L'INFANZIA DI MARIA F. De Andrè
Ascoltatela nel concerto che ho postato del poeta.
Sciogli i capelli e guarda già vengono...
Guardala guardala scioglie i capelli
sono più lunghi dei nostri mantelli
guarda la pelle, tenera lieve
risplende il sole come la neve
guarda le mani guardale il viso
sembra venuta dal paradiso
guarda le forme la proporzione
sembra venuta per tentazione.
Guardala guardala scioglie i capelli
sono più lunghi dei nostri mantelli
guarda le mani guardale il viso
sembra venuta dal paradiso
guardale gli occhi guarda i capelli
guarda le mani guardale il collo
guarda la carne guarda il suo viso
guarda i capelli del paradiso
guarda la carne guardale il collo
sembra venuta dal suo sorriso
guardale gli occhi guarda la neve
guarda la carne del paradiso.
martedì 31 gennaio 2012
31 gennaio 2012
Liste di prescrizione
Le pantomime degli on. avv. Ghedini e Longo al Tribunale di Milano (ricusano i giudici del processo Mills che tagliano tre testimoni della difesa; si levano la toga ed escono platealmente dall’aula del processo Ruby perché i giudici non accolgono gli “impedimenti istituzionali” del loro cliente ormai disoccupato) appartengono ormai alla commedia dell’arte. Ma testimoniano anche la stravagante concezione del diritto che regna in Italia da 18 anni, da quando B. entrò in politica per non finire in galera e rispettò scrupolosamente l’impegno. Da allora destra e sinistra si sono scatenate in un centinaio di “riforme della giustizia” che, con la scusa di sveltire i processi, li allungavano per mandarli in prescrizione.
Questa, da “agente patogeno” della giustizia come l’ha definita ieri il presidente della Corte d’appello di Milano Giovanni Canzio, è diventata un diritto acquisito per politici e compari. Ha salvato, negli anni, Andreotti dal processo di Palermo per mafia, poi D’Alema dall’accusa di un finanziamento illecito dall’imprenditore malavitoso Francesco Cavallari, poi B. nei processi Mondadori (corruzione giudiziaria), All Iberian (tangenti a Craxi) e in altri tre per falso in bilancio. E ora lo salverà certamente nel processo Mills (corruzione giudiziaria), non si sa ancora se subito prima o subito dopo la sentenza di primo grado. Alcuni giornali, tipo i suoi, scrivono stravaganze, tipo che il Tribunale calpesterebbe i diritti della difesa per “correre” e arrivare a una condanna purchessia. Il verbo “correre”, per un dibattimento iniziato il 13 marzo 2006 e non ancora giunto alla prima sentenza, è una barzelletta. Qui l’unico che corre è B., ma per scappare. Ora s’è inventato, per giustificare la ricusazione, che i giudici avrebbero “anticipato il giudizio di colpevolezza” escludendo in extremis tre dei suoi testimoni. In realtà i giudici sono liberissimi di tagliare tutti i testi che vogliono quando vogliono, se li ritengono superflui: è probabile che – dopo sei anni di processo e una sentenza di Cassazione che ha già accertato la corruzione di Mills da parte di Fininvest nell’interesse di B. – si siano già fatti un’idea su B. Ma non hanno mai detto quale, dunque la ricusazione non sta né in cielo né in terra.
Come giustamente osserva il vicepresidente del Csm Vietti (ogni tanto ne dice una giusta anche lui), il giudice deve fare di tutto per scongiurare la prescrizione, visto che è pagato per accertare la verità processuale. Ma B. ha un sistema infallibile per far reintrodurre i suoi tre testi, peraltro superflui: rinunciare formalmente alla prescrizione per essere giudicato oltre i termini (da lui stesso accorciati da 15 a 10 anni con l’ex Cirielli). Perché non lo fa? Perché nessuno lo invita a farlo? Un politico accusato di un reato tanto grave non può incassare la prescrizione con mezzucci indecenti, soprattutto se ritiene di essere innocente. Il guaio è che qui, se c’è uno che anticipa la colpevolezza di B., è lo stesso B. Lui sa benissimo di essere colpevole: per questo è tanto sicuro di essere condannato.
Dopo gli appelli di Vietti, di Canzio e del primo presidente della Cassazione, la prescrizione è tornata al centro del dibattito, perché falcidia 160-200 mila reati all’anno. La soluzione è semplicissima: abrogare la Cirielli e allungare la prescrizione (come raccomandano Corte di Strasburgo e Osce), e uniformare il sistema italiano a quello delle democrazie più evolute, dove la prescrizione si ferma al rinvio a giudizio. Ma B. non vuole. Infatti ieri la ministra Severino, farfugliando di “efficienza della giustizia”, ha detto che “la prescrizione non è una priorità”: è quel che pensano anche decine di suoi ex clienti, che la aspettano con ansia per mandare in fumo i loro processi. E Bersani, nell’intervista al Messaggero sulla giustizia, di prescrizione non parla (preferisce attaccare le intercettazioni). Poi chiede agli alleati di smetterla di accusarlo di “inciucio”. Forse potrebbe aiutarli smettendola di inciuciare.
Il Fatto Quotidiano, 29 gennaio 2012
Le pantomime degli on. avv. Ghedini e Longo al Tribunale di Milano (ricusano i giudici del processo Mills che tagliano tre testimoni della difesa; si levano la toga ed escono platealmente dall’aula del processo Ruby perché i giudici non accolgono gli “impedimenti istituzionali” del loro cliente ormai disoccupato) appartengono ormai alla commedia dell’arte. Ma testimoniano anche la stravagante concezione del diritto che regna in Italia da 18 anni, da quando B. entrò in politica per non finire in galera e rispettò scrupolosamente l’impegno. Da allora destra e sinistra si sono scatenate in un centinaio di “riforme della giustizia” che, con la scusa di sveltire i processi, li allungavano per mandarli in prescrizione.
Questa, da “agente patogeno” della giustizia come l’ha definita ieri il presidente della Corte d’appello di Milano Giovanni Canzio, è diventata un diritto acquisito per politici e compari. Ha salvato, negli anni, Andreotti dal processo di Palermo per mafia, poi D’Alema dall’accusa di un finanziamento illecito dall’imprenditore malavitoso Francesco Cavallari, poi B. nei processi Mondadori (corruzione giudiziaria), All Iberian (tangenti a Craxi) e in altri tre per falso in bilancio. E ora lo salverà certamente nel processo Mills (corruzione giudiziaria), non si sa ancora se subito prima o subito dopo la sentenza di primo grado. Alcuni giornali, tipo i suoi, scrivono stravaganze, tipo che il Tribunale calpesterebbe i diritti della difesa per “correre” e arrivare a una condanna purchessia. Il verbo “correre”, per un dibattimento iniziato il 13 marzo 2006 e non ancora giunto alla prima sentenza, è una barzelletta. Qui l’unico che corre è B., ma per scappare. Ora s’è inventato, per giustificare la ricusazione, che i giudici avrebbero “anticipato il giudizio di colpevolezza” escludendo in extremis tre dei suoi testimoni. In realtà i giudici sono liberissimi di tagliare tutti i testi che vogliono quando vogliono, se li ritengono superflui: è probabile che – dopo sei anni di processo e una sentenza di Cassazione che ha già accertato la corruzione di Mills da parte di Fininvest nell’interesse di B. – si siano già fatti un’idea su B. Ma non hanno mai detto quale, dunque la ricusazione non sta né in cielo né in terra.
