alemanna "; oggi abbiamo provato la gara a squadre , tre squadre tedesche e tre squadre giapponesi, un bell`allenamento.la prima squadra nipponica vince tranquillamente conla seconda e la terza tedesca, ma con la prima squadra facciamo molta fatica e perdiamo.In questo momento il problema non e` la sconfitta, ma il fatto che le ragazze devono capire che anche nei momenti di difficolta` non devono perdere la loro "nuova identita`". Purtroppo quando vanno in difficolta` si chiudono in una scherma poco propositiva e troppo distruttiva, cosi` facendo cancellano tutto il processo di costruzione che stiamo facendo per migliorare le nostre caratteristiche!!Ma non importa, andiamo avanti, coscenti che tante volte dovremo leccarci lo ferite, prima di poter gustare qualche buon manicaretto!!!La seconda squadra ha tirato bene e sta dimostrando segnali di miglioramento, ma sono molto soddisfatto delle piccoline, che stanno vivendo questa esperienza con grande gioia ed entusiasmo e oggi quando hanno vinto con germania 3 non stavano nella pelle!!!Sono molto felice per loro.
Ciao
Ciao
venerdì 8 ottobre 2010
8 ottobre 2010
Ciao amici, un saluto da Tauber,In una sala si allena la sciabola, Germania, Italia, Romania, Usa e Canada;nella seconda sala le fiorettiste giapponesi incrociano le lame con le fiorettiste tedesche nella terza sala la spada tedesca prepara i mondiali, nella quarta sala una marea di piccolissimi schermidori "giocano" alla scherma; una meraviglia per un tecnico poter vivere questa atmosfera.Nel ristorante del centro si mangia tutti assieme e questo ci permtte di scambiarci impressioni ed esperienze.Il centro e` gestito in maniera perfetta da Mathias Behr ex grande fiorettista tedesco.
Sono contento di vedere come le fiorettiste nipponiche apprezzino questa esperienza cercando di assimilare ogni cosa, la voglia di apprendere le cose tecniche e le emozioni di potersi allenare in "una cattedrale" della scherma, sono per me, fonte di gioia; stanno capendo che cosa sto cercando di sottoporre loro, una crescita tecnica si completa anche attraverso le emozioni....basta saperle coglierle ed apprezzarle per poi nutrirsene!!!
Ciao
Sono contento di vedere come le fiorettiste nipponiche apprezzino questa esperienza cercando di assimilare ogni cosa, la voglia di apprendere le cose tecniche e le emozioni di potersi allenare in "una cattedrale" della scherma, sono per me, fonte di gioia; stanno capendo che cosa sto cercando di sottoporre loro, una crescita tecnica si completa anche attraverso le emozioni....basta saperle coglierle ed apprezzarle per poi nutrirsene!!!
Ciao
martedì 5 ottobre 2010
5 ottobre 2010
Far finta di essere sani
di Gaber - Luporini
Vivere, non riesco a vivere
ma la mente mi autorizza a credere
che una storia mia, positiva o no
è qualcosa che sta dentro la realtà.
Nel dubbio mi compro una moto
telaio e manubrio cromato
con tanti pistoni, bottoni e accessori più strani
far finta di essere sani.
Far finta di essere insieme a una donna normale
che riesce anche ad esser fedele
comprando sottane, collane, creme per mani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...
Liberi, sentirsi liberi
forse per un attimo è possibile
ma che senso ha se è cosciente in me
la misura della mia inutilità.
Per ora rimando il suicidio
e faccio un gruppo di studio
le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani
far finta di essere sani.
Far finta di essere un uomo con tanta energia
che va a realizzarsi in India o in Turchia
il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani
far finta di essere sani.
Far finta di essere.......
Vanno, tutte le coppie vanno
vanno la mano nella mano
vanno, anche le cose vanno
vanno, si ingrossano piano piano
le fabbriche, i grattacieli
le autostrade, gli stadi comunali
e vedo bambini cantare
in fila li portano al mare
non sanno se ridere o piangere
batton le mani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere…
di Gaber - Luporini
Vivere, non riesco a vivere
ma la mente mi autorizza a credere
che una storia mia, positiva o no
è qualcosa che sta dentro la realtà.
