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Andrea Magro

"...capii che c'è davvero una diversità infinita tra imparare a vivere e imparare la vita..." R.Vecchioni

giovedì 27 marzo 2014

27 marzo 2014

Solo Dario Fo riesce a parlare di morte parlando solo di amore e strappando sorrisi....
PRONTO? SONO ENZO JANNACCI, CHIAMO DAL PARADISO

Quela  che sun dre a contarve l’è una storia vera, de vun che l’era minga bun de dì de no”. Così comincia una vecchia canzone che s’intonava spesso intorno agli anni ’60 a Milano.
Faceva parte del repertorio di Enzo Jannacci.Ora voi non ci crederete, ma a mia volta quello che sto per svelarvi è un fatto autentico e mi è capitato non più tardi di qualche giorno fa; qualcosa che mi ha profondamente sconvolto.
Mi trovavo a casa, nel pomeriggio, da solo, di domenica, suona il telefono e vado a rispondere.
“Pronto, chi è?”
E dall’altra parte sento una voce che riconosco subito per quanto è particolare.
Ma è impossibile che sia proprio lui…
Chiedo subito “Chi sei? Chi parla?”
E la stessa voce di nuovo mi risponde: “Sono Enzo”.
“Enzo chi?”
“Jannacci”, spiccica lui.
“Ma non dire sciocchezze! A parte che mi pare proprio di cattivo gusto tirare in ballo un amico che non c’è più”.
E l’altro a sua volta: “Sì d’accordo, non ci sono più, ma in questo momento invece ci sono e tu Dario mi hai riconosciuto subito, di ’ la verità”.
“Ti dirò che sei un ottimo falsario di cadenze e vocalità, in poche parole sei uno molto bravo ad imitare le voci. Per caso, non è che sei il solito rompiscatole della Zanzara?
“Zanzara? Ma cosa stai dicendo, chi è sta zanzara?”
“Niente, niente, lascia correre, è un’altra storia di furbacchioni. Ad ogni modo, non capisco che gusto ci sia nel rifare il linguaggio e la cadenza di un amico che oltretutto mi è caro. Dove vuoi arrivare, qual è stavolta la beffa che vuoi giocare?”
“Forse il fatto che son stato via qualche mese mi fa perdere la possibilità di capire cosa stai dicendo – dice lui – cos’è successo con sta zanzara? Ti ha punto eh? Hai provato a mettere l’olio 31?”
“Ma lascia correre l’olio!”
“Guarda che fa molto bene, non dimenticare mai che io sono un medico eh! La buon anima del medico ma sempre parte della sanità! Scusa, ad ogni modo, se ti dico che sono Enzo e tu mi riconosci e dici pure è impossibile che tu mi possa telefonare perché non ci sono più e io ti dico ‘Come non ci sono più, ci sono eccome, sono qua!’ Forse è proibito telefonare se non ci sei di persona? Sì d’accordo, adesso come adesso io sono solo un’anima, ma attento, non disprezzare mai l’anima, specie se è di un amico! E chi t’ha detto che non ho diritto di fare un numero e cercare di parlare con uno che mi è come fratello, anzi dico di più: per me sei sempre stato come un padre, anzi lo sei ancora!”
“Per carità, basta così, se no dirai che sono anche tua madre! Per la miseria, che chiacchiera a mitraglia che t’è venuta!”
“Sì, è vero, ma era tanto che avevo bisogno di parlare con te. Anche se sono un spirito, sempre un amico sei, o no? Accidenti, abbiamo lavorato insieme a far musiche, canzoni, spettacoli e metterli in scena qualcosa come per cinquant’anni per Dio”
“Hai detto Dio? Ma laggiù potete permettervi di nominarlo invano?”
“Scusa Dario ma è una battuta di spirito che non mi fa ridere!”
“Non c’è dubbio che sei proprio tu, solo Enzo sa fare discorsi così strampalati!”
“In verità hai ragione ad avere qualche dubbio sulla mia identità: non ti ho detto neanche com’è che ho ricevuto questa specie di licenza”.