Come giustamente osserva il vicepresidente del Csm Vietti (ogni tanto ne dice una giusta anche lui), il giudice deve fare di tutto per scongiurare la prescrizione, visto che è pagato per accertare la verità processuale. Ma B. ha un sistema infallibile per far reintrodurre i suoi tre testi, peraltro superflui: rinunciare formalmente alla prescrizione per essere giudicato oltre i termini (da lui stesso accorciati da 15 a 10 anni con l’ex Cirielli). Perché non lo fa? Perché nessuno lo invita a farlo? Un politico accusato di un reato tanto grave non può incassare la prescrizione con mezzucci indecenti, soprattutto se ritiene di essere innocente. Il guaio è che qui, se c’è uno che anticipa la colpevolezza di B., è lo stesso B. Lui sa benissimo di essere colpevole: per questo è tanto sicuro di essere condannato.
Dopo gli appelli di Vietti, di Canzio e del primo presidente della Cassazione, la prescrizione è tornata al centro del dibattito, perché falcidia 160-200 mila reati all’anno. La soluzione è semplicissima: abrogare la Cirielli e allungare la prescrizione (come raccomandano Corte di Strasburgo e Osce), e uniformare il sistema italiano a quello delle democrazie più evolute, dove la prescrizione si ferma al rinvio a giudizio. Ma B. non vuole. Infatti ieri la ministra Severino, farfugliando di “efficienza della giustizia”, ha detto che “la prescrizione non è una priorità”: è quel che pensano anche decine di suoi ex clienti, che la aspettano con ansia per mandare in fumo i loro processi. E Bersani, nell’intervista al Messaggero sulla giustizia, di prescrizione non parla (preferisce attaccare le intercettazioni). Poi chiede agli alleati di smetterla di accusarlo di “inciucio”. Forse potrebbe aiutarli smettendola di inciuciare.
Il Fatto Quotidiano, 29 gennaio 2012
31 gennaio 2011
Ciao amici, doppia seduta schermistica oggi per le ragazze Senior, nel pomeriggio si sono unite a loro tutte le cadette e giovani dell'Academy e qualche altra giovane. Al mattino abbiamo fatto un girone a 8 stoccate; il pomeriggio assalti da 3 minuti senza mai fermarsi e senza contare le stoccate cercando di tenere un ritmo alto nella ricerca sempre delle buone esecuzioni. Sono soddisfatto del lavoro fatto. La Nishioka ha svolto una seduta mattutina molto positiva, nel pomeriggio l'ho esonerata dal lavoro....per non correre rischi, credo che per un pò dovremo valutare giorno per giorno come gestire Shio; ma la seduta di questa mattina mi ha fatto "rivedere" un'atleta!! Speriamo bene!!!
Domani lezione per appuntamento.
Ciao
Domani lezione per appuntamento.
Ciao
lunedì 30 gennaio 2012
30 gennaio 2012
Prescrizione all’italiana, garanzia d’impunità (Peter Gomez)
Solo a volerlo ammettere, la questione è semplice. In Italia la giustizia penale non funziona perché una parte importante di coloro i quali sono chiamati a fare le leggi non vogliono che funzioni o, nel migliore dei casi, non possono farla funzionare. E questa non è un’opinione, è un fatto. Dimostrato da quanto è accaduto negli ultimi 25 anni.
Prendete, per esempio, la questione della prescrizione. Dal 1989 il nuovo codice di procedura penale prevede che, sul modello di quanto accade nei sistemi anglosassoni, la prova si formi in aula. In questo modo il processo è diventato molto garantista: durante le udienze vengono ascoltate decine o centinaia di testimoni e tutte o quasi le indagini svolte dal pm sono ripetute. Questo è un bene per il cittadino imputato che così riduce il rischio di essere condannato da innocente, ma ovviamente implica dei tempi di dibattimento molto lunghi.
Il meccanismo insomma può reggere solo se si fanno pochi processi. E infatti chi ha ideato il nostro codice prevedeva che se ne celebrassero pochissimi: come accade negli Usa, dove l’85 per cento degli imputati, quando le prove sono forti, si dichiarano colpevoli e patteggiano la condanna ottenendo così degli sconti di pena. O in Inghilterra, dove addirittura solo il 10 per cento delle persone sotto inchiesta arriva al processo.
Nel nostro Paese invece la situazione è capovolta: in pochi patteggiano o accedono al rito abbreviato che garantisce uno sconto di un terzo sulla condanna. Perché lo fanno? Semplice, non ne hanno quasi mai la convenienza. Visto che moltissimi reati si prescrivono rapidamente, e il sistema è ormai ingolfato, è meglio tentare di resistere nella speranza (anzi nella quasi certezza) di veder tutto cancellato dal colpo di spugna del tempo prima del terzo grado di giudizio.
Da quando poi, nel 2005, il governo Berlusconi ha approvato la legge ex Cirielli, dura solo con i recidivi ma morbidissima con gli incensurati (i termini di prescrizione vengono di fatto dimezzati), la situazione è ancora peggiorata. Statisticamente è difficile che si arrivi a sentenza definitiva quando in tribunale si giudicano le contravvenzioni in materia antinfortunistica, ambientale ed ecologica; i delitti di corruzione, falso in bilancio, frode fiscale; quelli di maltrattamento in famiglia e violazione degli obblighi di assistenza famigliare.
Ma allora perché esiste la prescrizione? Solo per farla fare franca ai furbi e ai colletti bianchi? No. La ragione è semplice e in teoria è condivisibile: dopo un certo numero di anni lo Stato non ha più interesse a indagare su un reato perché è passato troppo tempo. Inutile lavorare (e spendere denaro dei contribuenti) per scoprire gli autori di un crimine che le stesse vittime non ricordano più.
In realtà in Italia accade una cosa diversa: spesso i reati si prescrivono quando ormai gli imputati sono stati individuati. Ci sono processi che saltano in primo grado, in appello e addirittura in Cassazione. Tutto viene cancellato quando già polizia e magistrati hanno consumato molti soldi pubblici ed energie per identificare i presunti colpevoli: un’assurdità. All’estero questo non accade. In Germania, per esempio, una volta che c’è stata la prima sentenza, la prescrizione è definitivamente interrotta. Negli Stati Uniti muore addirittura il giorno del rinvio a giudizio.
Certo, i problemi della giustizia penale italiana, non sono tutti qui. Ci sono troppe leggi, troppi reati, troppi tribunali, una procedura farraginosa, ci sono carenze di organico e di personale. Ma chiunque abbia seguito qualche dibattimento ed è in buona fede dovrebbe sapere che qualsiasi riforma è destinata a fallire se non si interviene sulla prescrizione, incentivando così i riti alternativi.
Il problema è che lo sanno anche le decine e decine di parlamentari condannati, indagati o salvati da prescrizione e amnistia che, assieme ai loro avvocati, siedono a Montecitorio o Palazzo Madama. A partire da quei fedelissimi di Silvio Berlusconi che oggi dicono: se si tocca la prescrizione il governo cade.
A gente come loro una giustizia che funzioni non conviene. Perché ai capponi puoi chiedere tutto, ma non di festeggiare il Natale.