Nel dubbio mi compro una moto
telaio e manubrio cromato
con tanti pistoni, bottoni e accessori più strani
far finta di essere sani.
Far finta di essere insieme a una donna normale
che riesce anche ad esser fedele
comprando sottane, collane, creme per mani
far finta di essere sani.
Far finta di essere...
Liberi, sentirsi liberi
forse per un attimo è possibile
ma che senso ha se è cosciente in me
la misura della mia inutilità.
Per ora rimando il suicidio
e faccio un gruppo di studio
le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani
far finta di essere sani.
Far finta di essere un uomo con tanta energia
che va a realizzarsi in India o in Turchia
il suo salvataggio è un viaggio in luoghi lontani
far finta di essere sani.
Far finta di essere.......
Vanno, tutte le coppie vanno
vanno la mano nella mano
vanno, anche le cose vanno
vanno, si ingrossano piano piano
le fabbriche, i grattacieli
le autostrade, gli stadi comunali
e vedo bambini cantare
in fila li portano al mare
non sanno se ridere o piangere
batton le mani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere sani.
Far finta di essere…
5 ottobre 2010
Ciao amici, sto preparando le valige, domani si parte destinazione Tauber, cittadina tedesca non lontana da Francoforte. In assoluto il centro schermistico migliore al mondo, dotato di ogni confort immaginabile per l'allenamento di uno schermidore. un numero incredibile di pedane suddivise in 4 sale, una sala di muscolazione all'avanguardia, una piscina, campo di atletica, ristorante e foresteria, un centro fisioterapico di altissimo livello e una piccola sala operatoria!!!!!!Insomma il paradiso per un atleta professionista.Ci alleneremo con la nazionale tedesca per una decina di giorni per poi partecipare al campionato tedesco a Mosbach, aperto agli stranieri come consuetudine germanica.Questa è un'altra tappa del nostro percorso di crescita e di ricerca di un livello superiore per permettere alle ragazze giapponesi di fare esperienze d'alto livello.Ci attende un appuntamento bellissimo, i campionati del mondo di Parigi, una tappa per la nostra squadra da vivere con gioia e con serenità, siamo tutti consapevoli di non essere pronti a lottare per le medaglie , ma altrettanto consapevoli di voler recitare al meglio la propria parte,con professionalità, dignità e passione, poi tutto quello che verrà lo terremo stretto dentro di noi per continuare a costruire, mattone dopo mattone la nostra casa!!
Ciao
Ciao
lunedì 4 ottobre 2010
4 ottobre 2010
Ciao amici, vi posto questo articolo di Roberto Saviano
©2010Roberto Saviano/Agenzia Santachiara
Ho detto ieri, dialogando con i lettori e gli spettatori di Repubblica Tv, che ormai la politica in Italia è una cosa buia, che non appassiona più nessuno, né chi la fa, né chi la segue. Su questa affermazione mi hanno scritto in tanti, che credo abbiano condiviso con me questo sentimento di impotenza, avvertito talvolta come un impedimento, la denuncia di qualcosa che ostruisce la partecipazione, il normale rapporto che un cittadino deve avere con la vita pubblica del suo Paese. E insieme, c’è un altro sentimento in chi mi scrive: rabbia e ribellione per sentirsi espropriati dalla politica come strumento di impegno e di cambiamento, rifiuto di accettare che questa stagnazione prevalga.
Chi analizza fatti, episodi e metodi della politica italiana, in questo momento, non può che avere una reazione di spavento e pensare: non è per me. Ricatti, timori, intimidazioni. Tutti hanno paura. Anche io ho paura: non ho nulla da nascondere, con la vita ridotta e ipercontrollata cui sono costretto, ma sento questo clima di straordinaria ostilità, e vedo l’interesse a raccoglierlo, eccitarlo, utilizzarlo. Mi guardo intorno e penso: come deve sentirsi un giovane italiano che voglia usare in politica la sua passione civile, il suo talento? La politica di oggi lo incoraggia o lo spaventa?
