giovedì 14 febbraio 2013
14 febbraio 2013
Il Fatto Quotidiano Blog di Andrea Aparo
Berlusconi e le mazzette: assurdi moralismi?
«In Italia e in altre democrazie queste cose non esistono, ma inutile giudicare anche quello che accade in India. Questi sono assurdi moralismi».
A quali sostanze ricorre prima di rilasciare dichiarazioni e interviste? Va bene che occorre rimediare all’ingiuria degli anni, però un minimo di attenzione ci vorrebbe…
In Italia queste cose non succedono? Dovrebbe informarsi meglio. Checché ne dica lui, convinto sostenitore della tesi senza supporto reale che c’è sempre qualcuno che complotta contro di noi, contro di lui, contro di noi che siamo bravi, virtuosi, gentili, corretti ed è per questo che ci vogliono tutti male…in Italia succedono perché siamo noi italiani a farle accadere.
«La tangente è un fenomeno che esiste ed è inutile ignorare la realtà. Pagare una tangente all’estero è un fenomeno di necessità».
«La tangente è un fenomeno che esiste non si possono negare le situazioni di necessità se si va trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime»
Al solito si diverte a usare le parole in semi libertà, considerando sinonimi commissione e tangenti. Fortuna che c’è Wikipedia.
Commissione: in diritto si definisce commissione il contratto, a titolo oneroso, mediante il quale una parte, detta commissionario, si obbliga ad acquistare o vendere beni in nome proprio (obbligandosi cioè personalmente nei confronti di terzi con i quali entra in contatto) e per conto di un’altra parte detta committente.
Tangente: somma di denaro data a fine di corruzione. La corruzione nel diritto è, in senso generico, la condotta propria del pubblico ufficiale che riceve, per sé o per altri, denaro od altre utilità che non gli sono dovute.
Nessuno dice nulla contro il pagamento di commissioni, di valore concordato, debitamente fatturate, iscritte a bilancio, alla luce del sole. Le tangenti sono altra cosa. Di certo ne ha esperienza. Fenomeno di necessità? Situazioni di necessità? Imbrogliare è una situazione di necessità?
No, non esiste necessità che possa giustificare la disonestà, la mancanza di rispetto delle regole del mercato e delle leggi di un qualsiasi paese sovrano, il ricorso a mezzucci e scorciatoie. Non importa se sono contratti da pochi euro o da miliardi di euro; se è un appalto o una fornitura, un compito in classe o una prova di esame. Non esiste giustificazione alla disonestà. Mai. I miei studenti sono avvisati: se li becco li sbatto fuori. Certo, possono affermare visto i pessimi maestri che girano, che il mio è un assurdo moralismo. Facciano pure. Li sbatto fuori lo stesso.
Non esiste giustificazione nell’essere al settantaduesimo posto della classifica mondiale della corruzione.
Come dice? Dice che non è vero, dipende dalla classifica?
Corretto. Nella migliore delle ipotesi siamo al sessantanovesimo posto. Tutta un’altra cosa…
Dice che nessuno tratterà più con noi? Almeno una giusta l’ha detta.
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