Salamaleco amici, oggi giornata di riposo per i ragazzi kuwaitiani, Yasser, Khaled e Yacobs si meritano il Weekend libero, hanno lavorato molto in queste settimane , ci rivedremo in palestra domani pomeriggio per una seduta di gambe scherma. Purtroppo da due settimane e fino al 7 di gennaio potro’ lavorare solo con questi tre ragazzi perche’ gli altri( cadetti e giovani) sono impegnati nella sessione di esami che si svolge in questo periodo. E’ chiaro che questo rende il lavoro piu’ difficile e complesso, ma in Kuwait funziona cosi’. Per esempio mi sarebbe piaciuto andare a Udine, per la prova under 20, con Yacobs il mancino ultimo anno under 20 ma purtroppo per impegni pre universitari non potra’ spostarsi. Dal 10 al 24 di gennaio andremo a Parigi per un allenamento presso il Club Rueil Malmaison e parteciperemo alla prova di coppa del mondo Senior ind. e a squadre nella capitale parigina. Mi sarebbe piaciuto proseguire l’esperienza e spostarci la settimana dopo a Aix en Provence , per la gara under 20; ma il budget non ce lo consente e quindi vivremo solo la prima parte del progetto cercando di trarre piu’ giovamento possibile dall’allenamento con i fiorettisti francesi e dalla straordinaria esperienza di partecipare ad una delle piu’ affascinanti gare del circuito mondiale.
Massalam
giovedì 28 dicembre 2017
mercoledì 27 dicembre 2017
27 dicembre 2017
BLOG di Marco Aime
Ius soli, peggio del razzismo c’è la vigliaccheria. Quella del nostro Senato
Forse c’è qualcosa di peggio che essere cinici, spietati e razzisti: essere vigliacchi. Questo è l’unico aggettivo che si meritano quei senatori che nel giorno in cui si poteva dimostrare il grado di civiltà di un paese, neppure hanno avuto il coraggio (e ce ne vuole davvero poco) di affrontare una discussione, sullo ius soli. Una discussione che forse sarebbe finita comunque con una loro vittoria, ma per potersi attribuire una vittoria, bisogna prima almeno giocarla la partita, rischiare qualcosa. No, troppo per persone così piccole.
Roberto Calderoli ha subito esultato con l’orgoglio dei codardi: «Lo ius soli è definitamente naufragato. Colpito e affondato. Morto e sepolto». Per un esponente di quella Lega che si atteggia a partito duro (lo aveva anche duro, in passato), antipolitico, anti-casta, è davvero una bella figura, quella di adottare i più biechi e bassi trucchi della peggior casta. Non assomigliano nemmeno a quello spot del “ti piace vincere facile”, dove una squadra di centinaia di giocatori scende in campo contro una di undici. Almeno nello spot scendono in campo. In Senato no.
E che dire dei colleghi del Pd, che sono vigliacchi due volte: la prima perché hanno disertato come quelli di destra la votazione, la seconda perché non hanno neppure il coraggio di sostenere che sono contro quella legge, proposta proprio dal loro partito. Sembra impossibile, ma si sono dimostrati ancora più meschini del loro avversari (avversari?).
Seggi vuoti anche tra i 5 stelle, che sulla questione migranti sembra una di quelle enormi sfere di metallo che venivano usate in passato per demolire gli edifici. Oscillano pericolosamente e costantemente da un lato all’altro, senza mai fare una proposta, qualunque sia. Si nascondono dietro il facile slogan: «Né di destra, né di sinistra», troppo facile e in più, falso. Le scelte richiedono una visione delle cose che si ritiene essere giusta, non può essere né-né. O si sta dalla parte dei diritti o li si nega. Non è difficile.
Se fosse possibile, bisognerebbe togliere il titolo di onorevole a quelli che non si sono presentati in aula. Di onorevole, là dentro, non c’è stato proprio nulla.
Ius soli, peggio del razzismo c’è la vigliaccheria. Quella del nostro Senato
Forse c’è qualcosa di peggio che essere cinici, spietati e razzisti: essere vigliacchi. Questo è l’unico aggettivo che si meritano quei senatori che nel giorno in cui si poteva dimostrare il grado di civiltà di un paese, neppure hanno avuto il coraggio (e ce ne vuole davvero poco) di affrontare una discussione, sullo ius soli. Una discussione che forse sarebbe finita comunque con una loro vittoria, ma per potersi attribuire una vittoria, bisogna prima almeno giocarla la partita, rischiare qualcosa. No, troppo per persone così piccole.