Solo a volerlo ammettere, la questione è semplice. In Italia la giustizia penale non funziona perché una parte importante di coloro i quali sono chiamati a fare le leggi non vogliono che funzioni o, nel migliore dei casi, non possono farla funzionare. E questa non è un’opinione, è un fatto. Dimostrato da quanto è accaduto negli ultimi 25 anni.
Prendete, per esempio, la questione della prescrizione. Dal 1989 il nuovo codice di procedura penale prevede che, sul modello di quanto accade nei sistemi anglosassoni, la prova si formi in aula. In questo modo il processo è diventato molto garantista: durante le udienze vengono ascoltate decine o centinaia di testimoni e tutte o quasi le indagini svolte dal pm sono ripetute. Questo è un bene per il cittadino imputato che così riduce il rischio di essere condannato da innocente, ma ovviamente implica dei tempi di dibattimento molto lunghi.
Il meccanismo insomma può reggere solo se si fanno pochi processi. E infatti chi ha ideato il nostro codice prevedeva che se ne celebrassero pochissimi: come accade negli Usa, dove l’85 per cento degli imputati, quando le prove sono forti, si dichiarano colpevoli e patteggiano la condanna ottenendo così degli sconti di pena. O in Inghilterra, dove addirittura solo il 10 per cento delle persone sotto inchiesta arriva al processo.
Nel nostro Paese invece la situazione è capovolta: in pochi patteggiano o accedono al rito abbreviato che garantisce uno sconto di un terzo sulla condanna. Perché lo fanno? Semplice, non ne hanno quasi mai la convenienza. Visto che moltissimi reati si prescrivono rapidamente, e il sistema è ormai ingolfato, è meglio tentare di resistere nella speranza (anzi nella quasi certezza) di veder tutto cancellato dal colpo di spugna del tempo prima del terzo grado di giudizio.
Da quando poi, nel 2005, il governo Berlusconi ha approvato la legge ex Cirielli, dura solo con i recidivi ma morbidissima con gli incensurati (i termini di prescrizione vengono di fatto dimezzati), la situazione è ancora peggiorata. Statisticamente è difficile che si arrivi a sentenza definitiva quando in tribunale si giudicano le contravvenzioni in materia antinfortunistica, ambientale ed ecologica; i delitti di corruzione, falso in bilancio, frode fiscale; quelli di maltrattamento in famiglia e violazione degli obblighi di assistenza famigliare.
Ma allora perché esiste la prescrizione? Solo per farla fare franca ai furbi e ai colletti bianchi? No. La ragione è semplice e in teoria è condivisibile: dopo un certo numero di anni lo Stato non ha più interesse a indagare su un reato perché è passato troppo tempo. Inutile lavorare (e spendere denaro dei contribuenti) per scoprire gli autori di un crimine che le stesse vittime non ricordano più.
In realtà in Italia accade una cosa diversa: spesso i reati si prescrivono quando ormai gli imputati sono stati individuati. Ci sono processi che saltano in primo grado, in appello e addirittura in Cassazione. Tutto viene cancellato quando già polizia e magistrati hanno consumato molti soldi pubblici ed energie per identificare i presunti colpevoli: un’assurdità. All’estero questo non accade. In Germania, per esempio, una volta che c’è stata la prima sentenza, la prescrizione è definitivamente interrotta. Negli Stati Uniti muore addirittura il giorno del rinvio a giudizio.
Certo, i problemi della giustizia penale italiana, non sono tutti qui. Ci sono troppe leggi, troppi reati, troppi tribunali, una procedura farraginosa, ci sono carenze di organico e di personale. Ma chiunque abbia seguito qualche dibattimento ed è in buona fede dovrebbe sapere che qualsiasi riforma è destinata a fallire se non si interviene sulla prescrizione, incentivando così i riti alternativi.
Il problema è che lo sanno anche le decine e decine di parlamentari condannati, indagati o salvati da prescrizione e amnistia che, assieme ai loro avvocati, siedono a Montecitorio o Palazzo Madama. A partire da quei fedelissimi di Silvio Berlusconi che oggi dicono: se si tocca la prescrizione il governo cade.
A gente come loro una giustizia che funzioni non conviene. Perché ai capponi puoi chiedere tutto, ma non di festeggiare il Natale.
30 gennaio 2012
Ciao amici, ultima giornata di riposo per le Senior che riprenderanno domani con una doppia seduta a base di match. Anche oggi ho passato la giornata lavorando con un pò di cadette e di under 20; ho fatto lezione alla Oshi, Umetsu, Ogata, Asano e Yanaoka. La prima parteciperà alla gara under 20 di Lyone, le altre andranno a Parigi per la maratona delle cadette.
Per quanto riguarda la Ichikawa, ci siamo parlati oggi e abbiamo deciso di comune accordo di non partecipare alle gare di Tauber e di Danzica per provare un recupero fisioterapico, senza operazione, per vedere se riuscirà a partecipare alla doppia trasferta di marzo a Torino e Budapest.
Ciao
Per quanto riguarda la Ichikawa, ci siamo parlati oggi e abbiamo deciso di comune accordo di non partecipare alle gare di Tauber e di Danzica per provare un recupero fisioterapico, senza operazione, per vedere se riuscirà a partecipare alla doppia trasferta di marzo a Torino e Budapest.
Ciao
domenica 29 gennaio 2012
28 gennaio 2012
......Ma adesso che viene la sera ed il buio mi toglie il dolore dagli occhi e scivola il sole al di là delle dune a violentare altre notti Io nel vedere questo uomo che muore madre io provo dolore nella pietà che non cede al rancore madre ho imparato l'amore....
sabato 28 gennaio 2012
28 gennaio 2012
Ciao amici, con oggi sono iniziati i tre giorni liberi per le grandi, e quindi mi sono dedicato alla Oshi che tra una settimana parteciperà ad un'altra gara di coppa under 20, a Lyone. Doppia lezione, una al mattina e una al pomeriggio. Tutto incentrato sulla sensibilità delle dita e della mano per migliorare il feeling con il fioretto. C'è da fare un enorme lavoro per far si che sentano il fioretto in maniera naturale, farlo diventare il prolungamento della mano, della testa e delle proprie sensibilità e sensazioni. La lezione del pomeriggio si è svolta allla presenza di un pò di Maestri giapponesi che stavano seguendo un corso di aggiornamento; hanno guardato la lezione e ci siamo scambiati informazioni. Per me si tratta di un'esperienza strordinaria, il fioretto l'amore per la scherma, le sue magie permettono di abbattere la diversità di lingue, di culture; trovo bellissimo riuscire a trasmettere le mie conoscenze e apprendere le loro attraverso un fioretto!!!
Ciao e buon weekend
Ciao e buon weekend
venerdì 27 gennaio 2012
mercoledì 25 gennaio 2012
26 gennaio 2012
Ciao amici, il morale non e' certo alle stelle, i problemi di Shio alla schiena non danno segnali positivi, non so proprio cosa pensare , ne che strategia prendere, i medici continuano a dirmi che non ci sono grossi problemi, ma lei non ce la fa': micko rientra oggi a casa, per farsi vedere dal dottore che l'ha operata al ginocchio sinistro, lunedi prenderemo la decisione sulla programmazione da seguire. Speravo di portare un po' di under 20 e cadette allle due gare di coppa del mondo senior di Torino e Budapest(con l'allenamento di Roma in mezzo) ma la Federazione non ha i soldi ( il costo di tutta la traferta si aggira sui 4000 euro a testa) e quindi non se ne fa' niente...mi viene da ridere...anzi da piangere quando sento certi discorsi, quando leggo di certi ingaggi in mondi sportivi dove il denaro viene sperperato!!! Ma cosi' e' quindi andiamo avanti cosi' con un processo di apprendimento molto, ma molto ralllentato rispetto alle altre nazioni.
Ciao
Ciao
lunedì 23 gennaio 2012
23 gennaio 2012
Avete presente la Procura di Roma? A parte pochi pm che non guardano in faccia nessuno, è la Procura che in questi anni è riuscita a far archiviare i reati di qualunque politico le capitasse a tiro. Soprattutto uno: B. Archiviato perché scarrozzava sugli aerei di Stato menestrelli e mignotte, nani e ballerine. Archiviato perché mobbizzava il marito della sua amante Virginia Sanjust. Archiviato perché raccomandava le papi girls a Raifiction. Archiviato perché comprava senatori dell’Unione. Archiviato perché minacciava il suo uomo all’Agcom per far chiudere Annozero. Archiviato sempre, a prescindere.
Avantieri però un politico è riuscita a farlo rinviare a giudizio: Luigi De Magistris, che va a processo con il suo ex consulente Gioacchino Genchi per abuso d’ufficio. Che han fatto i due manigoldi? Abusato di voli di Stato, raccomandato favorite, perseguitato mariti di amanti, comprato senatori, minacciato authority perché violassero i loro doveri istituzionali? No, molto peggio: nel 2007, quando seguivano a Catanzaro l’inchiesta “Why Not”, acquisirono dalle compagnie telefoniche i dati sui tabulati telefonici di 8 parlamentari (Prodi, Mastella, Rutelli, Pisanu, Gozi, Minniti, Gentile, Pittelli) senz’aver chiesto il permesso al Parlamento, violandone l’immunità.
Un ingenuo domanderà: come fai a sapere che questo o quel numero telefonico è di un parlamentare? Prima acquisisci i dati dalla compagnia e poi, se scopri che l’intestatario è un eletto, chiedi alle Camere l’autorizzazione a usarlo. Invece i pm e i gip di Roma devono essere dei medium: appena vedono un numero, intuiscono subito che appartiene a un parlamentare. Dunque non si spiegano perché De Magistris e Genchi chiedessero a Tim o Vodafone o Wind di chi fosse un numero: dovevano saperlo prima, per scienza infusa. In caso contrario, è abuso d’ufficio.
Ora, dal 1997 l’abuso non è più reato, a meno che non produca un vantaggio patrimoniale o un danno a qualcuno. Ma il pm Caperna e il gup Callari il danno l’han trovato: i parlamentari avrebbero subìto “un danno ingiusto consistente nella conoscibilità di dati esterni di traffico relativi alle loro comunicazioni”. Cioè: si è saputo a chi telefonavano. Il solito ingenuo obietterà: ma il danno, ammesso che esista, i parlamentari se lo sono procurato da soli, visto che nessuno li obbligava a chiamare persone così poco raccomandabili da danneggiarli una volta emerse.
Se non fosse un processo, ci sarebbe da ridere. Anche perché sugli eventuali reati dei pm di Catanzaro è competente la Procura di Salerno, non di Roma. E qui le risate raddoppiano: perché l’inchiesta romana la aprì Achille Toro, già in rapporti con personaggi emersi in “Why Not”, poi costretto a lasciare la magistratura per lo scandalo della cricca; e perché dall’accusa di abuso d’ufficio per i tabulati di Mastella, De Magistris era già stato inquisito a Salerno, ben prima di Roma, e archiviato. Ora verrà riprocessato a Roma per lo stesso reato.
I giudici della Capitale hanno affermato la propria competenza con argomenti vari e variabili.
1) Fra le parti offese, ci sarebbe il Parlamento (ma poi si sono scordati di citare all’udienza i presidenti delle Camere).
2) Il primo tabulato incriminato arrivò da Wind con sede a Roma (falso: arrivò da Vodafone con sede a Pozzuoli).
3) Siccome i dati le compagnie li trasmettono criptati, non si sa se Genchi li decrittò nel suo ufficio a Palermo o da qualche altra parte. Dunque, nel dubbio, è competente il pm che ha aperto la prima inchiesta. Dunque Salerno? In teoria sì, però per Salerno il reato non c’è. Dunque si ritenta a Roma: vedi mai che almeno lì si trovi un giudice disposto a condannare.
Ultima chicca: fra le vittime del presunto abuso di De Magistris e Genchi c’è anche Pisanu, il quale però ha già detto a verbale che il tabulato che lo riguarda non è suo, ma della moglie (non parlamentare, dunque non immune). Ma che sarà mai. Vorrà dire che Pisanu è vittima ma non lo sa. E sua moglie è attratta dall’immunità del marito, per contagio. Un’immunità extralarge, formato famiglia.
Il Fatto Quotidiano, 22 gennaio 2012
Avantieri però un politico è riuscita a farlo rinviare a giudizio: Luigi De Magistris, che va a processo con il suo ex consulente Gioacchino Genchi per abuso d’ufficio. Che han fatto i due manigoldi? Abusato di voli di Stato, raccomandato favorite, perseguitato mariti di amanti, comprato senatori, minacciato authority perché violassero i loro doveri istituzionali? No, molto peggio: nel 2007, quando seguivano a Catanzaro l’inchiesta “Why Not”, acquisirono dalle compagnie telefoniche i dati sui tabulati telefonici di 8 parlamentari (Prodi, Mastella, Rutelli, Pisanu, Gozi, Minniti, Gentile, Pittelli) senz’aver chiesto il permesso al Parlamento, violandone l’immunità.
Un ingenuo domanderà: come fai a sapere che questo o quel numero telefonico è di un parlamentare? Prima acquisisci i dati dalla compagnia e poi, se scopri che l’intestatario è un eletto, chiedi alle Camere l’autorizzazione a usarlo. Invece i pm e i gip di Roma devono essere dei medium: appena vedono un numero, intuiscono subito che appartiene a un parlamentare. Dunque non si spiegano perché De Magistris e Genchi chiedessero a Tim o Vodafone o Wind di chi fosse un numero: dovevano saperlo prima, per scienza infusa. In caso contrario, è abuso d’ufficio.
Ora, dal 1997 l’abuso non è più reato, a meno che non produca un vantaggio patrimoniale o un danno a qualcuno. Ma il pm Caperna e il gup Callari il danno l’han trovato: i parlamentari avrebbero subìto “un danno ingiusto consistente nella conoscibilità di dati esterni di traffico relativi alle loro comunicazioni”. Cioè: si è saputo a chi telefonavano. Il solito ingenuo obietterà: ma il danno, ammesso che esista, i parlamentari se lo sono procurato da soli, visto che nessuno li obbligava a chiamare persone così poco raccomandabili da danneggiarli una volta emerse.