E qual è il prezzo che tutti paghiamo per questa esclusione e per questa diffidenza? Qual è il costo sociale della paura? Chi fa già parte del sistema politico nel senso più largo del termine, comunque una responsabilità pubblica e sociale, sa che oggi in Italia qualsiasi sua fragilità può essere scandagliata, esibita, denunciata ed enfatizzata. Non importa che non sia un reato, non importa quasi nemmeno che sia vera. Basta che faccia notizia, che abbia un costo, che faccia pagare un prezzo, e che dunque serva come arma di ammonimento preventivo, di minaccia permanente, di regolamento dei conti successivo. Ma la libertà politica, come la libertà di stampa, si fonda sulla possibilità di esprimere le proprie idee senza ritorsioni di tipo personale. Se sai che esprimendo quell’opinione, o scrivendola, tu pagherai con un dossier su qualche vicenda irrilevante penalmente, magari addirittura falsa, ma capace di rovinare la tua vita privata, allora sei condizionato, non sei più libero.
Siamo dunque davanti a un problema di libertà, o meglio di mancanza di libertà. Siamo davanti a uno strano congegno fatto di interessi precisi, di persone, di giornalisti, di mezzi, di strumenti mediatici, che tenta di costruire un vestito mediaticamente diffamatorio; ha i mezzi per farlo, ha l’egemonia culturale per imporlo, ha la cornice politica per utilizzarlo.
Nella società del gossip si viene colpiti uno per volta, e noi siamo spettatori spesso incapaci di decodificare gli interessi costituiti che stanno dietro l’operazione, i mandanti, il movente. Eppure la questione riguarda tutti, perché mentre la macchina infanga una persona denudandola in una sua debolezza e colpendola nel suo isolamento, parla agli altri, sussurrando il messaggio peggiore, antipolitico per eccellenza: siamo tutti uguali, dice questo messaggio, non alzare la testa, non cercare speranze, perché siamo tutti sporchi e tutti abbiamo qualcosa da nascondere. Dunque abbassa lo sguardo, ritraiti, rinuncia.
Come si può spezzare questo meccanismo infernale, pericoloso per la democrazia, e non solo per le singole persone coinvolte? L’antidoto è in noi, in noi lettori, spettatori e cittadini, se preserviamo la nostra autonomia culturale, se recuperiamo la nostra capacità di giudizio. L’antidoto è nel non recepire il pettegolezzo, nel non riproporlo, nel non reiterarlo. Nel capire che ci si sta servendo di noi, dei nostri occhi, delle nostre bocche come megafoni di pensieri che non sono i nostri. Nel non passare, come fanno molti addetti ai lavori, le loro giornate su siti di gossip che mentono a pagamento, che costruiscono con tono scherzoso la delegittimazione, che usano informazioni personali soltanto per metterti in difficoltà. È il metodo dei vecchi regimi comunisti, delle tirannie dei paesi socialisti che volevano far passare i dissidenti per viziosi, ladri, nullafacenti, gentaglia che si opponeva solo per basso interesse. Mai come nell’Italia di oggi si trova realizzato nuovamente, anche se con metodi differenti, quel meccanismo delegittimante.
Dobbiamo capire che siamo davanti a un metodo, che lega Fini a Boffo e a Caldoro nella campagna di screditamento. Dobbiamo ripeterci che in un Paese normale non si comperano deputati a blocchi, giurando intanto fedeltà al responso degli elettori. Dobbiamo sapere che la legge bavaglio non tutela la privacy ma limita la libertà di conoscere e di informare. Dobbiamo sapere che le norme del privilegio, gli scudi dal processo, le leggi ad personam sono i veri polmoni che danno aria a questo governo in affanno, perché altrimenti cade l’impero.
Dobbiamo semplicemente pretendere, come fanno migliaia di cittadini, che la legge sia uguale per tutti, un diritto costituzionale, che è anche un dovere per chi ha le più alte responsabilità. Non dobbiamo farci deviare da falsi scandali ingigantiti ad arte. Ogni essere umano fa errori ed ha debolezze. Ogni politica, ogni scelta ha in se delle contraddizioni. E si può sbagliare sempre. Ma oggi bisogna affermare con forza che se ogni essere umano sbaglia e ha debolezze non tutti gli errori e non tutte le debolezze sono uguali. Una cosa è l’errore, altro è il crimine. Una cosa è la debolezza umana, un’altra il vizio che diviene potere in mano ad estorsori. Comprendendo e smontando la diffamazione che viene costruita su chiunque decida di criticare o opporsi a questo potere, si può resistere, si può persino difendere la libertà, la giustizia, la legalità. Non dichiarandoci migliori, ma semplicemente diversi. Rifiutando l’omologazione al ribasso, per salvare invece le ragioni della politica e le sue speranze: salvarle dal buio in cui oggi affondano, con le nostre paure.