“Che licenza? Ma dove ti trovi in una caserma?”
“Ahahah, che bello, un aldilà caserma, lo voglio proprio raccontare ai miei coinquilini qua! Cosa stavamo dicendo? Ah sì, del permesso di telefonarti! Non è che dove mi trovo è una cosa che possa succedere ogni momento. ‘ Scusi entità di controllo, mi lascia comunicare per una cosa urgente con un amico?’ Normalmente ti dicono: ‘ Adesso no, ma abbi pazienza, hai un’eternità di tempo per comunicare a un caro amico!’ Ma il fatto è che qui dove mi trovo sono diventato molto intimo e simpatico a tutti, non ce n’è uno di questi angelici che non mi sorrida e mi dia pacche sulle spalle, anche se non me ne viene niente… uno se non ci prova non immagina come si sia leggeri senza un corpo; mi sembra di essere uno stratosferico sparato nell’etere. Come sono arrivato quaggiù, non ti dico le feste che mi hanno fatto! Ma lo sai che conoscevano tutte le canzoni che abbiamo scritto insieme? Soprattutto Vengo anch’io, no tu no. Ti ricordi come fa?
“Figurati se non me lo ricordo! Si potrebbe andare tutti allo zoo comunale, vengo anch’io…”
“No no, non la cantano così, cambiano tutte le parole. All’inizio mi arrabbiavo perché rovinavano ogni canzone, come dilettanti da strapazzo, ma poi… vai ad arrabbiarti in Paradiso?”
“Ah no basta, e io che ci casco come un bindula! Pensa un po’, Enzo che mi telefona dall’aldilà e io che gli faccio pure da spalla. Ma scusa, tu Enzo sei sempre stato ateo, cosa mi vieni a raccontare adesso, che c’è il Paradiso, anzi che tu ci stai nell’Eden! A proposito, in che girone sei?”
E lui di rimando: “Ahah! Gironi in Paradiso, ma cosa stai dicendo, non hai mai letto la Divina Commedia?
“Oddio adesso tira fuori Dante, Paradiso, Inferno e anche il Purgatorio! Guarda dottor Jannacci, t’avverto subito che se stai facendo tutta sta solfa per convertirmi e convincermi ad accettare il cristianesimo ti sbagli, io sono nato ateo, anticlericale, agnostico ed eretico-marxista e di qui non mi tira fuori nessuno!”.
“Senti Maestro, c’è poco da sfottere, anche io quando facevo il terrestre ero convinto che questa storia del Paradiso, dell’Inferno fosse tutta un’invenzione fantasiosa per i ragazzini dell’oratorio e le vecchiette delle litanie del Vespero, ma ho dovuto proprio ricredermi!”
“Va bene, va bene, per favore, adesso mi dici la ragione per cui mi telefoni, chi sei in verità, cosa mi vuoi raccontare, e fallo subito se no butto giù la cornetta. Cosa mi vuoi dire?”
“Ascoltami, io ti ho sempre stimato soprattutto perché mi hai insegnato a credere soltanto al tangibile, verificabile, scientificamente provabile. Solo perché ero ateo non devo ammettere adesso che mi sbagliavo? E che c’è tutto un aldilà con miliardi d’anime che vanno di qua, di là, ti raccontano della loro vita… Ecco che, diciamo, è l’unica situazione che non mi diverte poi tanto, anche perché mi sono accorto che se incontri uno tre volte, quello ti racconta tre storie, tutte diverse”.
“Oh senti, senti, non lo avrei mai detto, andiamo, delle anime beate che raccontano frottole, c’è da non crederci!”
“Sai cosa ti dico? Ho scoperto che i trapassati sono tutti bugiardi! Uno s’inventa d’essere stato generale, un altro che era una femmina e poi di colpo ha subìto una metamorfosi che l’ha trasformato in maschio ma ha dovuto lo stesso partorire 5 figli… Ma il massimo è stato quando ho incontrato uno che mi si è presentato come ex-presidente del Consiglio e diceva di chiamarsi Andreotti e ci assomigliava pure. Pensa un po’, un Andreotti bugiardo, ma quando mai! Stava insieme a un certo Gelli che andava raccontando che ha insegnato a tutti gli uomini politici di successo in Italia come si fa a governare! E non è finita, spudorato, questo Gelli, raccontava che ha combinato tanti di quegli atti criminali da meritarsi almeno dieci ergastoli; eppure se l’è sempre cavata, perché lui è un super, è uno che ha sempre saputo farsi amici… amici che contano, uno per ogni corrente, associazione, cricca o ghenga”.
“Fermati, fermati, fammi sedere un attimo che mi gira la testa. Senti Enzo, o chi altro sei non mi importa, sai cosa ti dico? Non credo a una sola parola di quello che stai raccontando. Ti stai intorcicando con le contraddizioni da far spavento. Mi dici di trovarti in Paradiso e poi di colpo, proprio lì in mezzo ai beati, vai ad incontrare uno come Andreotti in compagnia di Gelli… ma chi sono, il gatto e la volpe di Pinocchio? E pinocchio sei tu, che conti frottole a non finire!”
“Ecco vedi la forza dei luoghi comuni e delle favole – esclama il millantatore – perché ci hanno insegnato che tutto nell’aldilà è geometricamente perfetto. I ladri nel tal girone, gli usurai in un altro, i politici balordi, come dire, la maggior parte, nel girone dei furbi bugiardi e qualche volta pure ladri! Nooo, nell’aldilà non esiste la geometria tolemaica a cui ci hanno abituato: il castigo con le torture e i reprobi infilati in un buco a testa in giù col fuoco che li cucina come si deve per l’eternità! C’è un unico immenso luogo collettivo, tutto immerso in un disordine keplerico, dove ognuno è colpito dalla peggiore delle pene, cioè la coscienza della colpa commessa. Chi non ha mai accettato di vivere nel peccato se ne va intorno felice e beato. Chi invece ha combinato infamie orrende, soprattutto a danno degli innocenti creduloni, viene aggredito a tormentone da sensi di colpa violenti come uragani, che li fanno gemere e urlare senza che ne esca voce… silenzio assoluto. Accidenti! Che ore sono, scusa?”
“Perché, tu non lo sai? Non mi dire che nell’aldilà non ci sono orologi?
“Certo che no, il tempo quassù non ha alcun senso. Allora, mi vuoi dire che ore sono?
“Non lo so, le cinque o le sei del pomeriggio, ed è domenica”.
“Oh meno male, ho ancora giusto il tempo di darti un messaggio, che poi è la ragione più importante che mi ha fatto venire da te”.
“No, aspetta, sono io che ho bisogno di chiederti una cosa importante: non è che mi hai convinto, ma te lo chiedo lo stesso… per caso hai incontrato Franca lassù?”
“Ecco, è proprio per via di lei che sono venuto da te! L’ho incontrata sì, anzi all’inizio non l’avevo riconosciuta perché si era trasformata in una bambina”.
“Oddio, ricominci con le assurdità”.
“No, è davvero così, qui uno si può cavare tutti gli sfizi che gli vengono in mente: se vuol riprovare la sensazione che ha avuto nell’infanzia, non fa altro che esprimere questo desiderio e TRAK, eccolo trasformato”.
“E va bene, ammettiamolo, Franca si è trasformata in bambina, ma ti ha detto qualcosa per me?”
“Sì, mi ha detto ‘ Se incontri Dario fagli auguri di compleanno per me’, ecco, te li ho fatti”.
“Aspetta, e non t’ha detto altro?”
“Sì, mi ha detto che le manchi moltissimo. ‘Se ti riesce abbraccialo e dagli un bacio’. Ma non posso, sono fatto di sola aria… Basta uno spirolo di vento che FIUUMM, sparisco. Ad ogni modo te lo ripeto a mia volta: buon compleanno mio caro vecchio amico”.
E tutto d’un colpo mi sveglio, mi ero addormentato davanti alla televisione. Era tutto un sogno, ma devo dire splendido!
Il Fatto Quotidiano, 26 Marzo 2014

Pubblicato da Andrea Magro alle 04:44 Nessun commento:

martedì 25 marzo 2014

25 marzo 2014

Ciao amici, un saluto da Tauber. Siamo rientrati da Torino soddisfatti della tre giorni di coppa italiana. Percepisco leggeri miglioramenti nel fare e sentire le cose giuste, ancora non siamo continui in questo ma alcune performance sono state positive. Nella gara individuale la Golubytskyi e la Wachter si sono fermate nelle 16, la prima per non aver avuto la pazienza di riprodurre le sensazioni corrette nei momenti importanti del match, la seconda per non aver avuto la pazienza di muovere l'avversario per sentire meglio i tempi ed essere meno prevedibile nell'esecuzione delle azioni. Ma negli  assalti  del tabellone delle 64, e delle 32 avevano fatto ottime cose. La Bingenheimer si e' fermata il giorno prima nelle 128, ma per onesta' devo dire che un  problema all'avanbraccio le ha impedito di tirare al meglio, tant'e' che non l'ho schierata nella gara a squadre per non peggiorare lo stato delle cose. Il resto del gruppo mi ha fatto vedere alcune cose buone e tutte le cose sulle quali dobbiamo continuare a lavorare per essere piu' competitivi. Nella gara a squadre abbiamo conquistato un buon quarto posto, non avendo schierato Sandra, Anne Sauer ha potuto tirare per tutta la gara,  facendo cosi' un'ottima esperienza. Abbiamo battuto il Canada e la Francia, conquistando cosi' la possibilita' di misurarci con Russia e Korea. Siamo usciti sconfitti da tutti e due match, ma sono assolutamento contento della prova delle ragazze. Le Senior avranno ora una decina di giorni liberi, dove seguiranno le schede personalizzate di lavoro fisico per poi riprendere il 7 di Aprile con una settimana di ritiro atletico. Da domani mattina qui a Tauber si ritroveranno  le cadette e le junior in previsione dei campionati del mondo di Plodvid.
Ciao
Pubblicato da Andrea Magro alle 01:40 2 commenti:

mercoledì 19 marzo 2014

19 marzo 2014

Ciao amici, un saluto da Torino, siamo arrivati questo pomeriggio, dopo il solito nostro "viaggetto" con i pulmini. Partenza d Tauber, sosta pranzo in una meravigliosa Svizzera baciata da una splendida giornata di sole. Domani mattina leggera seduta di allenamento, riscaldamento e lezione al Club Scherma Torino , controllo delle armi nel pomeriggio. Venerdi mattina si inizia. L'ultimo weekend siamo stati impegnati nella gara di coppa tedesca, sono abbastanza soddisfatto della prova delle ragazze tedesche. La Goloubystkyi , pur perdendo nelle 16 da un'ottima Volpi, per la prima  volta quest'anno, mi ha fatto vedere determinazione, voglia e qualcosa di buono dal punto di vista tecnico, spero che questa gara le abbia dato un po' di tranquillita' e serenita. Sono molto soddisfatto della prova di Sauer, Behr, Hampel e Schmitz, le vedo migliorare e questo mi da gioia; lavorano molto e sono felice che riescano a fare delle gare decenti. Ci vuole ancora molto per entrare almeno nelle 16, ma sento che la strada e' quella buona. Nella prova individuale , purtroppo, hanno reso molto al di sotto delle loro possibilita' la Wachter e la Bingheneimer, eliminate al primo giorno di gara. La gara e' stata vinta dalla Batini, la ragazza italiana allieva del Maestro Simone Piccini, ha colto il suo primo successo in coppa, coronando una gara di altissimo livello.
Nella gara a squadre abbiamo chiuso al 5 posto, migliorando il nono posto di San Pietroburgo. Dopo aver battuto il Canada, abbiamo perso 45a37 dalla Francia per entrare nelle prime quattro. Abbiamo fatto un ottimo incontro, solo la mancanza di attenzione nel giro finale ci ha impedito di cogliere un buon successo. Sono molto soddisfatto dell'applicazione delle ragazze nel conquistare il 5 posto, battendo Ukraina e in rimonta gli Stati Uniti.
Ciao
Pubblicato da Andrea Magro alle 13:55 1 commento:

lunedì 10 marzo 2014

10 marzo 2014

TANTI AUGURI TOMMASO
Pubblicato da Andrea Magro alle 01:30 Nessun commento:

10 Marzo 2014


1. Elesina (Rus), 2. Volpi (ITA), 3. Cammilletti (ITA), 3. Zagidullina (Rus), 5. Bingenheimer (Ger), 6 Straniero (ITA), 7. Vardaro (ITA), 8. Monaco (ITA).
Questa e' la classifica della gara del circuito europeo under 23 che si e' svolta a Roma.