Roberto Calderoli ha subito esultato con l’orgoglio dei codardi: «Lo ius soli è definitamente naufragato. Colpito e affondato. Morto e sepolto». Per un esponente di quella Lega che si atteggia a partito duro (lo aveva anche duro, in passato), antipolitico, anti-casta, è davvero una bella figura, quella di adottare i più biechi e bassi trucchi della peggior casta. Non assomigliano nemmeno a quello spot del “ti piace vincere facile”, dove una squadra di centinaia di giocatori scende in campo contro una di undici. Almeno nello spot scendono in campo. In Senato no.
E che dire dei colleghi del Pd, che sono vigliacchi due volte: la prima perché hanno disertato come quelli di destra la votazione, la seconda perché non hanno neppure il coraggio di sostenere che sono contro quella legge, proposta proprio dal loro partito. Sembra impossibile, ma si sono dimostrati ancora più meschini del loro avversari (avversari?).
Seggi vuoti anche tra i 5 stelle, che sulla questione migranti sembra una di quelle enormi sfere di metallo che venivano usate in passato per demolire gli edifici. Oscillano pericolosamente e costantemente da un lato all’altro, senza mai fare una proposta, qualunque sia. Si nascondono dietro il facile slogan: «Né di destra, né di sinistra», troppo facile e in più, falso. Le scelte richiedono una visione delle cose che si ritiene essere giusta, non può essere né-né. O si sta dalla parte dei diritti o li si nega. Non è difficile.
Se fosse possibile, bisognerebbe togliere il titolo di onorevole a quelli che non si sono presentati in aula. Di onorevole, là dentro, non c’è stato proprio nulla.
sabato 23 dicembre 2017
24 Dicembre 2017
Auguri Ducci, i tuoi silenzi mi hanno portato dentro un percorso complesso, spesso mi sono trovato davanti a domande alle quali non ho trovato risposte; ma mi hai insegnato a non mentire al cuore!!! Grazie Madre.❤️❤️
venerdì 22 dicembre 2017
23 Dicembre 2017
AAA Di Maio cercasi
Di Marco Travaglio
Da : Il Fatto Quotidiano
Chissà se i 5Stelle si rendono conto del surplus di responsabilità che grava sulle loro spalle con la rapida e forse irreversibile dissoluzione del Pd renziano. A giudicare dalle loro spensierate (nel senso di assenza di pensiero) reazioni alla catastrofe politica, etica e mediatica del Giglio Magico sul caso banche, si direbbe di no. L’esultanza per le disgrazie altrui è comprensibile: siamo in campagna elettorale. Ma gioire non basta, se contemporaneamente non si dà subito agli elettori in fuga dal Pd un valido motivo per votare 5Stelle. Conosciamo l’obiezione: ma noi abbiamo rinunciato a 50 milioni di finanziamenti pubblici, ci siano ridotti diarie e indennità per devolvere quasi 100 milioni alle piccole imprese, abbiamo proposto questo e votato o impedito quest’altro, non rubiamo, abbiamo un programma meraviglioso sul web, decidiamo i candidati online, Di Maio presenterà la squadra di governo prima delle elezioni ecc. Ma tutto questo non basta più. Se sono veri i sondaggi che danno il Pd prossimo al 20%, il M5S vicino al 30, FI e la Lega a contendersi la terza piazza attorno al 15, i 5Stelle non sono più soltanto il primo partito, ma molto di più. Col vuoto che c’è dietro di loro, ora saranno guardati con grande attenzione da tutti gli italiani (perlopiù non “grillini”) che non vogliono ritrovarsi al governo B.&C. E visti come il primo “voto utile” per risparmiare all’Italia il ritorno agli anni più bui della storia repubblicana.
Cos’ha da dire Luigi Di Maio a questi milioni di italiani di centrosinistra che fino all’altroieri mai avrebbero immaginato di sperare nei 5Stelle e ora vi si vedono costretti da un’evoluzione politica così rapida e inaspettata? Il suo tour nel Lombardo-Veneto ha dato segnali contraddittori e talvolta preoccupanti. Almeno nella proiezione mediatica, che poi è l’unica che conta, perché è quella che si vede a occhio nudo. Prima la promessa di non cancellare gli 80 euro del governo Renzi – misura demagogica e ben poco produttiva in rapporto ai suoi altissimi costi – in totale contraddizione con anni di campagne contrarie. Poi il gran casino sui tagli alle “pensioni d’oro”, cioè superiori ai 2.500 euro netti al mese. Infine l’apoteosi della confusione sul referendum pro o contro l’euro: un giorno si fa, un altro non si fa più, oggi si usa per minacciare l’Europa e riportarla a più miti consigli (sai che paura), domani magari si fa e Di Maio vota per l’Italexit. Anche qui conosciamo l’obiezione: con tutte le buone idee che abbiamo, dal reddito di cittadinanza alle leggi anti-prescrizione e anti-corruzione, i giornalisti cattivi ci chiedono sempre dell’euro.
