lunedì 16 novembre 2009
16 novembre 2009
Ciao amici,questa mattina ho consegnato a mano le mie dimissioni al Presidente dell'Udinese Calcio Franco Soldati.Ci tengo a ringraziare la Famiglia Pozzo per l'occasione professionale ed umana che mi è stata data; purtroppo nell'ultimo periodo ho avuto la spiacevole sensazione che i miei spazi si stessero restringendo sempre di più, che le mie professionalità e conoscenze non interessasero a colore che dovevano gestire professionalità e risorse.Sono assolutamente convinto che una società importante come questa andrebbe gestita delegando a più persone le proprie aree di competenza e così permettendo di analizzare e migliorare ogni singolo settore.Una mentalità vincente...non si costruisce con le chiacchere ma con i fatti e con le professionalità.Rispetto uomini e idee ma non credo che una persona sola al comando possa gestire tutto.Mi dispiace molto lasciare la squadra del mio cuore...ma ho troppo rispetto delle persone e del lavoro, per poter continuare questo rapporto, non me la sento di rubare lo stipendio, voglio avere rispetto di me stesso e della Propietà.Voglio ringraziare tutti i dipendenti e collaboratori con i quali ho potuto relazionarmi, voglio ringraziare Vanoli e Rossitto i due allenatori della primavera con i quali ho lavorato assieme ai loro staff.Un caro saluto a tutti i tifosi che mi hanno accompagnato ed incoraggiato in questa avventura. Grazie di cuore Andrea Magro
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7 commenti:
Ciao Andrea (mi permetto di darti del tu da appassionato di sport e tifoso udinese). Mi dispiace tantissimo per questa situazione che si è venuta a creare e penso che la società Udinese Calcio per come è gestita a livello societario non meriti una grande persona come te. Forse il mondo del calcio non merita di avere a sua disposizione un manager di qualità e, prima ancora, una persona con i tuoi valori. Anch'io ho un blog e ho parlato di questa tua uscita dall'Udinese (http://simonesalvador.blogspot.com/. Ti auguro di trovare al più presto un nuovo incarico, dove ti consentano di lavorare con autonomia e soprattutto dove ci sia un miglior rapporto umano...
In bocca al lupo!
Simone, tifoso friulano deluso
Ciao simone,grazie per le belle parole,ti assicuro che sono entrato nell'udinese con molta tranquillità e con grande voglia e disponibilità nell'ascoltare e nell'imparare...poi quando è stato il momento di entrare in maniera decisa su argomenti e decisioni è ...calato il silenzio.A quel punto ho creduto di fare la cosa più corretta per un essere umano che vuole rispettare se stesso e gli altri.ciao
Non credo che il mondo del calcio sia pronto ad accogliere e a "sfruttare" una persona con un bagaglio di esperenzia umana e professionale quale sei tu, per questo spesso, in post precedenti, mi incuriosiva conoscere la tua posizione in questo ambiente "particolare". Di sicuro c'è chi saprà apprezzarti e sfruttare al meglio le tue capacità. Un abbraccio, Danilo
Ciao danilo, ti ringrazio ora cercheò un nuovo lavoro, spero nuove emozioni.
Malgrado non ti conosca sono convinto che, avendo rivestito il ruolo di Commissario Tecnico nella scherma per diversi anni, avrai di sicuro fatto fuori, messo all'angoletto, allontanato ingiustamente, prevaricato, sottovalutato, ridicolizzato e mobbizzato chissà quante persone.
Pertanto, credo che quest'esperienza ti possa far bene, nella misura in cui ti possa far capire come si siano sentite le tue 'vittime' in quelle circostanze.
Purtroppo - e tu che ci lavori lo sai di sicuro molto meglio di me - il mondo dello sport è popolato da squali, e chiunque abbia conseguito una posizione di potere al suo interno non può ritenersi propriamente una mammoletta o un tenerone, né tantomeno una persona sensibile, altruista, e profondamente attenta ai bisogni del proprio prossimo.
Il livello di competizione è insomma altissimo, lo stress è talora mostruoso, i soldi in ballo sono tanti, e dunque si è disposti ad accoltellare la mamma - in senso nemmeno troppo metaforico - in funzione dei propri egoistici interessi.
Del resto, chi decide di fare il lavoro di tecnico o di dirigente sportivo professionista, evidentemente ha una struttura psicologica particolare: ama comandare e adora esercitare una forma di potere e di controllo sugli altri.
Spesso, è addirittura schiavo di queste dinamiche di potere: in termini di vera e propria patologia.
Personalità narcisistica e dinamiche di potere, dunque: questi, non c'è dubbio, sono i tratti distintivi della maggioranza di coloro che fanno i CT o gli allenatori a un certo livello.
Mi vengono in mente, a tale proposito, i comportamenti di un certo Christian Bauer, che in alcuni casi diventavano nettamente 'borderline', per lo meno a giudicare da ciò che raccontavano i media dell'uomo.
Perciò, non ho difficoltà a credere quello che hai dichiarato alla stampa in questi giorni: che Gasparin, cioè, sia un personaggio che ama comandare senza confrontarsi con i propri collaboratori o i propri subordinati, e che comunque non ti ha mai interpellato nel corso della vostra convivenza all'Udinese.
Mi chiedo, però, come tu possa rimanere meravigliato di un comportamento che presumibilmente avrai adottato chissà quante volte con coloro che ti stavano vicino, quand'eri anche tu al vertice della piramide.
In altri termini, spero che quest'esperienza, sotto certi aspetti dolorosa, riesca a farti crescere come uomo, e a farti capire gli errori che avrai sicuramente commesso sul piano umano e professionale nel tuo passato.
Ho appreso dai giornali che una figura di psicologo, quella del dottor Mauro Gatti, ti è sempre stata vicina negli ultimi anni, al punto che hai cercato di inserirla nella struttura dell'Academy.
Lui, ne sono certo, potrebbe aiutarti a superare il momento di difficoltà, dandoti gli strumenti per elaborare il lutto di questo fallimento professionale, e voltare pagina con un atteggiamento mentale diverso, una maggiore sensibilità e una consapevolezza più profonda dei bisogni altrui, soprattutto in vista dei tuoi prossimi impegni lavorativi.
Ciao
Giustino
Ciao giustino,ti ringrazio dei tuoi preziosi consigli..li terrò stretti per farne tesoro.Da questuo tuo commento esco ancora più sereno e rinfrancato, misurando quello che ho fatto da c.t. e quello che ho potuto fare in questa preziosa, se pur breve, esperienza.Come sempre si trova gente che pensa bene di quello che una persona fa nel proprio lavoro e si trova gente che la pensa in maniera completamente opposta.Caro giustino chi fa il resp. tecnico deve fare delle scelte e queste creano dolore, dispiacere alle volte rancore...penso che l'importante sia potersi guardare allo specchio. Ciao giustino
Ahhhh scusa giustino,chissà quante cose ti potrebbe raccontare Gatti su di me, sul percorso lavorativo che abbiamo affrontato assieme in 15 anni, su Bauer e su tanti atleti che ha conosciuto, visto che non hai avuto la fortuna di ...o la sfortuna...di conoscerci.Ciaoooo giustino.
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