Se non fosse un processo, ci sarebbe da ridere. Anche perché sugli eventuali reati dei pm di Catanzaro è competente la Procura di Salerno, non di Roma. E qui le risate raddoppiano: perché l’inchiesta romana la aprì Achille Toro, già in rapporti con personaggi emersi in “Why Not”, poi costretto a lasciare la magistratura per lo scandalo della cricca; e perché dall’accusa di abuso d’ufficio per i tabulati di Mastella, De Magistris era già stato inquisito a Salerno, ben prima di Roma, e archiviato. Ora verrà riprocessato a Roma per lo stesso reato.
I giudici della Capitale hanno affermato la propria competenza con argomenti vari e variabili.
1) Fra le parti offese, ci sarebbe il Parlamento (ma poi si sono scordati di citare all’udienza i presidenti delle Camere).
2) Il primo tabulato incriminato arrivò da Wind con sede a Roma (falso: arrivò da Vodafone con sede a Pozzuoli).
3) Siccome i dati le compagnie li trasmettono criptati, non si sa se Genchi li decrittò nel suo ufficio a Palermo o da qualche altra parte. Dunque, nel dubbio, è competente il pm che ha aperto la prima inchiesta. Dunque Salerno? In teoria sì, però per Salerno il reato non c’è. Dunque si ritenta a Roma: vedi mai che almeno lì si trovi un giudice disposto a condannare.
Ultima chicca: fra le vittime del presunto abuso di De Magistris e Genchi c’è anche Pisanu, il quale però ha già detto a verbale che il tabulato che lo riguarda non è suo, ma della moglie (non parlamentare, dunque non immune). Ma che sarà mai. Vorrà dire che Pisanu è vittima ma non lo sa. E sua moglie è attratta dall’immunità del marito, per contagio. Un’immunità extralarge, formato famiglia.
Il Fatto Quotidiano, 22 gennaio 2012
23 gennaio 2012
Ciao Micko, un giorno il mio lavoro in Giappone terminerà, tornerò in Italia o andrò a lavorare all'estero ; ma mai dimenticherò le ragazze giapponesi!! Mai ti potrò dimenticare. Oggi i miei occhi non hanno versato lacrime quando ti ho abbracciato e accarezzato la testa, nel cercare di calmare le tue lacrime, ma ti assicuro che il cuore ne ha versate tante. Mentre il medico ti comunicava la beffarda notizia della parziale rottura del crociato posteriore del ginocchio sinistro, ho guardato i tuoi occhi riempirsi di lacrime, ho guardato con che forza e con che dignita hai cercato di controllarti, con che dolcezza le tue lacrime hanno segnato il tuo viso!! In un attimo hai visto svanire tutti i sacrifici fatti in questi mesi per riprenderti dall'operazione all'altro ginocchio....il tuo sogno era quello di provare a conquistare un posto in squadra nella speranza che il Giappone si qualifichi!!! In quel momento hai visto volare tutto via...ma....sono bastati pochi attimi e quando il Dottore ti ha detto che potresti provare a farcela senza operazione ho visto il tuo viso cambiare, sei tornata il samurai che conosco...e pochi minuti fa su skype mi hai scritto....domani inizia la mia nuova vita...da domani riparte un'altra rincorsa!! Non so se ce la farai, ma so che mi hai regalato un esempio meraviglioso, mi hai dimostrato che forza incredibile si può nascondere dietro a delle lacrime calde!!
Ciao Micko ci vediamo domani mattina in fisioterapia.
Ciao Micko ci vediamo domani mattina in fisioterapia.
domenica 22 gennaio 2012
22 gennaio 2012
Ciao amici, speravo in una domenica migliore; ma visto che c'è di peggio nella vita e il lavoro e l'applicazione sono la soluzione spesso a delle situazioni che non ci rendono contenti e felici non resta che rimboccarsi le maniche e andare avanti!!! Lavorare, guardare e cercare di capire ...qui dentro devo trovare la soluzione!!!
Zagabria coppa del mondo under 20: Aizawa 31, Kano 36, Oishi 44, Takahashi 54, kawamura 61, Ogata 63, Kuraci 67, Yamada 84, Yanaoka 88, Okabe 89, Asano 97. Questi i piazzzamenti delle ragazze nell'ultima gara di coppa, a voler cercare il positivo, diciamo che rispetto alla prima gara di bratislava( dove solo 4 si erano qualificate nel tabellone principale) sono entrate in 6 nel tabellone delle 64. Parlerò con i maestri al loro rientro, mi interessa capire sopratutto la performance negativa di Asano e Yanaoka; le due cadette in palestra non sono male, durante la lezione ho sensazioni positive ma in gara evidentemente ancora non " sentono"!!!
Da poche ore ho finito la gara di allenamento al Jiss. Ha vinto la Mori davanti alla Yoshizawa, terzo posto per Sugawara, quarto per la Hirata, al 5 e 6 posto Ikeata e Matzuki. La Nishioka ha abbandonato ieri dopo il primo girone, siamo a punto e a capo con il problema alla schiena; non nella forma acuta di Parigi, ma comunque non sta bene e la sua performance ne risente in maniera totale!!!! tre mesi di lavoro, di rieducazione di fisioterapia...appena abbiamo leggeremente alzato i carichi.....crack!!!! Non so proprio cosa pensare.
La Ichikawa al suo primo impegno un pò più impegnativo( ma dopo aver aumentato in maniera tranquilla e progressiva i carichi di lavoro) dopo l'operazione al crociato, nel match per entrare nelle 8 si è accasciata a terra per un problema all'altro ginocchio....domani mattina risonanza!!!
Può bastare??? Cara Micko mi auguro dal profondo del cuore che non sia niente di grave, starei male nel non vederti a Tauber, pensando a quanto lavoro e quanti sacrifici hai fatto per non arrenderti e per cercare di esserci al via di questa stagione.
Ciao amici, domani mattina inizierà un nuovo giorno.....
Zagabria coppa del mondo under 20: Aizawa 31, Kano 36, Oishi 44, Takahashi 54, kawamura 61, Ogata 63, Kuraci 67, Yamada 84, Yanaoka 88, Okabe 89, Asano 97. Questi i piazzzamenti delle ragazze nell'ultima gara di coppa, a voler cercare il positivo, diciamo che rispetto alla prima gara di bratislava( dove solo 4 si erano qualificate nel tabellone principale) sono entrate in 6 nel tabellone delle 64. Parlerò con i maestri al loro rientro, mi interessa capire sopratutto la performance negativa di Asano e Yanaoka; le due cadette in palestra non sono male, durante la lezione ho sensazioni positive ma in gara evidentemente ancora non " sentono"!!!
Da poche ore ho finito la gara di allenamento al Jiss. Ha vinto la Mori davanti alla Yoshizawa, terzo posto per Sugawara, quarto per la Hirata, al 5 e 6 posto Ikeata e Matzuki. La Nishioka ha abbandonato ieri dopo il primo girone, siamo a punto e a capo con il problema alla schiena; non nella forma acuta di Parigi, ma comunque non sta bene e la sua performance ne risente in maniera totale!!!! tre mesi di lavoro, di rieducazione di fisioterapia...appena abbiamo leggeremente alzato i carichi.....crack!!!! Non so proprio cosa pensare.