Ora, che i giornalisti siano cattivi è normale. E che usino due pesi e due misure con i 5Stelle e con gli altri partiti non è normale, ma è stranoto. Nell’ultima settimana i giornaloni hanno dedicato più titoli alle disavventure di “Spelacchio”, l’albero di Natale del Comune di Roma in piazza Venezia (9 il Corriere, 8 il Messaggero, 7 la Repubblica), che alle intercettazioni del boss Graviano su B. e le stragi o alla requisitoria dei pm al processo sulla Trattativa. Per non parlare dei tg.
Ma questa è l’“informazione” che passa il convento e forma l’opinione pubblica, e bisogna farci i conti. Possibilmente senza fornirle argomenti polemici gratis. Cosa che invece Di Maio fa spesso e volentieri, e non per colpa della stampa, ma sua. Eppure non è difficile selezionare i punti programmatici sui quali insistere e quelli da accantonare. Tantopiù che, dopo le elezioni, dovrà trovare o almeno cercare qualche partner in Parlamento per tentare di avere la maggioranza. Se non dice prima del voto con chi vuole governare, non è colpa sua, ma del Rosatellum, che istiga i partiti a formare finte alleanze prima del voto per poi ribaltarle l’indomani.
Ma l’idea di ricevere l’incarico da Mattarella e presentarsi alle Camere per vedere “chi ci sta” è roba da fumetti per ragazzi: se ci starà qualcuno, o non ci starà nessuno, dipenderà dalle cose che Di Maio dirà di voler fare. Se ne dirà alcune, potrebbero starci la Lega e FdI (nel qual caso, auguri con una delegazione parlamentare eletta in gran parte nel Centro-Sud). Se ne dirà altre, potrebbe starci la sinistra di Liberi e Uguali e chissà, magari un pezzo del Pd (sempreché si sia liberato di Renzi). Specie se avrà ministri di quell’area.
Noi continuiamo a pensare che l’interlocutore naturale del M5S sia la sinistra di Grasso & C. (a patto che abbia voti e seggi a sufficienza): sia per la disponibilità espressa da Bersani, sia per le sintonie già emerse su diversi punti, a partire dalle politiche sociali e del lavoro. Se poi Di Maio uscisse finalmente dalla lunga ambiguità pentastellata su temi cruciali come l’evasione fiscale e l’economia in nero, roba da 200 miliardi all’anno, e dicesse qualcosa di chiaro su nodi irrisolti dei conflitti d’interessi e dei rapporti politica-affari (che stanno dannando pure i Renzi boys), potrebbe parlare credibilmente non solo con Grasso e Bersani, ma anche con i tanti elettori pronti a tutto pur di non farsi governare da B., anche a votare 5Stelle. Se quella che ora pare una mission impossibile diventerà possibile dipenderà in gran parte da Di Maio: se metterà giù una lista di dieci cose concrete e fattibili, affidando al libro dei sogni (o degli incubi) quelle impraticabili (il referendum sull’euro, se è consultivo, non serve a nulla e attira solo speculazione sull’Italia; se è effettivo, è vietato dalla Costituzione).
Per conquistare astenuti e pidini in fuga, non c’è bisogno di indossare il doppiopetto e andare in giro a rassicurare l’establishment rinunciando al proprio bagaglio di idee e proposte “anti-sistema”. Basta spiegare chiaramente come si intende ribaltare o almeno riformare profondamente un sistema che nessuno – salvo i ladri – vuole conservare
giovedì 21 dicembre 2017
21 dicembre 2017
Salamaleco,
VALE LA PENA DI LOTTARE SOLO PER LE COSE SENZA LA QUALE NON VALE LA PENA VIVERE.
Ernesto Che Guevara
VALE LA PENA DI LOTTARE SOLO PER LE COSE SENZA LA QUALE NON VALE LA PENA VIVERE.
