Ciao amici,
pensieri notturni....sulle note della canzone "La stazione di Zima" (R.Vecchioni) 
C'è un solo vaso di gerani 
dove si ferma il treno, 
e un unico lampione 
che si spegne se lo guardi, 
e il più delle volte 
non c'è ad aspettarti nessuno, 
perché è sempre troppo presto 
o troppo tardi. 
-Non scendere- mi dici,- 
continua con me questo viaggio!- 
e così sono lieto di apprendere 
che hai fatto il cielo 
e milioni di stelle inutili 
come un messaggio, 
per dimostrarmi che esisti, 
che ci sei davvero: 
ma vedi, il problema non è 
che tu sia o non ci sia: 
il problema è la mia vita 
quando non sarà più la mia, 
confusa in un abbraccio 
senza fine, 
persa nella luce tua 
sublime, 
per ringraziarti 
non so di cosa e perché 
Lasciami 
questo sogno disperato 
di esser uomo, 
lasciami 
quest'orgoglio smisurato 
di esser solo un uomo: 
perdonami, Signore, 
ma io scendo qua, 
alla stazione di Zima. 
Alla stazione di Zima 
qualche volta c'è il sole: 
e allora usciamo tutti a guardarlo, 
e a tutti viene in mente 
che cantiamo la stessa canzone 
con altre parole, 
e che ci facciamo male 
perché non ci capiamo niente. 
E il tempo non s'innamora 
due volte 
di uno stesso uomo; 
abbiamo la consistenza lieve 
delle foglie: 
ma ci teniamo la notte, per mano, 
stretti fino all'abbandono, 
per non morire da soli 
quando il vento ci coglie: 
perché vedi, l'importante non è 
che tu ci sia o non ci sia: 
l'importante è la mia vita 
finché sarà la mia: 
con te, Signore 
è tutto così grande, 
così spaventosamente grande, 
che non è mio, non fa per me 
Guardami, 
io so amare soltanto 
come un uomo: 
guardami, 
a malapena ti sento, 
e tu sai dove sono... 
ti aspetto qui, Signore, 
quando ti va, alla stazione di Zima.
venerdì 23 aprile 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento