domenica 31 luglio 2011

Da: Ilfattoquotidiano.it

Felici come calciatrici giapponesi


Mentre sfogliavo il Time on line mi ha colpito una foto in particolare (pubblicata anche dal Washington Times), che immortala la gioia delle calciatrici giapponesi, vincitrici del mondiale femminile tenutosi in Germania.

Certo, tutta la retorica è permessa, trattandosi di una squadra femminile, di una squadra di calcio femminile, di una squadra giapponese… Si potrebbe continuare ancora un po’, cucendo assieme tutte le belle parole che il caso comporta: forza, coraggio, tenacia, voglia di sopravvivere, di vincere, nonostante il terremoto e lo tsunami, gioco di cuore, riscatto di una nazione (le giocatrici sono state motivate attraverso la visione continua delle devastazioni dell’unici marzo scorso, ha detto l’allenatore), e così via. E per giunta giocavano contro gli Usa, con tanto di iconografica Obama family immortalata nel salotto di casa tra pop corn e aranciate a fare tifo – un po’ tiepido direi, viste le facce – per le atlete americane, peraltro abbastanza scornate, in quanto erano le favorite.

Le parole e la retorica si sono sprecate anche sui siti internazionali: è parso impossibile che una nazionale di ‘piccolette’ (troppo vecchie, troppo minute, troppo inesperte, hanno detto) avesse sconfitto le gigantesse svedesi e americane. Tutti increduli a cercare di capire come forza e possanza siano state sopraffatte da piccole fate sempre in corsa.

Una frase per tutte, profferita dall’allenatore nipponico Sasaki, è stata rivelatrice: “Quando le Americane segnano un goal, si fermano.” In altre parole, significa che le giapponesine sono state più attente e furbe e non si sono concesse neanche un secondo per godere del vantaggio. Per amore della verità, il match si è definito solo ai rigori e il reporter del Nyt ha avuto la faccia tosta di dire che è stato indubbiamente più entusiasmante della finale tra Italia e Francia del 2006, ma sol perché in finale c’erano gli Usa (il calcio statunitense maschile è quel che è), diciamoglielo.

In ogni caso, tutti hanno cercato di dare una spiegazione motivazionale, di come una tragedia possa canalizzare in rivincita la rabbia e la disperazione, più che sottolineare le differenze o le defaillances tattiche, atletiche e/o fisiche. I giapponesi sono maestri in questo, anche le loro arti marziali si fondano su questo principio di diversione dell’energia. Altri ancora, hanno parlato di resilienza di un popolo.

Vabbe’, la foto di cui vi dicevo. Mi ci sono soffermata: sembrano semplicemente ragazzine felici, spero lontane da quell’ambaradan mediatico e danaroso (e marioleggiante) che è il calcio come lo abbiamo visto negli ultimi tempi. Mi sono sembrate delle adolescenti (anche se non lo sono anagraficamente, anzi) che hanno giocato per divertirsi (mi pare pure di aver letto che non sono giocatrici professioniste), magari più per sfidare se stesse ed i pregiudizi che per battere le svedesi o le americane.

I loro visi e i loro sorrisi mi hanno fatto riflettere sull’incredulità che spesso prende le donne quando vincono qualcosa, come a dire ‘ma davvero?’

Certo, mi hanno fatto tenerezza, ma non solo per l’effetto-riscatto che si può banalmente evidenziare (le hanno chiamate Cenerentole, perché hanno storie di povertà alle spalle), bensì per la pura gioia che – a mio parere – la foto ha trasmesso. Mi sono chiesta se non sia (e quanto sia) vulnerabile questo tipo di gioia, se sia ancora possibile, fuori dall’infanzia. O se le donne normali (non quelle dello show-biz, né della politica nè le manager) possano ancora mischiare ingenuità, incredulità e passione trasformandole in gioia. Questo è stato per me quello che un bravo scrittore chiama ‘momenti di trascurabile felicità’. E mi è piaciuto.

(Come al solito, sine praeiudicio melioris sententiae, ovvero ogni altra opinione sarà la benvenuta, se porta con garbo ed educazione. Siamo qui per confrontarci nel rispetto, non per scannarci, no?)

di Marika Borrelli

giovedì 28 luglio 2011

29 luglio 2011

Un altro campionato sta iniziando e sebbene qualcuno sia felice di vedere i nostri nemici storici in seconda divisione (il riferimento è al River Plate appena retrocesso), io non lo sono - prosegue la "voce" de La Bombonera - Oggi voglio parlarvi dell'unica cosa che lasciamo quando muoriamo. Qualcosa che vale più dei vostri soldi e che non può esservi rubata. Voglio parlarvi della gloria. La gloria non è facile da raggiungere, non la troverete in vendita. Costa sangue, sudore e lacrime. Se c'è una cosa che ho imparato è che i miracoli vanno costruiti. Lavorate, insistete, vomitate e correte finché le vostre gambe non ce la faranno più. Lasciate la vostra vita sul campo per i tifosi che vi sostengono ogni domenica. Dovete essere ciechi per non accorgervi che chiunque vorrebbe giocare qui. Ma qui non si gioca. Qui si lotta e si difendono i nostri colori. Combattiamo insieme e datemi il vostro cuore. E quando non ce la farete più... sarò io a mandarvi avanti. Possiamo essere invincibili di nuovo. Siate forti ragazzi".

Tratto da un bellissimo video fatto dalla NIke.In una bombonera deserta i giocatori del Boca iniziano un allenamento e dal nulla una voce dai microfono fà uscire questo appello....molto bello!!!!
Mandi e FUARCE UDIN

mercoledì 27 luglio 2011

Immensa, immensa straordinaria Federica Pellegrini!!!Ha appena vinto il suo secondo oro ai mondiali ,ha vinto i 200 con un terzo e quarto cinquanta stratosferico!!!La trovo una campionessa bellissima nella sua forza nelle sue convinizioni...."nessuno deve entrare a casa mia" ha detto dopo la finale sentendosi regina di questa sua specialità, ma la trovo bellissima nelle sue debolezze nelle sue parole; sicuramnete personaggio, ma personaggio vero, sincero...non è un libro stampato come spesso sono certi campioni, è una diretta può piacere o non piacere ma è se stessa!!!Alberto,il mio pensiero corre a te immenso allenatore e creatore di questa campionessa, hai saputo cogliere il talento che si nascondeva lei , hai vinto tutto assieme a lei e poi sei volato via ;oggi, sono sicuro, il tuo sorriso è grande sei felice,(se la felicità esiste lassù...?)sei sereno perchè il tuo gioiello è in mani sicure, allenata dal francese Lucas.
Mandi

lunedì 25 luglio 2011

Ciao amici leggete.....

Inchiesta'Noi, onorevoli e nullafacenti'di Emiliano Fittipaldi Un parlamentare accompagna L'Espresso nei privilegi di Montecitorio.



Ecco la prima puntata del suo racconto: dove ci spiega che si lavora pochissimo, si comprano auto scontate e per viaggiare si sceglie sempre Alitalia, che è la più cara, tanto paga lo Stato e così si accumulano punti per portare la famiglia in vacanza


(21 luglio 2011) Carlo Monai è l'unico, dopo sette tentativi andati a vuoto, che ha accettato di raccontare a "l'Espresso" com'è cambiata la sua vita da quando è entrato nella casta. E' un avvocato di Cividale del Friuli, ex consigliere regionale e oggi deputato dell'Idv al primo mandato parlamentare. Uno dei peones, a tutti gli effetti.

Uno coraggioso, direbbe qualcuno, visto che ha deciso di metterci la faccia e guidarci come novello Virgilio nella bolgia di indennità, vitalizi, doppi incarichi, regali, sconti e privilegi in cui sguazzano politici di ogni risma. Un paradiso per pochi, un inferno per le tasche dei contribuenti italiani, stressati da quattro anni di crisi economica e da una Finanziaria lacrime e sangue che chiederà ulteriori sacrifici. «Per tutti, ma non per noi», chiarisce Monai. «I costi della politica sono stati ridotti di pochissimo, e alcuni sprechi sono immorali. Non possiamo chiedere rinunce agli elettori se per primi non tagliamo franchigie e sperperi».

L'incontro è al bar La Caffettiera, martedì mattina, davanti a Montecitorio. Difficile ottenere un appuntamento di lunedì. «Noi siamo a Roma da martedì al giovedì sera», spiega. «Ma in questa legislatura pare che stiamo facendo peggio che mai: spesso lavoriamo due giorni a settimana, e il mercoledì già torniamo a casa. Nel 2010 e nel 2011 l'aula non è mai stata convocata di venerdì. Le sembra possibile?».

Anche in commissione l'assenteismo è da record. «Su una quarantina di membri, se ce ne sono una decina presenti è grasso che cola. Io credo che lo stipendio che prendiamo sia giusto, ma a condizione che l'impegno sia reale. Se il mio studio fosse aperto quanto la Camera, avrei davvero pochi clienti».

La busta paga di Monai è identica a quella dei suoi colleghi: l'indennità netta è di 5.486,58 euro, a cui bisogna aggiungere una diaria di 3.503,11 euro. Per ogni giorno di assenza la voce viene decurtata di 206 euro, ma solo per le sedute in cui si svolgono le votazioni. E se quel giorno hai proprio altro da fare, poco male: basta essere presenti anche a una votazione su tre, e il gettone di presenza è assicurato ugualmente. Lo stipendio è arricchito con il rimborso spese forfettario per garantire il rapporto tra l'eletto e il suo collegio (3.690 euro al mese), e gli emolumenti che coprono le uscite per trasporti, spese di viaggio e telefoni (altri 1.500 all'incirca). In tutto, oltre 14 mila euro al mese netti. Ai quali molti suoi colleghi con galloni possono aggiungere altre indennità di carica.

Monai inizia il suo viaggio. «Non bisogna essere demagogici. Parliamo solo di fatti. Partiamo dagli assistenti parlamentari: molti non li hanno. Visto che le spese non vanno documentate, preferiscono intascarsi altri 3.690 euro destinati ai portaborse e fare tutto da soli. Altri colleghi per risparmiare si mettono insieme e ne pagano uno che fa il triplo lavoro».

Ecco così svelata la sproporzione tra il numero dei deputati (630) e i contratti in corso per i segretari (230). «Non c'è più tanto nero come qualche anno fa. Anche un altro mito va sfatato: la Camera non ci regala cellulari, come molti credono, ma ogni deputato può avere altri 3.098 euro l'anno per pagare le telefonate. La Telecom ci offre poi dei contratti, chiamati "Tim Top Business Class", destinati a deputati e senatori. Per i computer? Abbiamo un plafond di altri 1.500 euro». Anche quand'era in consiglio regionale del Friuli le telefonate non erano un problema: «La Regione copriva tutto. Se non ti fai scrupoli puoi spendere quanto vuoi. Lo sa che lì c'è pure un indennizzo forfettario per l'utilizzo della propria macchina? Per chi vive fuori Trieste, 1.800 euro in più al mese. Tutti prendevano il treno regionale, e si intascavano la differenza». Portandosi a casa solo grazie a questa voce lo stipendio di un operaio specializzato.

Già. I trasporti gratis sono un must dei politici. Monai elenca i vantaggi di cui può usufruire. «Il precario che su Internet ha svelato gli sconti che ci fa la Peugeot s'è dimenticato che anche altre case offrono benefit simili: ho ricevuto offerte dalla Fiat, dalla Mercedes, dalla Renault. Dal 10 al 25 per cento in meno. Credo che lo facciano per una questione di marketing».

Povera Italia.....

25 luglio 2011

Ciao amici, ieri ho visto il trionfo della Pellegrini nei 400 sl. Una bellissima vittoria ai campionati del mondo di Shanghai, una performance straordinaria che l'ha vista prendere il comando ai 200 metri e diventare imprendibile per le altre atlete. Mi ha colpito molto la dichiarazione di Lucas, il suo nuovo allenatore francese, l'ho trovata di una eleganza, di una signorilità e di una profonda verità; qualità rare oramai nei nostri tempi. " Sono felice per la Pellegrini ha vinto, ha lavorato benissimo, tutti assieme abbiamo fatto un ottimo lavoro;la Pellegrini ha avuto un solo allenatore, Alberto Castagnetti resterà per tutta la vita il suo "unico" allenatore.
Complimenti a questo tecnico che ha accettato la responsabilità di allenare una grande campionessa dopo la tragedia che ha colpito Alberto e dopo il periodo nel quale è stata seguita dal tecnico federale Morini.Lo sta facendo con grande professionalità e con grande rispetto della storia sportiva della campionessa italiana.
Mandi

mercoledì 20 luglio 2011

20 luglio 2011

Ciao amici, un saluto dal Friuli, sono a casa nella mia dolce Pignano.Sono veramente felice, il tempo non è stato bellissimo in questi primi giorni ma speriamo migliori.Voglio fare i complimenti alle ragazze giapponesi del calcio, che hanno conquistato uno straordinario titolo ai campionati del mondo.Hanno vinto ai rigori contro gli USA in una partita nella quale non si sono mai arrese, due volte erano andate in svantaggio e due volte sono riuscite a raggiungere le statunitense per poi avere la meglio dal dischetto.Ho visto i risultati dei campionati europei e sono felice che la scherma azzurra continui a mietere successi, ora mancano solo i campionati della zona africana e poi il ranking sarà pronto per i campionati del mondo che quest'anno si svolgeranno a Catania.
Mandi

mercoledì 13 luglio 2011

13 luglio 2011

Ciao amici, questa mattina sono stato al Jiss; ho incontrato Hiroko e ho pianificato le sue presenze nel ritiro di agosto, sopratutto durante le lezioni la sua presenza come traduttrice è molto importante.Sono andato a salutare e ringraziare Ito San, il preparatore,per la medaglia d'argento a squadre e per tutto il lavoro fatto.Poi sono stato un pò con Michko che sta facendo il suo percorso di recupero dopo l'operazione al crociato.Sono stato un pò con lei per starle vicino e incoraggiarla.Poi mi sono fatto un'oretta di piscina, mi sono rilassato e goduto questo bel momento.Sono felice l'argento a squadre ai Campionati Asiatici è un risultato importante per noi...e poi domani a casa!!!Sono veramente felice ed emozionato un mesetto a casa!!!!!!!!
Mandi

lunedì 11 luglio 2011

11 luglio 2011

Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii....argento a squadre!!!!Ottimo risultato; siamo riusciti a battere la Cina in semifinale per 34a27, per poi perdere nettamente in finale con la Korea.La vittoria in semifinale per le ragazze giapponesi è stata importantissima, innanzitutto perchè abbiamo battuto una squadra, che secondo me ha ottime potenzialità, poi perchè siamo riusciti a confermare il secondo posto dell'anno scorso, restando così davanti alla Cina nel ranking di qualificazione olimpica.Avessimo perso oggi, la Cina ci avrebbe staccato di 12 punti e probabilmente avrebbe messo fine al nostro sogno di partecipare con la squadra alle olimpiadi.Sono felice per le ragazze per Emura San e per tutta la Federazione giapponese; vedere le loro lacrime di gioia, finito l'incontro di semifinale mi ha toccato molto. Sono state proprio brave, in due giorni si sono rimesse in careggiata e sono riuscite offrire una buona prova tecnica e caratteriale. Ci sarà tempo per affrontare il discorso korea sia dal punto di vista tecnico che mentale...ora buone vacanze, grazie ragazze!!!!!

sabato 9 luglio 2011

10 luglio 2011

Ciao amici, la giornata di ieri è passata veloce, abbiamo assistito alla gara di foretto maschile,complimenti a Chida per l'argento e al maetro Oleg,e a quella di spada femminile.Doppietta degli atleti koreani che per ora hanno conquistato l'oro in tutte quattro gare disputate. Ho cercato di stare più vicino possibile alle ragazze per rasserenarle e confortarle, il clima è sereno, tra poco andiamo in palestra per svolgere una seduta di allenamento, durante la quale , mi auguro, riusciremo ad espellere le ultime tossine negative della gara individuale. Domani ci attende la gara a squadre, la probabile sfida in semifinale con la Cina; il match che al 70% deciderà la qualificazione olimpica....Avanti tutta!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mandi

venerdì 8 luglio 2011

8 luglio

Care ragazze, mi dispiace proprio tanto, mi dispiace per tutto il lavoro che fate, per tutti i sacrifici che fate, per la vostra educazione, mi dispiace perchè siete delle belle persone, ma vi prego diventate un pò più"cattive" perchè la pedana non da scampo!!!!
Forza ragazze.

8 luglio

Ciao amici, che brutta gara individuale!!!!Non è per non essere riusciti a prendere una medaglia, è che abbiamo tirato proprio male con un atteggiamento troppo preoccupato e perdente; di conseguenza è impensabile tirare con koreane e cinesi e pensare di batterle per conquistare il podio.
La Nishioka è entrata nelle 8; Shio è l'unica che nel girone e nei due assalti di diretta ha tirato bene, normalmente senza problema e sbavature...con i suoi soliti errori ma meglio del solito.Una volta entrata nelle 8 con la koreana non ha saputo cambiare ritmo intensità ed è stata asfaltata senza nessuna possibiltà di vittoria.La Ikeata oggi era in una di quelle giornate dove è inguardabile....ma il "dramma" se lo costruisce da sola in "casa" autoflaggelandosi ed incominciando il girone con una faccia che è tutto un programma....!!!!!La Ikeata in questa stagione di coppa del mondo(quindi parliamo di un livello di gara nettamente superiore) è entrata una volta nelle 8 e due volte nelle 16 , vincendo o perdendo di poco con atlete di alto livello....qui già dal girone ha condizionato la sua gara, non per delle sconfitte ma per come ha tirato. Cara kanae se vorrai provare a dare continuità alle prove positive devi avere la forza di posizionarti mentalmente in maniera diversa con le competizioni ufficiali.Ai campionati del mondo di Parigi, avevi perso da una americana senza grande valore facendo un match allucinante , bloccata dalla paura, qui a Seoul in coppa del mondo hai rifatto uguale e oggi ci sei ricaduta, nonostante le tutte vittorie in girone eri timorosa e titubante e così non si va da nessuna parte!!!!!!
La Hirata ha perso da una Libanese.....(con tutto il rispetto per la ragazza...), ma diciamo la verità ha perso con se stessa!!!La Yoshizawa è entrata nelle 16 poi ha perso dalla Koreana Lee alla priorità...anche lei sotto il suo standard!!!Non siamo una squadra di fenomeni se tiriamo anche con la paura è dura farcela!!!Mi dispiace veramente tanto per le ragazze e moltissime saranno le mie colpe, perchè se tutte hanno tirato in questo modo sarà il caso che riesca a capire dove sto sbagliando!!!!!Certo che se ora penso all'11 alla gara a squadre e al match contro la Cina mi viene il mal di stomaco....ma visto che mi devo ricordare che sono una persona fortunata, che faccio il lavoro che mi piace e che lavoro con ragazze adorabili, devo trovare la chiave per rimetterle in carreggiata!!
Ciao

mercoledì 6 luglio 2011

Da : Il Fatto Quotidiano

Le Province, suicidio del Pd

Sono scandalizzato e furioso. E spero in un’insurrezione della base del Pd. Quel che è successo è assurdo e grottesco.

Il dietrofront di Silvio Banderuola, sul comma che avrebbe evitato a Mediaset di pagare 750 milioni di euro di danni per lo scippo della Mondadori, ha oscurato un evento che oserei definire epocale. Il Pd ha fatto una scelta masochista che spero avrà conseguenze catastrofiche sull’attuale dirigenza. In sostanza c’è stata alla Camera una votazione sull’abolizione delle Province con il seguente risultato: voti contrari: 225, cioè quasi tutto il Pdl e la Lega. Favorevoli: 83 tra Idv, Terzo Polo e qualche cane sciolto. Astenuti: 240, praticamente il Pd intero. A causa di numerose assenze e qualche defezione il governo, invece di raccogliere i 317 voti che gli hanno dato la fiducia il 21 giugno (con 293 voti contrari), ne ha raccolti solo 225.

Il governo di Silvio Banderuola poteva quindi essere sonoramente battuto su un provvedimento che avrebbe entusiasmato gli italiani stanchi di questa Casta che taglia i servizi sociali, aumenta le tasse per i cittadini comuni e protegge gelosamente i propri privilegi ed è contemporaneamente incapace di ridurre gli sprechi e far pagare le tasse. Era un’occasione straordinaria, forse addirittura capace di far cadere il governo. Oggi persino Libero e il Giornale danno addosso al governo! Ma il Partito Democratico ha deciso per l’astensione lasciando soli Idv e centristi (Casini, Fini ecc).

Non credo serva una spaventosa cultura politica per capire che hanno fatto una boiata pazzesca! E stupisce che il Pd non abbia compreso che qualcosa è cambiato dopo le vittorie recenti di Pisapia, che non faceva parte dell’apparato del partito, di De Magistris, che si presentava contro il Pd, e dopo il risultato incredibile del Movimento 5 Stelle laddove il Pd ha presentato uomini della nomenclatura (ad esempio a Bologna). Neppure la vittoria dei referendum che il Pd aveva a lungo osteggiato, salvo accodarsi alla fine, ha fatto riflettere i dirigenti sul livello di incazzatura degli italiani e dei suoi iscritti in particolare.

Ma pare che i dirigenti dell’area Pd non abbiano compreso neppure la reale situazione economica attuale. Peraltro quando, nel 2006, strillavamo che il sistema economico stava saltando per aria ci prendevano per pazzi… Ma allora eravamo pochi a dirlo. Oggi persino la Confindustria dichiara che se non si razionalizza il sistema, non si tagliano gli sprechi e non si ridimensionano i costi del Palazzo, andiamo a sbattere molto rapidamente. E pensare che, conti alla mano, basterebbe recuperare un 10% all’anno dello sperpero colossale di risorse per far diventare l’Italia un paradiso… Uno Stato che si fa rubare più di 565 miliardi di euro all’anno non è in crisi: è una nazione di deficienti!

A questo punto tocca vedere se la base del Pd accetterà supinamente questa boiata pazzesca. Ma Bersani dovrebbe rendersi conto che, se perfino Berlusconi ha dovuto rinunciare ad alcuni suoi deliri per evitare la spaccatura del suo stesso partito, anche i leader del Pd devono piantarla di predicare bene e razzolare male. Ma forse Bersani lo ha capito… Il problema è spiegarlo ai D’Alema boys.

lunedì 4 luglio 2011

5 luglio 2011

"ASCOLTA E DIMENTICA, GUARDA E RICORDA, FAI E CAPISCI" Lao-Tze

5 luglio 2011

Ciao amici un saluto da Seoul, dove è ritornato il sole.La capitale asiatica è veramente una bella città, anno dopo anno sto scoprendo angoli veramente belli.Dopo i miei primi anni nei quali avevo conosciuto poco di questa città, ora la sto riscoprendo.Sicuramente negli anni è migliorata, per esempio ieri pomeriggio siamo andati a fare una passeggiata ad Itaiuon(non sono certo che si scriva così)zona famosa per i mercati del falso.Come in Cina puoi trovare tuto ciò che vuoi, qualunque marchio viene riprodotto in maniera perfetta; bene ora questa zona si sta arricchendo nelle viuzze laterali di bellissimi negozietti di giovani che producono moda locale, e molti negozi vintage dove si trova delle cose molto carine.Stanno crescendo anche il numero di bar e ristoranti di impostazione europea.Stiamo vivendo questi giorni che ci separano dall'inizio delle gare con un buon mix di concentrazione e di relax.la mattina lezione con un pò di assalti, pomeriggio massaggio e passeggiata.
Ciao

sabato 2 luglio 2011

3 luglio 2011

Ciao amici, questo pomeriggio partiamo per i campionati Asiatici, destinazione Seoul.
Mandi
Ciao amici, interessante questa intervista

Il conflitto d'interessi sta distruggendo l'italia!!!!!!!!!
Meditate gente meditate......

Santoro: “Con La7 era fatta
Poi sono cominciati i pretesti sul nulla”

Il conduttore racconta le trattative con la La7 e la loro rottura. Sull'autonomia giornalistica e le garanzie sembrava esserci l'accordo. Il giornalista: "C'è stato un intervento esterno, colpa del conflitto d'interessi". Ma rassicura gli spettatori: "Un programma ci sarà"

“Una cosa è certa: o alla Rai, o a La7 o da qualche altra parte, noi in autunno saremo in onda. Continuare a esistere, magari su una multipiattaforma internet-digitale-satellite, anche ‘senza il permesso de li superiori’, sarebbe il coronamento della mia carriera”. Domani Michele Santoro compie 60 anni. Ma, diversamente da Vasco Rossi, non si dimette da nulla. Anzi rilancia. La rottura con La7 non la vive come una sconfitta, ma come una nuova opportunità. L’ha detto lui stesso nel suo comunicato: “Tutto cambia”. E lo spiega in questa intervista al Fatto.

Cominciamo dall’inizio. Pentito di aver lasciato la Rai?
Non credo di aver commesso errori né subìto sconfitte. Alla Rai mi sentivo assediato: regole, regolette, codicilli, pseudogaranti, partiti dappertutto. Ormai questo sistematico abuso di potere costruito da interessi estranei e confliggenti con quelli della Rai emerge da tutte le inchieste: P4, Trani, Hdc… Ero costretto a difendere l’esistente, e sempre più a fatica. Annozero arricchiva la Rai, che però ci trattava come criminali, indesiderati, imposti dai giudici. E mi sono ribellato a quella gabbia: c’è la possibilità di lavorare liberamente altrove?

Dopo la transazione, s’è fatta avanti La7.
Mi ha contattato l’amministratore Giovanni Stella. Ho subito messo le carte in tavola: “Siete davvero convinti di potervi permettere un programma come Annozero?”. Risposta: “Sì”. “Bene, lo sa come si fa Annozero? Rispettando l’autonomia dei giornalisti”. So bene che Mentana, Lerner, Gruber, Telese, Costamagna, D’Amico sono liberi. Ma, quando uno va a contrattualizzare la sua posizione con un nuovo editore, mette nero su bianco le garanzie d’indipendenza.

Problemi di soldi?
Per sgomberare subito il campo da questioni del genere, ho accettato la ‘formula La7’: contratto-base basso, meno della metà dello stipendio Rai (630 mila euro lordi dal 1999, ndr), con incentivi legati agli ascolti. Per andare in pari, avrei dovuto ottenere risultati straordinari. Ma non era questo il problema: ho subito accettato le loro condizioni.

Siete arrivati a un contratto?
Sì, Stella mi ha inviato, con la sua firma, una proposta subordinata all’accettazione di un contratto standard come quelli che ormai si fanno firmare a chiunque fa tv in Italia. Autonomia zero: l’editore si riserva di leggere preventivamente scalette, argomenti, ospiti e di porre il veto. Per questo Celentano da anni non mette più piede in tv. Gli editori pretendono totale soggezione, per poter fare di te ciò che vogliono, in barba all’autonomia dei giornalisti. È un recinto, figlio della mancanza di concorrenza.

E tu che hai risposto?
Ho tirato fuori il contratto che mi fece Mediaset nel ‘96: “Firmate questo”. In ogni caso, penso che alla fine ci saremmo intesi con una stretta di mano: nei successivi incontri c’è stato un lavoro di reciproca conoscenza. Anche perchè Stella dava ancora l’impressione di volerlo fare davvero, il programma. L’ho rassicurato: non siamo avventurieri, in trent’anni non abbiamo mai perso una causa, mica siamo gente che spara ai bambini. Ferma restando la mia autonomia di giornalista, non ho problemi a informare l’editore di ciò che va in onda.

Tutte rose e fiori. Poi?
La fase costruttiva s’è chiusa con l’annuncio di Mentana, in diretta, che l’accordo con noi era cosa fatta. E in effetti, a parte qualche dettaglio… Poi hanno cominciato a cercare pretesti. Si sono attaccati a una mia dichiarazione. Cioè che, per il suo potenziale umano e professionale e per le attese che suscita, La7 potrebbe svolgere meglio il ruolo di terzo polo competitivo se riducesse la dipendenza da Telecom. Un’ovvietà: una concessionaria dello Stato, in un paese in cui il premier possiede tv, è inevitabilmente esposta a ritorsioni governative. Non mi sembra un’offesa sanguinosa al presidente Telecom, Franco Bernabè. E l’aveva detto proprio Stella, al Fatto, che entro fine anno Telecom avrebbe ceduto il 40% di La7. Quindi dov’è il problema? Era un pretesto.

A quel punto che è accaduto?
All’improvviso sono ricomparsi i vincoli e le diffidenze iniziali, che avevamo già dissipato. Stella domanda: “Chi si accolla le spese legali?”. Io mi dico: ecco, gli stessi problemi che la Rai sta creando alla Gabanelli. È un altro pretesto per nascondere qualcosa che mi sfugge. E rimuovo anche quello: ok, ci accolliamo anche i rischi legali. Ma allora – rilancio – se siamo responsabili di tutto, il programma lo autoproduciamo. Più responsabilità, più libertà e nessun veto. Inventano un altro pretesto: la responsabilità penale. Obietto che le denunce penali non le fanno quasi più, in ogni caso non all’editore. Ma qui Mentana si offre come ‘direttore responsabile’ del nostro programma, accogliendoci sotto la testata del tg. A quel punto però una cosa l’aggiungo.

Quale?
Domando a Stella: “Ma voi lo volete fare questo programma o no? Perchè su tutto il resto, la quadra si trova”. È come nei matrimoni: se sposi Santoro, o Celentano, ti sarai almeno informato su chi sono e come sono fatti. Mica puoi sposarti con la riserva mentale. Stella continuava a dire che voleva Annozero su La7, ma non mi convinceva più.

Forse Stella voleva sposarti, ma Bernabè non poteva dare l’assenso. Si è molto discettato sulla loro divaricazione.
Qualcuno ha ipotizzato questo dualismo, ma io ho esplicitamente chiesto a Stella di avere l’ok di Bernabè prima di iniziare qualunque trattativa. E l’ok c’era. Ora non c’è più? Non posso immaginare che improvvisamente abbiano scoperto che io lavoro in autonomia. Lo sanno pure i sassi che mi sono scontrato con Masi perchè pretendeva schede-programma e scalette sette giorni prima.

E allora come si spiega la retromarcia di La7? In fondo, si erano fatti avanti loro.
Evidentemente c’è stato un intervento esterno per bloccare un’acquisto importante per realizzare un terzo polo televisivo che poteva diventare dirompente per il duopolio Rai-Mediaset. Se Sky e La7 raccogliessero insieme la pubblicità, sarebbe un terremoto. Perché Rai e Mediaset sono due aziende in profonda crisi che si tengono in piedi l’una sulle debolezze dell’altra. Quando i partiti, diversamente dalla Prima Repubblica, non rappresentano che i propri gruppi dirigenti senza un progetto culturale, le tv sottostanti ne risentono: dirigenti sempre più mediocri e incompetenti, nessuno sa cosa sia il prodotto, nessuno progetta né pensa né innova. Così si finisce per appaltare tutto agli impresari delle star e ai venditori di format. Gestiscono budget e personaggi, se vuoi una star devi prenderti tutto il pacchetto pieno di patacche. Risultato: il palinsesto si svuota, la programmazione finisce non più a luglio-agosto, ma fra un po’ si esaurirà poco dopo il Festival di Sanremo, ad aprile.

Questo “intervento esterno” su La7 ha un nome?
Un nome e un cognome: conflitto d’interessi. Politico e industriale insieme. Un’azienda, Mediaset, occupa il governo, il Parlamento, le Autorità, la Rai e piega tutto al proprio tornaconto. Con i numeri che facciamo, dovremmo avere una fila di editori: invece c’è la fuga. La miglior prova della debolezza organica delle classi dirigenti e del capitalismo, incapace di tradurre in progetti e prodotti le idee migliori e di portarle al pubblico. Non è un regime, ma un paese semilibero sì.

Davvero basta Santoro su La7 per stendere i due colossi?
Non sono così presuntuoso. Ma un tempo i programmi ‘diversi’ erano importanti ma non determinanti nella programmazione. Ancora nel 2002 eliminare Biagi, Santoro e Luttazzi fu un colpo per l’immagine, ma non significò svuotare la Rai. Ora i programmi scomodi sono diventati il core business, il top del palinsesto: senza Vieni via con me, Report e Annozero, la Rai si dimezza. È la grande novità degli ultimi anni, imposta dal pubblico che, stufo della ripetitività dei reality, va a cercarsi la realtà là dove sopravvive. Disposto persino a ciucciarsi Avetrana, dove qualcosa di reale comunque c’è, pur di non cadere nei Grandi Fratelli e nelle Talpe. Specie dopo che lo scandalo del bunga bunga ne ha svelato il retroscena, il reality del reality: le selezioni nell’alcova di Arcore.

Lerner e Mentana invitano La7 a ripensarci.
Li ringrazio. La battuta d’arresto delle rete nei nostri confronti è un pessimo segnale di stop anche per chi resta dentro.

Parliamo del futuro. Tu ora sei un ex dipendente Rai…
No, sono ancora dipendente fino al 31 luglio. Se il Cda rivuole Annozero lo dica, io straccio la transazione e resto qui. Oppure torno da esterno, purchè smettano di vedermi come un’imposizione da malsopportare e mi vogliano con la necessaria autonomia. Il servizio pubblico resta sempre la mia prima scelta.

Pia illusione.
E vabbè, se non mi vogliono alla Rai né a La7, devo provare a farne a meno. Siamo usciti dalla serata “Tutti in piedi” a Bologna, come l’anno scorso da “Raiperunanotte”, con una grande carica: c’è un enorme pubblico, soprattutto giovane, che ci chiede di rompere gli schemi, anche quelli in cui abbiamo lavorato finora, per parlare liberamente e uscire da un campo da gioco sempre più ristretto e asfittico. Una rottura come quella del Fatto nell’editoria. C’è un grande pubblico disposto a finanziarci con contributi individuali, a cercarci in rete, sul digitale, sul satellite. La ragazza precaria, sul palco di Bologna davanti a 30 mila persone, spaccava lo schermo. L’ho rivista in tv, seduta in un talk: non era la stessa cosa. Ecco, io ora cerco questo: una tv che rimetta al centro la realtà. “Scassando tutto”, come dice De Magistris: spazzando via l’equilibrio perverso che tiene insieme cattiva politica, cattiva economia e cattiva tv.

Molti si domandano: in autunno rivedremo Santoro e la sua squadra?
Certo che sì. È il momento della chiarezza, siamo alla scelta finale: se Rai e La7 non ci vogliono, dobbiamo essere noi a dire “rivogliamo la Rai” e a riprenderci il servizio pubblico privatizzato dai partiti, di destra e di sinistra, che lo considerano terreno di conquista. Per questo mi sono candidato a direttore generale: della Rai: una provocazione per affermare la necessità di competenze. E poi ci vogliono regole veramente liberali e un garante unico della comunicazione.

E Annozero?
Sto lavorando perché un programma come Annozero vada in onda dall’autunno ogni settimana, come sempre: alla Rai, a La7 o su una multipiattaforma fra satellite, streaming in rete e network di tv locali sul digitale.

Può funzionare anche in versione “feriale” o solo in quella “festiva” dei grandi eventi?
È una sfida entusiasmante. Ma possiamo vincerla solo se si mettono in gioco centinaia di migliaia di persone. Le interpelleremo presto perchè ci diano la forza necessaria. Riuscire in questa impresa sarebbe il coronamento della mia carriera.

di Marco Travaglio e Silvia Truzzi

da Il Fatto Quotidiano del 1 luglio 2011

2 luglio 2011

Da il Fatto Quotidiano


Blog | di ‘A67

La vera opposizione in Italia? Annozero

Come diciamo spesso ai concerti, quando intoniamo la canzone del Signor G., noi non ci sentiamo italiani o meglio non ci sentiamo rappresentati da questi italiani.

La politica è morta con l’avvento della televisione, quando negli anni Settanta alla piazza si sostituisce la poltrona, che lentamente allontana in modo inesorabile la politica dalle masse. A partire dagli anni ’80, grazie al dilagarsi della corruzione, le competizioni elettorali e i partiti si svuotano progressivamente di significato politico sino al punto che negli anni ’90 si capovolge, anche, il rapporto tra politica e organizzazioni criminali, nel senso che ormai sono queste ultime ad avere il sopravvento, proprio perché il loro potere si fonda su uno stretto rapporto col territorio. Economicamente sono riuscite ad accumulare un enorme potere finanziario grazie al narcotraffico e agli appalti pubblici, mentre politicamente, attraverso i loro canali e il radicamento sul territorio, hanno organizzato il consenso elettorale dei politici e degli amministratori sino al punto, oggi, di arrivare al governo centrale.

Ecco che allora in modo inversamente proporzionale allo scadere della politica hanno acquistato sempre più peso personaggi e figure che non venendo direttamente dalla politica, sono stati capaci di riconquistare la fiducia delle persone avendo come garanzia la propria esperienza e storia personale, ritornando appunto a fare politica tra la gente. Basti pensare a Beppe Grillo, a Sonia Alfano – figlia di Beppe, ultimo cronista ammazzato dalla mafia –, che speriamo nel 2012 si candidi a sindaco di Palermo, al neo sindaco De Magistris che è riuscito, in modo trasversale, a mobilitare la cittadinanza attiva di Napoli, e a porsi contemporaneamente come alternativa sia alla destra, che al vecchio sistema bassoliniano, così come l’ex magistrato, oggi del tutto istituzionalizzato, Antonio Di Pietro. Liste civiche, movimenti e partiti “incazzati” che, sfruttando le possibilità offerte della rete e dai new media, cercano di dare una risposta al drammatico vuoto della politica italiana non senza una bella dose di romanticismo, idealismo e populismo. La politica come un serpente sta cambiando pelle per adattarsi ai nuovi tempi; ha capito che per riacquistare credibilità deve, rifiutare la propria istituzionalizzazione, e riportare l’arte della retorica al senso e al significato di polis.