Ernesto Che Guevara
martedì 19 dicembre 2017
20 dicembre 2017
Salamaleco amici, martedi mattina alle 2 del mattino siamo rientrati a Kuwait city da Bordeaux, partecipare all’open francese e’ stata un’ottima opportunita’ per i ragazzi kuwaitiani che hanno potuto cimentarsi con atleti di valore nettamente superiore a loro per capacita’ tecnica e conoscenza e per me per poterli guardare all’opera. Il primo giorno di gara( che vedeva i migliori 16 francesi fermi) nel girone Yasser ha fatto 5 V e 1 S qualificandosi direttamente per il secondo giorno, anche Kaled si e’ qualificato per il secondo giorno facendo 3V e 3 S vincendo poi gli assalti dei 128 e dei 64, la sua performance e’ stata altalenante, ma nel match dei 64 mi ha fatto vedere delle cose interessanti. Sono stati eliminati al primo giorno Yacobs che in girone ha fatto 3V e 3S vincendo il primo e perdendo il secondo match per quello che rappresenta il principale problema della nostra squadra, la totale inesperienza internazionale che ci porta a fare scelte sbagliate nei momenti sbagliati. Abdulla ha superato il girone con 2V e 4S per poi perdere da Khaled , anche Whahab ha perso il primo match dopo aver superato il girone con 3v e 3 S. Hammed merita un discorso a parte.... sembra che non sia su questo pianeta, vive in un mondo tutto suo ; e’ ultimo anno cadetto, fa scherma da 7 anni....ma ad oggi oltre ad un contrattacco, spesso senza senso, non sa fare. In girone fa solo una vittoria e poi esce al primo match.
Il secondo giorno Khaled torna in pedana irriconoscibile, duro come una pietra, tira sensa senso come se in pedana fosse da solo l’unica vittoria lo porta poi al match dei 128 dove continuare a tirare male e perde. Anche Yasser fa una sola vittoria , ma almeno lui tira un po’ meglio avvicinandosi a poter conquistare altre vittorie in girone; in diretta vince il primo dei 128 per poi fermarsi nei 64.
Una due giorni di gara che mi conferma l’enorme lavoro che c’e’ da fare sotto tutti i punti di vista, uno dei problemi principali resta la frequentazione della palestra da parte dei piu’ giovani scuola e.... una mentalita’ non proprio predisposta al sacrificio e alla performanve li porta a seguire non con continuita’ gli allenamenti.
Massalam
Il secondo giorno Khaled torna in pedana irriconoscibile, duro come una pietra, tira sensa senso come se in pedana fosse da solo l’unica vittoria lo porta poi al match dei 128 dove continuare a tirare male e perde. Anche Yasser fa una sola vittoria , ma almeno lui tira un po’ meglio avvicinandosi a poter conquistare altre vittorie in girone; in diretta vince il primo dei 128 per poi fermarsi nei 64.
Una due giorni di gara che mi conferma l’enorme lavoro che c’e’ da fare sotto tutti i punti di vista, uno dei problemi principali resta la frequentazione della palestra da parte dei piu’ giovani scuola e.... una mentalita’ non proprio predisposta al sacrificio e alla performanve li porta a seguire non con continuita’ gli allenamenti.
Massalam
lunedì 11 dicembre 2017
12 dicembre
Salamaleco amici, sono in palestra ad attendere che arrivi Jacobs che questa mattina fara’ lezione per primo seguito poi da Khalid. Ascolto un po’ di musica, mi rilassa, mi da gioia’ , mi fa apprezzare la vita. Sono in attesa di sapere se a grnnaio potro’ portare i ragazzi a fare qualche gara e allenamento in europa per cercare di migliorare il loro bagaglio di esperienza e per dare loro la possibilita’ di provare a fare le cose sulle quali stiamo lavorando contro atleti di alto livello. Sono tantissime le cose da fare,
ogni giorno, per cercare di far crescere dei fiorettisti in grado di essere tali in pedana. L’organizzazione del lavoro, la continuita’, la voglia, lo stimolo agonistico, il miglioramento tecnico tattico .... insomma una montagna da scalare, ma sicuramente un’affascinante montagna che ogni giorno mi regala nuove sensazioni sconosciute a me prima di iniziare questa nuova avventura in Kuwait. Sicuramente dovro’ essere in grado di modificare molti miei pensieri ed atteggiamenti ma l’amore per lo sport che insegno non ha confini, la gioia che provo quando cerco di dare qualcosa di me stesso a questi ragazzi compensa la tristezza della solitudine dai miei cari; il dolore, ancora molto forte in me, per cio’ che alcune persone hanno fatto distruggendo lavoro e rapporti umani importanti in germania.
Ho una voglia enorme di costruire qualcosa anche qui, voglio provare a seminare qualcosa, voglio ripagare questi dirigenti e questi ragazzi per tutta la loro gentilezza, educazione e passione.