La Ichikawa al suo primo impegno un pò più impegnativo( ma dopo aver aumentato in maniera tranquilla e progressiva i carichi di lavoro) dopo l'operazione al crociato, nel match per entrare nelle 8 si è accasciata a terra per un problema all'altro ginocchio....domani mattina risonanza!!!
Può bastare??? Cara Micko mi auguro dal profondo del cuore che non sia niente di grave, starei male nel non vederti a Tauber, pensando a quanto lavoro e quanti sacrifici hai fatto per non arrenderti e per cercare di esserci al via di questa stagione.
Ciao amici, domani mattina inizierà un nuovo giorno.....
venerdì 20 gennaio 2012
21 gennaio 2011
Ciao amici, un saluto da Tokyo. Questa mattina iniziamo la gara di fioretto femminile, sono presenti 53 ragazze, mancano solo le under 20 impegnate a Zagabria. Ho suggerito alla Federazione Giapponese di dare il permesso di partecipare alle gare di coppa del mondo di Torino e Budapest alle ragazze che entreranno nella top 4 di questa gara se non dovessero essere del giro della nazionale; un modo per incentivare il movimento. Oggi faremo due gironi senza nessuna eliminata e l'assalto delle 64; domani mattina tabellone delle 32 comprensivo di ripescaggio, tireremo per tutte le posizioni. Credo si trattera' di un buon allenamento. Un giorno spero di riuscire ad organizzare degli allenamenti internazionali con delle gare come questa per elevare la quotidianita` di allenamento, che rappresenta il nostro grande limite. Siamo un po` isolati e questo lo paghiamo, ci vorra` del tempo e....soldi !!!
Ciao
Ciao
giovedì 19 gennaio 2012
20 gennaio 2012
Quando arriva la notte e la solitudine arriva forte senza lasciarmi, quando mille domande accompagnano le mie notti...lascio che queste note entrino in me, lascio che queste voci mi squarcino l'anima, lascio che il mio corpo vibri d'emozione...i mie occhi vedranno i colori che mi circondano, potrò sentire i profumi persi da tempo, potrò sentire la dolcezza di una mano da accarezzare sentirò il vento che mi arriva in faccia e mi toglie il respiro , la voglia di urlare di gioia....sentirò la vita!!!
Ciao amici
Ciao amici
19 gennaio 2012
Sinceri complimenti a Michele Venturini, per la convocazione come Maestro ai Campionati del Mediterraneo. Un Maestro vero che lavora seriamente ed in maniera egregia e che ha costruito con il suo lavoro dei validi atleti.
Complimenti!!!
Andrea Magro
Complimenti!!!
Andrea Magro
mercoledì 18 gennaio 2012
lunedì 16 gennaio 2012
17 gennaio 2012
Ciao amici, un saluto da una fredda Tokyo; la passeggiata mattutina, che mi porta da casa al Jiss e' un'ottima occasione per caricarsi di energia positiva e poi l'arietta fresca che ti arriva in viso a me piace, mi ricorda il vento freddo che attraversa le montagne del mio Friuli.
Dopo la seduta facoltativa di ieri pomeriggio a base di lezione, riprendiamo oggi a pieno ritmo il programma settimanale. Questa mattina le ragazze saranno impegnate in una seduta atletica con Ito San e nel pomeriggio ci sono le lezioni per appuntamento.Questa settimana si concludera' con una gara di allenamento che ho organizzato per sabato e domenica. Per ora sono iscritte una 60 di atlete. Sabato faremo due gironi dove nessuna atleta verra' eliminata e poi la domenica tabellone di eliminazione diretta compreso di ripescaggio. Sara' un buon test in previsione dell'esordio di coppa del mondo che ci vedra'gareggiare a Tauber(Germania) con la gara individuale e a squadre.
Ciao
Dopo la seduta facoltativa di ieri pomeriggio a base di lezione, riprendiamo oggi a pieno ritmo il programma settimanale. Questa mattina le ragazze saranno impegnate in una seduta atletica con Ito San e nel pomeriggio ci sono le lezioni per appuntamento.Questa settimana si concludera' con una gara di allenamento che ho organizzato per sabato e domenica. Per ora sono iscritte una 60 di atlete. Sabato faremo due gironi dove nessuna atleta verra' eliminata e poi la domenica tabellone di eliminazione diretta compreso di ripescaggio. Sara' un buon test in previsione dell'esordio di coppa del mondo che ci vedra'gareggiare a Tauber(Germania) con la gara individuale e a squadre.
Ciao
venerdì 13 gennaio 2012
15 gennaio 2012
Per fortuna in Italia esistono anche uomini così....le sue parole fanno gelare il sangue, la verità di ciò che dice, la calma, il senso delle sue parole non possono non toccare l'anima e il cervello delle persone oneste!!!!!!!!!
giovedì 12 gennaio 2012
13 gennaio 2012
Ciao amici,un saluto da Tokyo durante la pausa pranzo. Ieri mattina abbiamo finito le 2 poule a 15 stoccate e nel pomeriggio le ragazze hanno effettuato una seduta defaticante in acqua. Questa mattina abbiamo iniziato il tabellone della diretta compreso il ripescaggio. Per ora tutto bene, alle 4 riprenderemo con il riscaldamento e poi via fino alla fine della gara.
Ciao
Ciao
12 gennaio 2012
Camorra, la Camera nega l’arresto di Nicola Cosentino. Determinanti la Lega e i radicali !!!!
- bloccati i referendum per cambiare la legge elettorale
-bloccato l'arresto di Cosentino.... ora aspettiamo quello sul bene pubblico...l'acqua!!!!
Ecco che fine fanno i referendum votati dalla gente, dal popolo!!!!
E' piuttosto chiaro che non siamo più in democrazia!!!
- bloccati i referendum per cambiare la legge elettorale
-bloccato l'arresto di Cosentino.... ora aspettiamo quello sul bene pubblico...l'acqua!!!!
Ecco che fine fanno i referendum votati dalla gente, dal popolo!!!!
E' piuttosto chiaro che non siamo più in democrazia!!!
12 gennaio 201
Porcellum, la Consulta boccia i quesiti
Niente referendum sulla legge elettorale !!!!!!!!!!!!!!!
...subiremo anche questo in silenzio??!!!
Niente referendum sulla legge elettorale !!!!!!!!!!!!!!!
...subiremo anche questo in silenzio??!!!
mercoledì 11 gennaio 2012
martedì 10 gennaio 2012
10 gennaio 2012
Ciao...............
Nei paesi seri non c’è bisogno di spiegare la differenza fra guardie e ladri, perché nessuno (a parte i ladri) difende i ladri. Invece nel Paese di Sottosopra, come lo chiamava Bocca, sgovernato per nove anni su 17 da un noto evasore che giustificava l’evasione, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera deve discolparsi dall’accusa di leso Caimano per aver dichiarato “se si dice che evadere è giusto non siamo un paese civile”. E Monti fa notizia perché rammenta quella che in un altro paese sarebbe un’ovvietà – sono gli evasori a “mettere le mani nelle tasche degli italiani” – e solidarizza con la Guardia di Finanza per i sacrosanti blitz a Cortina e a Portofino.
Intanto il primo partito della sua maggioranza solidarizza con gli evasori. Ma non potendolo dire esplicitamente (gli elettori sono nervosetti), si arrampica sugli specchi della logica per tener buoni sia gli evasori sia gli onesti. Quattro passi nell’ultimo delirio.
Fabrizio Cicchitto: “Si criminalizza un’intera città a scopi ideologici, politici e mediatici”. Anche se è Cicchitto, prendiamo sul serio le sue parole: quale sarà mai l’ideologia politica della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, i cui vertici li ha nominati il governo B.? Bolscevichi in divisa grigia? Mistero.
Osvaldo Napoli/1: “Non è vero che il contribuente onesto non ha nulla da temere. Gli accertamenti con metodi polizieschi colpiscono a caso e nella rete finiscono spesso contribuenti onesti”. E come dovrebbero essere gli accertamenti di una forza di polizia, se non polizieschi? E come fa un contribuente onesto a finire nella rete degli evasori? Risposta: non pagando le tasse.
Napoli/2: “L’Italia non è un popolo di evasori. Non c’era bisogno di arrivare fino a Cortina, bastava scendere nel bar sotto casa per scovare l’evasore”. Lievissima contraddizione: se basta scendere nel bar sotto casa, allora siamo un popolo di evasori.
Napoli/3: “Se il fisco si toglie l’elmo e invece della sciabola impugna il pc e anziché invadere le strade di Cortina invita nei suoi uffici i contribuenti, la guerra all’evasione diventerebbe un accordo fra uno Stato vigile e dialogante e un contribuente meno reticente”. Ecco: si invita l’evasore in ufficio, gli si offre il tè coi pasticcini e si apre un dialogo per accordarsi: facciamo a mezzo?
Maurizio Lupi/1: “No a uno stato di polizia fiscale. Non va fatta di tutta l’erba un fascio, non siamo tutti evasori. Mi preoccupa la spettacolarizzazione mediatica, la repressione totale”. Appunto: proprio perché non siamo tutti evasori, bisogna punire quelli che lo sono. La spettacolarizzazione mediatica fa parte della terapia: così l’evasore non ancora preso si spaventa e magari paga le tasse. Si chiama deterrenza. Quanto allo “stato di polizia”, non facciamo ridere: in America gli evasori finiscono su due piedi in galera: qui rischiano massimo una multa. Infine: come dovrebbe essere la repressione, se non totale? Parziale? Prendi due evasori e ne punisci uno solo? O li punisci tutti e due, ma solo un po’?
Lupi/2: “Non c’era bisogno del blitz per sapere che c’è evasione” Infatti i blitz non si fanno per sapere se si evade, ma chi evade.
Daniela Santanchè/1: “Ora chi va a Cortina è marchiato come evasore”. Ma perché mai? Chi va a Cortina e non evade gode come un riccio nel vedere chi evade finalmente nei guai. Santanchè/2: “A St. Moritz non ci sono forse evasori? Gli evasori stanno ovunque”. Giusto, ma St. Moritz è in Svizzera e dunque la Finanza non può andarci.
Santanchè/3: “Ora tutti andranno in vacanza a St. Moritz”. Vuol forse dire che “tutti” quelli che vanno a Cortina sono evasori? E perché mai dovrebbero trasferirsi a St. Moritz, visto che con gli evasori la Svizzera è molto più severa dell’Italia?
Ps. Ieri il Suv della Santanchè è stato inopinatamente multato per divieto di sosta a Courmayeur. Un altro duro colpo all’economia del Paese. Ora tutti i Suv andranno in vacanza a St. Moritz.
Il Fatto Quotidiano, 8 Gennaio 2012
Nei paesi seri non c’è bisogno di spiegare la differenza fra guardie e ladri, perché nessuno (a parte i ladri) difende i ladri. Invece nel Paese di Sottosopra, come lo chiamava Bocca, sgovernato per nove anni su 17 da un noto evasore che giustificava l’evasione, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera deve discolparsi dall’accusa di leso Caimano per aver dichiarato “se si dice che evadere è giusto non siamo un paese civile”. E Monti fa notizia perché rammenta quella che in un altro paese sarebbe un’ovvietà – sono gli evasori a “mettere le mani nelle tasche degli italiani” – e solidarizza con la Guardia di Finanza per i sacrosanti blitz a Cortina e a Portofino.
Intanto il primo partito della sua maggioranza solidarizza con gli evasori. Ma non potendolo dire esplicitamente (gli elettori sono nervosetti), si arrampica sugli specchi della logica per tener buoni sia gli evasori sia gli onesti. Quattro passi nell’ultimo delirio.
Fabrizio Cicchitto: “Si criminalizza un’intera città a scopi ideologici, politici e mediatici”. Anche se è Cicchitto, prendiamo sul serio le sue parole: quale sarà mai l’ideologia politica della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate, i cui vertici li ha nominati il governo B.? Bolscevichi in divisa grigia? Mistero.
Osvaldo Napoli/1: “Non è vero che il contribuente onesto non ha nulla da temere. Gli accertamenti con metodi polizieschi colpiscono a caso e nella rete finiscono spesso contribuenti onesti”. E come dovrebbero essere gli accertamenti di una forza di polizia, se non polizieschi? E come fa un contribuente onesto a finire nella rete degli evasori? Risposta: non pagando le tasse.
Napoli/2: “L’Italia non è un popolo di evasori. Non c’era bisogno di arrivare fino a Cortina, bastava scendere nel bar sotto casa per scovare l’evasore”. Lievissima contraddizione: se basta scendere nel bar sotto casa, allora siamo un popolo di evasori.
Napoli/3: “Se il fisco si toglie l’elmo e invece della sciabola impugna il pc e anziché invadere le strade di Cortina invita nei suoi uffici i contribuenti, la guerra all’evasione diventerebbe un accordo fra uno Stato vigile e dialogante e un contribuente meno reticente”. Ecco: si invita l’evasore in ufficio, gli si offre il tè coi pasticcini e si apre un dialogo per accordarsi: facciamo a mezzo?
Maurizio Lupi/1: “No a uno stato di polizia fiscale. Non va fatta di tutta l’erba un fascio, non siamo tutti evasori. Mi preoccupa la spettacolarizzazione mediatica, la repressione totale”. Appunto: proprio perché non siamo tutti evasori, bisogna punire quelli che lo sono. La spettacolarizzazione mediatica fa parte della terapia: così l’evasore non ancora preso si spaventa e magari paga le tasse. Si chiama deterrenza. Quanto allo “stato di polizia”, non facciamo ridere: in America gli evasori finiscono su due piedi in galera: qui rischiano massimo una multa. Infine: come dovrebbe essere la repressione, se non totale? Parziale? Prendi due evasori e ne punisci uno solo? O li punisci tutti e due, ma solo un po’?
Lupi/2: “Non c’era bisogno del blitz per sapere che c’è evasione” Infatti i blitz non si fanno per sapere se si evade, ma chi evade.
Daniela Santanchè/1: “Ora chi va a Cortina è marchiato come evasore”. Ma perché mai? Chi va a Cortina e non evade gode come un riccio nel vedere chi evade finalmente nei guai. Santanchè/2: “A St. Moritz non ci sono forse evasori? Gli evasori stanno ovunque”. Giusto, ma St. Moritz è in Svizzera e dunque la Finanza non può andarci.
Santanchè/3: “Ora tutti andranno in vacanza a St. Moritz”. Vuol forse dire che “tutti” quelli che vanno a Cortina sono evasori? E perché mai dovrebbero trasferirsi a St. Moritz, visto che con gli evasori la Svizzera è molto più severa dell’Italia?