Non sono molto soddisfatto della prova delle ragazze tedesche, l'allenamento a FrascTi e la gara di Roma mi ha fatto vedere che le ragazze non sono abituate a lavorare molto e non tengono sopratutto a livello mentale, dovremo cercare di migliorare sotto questo punto di vista, alcune ragazze come la Behr e la Schmitzs non hanno praticamente tirato in girone, con il classico atteggiamento" voglio tornare a casa".... Sprecando cosi' l'opportunita' di fare una bella esperienza. Alcune delle ragazze mi hanno confermato i limiti tecnici che abbiamo verso il resto delle nazioni migliori. La Wachter, non ha tirato male ma non ha avuto la necessaria calma per chiudere in maniera vittoriosa il match che la vedeva condurre 14a 12 con l'italiana Straniero. La Goluobystkyi ha perso dalla Tagliapietra continuando nel suo periodo assolutamente negativo....sale in pedana e non tira....non c'e' niente....e' un corpo vuoto che si muova in pedana senza senso, senza voglia e quindi nell'impossibilita'' di gestire e vincere un match. Sara' difficile  capire la strada che posso percorrere assieme a Carolina per aiutarla a superare questso momento cosi'  complesso, sta soffrendo molto e non credo che la soluzione sara' semplice e veloce. Io posso solo continuare a lavorare ed essere presente nei suoi momenti difficili.Sono  soddisfatto della prova della Bingenheimer , ma la sconfitta con la russa Elesina, mi ha lasciato l'amaro in bocca, nella fase centrale aveva trovato la strada giusta mettendo a segno una serie di stoccate che l'avevano portata in vantaggio; ma, come le capita troppo spesso, ha abbandonato la strada vincente permettendo all'avversario di rientrare nel match e vincere. Anche ieri sera ho cercato di spiegare a Sandra che se vuole risalire le posizioni e conquistare dei buoni risultati, "deve  vincere",  deve sviluppare l'istinto del killer, non puo' lasciare spazio a disattenzioni o a cambiamenti di strategia senza senso, questo e' uno sport che non puo' nutrirsi di rimpianti o di possibilita' perdute quando si "annusa" il profumo della vitttoria , bisogna saper vincere!!!
Oggi rientriamo in Germania ci attendono tre giorni di lavoro leggero e poi nel weekend la gara di coppa del mondo individuale e a squadre di Tauber.
Ciao
Pubblicato da Andrea Magro alle 01:15 2 commenti:

giovedì 6 marzo 2014

6 Marzo 2014

In realtà, come scrive Stenio Solinas sul Giornale, quello di Sorrentino “è il film più malinconico, decadente e reazionario degli ultimi anni, epitaffio a ciglio asciutto sulla modernità e i suoi disastri”. Il referto medico-legale in forma artistica di un Paese morto di futilità e inutilità, con una classe dirigente di scrittori che non scrivono, intellettuali che non pensano, poeti muti, giornalisti nani, imprenditori da buoncostume, chirurghi da botox, donne di professione “ricche”, cardinali debolucci sulla fede ma fortissimi in culinaria, mafiosi 2.0 che sembrano brave persone, politici inesistenti (infatti non si vedono proprio). Una fauna umanoide disperata e disperante che non crede e non serve a nulla, nessuno fa il suo mestiere, tutti parlano da soli anche in compagnia e passano da una festa all’altra per nascondersi il proprio funerale. Si salva solo chi muore, o fugge in campagna. È un mondo pieno di vuoto che non può permettersi neppure il registro del tragico: infatti rimane nel grottesco. Scambiare il film per un inno al rinascimento di Roma (peraltro sfuggito ai più) o dell’Italia significa non averlo visto o, peggio, non averci capito una mazza. Come se la Romania promuovesse Dracula a eroe nazionale e i film su Nosferatu a spot della rinascita transilvana.


Pezzo di articolo tratto dall'ultimo pezzo di Marco Travaglio sui commenti dei giornalisti italiani dopo l'Oscar assegnato al film Italiano....
Ciao
Pubblicato da Andrea Magro alle 07:23 Nessun commento:

mercoledì 5 marzo 2014

6 marzo 2014

Repubblica 6 Marzo

VOLPAGO DEL MONTELLO (Treviso)  - Pier non ha avuto dubbi. Quando il papà gli ha chiesto se voleva andare a fare una gita al mare o a vedere i carri del carnevale a Treviso, è riuscito a dire: "Carri". Bisogna fare festa, a casa Morello. Piercarlo detto Pier si è laureato, 96 su 110. È diventato "dottore magistrale in Scienze umane e pedagogiche" con una tesi in cui parla di se stesso. Pier è affetto da autismo severo e non si ha notizia di altri autistici gravi che abbiano potuto cingersi d'alloro. "Abbiamo vinto una battaglia - dice subito il padre Luciano, ex insegnante - ma la guerra continua. Ma lo sa che quando Pier si è iscritto all'università l'Usl voleva togliergli i 400 euro al mese dell'"accompagnamento"? Dicevano: se va all'università non è autistico. Invece anche l'ultima diagnosi, svolta in una struttura pubblica due anni fa, conferma purtroppo che il nostro Pier è affetto da autismo severo".

È una storia bellissima e triste, quella di Pier. Bellissima perché Pier, 33 anni, non si è fermato in un'aula delle elementari o delle medie con l'insegnante di sostegno ma è diventato dottore. Triste perché la sua laurea è una mosca bianca in un mondo dove migliaia di ragazzi autistici "non parlanti" non riescono a uscire da "una vita - così ha scritto Pier nella sua tesi di laurea - muta, vacua e bisognosa di altri". "Io non so nemmeno - racconta il padre - cosa abbia provato, quando la commissione lo ha proclamato dottore e gli amici gli hanno fatto festa. Per un giorno e mezzo Pier si è ritirato nel suo posto preferito: il salotto di casa. Resta solo davanti alla tv accesa ma senza volume e ascolta musica alla radio: da Beethoven ai cantautori italiani. Non vuole che nessuno entri. Sì, ha visto i giornali, il Mattino e la Tribuna, che parlavano di lui. Ha fotografato gli articoli. Conosco i suoi tempi. Solo fra una settimana, via computer, potrò chiedergli come ha vissuto le ore della laurea. Io so che era molto teso, ma l'abbiamo capito solo noi genitori: aveva le guance rosse".

Nella storia di Pier ci sono stati molti muri e solo alcuni sono stati abbattuti. "Fino alle medie - ha scritto nella tesi per la triennale in Scienze della formazione - ricordo di avere solo colorato in silenzio tanti pallini a quadretti nei corridoi della scuola. Sì, ho conosciuto tante aulette di sostegno e corridoi". "Ho imparato - ha scritto nella tesi specialistica, su "Inclusione e ben-essere sociale: una storia di autismo per capire" - a leggere mentre gli insegnanti facevano lezione agli altri. Ma come facevo a farlo capire ai professori, visto che non riesco a parlare?".
"Fino ai tredici, quattordici anni - racconta il padre Luciano - Pier era giudicato dai medici un ritardato mentale. È stato allora che abbiamo incontrato la dottoressa Vittoria Realdon Cristoferi, che ha proposto una tecnica di scrittura facilitata, con l'assistenza di un operatore. E così è riuscito a frequentare l'istituto agrario di Montebelluna. I problemi più gravi sono arrivati dopo il diploma. Il Ceod - Centro educativo occupazionale diurno - ci ha proposto di inserirlo in una cooperativa sociale per disabili psichici, che è una struttura positiva per tanti ragazzi ma resta una gabbia, dorata ma sempre gabbia. Io e mia moglie Marta abbiamo deciso: Pier deve vivere in un ambiente normale, e per un ragazzo diplomato l'ambiente normale è l'università".

"Viviamo - ha scritto Pier Morello - in prigioni di cristallo, prigioni di voce negata e di parole che non sono espressione di dovuta fiducia". Un passo dopo l'altro, sempre in salita. Gli esami al computer, davanti al professore. "Alcuni docenti - racconta il padre - non volevano laureare Pier. Dicevano: non potrà usare la laurea, e allora perché dobbiamo concedergliela? Non hanno capito che la laurea in fondo è un effetto collaterale. L'importante è il passo avanti. Che farà adesso il nostro Pier? Noi non ci fermiamo. Lavora già, nostro figlio, tre giorni alla settimana. Da qualche anno va alla scuola materna di Venegazzù come assistente delle maestre. In aula distribuisce le matite ai bimbi, prepara la tavola delle insegnanti, fa la "sentinella" in giardino durante la ricreazione e avverte le insegnanti se i bimbi litigano o si fanno male. È la Usl che paga un piccolo stipendio e l'assicurazione con una borsa lavoro. Credo che questo sia un ottimo intervento: Pier si sente utile e motivato a comportarsi bene. La scuola non è una gabbia di cristallo. Il dottor Pier continuerà questa attività. Cercheremo anche altro, se possibile, ma sempre in un contesto normale".