©2010Roberto Saviano/Agenzia Santachiara
Ho detto ieri, dialogando con i lettori e gli spettatori di Repubblica Tv, che ormai la politica in Italia è una cosa buia, che non appassiona più nessuno, né chi la fa, né chi la segue. Su questa affermazione mi hanno scritto in tanti, che credo abbiano condiviso con me questo sentimento di impotenza, avvertito talvolta come un impedimento, la denuncia di qualcosa che ostruisce la partecipazione, il normale rapporto che un cittadino deve avere con la vita pubblica del suo Paese. E insieme, c’è un altro sentimento in chi mi scrive: rabbia e ribellione per sentirsi espropriati dalla politica come strumento di impegno e di cambiamento, rifiuto di accettare che questa stagnazione prevalga.
Chi analizza fatti, episodi e metodi della politica italiana, in questo momento, non può che avere una reazione di spavento e pensare: non è per me. Ricatti, timori, intimidazioni. Tutti hanno paura. Anche io ho paura: non ho nulla da nascondere, con la vita ridotta e ipercontrollata cui sono costretto, ma sento questo clima di straordinaria ostilità, e vedo l’interesse a raccoglierlo, eccitarlo, utilizzarlo. Mi guardo intorno e penso: come deve sentirsi un giovane italiano che voglia usare in politica la sua passione civile, il suo talento? La politica di oggi lo incoraggia o lo spaventa?
E qual è il prezzo che tutti paghiamo per questa esclusione e per questa diffidenza? Qual è il costo sociale della paura? Chi fa già parte del sistema politico nel senso più largo del termine, comunque una responsabilità pubblica e sociale, sa che oggi in Italia qualsiasi sua fragilità può essere scandagliata, esibita, denunciata ed enfatizzata. Non importa che non sia un reato, non importa quasi nemmeno che sia vera. Basta che faccia notizia, che abbia un costo, che faccia pagare un prezzo, e che dunque serva come arma di ammonimento preventivo, di minaccia permanente, di regolamento dei conti successivo. Ma la libertà politica, come la libertà di stampa, si fonda sulla possibilità di esprimere le proprie idee senza ritorsioni di tipo personale. Se sai che esprimendo quell’opinione, o scrivendola, tu pagherai con un dossier su qualche vicenda irrilevante penalmente, magari addirittura falsa, ma capace di rovinare la tua vita privata, allora sei condizionato, non sei più libero.
Siamo dunque davanti a un problema di libertà, o meglio di mancanza di libertà. Siamo davanti a uno strano congegno fatto di interessi precisi, di persone, di giornalisti, di mezzi, di strumenti mediatici, che tenta di costruire un vestito mediaticamente diffamatorio; ha i mezzi per farlo, ha l’egemonia culturale per imporlo, ha la cornice politica per utilizzarlo.
Nella società del gossip si viene colpiti uno per volta, e noi siamo spettatori spesso incapaci di decodificare gli interessi costituiti che stanno dietro l’operazione, i mandanti, il movente. Eppure la questione riguarda tutti, perché mentre la macchina infanga una persona denudandola in una sua debolezza e colpendola nel suo isolamento, parla agli altri, sussurrando il messaggio peggiore, antipolitico per eccellenza: siamo tutti uguali, dice questo messaggio, non alzare la testa, non cercare speranze, perché siamo tutti sporchi e tutti abbiamo qualcosa da nascondere. Dunque abbassa lo sguardo, ritraiti, rinuncia.
Come si può spezzare questo meccanismo infernale, pericoloso per la democrazia, e non solo per le singole persone coinvolte? L’antidoto è in noi, in noi lettori, spettatori e cittadini, se preserviamo la nostra autonomia culturale, se recuperiamo la nostra capacità di giudizio. L’antidoto è nel non recepire il pettegolezzo, nel non riproporlo, nel non reiterarlo. Nel capire che ci si sta servendo di noi, dei nostri occhi, delle nostre bocche come megafoni di pensieri che non sono i nostri. Nel non passare, come fanno molti addetti ai lavori, le loro giornate su siti di gossip che mentono a pagamento, che costruiscono con tono scherzoso la delegittimazione, che usano informazioni personali soltanto per metterti in difficoltà. È il metodo dei vecchi regimi comunisti, delle tirannie dei paesi socialisti che volevano far passare i dissidenti per viziosi, ladri, nullafacenti, gentaglia che si opponeva solo per basso interesse. Mai come nell’Italia di oggi si trova realizzato nuovamente, anche se con metodi differenti, quel meccanismo delegittimante.