Massalam
ogni giorno, per cercare di far crescere dei fiorettisti in grado di essere tali in pedana. L’organizzazione del lavoro, la continuita’, la voglia, lo stimolo agonistico, il miglioramento tecnico tattico .... insomma una montagna da scalare, ma sicuramente un’affascinante montagna che ogni giorno mi regala nuove sensazioni sconosciute a me prima di iniziare questa nuova avventura in Kuwait. Sicuramente dovro’ essere in grado di modificare molti miei pensieri ed atteggiamenti ma l’amore per lo sport che insegno non ha confini, la gioia che provo quando cerco di dare qualcosa di me stesso a questi ragazzi compensa la tristezza della solitudine dai miei cari; il dolore, ancora molto forte in me, per cio’ che alcune persone hanno fatto distruggendo lavoro e rapporti umani importanti in germania.
Ho una voglia enorme di costruire qualcosa anche qui, voglio provare a seminare qualcosa, voglio ripagare questi dirigenti e questi ragazzi per tutta la loro gentilezza, educazione e passione.
Massalam
venerdì 8 dicembre 2017
8 dicembre 2017
Se tutti i monti fossero seminati a grano
se i cavalli in branco ritornassero al piano
volando fra erbe e fiori,
raccontando i miei amori
avrei ancora vent’anni
Anser anser che va
Ma nevica sulla mia mano,
il mio cavallo è ormai lontano,
notte nebbia negli occhi,
il ferro sul mio ginocchio,
l’arco e freccia non scocco
Anser anser che va
Tu, luce che vai alla foce
con una corsa veloce,
bagnami con un riso solo;
se i monti sono foreste
e le strade nelle tempeste
io mi fermo nel volo;
e potrò raccontare
la mia vita passata
e ti saprò aspettare
Anser anser che va
Roberto Roversi
La canzone di Orlando
8 dicembre 2017
Salamaleco, un saluto da Kuwait city, oggi giorno di riposo, prima della gara di allenamento che ho organizzato per domani; ho invitato tutti i cadetti, giovani e senior che vorranno venire per una full immersion di match. Inizieremo la mattina con un girone unico a 5 stoccate per poi fare il tabellone di eliminazione diretta. Spero che dai club molti ragazzi abbiano voglia di venire.
Lo scorso weekendo sono stato a Torino per il Gran Prix con Yasser, che ha superato il primo turno, con due vittorie; per poi perdere il primo match del tabellone di qualificazione. Sia nel girone che nel match di diretta ho visto da parte del ragazzo il tentativo di applicare cio’ sul quale stiamo lavorando....sono stati flash all’interno ancora di gesti e sensazioni per lui naturali. Esprime velocita’ assoluta fuori misura e fuori tempo, muove la mano appena l’avversario muove il primo piede sono tutti problemi sul quale sto lavorando non solo con Yasser ma con tutti i ragazzi che si allenano con la squadra nazionale. C’e’ grande voglia e curiosita’ nell’apprendere un modo diverso di fare scherma, avremo bisogno di molto tempo e sopratutto la possibilita’ per i ragazzi e per me di fare allenamenti all’estero, dove questa scherma oramai da anni e’ la normalita’. Sono stati tre giorni di gara , per me, molto interessanti ho visto tutta la gara di fioretto femminile e fioretto maschile ho potuto studiare ed aggiornarmi.
Il prossimo fine settimana andremo a Bordeaux, per partecipare ad un Open francese, con me verranno sei ragazzi.
Massalam
Lo scorso weekendo sono stato a Torino per il Gran Prix con Yasser, che ha superato il primo turno, con due vittorie; per poi perdere il primo match del tabellone di qualificazione. Sia nel girone che nel match di diretta ho visto da parte del ragazzo il tentativo di applicare cio’ sul quale stiamo lavorando....sono stati flash all’interno ancora di gesti e sensazioni per lui naturali. Esprime velocita’ assoluta fuori misura e fuori tempo, muove la mano appena l’avversario muove il primo piede sono tutti problemi sul quale sto lavorando non solo con Yasser ma con tutti i ragazzi che si allenano con la squadra nazionale. C’e’ grande voglia e curiosita’ nell’apprendere un modo diverso di fare scherma, avremo bisogno di molto tempo e sopratutto la possibilita’ per i ragazzi e per me di fare allenamenti all’estero, dove questa scherma oramai da anni e’ la normalita’. Sono stati tre giorni di gara , per me, molto interessanti ho visto tutta la gara di fioretto femminile e fioretto maschile ho potuto studiare ed aggiornarmi.
Il prossimo fine settimana andremo a Bordeaux, per partecipare ad un Open francese, con me verranno sei ragazzi.
Massalam
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