Il degrado della politica ha finito, sempre più spesso, per delegare i propri doveri a giornalisti, scrittori, trasmissioni televisive e artisti. Gli unici ad avere ancora un appeal sulle nuove generazioni sempre più sfiduciate da un governo a dir poco vergognoso e lontano anni luce dai suoi bisogni e dai problemi reali del paese. Quindi non c’è da meravigliarsi se per il premier la sconfitta elettorale è da attribuirsi alla visione distorta che certi media e in particolare la trasmissione Annozero, hanno dato delle città in cui si votava. Una tesi sostenuta anche dal giornalista Luca Ricolfi su La Stampa, dove dichiara che, giudicando dai dati, sembra proprio che le elezioni siano state vinte dal cosiddetto partito di Santoro e dai suoi super ospiti. E ieri è arrivata l’ennesima conferma: salta il suo contratto con La7.

Santoro dichiara: “Siamo di fronte a una nuova, eloquente e inoppugnabile prova dell’esistenza nel nostro Paese di un colossale conflitto di interessi un accordo praticamente concluso, annunciato dallo stesso telegiornale dell’editore coinvolto, apprezzato dal mercato con una crescita record del titolo, viene vanificato senza nessuna apprezzabile motivazione editoriale. Naturalmente non possiamo fornire le prove dell’esistenza di interventi esterni, ma parla da solo l’interesse industriale che avrebbe avuto La7 a ospitare un programma come il nostro nella sua offerta” e conclude dicendo che l’Italia per tornare a crescere “deve liberarsi del conflitto di interesse e di tutti coloro che non hanno avuto il coraggio di opporgli le ragioni della libertà di opinione e della libertà di mercato”.

Ma perché Santoro fa così paura? Non per le cose che dice, o meglio non solo per quelle, ma per come le dice, infatti, anche la Gabanelli, così come Lerner e in parte Floris possono definirsi dei militanti dell’informazione, ma non hanno il suo successo. Santoro e il suo entourage parlano un linguaggio televisivo spettacolare, che li ha resi vere e proprie star, riescono a parlare alle masse e a far passare la “realtà”, attraverso la macchina dell’apparenza, senza che ne sia compromessa, ma anzi potenziata. Un vero e proprio esproprio proletario-televisivo.

Paradossalmente, Annozero, ha riesumato la politica attraverso il suo carnefice. Un successo avuto solo dalla trasmissione Vieni via con me che, pur senza una conduzione e una regia spettacolare come quella di Santoro & Company, grazie a Roberto Saviano è riuscita, in prima serata, a veicolare contenuti impensabili prima d’ora. Il successo che li accomuna non è un caso: lo stesso discorso fatto per Santoro vale anche per Saviano. Il bestseller Gomorra ha raccontato cose e fatti che in tanti già conoscevano e avevano raccontato, ma lo ha fatto con un linguaggio dirompente, nuovo, capace di arrivare a chiunque per sino ai ragazzi di “sistema” che non avevamo mai letto un libro in vita loro.

Quindi nell’era della globalizzazione e dell’apparenza vince chi riesce a parlare con i codici e i linguaggi di oggi, e cioè a “usare” la comunicazione per veicolare la merce più rara: la “verità” (come testimonia il successo de Il Fatto Quotidiano). Perdendo Santoro, non perderemo solo la possibilità di capire meglio il mondo che ci circonda e una voce libera per una seria e plurale informazione che tutti decantano ma nessuno difende (inquietante il silenzio della stessa opposizione che non volle risolvere, quando poteva, il conflitto d’interessi); ma perderemo la vera opposizione di questo paese. L’unica capace di rendere “patrimonio collettivo” storie che raccontano e mostrano una realtà che si vuole ad ogni costo nascondere.

Ma siamo fiduciosi perché il più grande contributo di Santoro all’informazione di questo paese è stato quello di rendere liberi i propri telespettatori, liberi di alzarsi Tutti in piedi dalle proprie poltrone per ritornare a far sentire la propria voce nelle piazze…

venerdì 1 luglio 2011

2 luglio 2011

Ciao amici, con la seduta di questa mattina abbiamo finito l'allenamento pre campionati asiatici.Domani ci trasferiremo a Seoul, dove rifiniremo il lavoro con delle leggere sedute mattutine il 4 il 5 e il 6. Il 7 relax e controllo delle armi, l'8 debutto con la gara individuale; l'11 scenderemo in pedana per la gara a squadre. E' innegabile che questi campionati asiatici rivestano, in chiave olimpica,un appuntamkento molto importante. Ho cercato di non caricare di troppa tensione le ragazze per permettere loro di tirare piu' tranquille possibile; l'ideale sarebbe riuscire a ripetere la performance tecnica di San Pietroburgo.La nostra battaglia sportiva con la Cina sara' la chiave di volta per la qualificazione olimpica.Resto convinto che la Cina sia una buona squadra e che abbia grandi potenzialita', ma se ora siamo ancora in corsa vuol dire che le ragazze giapponesi hanno fatto del loro meglio.Sono contento di partire per la capitale Koreana, sento salire dentro di me la tensione per l'evento sportivo.Quella tensione che e' emozione,quello stato d'animo che ci fa vivere la nostra vita in maniera straordinaria, ogni giorno possiamo nutrirci di emozioni che in altri lavori neanche si sognano....ecco perche' dico che sono una persona fortunata e devo essere bravo a ricordarmelo anche quando le cose non vanno bene. Sento avvicinarsi il 14 luglio, il giorno del mio rientro a casa per le ferie. Sono felicissimo, non vedo l'ora di abbracciare tutta la mia famiglia, di poter stringere tommy di accarezzare i miei 5 cani, di respirare il profumo del mio Friuli.Ma prima devo ancora "vivere" Seoul, devo dare tutto me stesso per aiutare le ragazze a coronare il loro sogno.