Dobbiamo capire che siamo davanti a un metodo, che lega Fini a Boffo e a Caldoro nella campagna di screditamento. Dobbiamo ripeterci che in un Paese normale non si comperano deputati a blocchi, giurando intanto fedeltà al responso degli elettori. Dobbiamo sapere che la legge bavaglio non tutela la privacy ma limita la libertà di conoscere e di informare. Dobbiamo sapere che le norme del privilegio, gli scudi dal processo, le leggi ad personam sono i veri polmoni che danno aria a questo governo in affanno, perché altrimenti cade l’impero.
Dobbiamo semplicemente pretendere, come fanno migliaia di cittadini, che la legge sia uguale per tutti, un diritto costituzionale, che è anche un dovere per chi ha le più alte responsabilità. Non dobbiamo farci deviare da falsi scandali ingigantiti ad arte. Ogni essere umano fa errori ed ha debolezze. Ogni politica, ogni scelta ha in se delle contraddizioni. E si può sbagliare sempre. Ma oggi bisogna affermare con forza che se ogni essere umano sbaglia e ha debolezze non tutti gli errori e non tutte le debolezze sono uguali. Una cosa è l’errore, altro è il crimine. Una cosa è la debolezza umana, un’altra il vizio che diviene potere in mano ad estorsori. Comprendendo e smontando la diffamazione che viene costruita su chiunque decida di criticare o opporsi a questo potere, si può resistere, si può persino difendere la libertà, la giustizia, la legalità. Non dichiarandoci migliori, ma semplicemente diversi. Rifiutando l’omologazione al ribasso, per salvare invece le ragioni della politica e le sue speranze: salvarle dal buio in cui oggi affondano, con le nostre paure.
domenica 3 ottobre 2010
4 ottobre 2010
Lo so, lo so Sig. Guidolin.. lei è uomo da scalata, da pedalata di sudore nel silenzio del tornante che ti toglie il respiro, nella vetta da scalare della montagna friulana, ma oggi, assieme al suo staff e a tutti i ragazzi ha vinto allo sprint!
Ed è stato uno sprint preparato in maniera perfetta da tutta la squadra fino a portare un uomo solo davanti al traguardo!!!Bene, i tre punti sono arrivati e premiano il lavoro di tutte le componenti della Società!
Ma per un attimo chiuda gli occhi e pensi che per un ciuffo d'erba , come spesso succede nello sport, quel goal non sia arrivato....bene delusione...si...ma io le dico COMPLIMENTI!! Un' ottima partita, una crescita costante dei singoli giocatori, un collettivo che segue la sua filosofia di gioco, Armero e Benatia che crescono a vista d'occhio, più sereni, più convinti...Lei lo sa...c'è un tempo per seminare e un tempo per raccogliere......un Inler secondo me affascinante nel suo immenso lavoro in mezzo al campo, pronto a proporsi alla conclusione e pronto a chiudere in difesa...ecco l'Inler...con "addosso" la maglia bianconera!!!
Un applauso a Coda che , giustamente criticato in altre partite, oggi da persona seria e preparata ha risposto sul campo cancellando un giocatore pericoloso come Bogdani:...ma il goal non viene e tutti giù a lamentarsi. Lei è il condottiero di questa squadra e davanti ai suoi occhi vede che la "creatura " continua a crescere....chiedeva occasioni da rete....eccole...purtroppo solo pali...ma Lei ce lo insegna: prima criamole, poi buttiamola dentro. Senza possibilità mai ci saranno i goal. Lo so un punto solo, dovrà di nuovo spiegare ai ragazzi di tenere duro, che questa è la strada buona, che sono due le partite dove in difesa, grazie anche al lavoro di tutta la squadra, non si sono presi goal e non si sono concesse grandi chance all'avversario.Ma..".riapro gli occhi" sono le tre del mattino a Tokio, e la vedo e la sento, come continua a chiedere ai suoi ragazzi di giocare la palla, di pensare a costruire gioco di credere in ciò che stanno facendo....la condizione fisica è eccellente si vede chiaramente che il lavoro del suo staff sta andando bene i ragazzi stanno chiudendo la partita in crescendo, stanno sottoponendo il Cesena a dei ritmi enormi, entriamo oramai dappertutto...la gamba gira...la gamba pedala!
