venerdì 15 gennaio 2010

15 gennaio 2010

QUEI PICCOLI ORFANI RIMASTI NELLA POLVERE SENZA NINNA NANNA

Stanley Pean

"Il mondo è quello che è, ovvero poca cosa".
in queste ore, mi è tornata in mente la frase che Albert camus scrisse l'8 Agosto 1945, all'indomani del bombardamento di Hiroshima. mi sono ricordato di quelle parole guardando l'immagine del palazzo presidenziale di Haiti che si è ridotto in un cumulo di macerie. Quel monumento lo conoscevo bene. Costruito ai primi dell'Ottocento, era uno dei più begli edifici della capitale. Molti haitiani lo presentavano agli stranieri dicendo: " Ecco perchè tutti vogliono diventare presidente!". Eppure ora il presidente del paese è diventato un senza tetto.
Ma anche la cattedrale di Port-au-Prince è crollata.E allora la strana coincidenza dei simboli mi è sembrata completa.Lo Stato e la Chiesa sono stati cancellati in pochi secondi.Il mondo è davvero poca cosa.
Ho lasciato Port-au-Prince tanti anni fa per andare a vivere in Canada. Sarei dovuto tornare nella mia città mercoledì, per partecipare ad un festival letterario con altri scrittori. ogni tanto mi torna in mente la ninna nanna che mi cantava mia madre, "Haiti, il più bel paese del mondo". Era un modo di farsi forza, di scacciare gli incubi sognando che la miseria, prima o poi, sarebbe finita.
Oggi invece Haiti è diventato il regno dei morti, il "Paese senza cappello". Nella nostra superstizione bisogna infatti indossare sempre il cappello mentre si passeggia.Almeno finchè si è vivi. I bambini sono i più vulnerabili nell'apocalisse. I piccoli orfani di Haiti sono migliaia.Cercano qualcuno che li prenda per mano e li salvi da questo inferno. Cerchiamo di pensare a loro se non riusciamo a credere,come diceva mia madre,che "Haiti è il più bel paese del mondo!!!".

L'autore è uno scrittore haitiano che vive in Canada. Pubblicherà a Marzo il suo romanzo "Zombi blues", Tropea Editori

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