Ps. Ieri il Suv della Santanchè è stato inopinatamente multato per divieto di sosta a Courmayeur. Un altro duro colpo all’economia del Paese. Ora tutti i Suv andranno in vacanza a St. Moritz.
Il Fatto Quotidiano, 8 Gennaio 2012
10 gennaio 2012
Ciao amici, questo pomeriggio abbiamo terminato il girone a 5 stoccate, iniziato ieri mattine tra le senior e le under 20. 23 atlete che si sono impegnate molto e hanno svolto un ottimo lavoro. Le cadette erano assenti perchè oggi avevano la loro prova nazionale; ha vinto la Yanaoka, dell'Academy, davanti alla Nishioka(la sorella di Shio). Questo pomeriggio le under 20 hanno svolto un lavoro sui piedi per sentire i tempi e le misure, mentre le assolute hanno svolto una seduta defaticante in piscina e nelle varie vasche.
Domani mattina riprendiamo con due gironi da 15 atlete l'uno(senior, under 20 e under 17)ma a 15 stoccate; il tutto sarà svolto in tre sedute.
Ciao
Domani mattina riprendiamo con due gironi da 15 atlete l'uno(senior, under 20 e under 17)ma a 15 stoccate; il tutto sarà svolto in tre sedute.
Ciao
domenica 8 gennaio 2012
9 gennaio 2011
Ciao amici un saluto da Tokyo, questa mattina abbiamo ripreso gli allenamneti e questa settimana assieme alle ragazze senior si alleneranno anche le under 20 e le under 17. In tutto una trentina di atlete; sono felice, piano piano stiamo migliorando nella costruzione del gruppo e nella ricerca di valide alete. Ieri si e' svolta una prova giovani , vinta dalla Oishi. Ho visto dei miglioramenti nelle ragazze sulle quali stiamo lavorando. Non siamo certo al livello di difficolta' delle gare di coppa del mondo;ma inizio a vedere delle buone cose sul tempo e sulla misura.
Ciao buona settimana
Ciao buona settimana
giovedì 5 gennaio 2012
5 gennaio 2012
Brave ragazze ottimo allenamento quello di oggi, seduta atletica al mattino e due gironi da 8 a 15 stoccate, attenzione e buona capacità di lettura del match, buone sensazioni di tempo e misura e ottima ricerca di correzione degli errori. Brave!!!!
mercoledì 4 gennaio 2012
4 gennaio 2012
E' IL PIU' IMPORTANTE DUETTO DELLA STORIA DELLA MUSICA LEGGERA ITALIANA! E LO RESTERA' PER SEMPRE!
4 gennaio 2012
Ciao amici, un saluto da Tokyo. Sono atterrato questa mattina al Narita airport alle 7, tempo di arrivare a casa, svuotare la sacca e di corsa al Jiss per assistere alla seduta di preparazione atletica delle ragazze con Ito San; questo pomeriggio girone a 5 stoccate con 16 ragazze. Domani ripeteremo lo stesso lavoro ma nel pomeriggio gli assalti saranno a 15 stoccate e dividerò il gruppo in 2 poule da 8. Ora sistemo un pò casa e poi a nanna che il fuso si fa sentire...
Ciao
Ciao
lunedì 2 gennaio 2012
2 gennaio 2012
Ciao, ultimo giorno a casa, sono andato a prendere Tommy e Ale, che staranno a casa con me questa sera. Sono un pò agitato sento che sta per arrivare il momento più brutto di quando torno a casa.....il distacco!!! Domani mattina sarà dura e so che questa notte dormirò poco; lasciare i miei cari, la mia casa, la mia terra è veramente difficile.Rientrerò in Friuli ad agosto; spero di rientrare dopo aver partecipato alla mia 6 olimpiade, sarebbe veramente bello riuscire a qualificare le ragazze del fioretto femminile per la gara a squadre e regalare loro e alla Federazione Giapponese un risultato che non hanno mai raggiunto.
Mandi ci sentiamo da Tokyo
Mandi ci sentiamo da Tokyo
domenica 1 gennaio 2012
1 gennaio 2012
Happy New Year my friends, Voorspoedige Nuwe Jaar my vriende, Gëzuar Vitin e Ri miqtë e mi,Շնորհավոր Ամանոր իմ ընկերներին, Yeni iliniz mübarək dostlarım,
Happy New Year nire lagunak,শুভ নববর্ষ আমার বন্ধু , З Новым Годам сябры,Честита Нова Година моите приятели, Feliç Any Nou als meus amics, Šťastný Nový Rok mých přátel, 新年快乐我的朋友, 새해 복 많이 내 친구, Happy New Year zanmi m ', Sretna Nova Godina moji prijatelji, Godt Nytår mine venner,Happy New Year mu sõbrad, Manigong Bagong Taon ang aking mga kaibigan,Happy New Year ystäväni, Happy New Year mes amis, Feliz ano meus amigos, Blwyddyn Newydd Dda fy ffrindiau, გილოცავთ ახალ წელს ჩემი მეგობრები
שנה טובה לחברים שלי , 新年あけましておめでとうございます私の友人, Ευτυχισμένο το Νέο Έτος φίλους μου, હેપી ન્યૂ યર મારા મિત્રો, नया साल मुबारक हो मेरे दोस्त, Selamat Tahun Baru teman saya,Athbhliain Shona mo chairde, Hamingjusamur Nýtt Ár vinir mínir, ಹ್ಯಾಪಿ ನ್ಯೂ ಇಯರ್ ನನ್ನ ಸ್ನೇಹಿತರು, Kalendis Ianuariis, amici,Laimīgu Jauno gadu mani draugi,Naujųjų Metų Mano draugai, Среќна Нова Година моите пријатели, Selamat Tahun Baru kawan-kawan, Happy New Year ħbieb tiegħi, Godt Nyttår mine venner, Gelukkig Nieuwjaar mijn vrienden, سال نو مبارک دوستان من,Szczęśliwego Nowego Roku moich przyjaciół,Feliz Ano Novo meus amigos, An Nou Fericit prietenii mei,С Новым Годом друзья,furaha ya Mwaka Mpya marafiki zangu,Frohes Neues Jahr meine Freunde,Boldog Új Évet a barátaim,Chúc mừng năm mới bạn bè của tôi,สวัสดีปีใหม่เพื่อน ๆ ของฉัน,З Новим Роком друзі,
Yeni Yılınız Kutlu Olsun arkadaşlarım, felice anno nuovo amici miei,
beat bon an amis.
Happy New Year nire lagunak,শুভ নববর্ষ আমার বন্ধু , З Новым Годам сябры,Честита Нова Година моите приятели, Feliç Any Nou als meus amics, Šťastný Nový Rok mých přátel, 新年快乐我的朋友, 새해 복 많이 내 친구, Happy New Year zanmi m ', Sretna Nova Godina moji prijatelji, Godt Nytår mine venner,Happy New Year mu sõbrad, Manigong Bagong Taon ang aking mga kaibigan,Happy New Year ystäväni, Happy New Year mes amis, Feliz ano meus amigos, Blwyddyn Newydd Dda fy ffrindiau, გილოცავთ ახალ წელს ჩემი მეგობრები
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