! Entra Abdi...il suo cuore pulsa forte, ma la mente resta lucida da un ordine da portare in campo alla squadra...le punizioni le battono Di Natale e Sanchez...i piedi buoni..quelli che fanno la differenza...i talenti ogni tanto brontolano...ma lei li sa gestire, lei li sa capire, sa che a loro dovrà sempre affidare la qualità.....Punizione...Di Natale...troppa è la forza bianconera, troppi sono i nostri giocatori che vogliono questo goal per la loro squadra, il Cesena non può reggere anche questo urto!
Goall!!
Tutta la squadra in campo, ottimo signor Guidolin...coesione di sofferenza, coesione di spogliatoio!
Goall!!
tre punti, avanti cosi!
Ed è stato uno sprint preparato in maniera perfetta da tutta la squadra fino a portare un uomo solo davanti al traguardo!!!Bene, i tre punti sono arrivati e premiano il lavoro di tutte le componenti della Società!
Ma per un attimo chiuda gli occhi e pensi che per un ciuffo d'erba , come spesso succede nello sport, quel goal non sia arrivato....bene delusione...si...ma io le dico COMPLIMENTI!! Un' ottima partita, una crescita costante dei singoli giocatori, un collettivo che segue la sua filosofia di gioco, Armero e Benatia che crescono a vista d'occhio, più sereni, più convinti...Lei lo sa...c'è un tempo per seminare e un tempo per raccogliere......un Inler secondo me affascinante nel suo immenso lavoro in mezzo al campo, pronto a proporsi alla conclusione e pronto a chiudere in difesa...ecco l'Inler...con "addosso" la maglia bianconera!!!
Un applauso a Coda che , giustamente criticato in altre partite, oggi da persona seria e preparata ha risposto sul campo cancellando un giocatore pericoloso come Bogdani:...ma il goal non viene e tutti giù a lamentarsi. Lei è il condottiero di questa squadra e davanti ai suoi occhi vede che la "creatura " continua a crescere....chiedeva occasioni da rete....eccole...purtroppo solo pali...ma Lei ce lo insegna: prima criamole, poi buttiamola dentro. Senza possibilità mai ci saranno i goal. Lo so un punto solo, dovrà di nuovo spiegare ai ragazzi di tenere duro, che questa è la strada buona, che sono due le partite dove in difesa, grazie anche al lavoro di tutta la squadra, non si sono presi goal e non si sono concesse grandi chance all'avversario.Ma..".riapro gli occhi" sono le tre del mattino a Tokio, e la vedo e la sento, come continua a chiedere ai suoi ragazzi di giocare la palla, di pensare a costruire gioco di credere in ciò che stanno facendo....la condizione fisica è eccellente si vede chiaramente che il lavoro del suo staff sta andando bene i ragazzi stanno chiudendo la partita in crescendo, stanno sottoponendo il Cesena a dei ritmi enormi, entriamo oramai dappertutto...la gamba gira...la gamba pedala!
! Entra Abdi...il suo cuore pulsa forte, ma la mente resta lucida da un ordine da portare in campo alla squadra...le punizioni le battono Di Natale e Sanchez...i piedi buoni..quelli che fanno la differenza...i talenti ogni tanto brontolano...ma lei li sa gestire, lei li sa capire, sa che a loro dovrà sempre affidare la qualità.....Punizione...Di Natale...troppa è la forza bianconera, troppi sono i nostri giocatori che vogliono questo goal per la loro squadra, il Cesena non può reggere anche questo urto!
Goall!!
Tutta la squadra in campo, ottimo signor Guidolin...coesione di sofferenza, coesione di spogliatoio!