"La disuguaglianza - ha scritto Pier - è la vera disabilità. So che cammino da solo... ma nella mia cesta di parole taciute trovo anche soli e lune, oceani e colori di luce". "Se il brano è stato scritto da Pier e non dal suo facilitatore - ha commentato Liana Baroni Fortini, presidente dell'Angsa, Associazione nazionale genitori soggetti autistici - Pier non può dirsi autistico perché dimostra di avere una comunicazione sociale molto buona". La dottoressa Vittoria Realdon Cristoferi, medico neuropsichiatra che segue Pier da quando aveva 12 anni, non cerca polemiche. "Nessuno di noi - dice - ha gridato al miracolo. "Uno su mille ce la fa", e questa è una buona notizia che però racconta che altri 999 non ce la fanno. Conosco Pier e gli "parlo" da quando era un bimbo. Mi ha sempre detto di voler vivere come gli altri. Ha raggiunto i risultati che si era prefisso. Pier è la dimostrazione che l'autismo non è incapacità. La laurea? Credo che per lui la conquista più importante sia stata quella di vivere con gli altri, andare con gli amici a prendere il sole a Prato della Valle... Sa di non poter fare da solo. Ma ha visto che la porta della gabbia può essere aperta". 
Pubblicato da Andrea Magro alle 23:07 Nessun commento:

martedì 4 marzo 2014

4 marzo 2014

Ciao amici, un saluto da Frascati, ci siamo trasferiti nella bella cittadina laziale per allenarci in attesa della gara del circuito europeo  di Roma. della prossima domenica. Ho deciso di partecipare, con le ragazze tedesche, a questa gara per allenamento; per dare  loro la possibilita' di migliorare il feeling con misure e tempi che non sono, ancora, abituate a sentire e a adoperare. A San Pietroburgo ci sono  state cose belle nella gara individuale e cose meno belle nella gara a squadre.
Della gara individuale mi ha soddisfatto la prova generale, sette ragazze su 9 nelle prime 64, per noi e' un buon risultato collettivo, sopratutto perche' e' stato  ottenuto tirando meglio nei gironi e nei match delle 128.  Sono soddisfatto della prova della Behr, fermata dalla Boubakri 15/14 nelle 64, dell'ingresso della Bingenheimer nelle 32 ottenuto a spese della koreana Jeon. La Wachter e' arrivata ottava conquistando l'ingresso in finale a spese della francese  Thibus, La Golubytskyi e' arrivata nona, tirando ancora non bene fermata dalla russa  Biryoukova.  Errigo e Di Francisca, hanno conquistato le prime due posizioni, offrendo l'ennesima dimostrazione della loro forza; ma mi ha colpito la prova di gruppo delle atlete russe, ho visto fare , da tantissime ragazze, cose giuste nei tempi e nelle misure esatte. Il trio italiano , Cerioni, Bortolaso e Zomparelli, sta  facendo un ottimo lavoro e questa gara individuale  con 6 ragazze tra le prime 16 ne e' la prova.
Nella prova a squadre, vinto dall'Italia sulla Russia, abbiamo fatto un grosso passo indietro rispetto alla prova individuale. Abbiamo perso il primo match dal Giappone, facendo un enorme numero di errori, peccato che non abbiamo avuto la pazienza  di fare le cose che eravamo riusciti a fare nella gara individuale. Abbiamo chiuso al 9 posto, battendo Honk kong e Ukraina.
Il lavoro da fare e' sempre tanto, ma sono molto felice dell'applicazione delle ragazze nell'apprendere, ci vorra' pazienza per riuscire a fare le cose giuste, nei momenti delicati dei match, ma ripeto ho visto segnali incoraggianti.
Ciao

Pubblicato da Andrea Magro alle 06:34 Nessun commento:
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Andrea Magro
mi piace guardare , ascoltare, difendere le mie idee, sono un po' permaloso.....ma un bravo ragazzo!!!
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