Goall!!
tre punti, avanti cosi!
sabato 2 ottobre 2010
2 ottobre 2010
Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers
Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor
al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor
il sangue del principe del Moro
arrossano il ciniero
d'identico color
ma più che del corpo le ferite
da Carlo son sentite
le bramosie d'amor
"se ansia di gloria e sete d'onore
spegne la guerra al vincitore
non ti concede un momento per fare all'amore
chi poi impone alla sposa soave di castità
la cintura in me grave
in battaglia può correre il rischio di perder la chiave"
così si lamenta il Re cristiano
s'inchina intorno il grano
gli son corona i fior
lo specchi di chiara fontanella
riflette fiero in sella
dei Mori il vincitor
Quand'ecco nell'acqua si compone
mirabile visione
il simbolo d'amor
nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol
"Mai non fu vista cosa più bella
mai io non colsi siffatta pulzella"
disse Re Carlo scendendo veloce di sella
"De' cavaliere non v'accostate
già d'altri è gaudio quel che cercate
ad altra più facile fonte la sete calmate"
Sorpreso da un dire sì deciso
sentendosi deriso
Re Carlo s'arrestò
ma più dell'onor potè il digiuno
fremente l'elmo bruno
il sire si levò
codesta era l'arma sua segreta
da Carlo spesso usata
in gran difficoltà
alla donna apparve un gran nasone
e un volto da caprone
ma era sua maestà
"Se voi non foste il mio sovrano"
Carlo si sfila il pesante spadone
"non celerei il disio di fuggirvi lontano,
ma poiché siete il mio signore"
Carlo si toglie l'intero gabbione
"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"
Cavaliere egli era assai valente
ed anche in quel frangente
d'onor si ricoprì
e giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione
tentò di risalir
veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor
"Beh proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire
è un prezzo di favor"
"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane,
anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"
Ciò detto agì da gran cialtrone
con balzo da leone
in sella si lanciò
frustando il cavallo come un ciuco
fra i glicini e il sambuco
il Re si dileguò
Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor
al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor
De Andrè
Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor
al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor
il sangue del principe del Moro
arrossano il ciniero
d'identico color
ma più che del corpo le ferite
da Carlo son sentite
le bramosie d'amor
"se ansia di gloria e sete d'onore
spegne la guerra al vincitore
non ti concede un momento per fare all'amore
chi poi impone alla sposa soave di castità
la cintura in me grave
in battaglia può correre il rischio di perder la chiave"
così si lamenta il Re cristiano
s'inchina intorno il grano
gli son corona i fior
lo specchi di chiara fontanella
riflette fiero in sella
dei Mori il vincitor
Quand'ecco nell'acqua si compone
mirabile visione
il simbolo d'amor
nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol
"Mai non fu vista cosa più bella
mai io non colsi siffatta pulzella"
disse Re Carlo scendendo veloce di sella
"De' cavaliere non v'accostate
già d'altri è gaudio quel che cercate
ad altra più facile fonte la sete calmate"
Sorpreso da un dire sì deciso
sentendosi deriso
Re Carlo s'arrestò
ma più dell'onor potè il digiuno
fremente l'elmo bruno
il sire si levò
codesta era l'arma sua segreta
da Carlo spesso usata
in gran difficoltà
alla donna apparve un gran nasone
e un volto da caprone
ma era sua maestà
"Se voi non foste il mio sovrano"
Carlo si sfila il pesante spadone
"non celerei il disio di fuggirvi lontano,
ma poiché siete il mio signore"
Carlo si toglie l'intero gabbione
"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"
Cavaliere egli era assai valente
ed anche in quel frangente
d'onor si ricoprì
e giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione
tentò di risalir
veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor
"Beh proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire
è un prezzo di favor"
"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte con grandi puttane,
anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"
Ciò detto agì da gran cialtrone
con balzo da leone
in sella si lanciò
frustando il cavallo come un ciuco
fra i glicini e il sambuco
il Re si dileguò
Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor
al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor
De Andrè
2 ottobre 2010
Con infinita tristezza , mi accorgo che in italia ogni giorno che passa si raccontano sempre meno che le cose vere, le cose tristi, molte verità sono nascoste in moltissimi settori.
Ieri ho visto, grazie alla rete, l'ultima puntata di Anno Zero, ed ho deciso di pubblicare una parte dell'anteprima di Santoro.....non si sa mai è meglio saperle le cose che non ci raccontano!!!!!
Michele Santoro: << Mi è arrivata la notizia di un esposto Che il PDL ha fatto per la mancanza di contradditorio nell'ultima puntata.Il PDL è un grande partito e se ritiene di rivolgersi all'arbitro noi dobbiamo rispettare questa sua decisione.Anche in questo caso io risponderò con le mie argomentazioni alle accuse di mancato contradditorio.
Però l'arbitro, del quale si è tanto parlato per l'inchiesta di Trani, in questi mesi ha subito un cambiamento, un cambiamento che non vi è stato molto raccontato....quindi ci vorrebbe un TG, un TG nuovo, un TG Zero per raccontarvi questo "piccolo" cambiamento che è intervenuto>>
TG Anno Zero
Buona Sera, Antonio Martuscello, è il nuovo Commissario dell'Autorità Garante per le Telecomunicazioni che vigila sulla televisione italiana per assicurare il pluralismo e impedire che si formino le posizioni dominanti.
Martuscello ha preso il posto di Giancarlo Innocenzi, che si era dimesso per una intercettazione telefonica durante la quale il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi gli chiedeva di alzare il fuoco contro Anno Zero.
Martuscello ha 48 anni, ha lavorato a Pubblitalia, la concessionaria di pubblicità di proprietà della Fininvest, ed è stato tra i fondatori di Forza Italia. Deputato di quel partito e tre volte Sottosegretario dei governi Berlusconi.
Il Parlamento ha votato la nomina del nuovo Commissario con 132 voti su 286 aventi diritto. L'opposizione ha votato scheda bianca, 5 Deputati hanno votato Silvio Berlusconi e 2 marcello Dell'Utri.
Secondo la legge i Commissari dell'Autorità per le Telecomunicazioni devono essere Autonomi ed Indipendenti.
L'Amministratore Delegato di Sky Italia, il Neo Zelandese Tom Mockridge, è stato l'unico a protestare pubblicamente.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rattificato la nomina di Antonio Martuscello con la sua firma.
Buona sera e Buona Fortuna.
Ieri ho visto, grazie alla rete, l'ultima puntata di Anno Zero, ed ho deciso di pubblicare una parte dell'anteprima di Santoro.....non si sa mai è meglio saperle le cose che non ci raccontano!!!!!
Michele Santoro: << Mi è arrivata la notizia di un esposto Che il PDL ha fatto per la mancanza di contradditorio nell'ultima puntata.Il PDL è un grande partito e se ritiene di rivolgersi all'arbitro noi dobbiamo rispettare questa sua decisione.Anche in questo caso io risponderò con le mie argomentazioni alle accuse di mancato contradditorio.
Però l'arbitro, del quale si è tanto parlato per l'inchiesta di Trani, in questi mesi ha subito un cambiamento, un cambiamento che non vi è stato molto raccontato....quindi ci vorrebbe un TG, un TG nuovo, un TG Zero per raccontarvi questo "piccolo" cambiamento che è intervenuto>>
TG Anno Zero
Buona Sera, Antonio Martuscello, è il nuovo Commissario dell'Autorità Garante per le Telecomunicazioni che vigila sulla televisione italiana per assicurare il pluralismo e impedire che si formino le posizioni dominanti.
Martuscello ha preso il posto di Giancarlo Innocenzi, che si era dimesso per una intercettazione telefonica durante la quale il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi gli chiedeva di alzare il fuoco contro Anno Zero.
Martuscello ha 48 anni, ha lavorato a Pubblitalia, la concessionaria di pubblicità di proprietà della Fininvest, ed è stato tra i fondatori di Forza Italia. Deputato di quel partito e tre volte Sottosegretario dei governi Berlusconi.
Il Parlamento ha votato la nomina del nuovo Commissario con 132 voti su 286 aventi diritto. L'opposizione ha votato scheda bianca, 5 Deputati hanno votato Silvio Berlusconi e 2 marcello Dell'Utri.
Secondo la legge i Commissari dell'Autorità per le Telecomunicazioni devono essere Autonomi ed Indipendenti.
L'Amministratore Delegato di Sky Italia, il Neo Zelandese Tom Mockridge, è stato l'unico a protestare pubblicamente.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rattificato la nomina di Antonio Martuscello con la sua firma.
Buona sera e Buona Fortuna.
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